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Il pranzo di solidarietà della Croce Verde di Macerata

Lunedì, 27 Dicembre 2021 11:32 | Letto 514 volte   Clicca per ascolare il testo Il pranzo di solidarietà della Croce Verde di Macerata Un gesto di grande solidarietà quello della Croce Verde di Macerata che ha preparato e offerto il pranzo del giorno di Natale a quasi 150 persone. L’esercito dei cosiddetti “invisibili”, le persone sole e in difficoltà del capoluogo e dei paesi limitrofi hanno così sentito la solidarietà e la vicinanza dell’associazione di volontariato. “Si è trattato di un piccolo gesto che ha contribuito a far sentire meno sole tante persone, italiane e non – dichiara il presidente della Croce Verde Angelo Sciapichetti – Per questo desidero ringraziare il Centro di ascolto e di prima accoglienza della Caritas di Macerata, il personale del ristorante Il ghiottone e i nostri volontari. Nel nome di Don Tonino Bello che diceva:«Vorrei stringere la mano di tutti, dei bambini e dei grandi, dei ricchi e dei poveri, e fissare gli occhi della gente, e ripetere a ognuno che, se la tregua santa del Natale si allargasse a tutti i trecentosessantacinque giorni dell’anno, la vita sulla terra sarebbe più bella: senza sfrattati, senza famiglie divise, senza cuori delusi, senza disoccupati, senza infelici, senza tragiche solitudini».
Un gesto di grande solidarietà quello della Croce Verde di Macerata che ha preparato e offerto il pranzo del giorno di Natale a quasi 150 persone. L’esercito dei cosiddetti “invisibili”, le persone sole e in difficoltà del capoluogo e dei paesi limitrofi hanno così sentito la solidarietà e la vicinanza dell’associazione di volontariato.

“Si è trattato di un piccolo gesto che ha contribuito a far sentire meno sole tante persone, italiane e non – dichiara il presidente della Croce Verde Angelo Sciapichetti – Per questo desidero ringraziare il Centro di ascolto e di prima accoglienza della Caritas di Macerata, il personale del ristorante "Il ghiottone" e i nostri volontari. Nel nome di Don Tonino Bello che diceva:«Vorrei stringere la mano di tutti, dei bambini e dei grandi, dei ricchi e dei poveri, e fissare gli occhi della gente, e ripetere a ognuno che, se la tregua santa del Natale si allargasse a tutti i trecentosessantacinque giorni dell’anno, la vita sulla terra sarebbe più bella: senza sfrattati, senza famiglie divise, senza cuori delusi, senza disoccupati, senza infelici, senza tragiche solitudini».

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