Camporotondo piange il sindaco dei cambiamenti. Giorgio Diletti muore a 77 anni

Giovedì, 20 Gennaio 2022 10:51 | Letto 2162 volte   Clicca per ascolare il testo Camporotondo piange il sindaco dei cambiamenti. Giorgio Diletti muore a 77 anni Camporotondo piange il sindaco dei cambiamenti, il precursore di tutti i tempi. Giorgio Diletti, classe 1944, è scomparso a seguito di una malattia che lo affliggeva da tempo.Impegnato nell’amministrazione del paese dell’entroterra dal 1980 al 2014, si era alternato tra il ruolo di sindaco, vicesindaco e assessore.Il paese lo ricorda per l’impegno nei lavori che hanno permesso l’arrivo delle condotte idriche e del metano nelle contrade di campagna, così come per gli interventi alla viabilità di periferia. Nel 1991 fu il primo della provincia ad ospitare gli immigrati albanesi sbarcati al porto di Bari, dalla nave Vlora proveniente da Durazzo. Oltre 60 coloro che, per sua volontà e in accordo con la Prefettura, vennero ospitati nella casa alloggio del convento di Colfano.Insieme all’allora sindaco di Caldarola, Fedro Buscalferri, fu il precursore della collaborazione tra i paesi che oggi vengono definiti “I 5 Comuni” tanto da impegnarsi per l’unico Istituto Comprensivo Simone De Magistris. I due, insieme, avviarono le associazioni di servizi ed il Conturi sport.Decise prima di tutti ciò che oggi, dopo il sisma del 2016, molti sindaci hanno scelto di fare con le abitazioni danneggiate dalle scosse: nel 1997 Diletti ha acquisito con il comune le abitazioni disabitate del paese, le ha ristrutturate con i fondi della ricostruzione e trasformate nel patrimonio Erap. Una di queste, poi, divenne sede della protezione civile.E come spesso accade nei piccoli comuni come quello di Camporotondo di Fiastrone, il sindaco era anche l’uomo, l’amico, il concittadino. Tutti ricordano il “sindaco barista”, davanti alla macchina del caffè del suo locale, l’unico del paese, che porta il nome di sua figlia Monia.Nelle parole dell’ex sindaco Emanuele Tondi il ricordo che racchiude, forse, il sentimento di molti altri concittadini.Tondi insieme a Diletti«Caro Giorgio – scrive il geologo sui social - , voglio ricordarti così, nel tuo bar e con in mano una bella notizia sul tuo amato comune. Sei stato la prima persona che conobbi 22 anni fa a Camporotondo di Fiastrone, eri sindaco, sei stato il sindaco. Abbiamo condiviso tanto insieme, eri uno tosto, una persona di rara intelligenza. Lavorare con te, ma anche solo esserti amico, era molto stimolante, spesso sorprendente, a volte difficile ma mai noioso. Questa notte la passerò a ricordare tutti quei momenti, ansie, paure e soddisfazioni vissute da tuo vicesindaco. Mai avrei voluto ricevere una notizia del genere, un ultimo affettuoso saluto, caro Amico. Un abbraccio a tutti i familiari e, in particolare, a Monia e Anna».GS
Camporotondo piange il sindaco dei cambiamenti, il precursore di tutti i tempi. Giorgio Diletti, classe 1944, è scomparso a seguito di una malattia che lo affliggeva da tempo.

Impegnato nell’amministrazione del paese dell’entroterra dal 1980 al 2014, si era alternato tra il ruolo di sindaco, vicesindaco e assessore.

Il paese lo ricorda per l’impegno nei lavori che hanno permesso l’arrivo delle condotte idriche e del metano nelle contrade di campagna, così come per gli interventi alla viabilità di periferia. Nel 1991 fu il primo della provincia ad ospitare gli immigrati albanesi sbarcati al porto di Bari, dalla nave Vlora proveniente da Durazzo. Oltre 60 coloro che, per sua volontà e in accordo con la Prefettura, vennero ospitati nella casa alloggio del convento di Colfano.

Insieme all’allora sindaco di Caldarola, Fedro Buscalferri, fu il precursore della collaborazione tra i paesi che oggi vengono definiti “I 5 Comuni” tanto da impegnarsi per l’unico Istituto Comprensivo Simone De Magistris. I due, insieme, avviarono le associazioni di servizi ed il Conturi sport.

Decise prima di tutti ciò che oggi, dopo il sisma del 2016, molti sindaci hanno scelto di fare con le abitazioni danneggiate dalle scosse: nel 1997 Diletti ha acquisito con il comune le abitazioni disabitate del paese, le ha ristrutturate con i fondi della ricostruzione e trasformate nel patrimonio Erap. Una di queste, poi, divenne sede della protezione civile.

E come spesso accade nei piccoli comuni come quello di Camporotondo di Fiastrone, il sindaco era anche l’uomo, l’amico, il concittadino. Tutti ricordano il “sindaco barista”, davanti alla macchina del caffè del suo locale, l’unico del paese, che porta il nome di sua figlia Monia.

Nelle parole dell’ex sindaco Emanuele Tondi il ricordo che racchiude, forse, il sentimento di molti altri concittadini.

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Tondi insieme a Diletti

«Caro Giorgio – scrive il geologo sui social - , voglio ricordarti così, nel tuo bar e con in mano una bella notizia sul tuo amato comune. Sei stato la prima persona che conobbi 22 anni fa a Camporotondo di Fiastrone, eri sindaco, sei stato il sindaco. Abbiamo condiviso tanto insieme, eri uno tosto, una persona di rara intelligenza. Lavorare con te, ma anche solo esserti amico, era molto stimolante, spesso sorprendente, a volte difficile ma mai noioso. Questa notte la passerò a ricordare tutti quei momenti, ansie, paure e soddisfazioni vissute da tuo vicesindaco. Mai avrei voluto ricevere una notizia del genere, un ultimo affettuoso saluto, caro Amico. Un abbraccio a tutti i familiari e, in particolare, a Monia e Anna».

GS

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