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Tondi: "I terremoti di Cerreto e Sarnano non sono collegati"

Venerdì, 28 Agosto 2020 15:21 | Letto 1031 volte   Clicca per ascolare il testo Tondi: "I terremoti di Cerreto e Sarnano non sono collegati" Hanno risvegliato una paura mai sopita nella popolazione le scosse di terremoto, di magnitudo superiore 3, che nella giornata di giovedì hanno interessato le zone di Fabriano e Sarnano (http://appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/12299-doppia-scossa-di-terremoto-dopo-cerreto-trema-anche-sarnano). Il timore che serpeggia è che le sequenze sismiche possano essere tra loro collegate e, soprattutto, che possa trattarsi di campanelli di allarme per episodi di maggiore violenza. Al riguardo è intervenuto sulla propria pagina social il geologo Unicam Emanuele Tondi, direttore INGV delluniversità di Camerino, che più volte ha espresso il proprio parere durante la crisi sismica del 2016. “Nel caso di Cerreto possiamo parlare di un singolo evento sismico, seguito da una breve e poco energetica sequenza di aftershocks, nel secondo caso, quello di Sarnano, di un piccolo sciame sismico, in quanto si sono verificati due eventi principali seguiti rispettivamente da aftershocks - afferma il professor Tondi, che continua - Il contesto geologico e sismotettonico in cui si sono verificati gli eventi appena descritti è diverso, come per altro testimoniato dai meccanismi focali dei due eventi principali. A Fabriano si tratta di una faglia normale, localizzata nella crosta superiore e simile a quelle presenti lungo la dorsale appenninica che hanno generato gli eventi sismici del 2016. Mentre a Sarnano, che si trova nel settore esterno appenninico, la faglia è più profonda ed ha una componente sia trascorrente che inversa”. Circa la possibilità che si tratti di eventi che anticipano terremoti più significativi il geologo parte da considerazioni di carattere storico. “Il terremoto storico di riferimento per Fabriano è quello del 24 Aprile 1741, mentre per Sarnano è il terremoto del 28 Luglio 1799, tutti e due con magnitudo stimata circa 6,0. Questa è considerata la massima magnitudo possibile per le due aree. Gli eventi sismici di Fabriano e Sarnano sono stati generati da piccole faglie e, vista la distanza, possiamo affermare che non hanno una correlazione tra loro. Inoltre, sono localizzati all’esterno della zona destabilizzata dai forti eventi sismici del 2016 e quindi non appartengono a quella sequenza sismica. Non possiamo sapere – conclude Tondi - se anticipano qualche cosa di più importante. generalmente no, ogni tanto si. Vale quindi l’unica raccomandazione utile e cioè di abitare e frequentare edifici non vulnerabili”. f.u.
Hanno risvegliato una paura mai sopita nella popolazione le scosse di terremoto, di magnitudo superiore 3, che nella giornata di giovedì hanno interessato le zone di Fabriano e Sarnano (http://appenninocamerte.info/notizie-cronaca/item/12299-doppia-scossa-di-terremoto-dopo-cerreto-trema-anche-sarnano).

Il timore che serpeggia è che le sequenze sismiche possano essere tra loro collegate e, soprattutto, che possa trattarsi di campanelli di allarme per episodi di maggiore violenza.

Al riguardo è intervenuto sulla propria pagina social il geologo Unicam Emanuele Tondi, direttore INGV dell'università di Camerino, che più volte ha espresso il proprio parere durante la crisi sismica del 2016.

Nel caso di Cerreto possiamo parlare di un singolo evento sismico, seguito da una breve e poco energetica sequenza di aftershocks, nel secondo caso, quello di Sarnano, di un piccolo sciame sismico, in quanto si sono verificati due eventi principali seguiti rispettivamente da aftershocks - afferma il professor Tondi, che continua - Il contesto geologico e sismotettonico in cui si sono verificati gli eventi appena descritti è diverso, come per altro testimoniato dai meccanismi focali dei due eventi principali. A Fabriano si tratta di una faglia normale, localizzata nella crosta superiore e simile a quelle presenti lungo la dorsale appenninica che hanno generato gli eventi sismici del 2016. Mentre a Sarnano, che si trova nel settore esterno appenninico, la faglia è più profonda ed ha una componente sia trascorrente che inversa”.

Circa la possibilità che si tratti di eventi che anticipano terremoti più significativi il geologo parte da considerazioni di carattere storico.

Il terremoto storico di riferimento per Fabriano è quello del 24 Aprile 1741, mentre per Sarnano è il terremoto del 28 Luglio 1799, tutti e due con magnitudo stimata circa 6,0. Questa è considerata la massima magnitudo possibile per le due aree. Gli eventi sismici di Fabriano e Sarnano sono stati generati da piccole faglie e, vista la distanza, possiamo affermare che non hanno una correlazione tra loro. Inoltre, sono localizzati all’esterno della zona destabilizzata dai forti eventi sismici del 2016 e quindi non appartengono a quella sequenza sismica.

Non possiamo sapere – conclude Tondi - se anticipano qualche cosa di più importante. generalmente no, ogni tanto si. Vale quindi l’unica raccomandazione utile e cioè di abitare e frequentare edifici non vulnerabili”.

f.u.

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