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Panichelli, da San Severino al Quarto Stormo

Lunedì, 05 Novembre 2018 08:28 | Letto 2975 volte   Clicca per ascolare il testo Panichelli, da San Severino al Quarto Stormo Simone Panichelli, settempedano classe ‘91, dovrà affrontare ancora un anno di fase pre-operativa e poi sarà pilota degli Eurofighter Typhoon. Chi viene assegnato al Quarto Stormo di Grosseto ha il compito di “difendere lo spazio aereo nazionale da eventuali intrusioni di aerei non autorizzati al transito o al sorvolo del territorio italiano e di scortare - spiega - aeromobili che si trovano in difficoltà all’aeroporto più vicino ed idoneo all’atterraggio”.  Ma come è arrivato a questo punto? Un lungo e vario iter formativo in Accademia Aeronautica tra Italia e Stati Uniti. Parole d’ordine sono impegno, concentrazione e morale sempre alto, qualsiasi cosa accada. Perché le difficoltà sono sempre in agguato.  “La scelta del pilota militare al tempo - racconta - non è scaturita tanto dall’amore per il volo quanto dall’amore verso il tricolore. Dedicarsi alla protezione del cittadino, del territorio nazionale, alla difesa della bandiera; sono questi i valori che mi hanno fatto intraprendere questa strada. Prima di tutto si è Ufficiali della Forza Armata, poi piloti”.  L’intervista completa al tenente settempedano Simone Panichelli nel prossimo numero de L’Appennino Camerte in edicola giovedì. G.G.

Simone Panichelli, settempedano classe ‘91, dovrà affrontare ancora un anno di fase pre-operativa e poi sarà pilota degli Eurofighter Typhoon. Chi viene assegnato al Quarto Stormo di Grosseto ha il compito di “difendere lo spazio aereo nazionale da eventuali intrusioni di aerei non autorizzati al transito o al sorvolo del territorio italiano e di scortare - spiega - aeromobili che si trovano in difficoltà all’aeroporto più vicino ed idoneo all’atterraggio”. 

Ma come è arrivato a questo punto? Un lungo e vario iter formativo in Accademia Aeronautica tra Italia e Stati Uniti. Parole d’ordine sono impegno, concentrazione e morale sempre alto, qualsiasi cosa accada. Perché le difficoltà sono sempre in agguato. 

“La scelta del pilota militare al tempo - racconta - non è scaturita tanto dall’amore per il volo quanto dall’amore verso il tricolore. Dedicarsi alla protezione del cittadino, del territorio nazionale, alla difesa della bandiera; sono questi i valori che mi hanno fatto intraprendere questa strada. Prima di tutto si è Ufficiali della Forza Armata, poi piloti”. 

L’intervista completa al tenente settempedano Simone Panichelli nel prossimo numero de L’Appennino Camerte in edicola giovedì.

G.G.

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