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La storia millenaria di Camerino e il suo territorio a "Incontriamoci in Archivio"

Mercoledì, 20 Febbraio 2019 16:40 | Letto 1152 volte   Clicca per ascolare il testo La storia millenaria di Camerino e il suo territorio a "Incontriamoci in Archivio" A Camerino continuano gli appuntamenti “Di giovedì”, organizzati a cadenza mensile dalla Sezione di Archivio di Stato per favorire la conoscenza dei suoi tesori documentari. Per una nuova storia del territorio: le preziose fonti dell’Archivio di Stato di Camerino” è il titolo dell’incontro previsto giovedì 21 febbraio alle ore 16.00. Introdotto da Daniela Casadidio, l’appuntamento vedrà come relatrice la prof.ssa Emanuela Di Stefano che focalizzerà l’attenzione sui documenti-chiave che hanno aperto squarci di luce sulla straordinaria vitalità della città e del territorio lungo il secondo millennio, tanto da  porre Camerino in stretta relazione con i maggiori centri dell’economia e della cultura italiana ed europea. Da parte mia - spiega Emanuela Di Stefano- ci sarà un approccio di carattere storico archivistico. Le fonti dell’Archivio di stato di Camerino, quantunque numerosissime e lo dimostra  il suo patrimonio notarile che con circa diecimila tra bastardelli e volumi conservati è il più ricco delle Marche, sebbene un pocarenti con riguardo ai secoli più remoti, riescono comunque a rappresentare una storia quasi millenaria. Il secondo millennio è tutto rappresentato nei suoi snodi con riguardo sia alla storia della Camerino politica, economica culturale e sociale nonché demografica, sia alla storia del vasto e antico comune territoriale circostante che faceva capo a Camerino che si è fermato nel corso del 200, fino ad arrivare alla Provincia di Camerino.  Questa cosa- sottolinea la prof.ssa Di Stefano-  è spesso dimenticata, ma Camerino è stata territorio sede di delegazione pontificia, ovvero provincia, fino allunità dItalia. Ebbene, gli snodi di questa millenaria storia di Camerino, importante per se stessa e per il territorio circostante che andava da Caldarola a Serrapetrona, da Bolognola a Sefro, sono tutti rappresentati nei suoi documenti. Le tappe del lungo processo che rende la città protagonista di vicende geopolitiche dalle dimensioni sovraregionali sono impresse nei documenti della Sezione di Archivio di Stato di Camerino, che consentono di svelarne e approfondirne gli snodi cruciali. Se guardiamo infatti le fonti notarili, esse rappresentano perfettamente la vivacità economica, commerciale, manifatturiera della Camerino medievale fino al ‘700. Si pensi al fatto che queste fonti darchivio vanno perfettamente ad integrarsi con fonti esterne per fortuna ricche e complete e cioè quelle di Prato, di Venezia, di Roma e, integrando queste fonti siamo riusciti a delineare un quadro sicuramente nuovo per molti cioè di questa vivacità economica dellantica Camerino che era assieme a Pioraco grande produttrice di carta ma anche di  tessuti che venivano esportati ovunque, anche oltre lAdriatico.  E ovviamente - conclude- nelle pieghe dellarchivio noi troviamo anche indizi della scuola pittorica. Come tutti sanno infatti Giovanni Angelo DAntonio è emerso da un repertorio del notaribile di Camerino che, tra le altre preziose fonti, conserva anche diverse pergamene. C.C.

A Camerino continuano gli appuntamenti “Di giovedì”, organizzati a cadenza mensile dalla Sezione di Archivio di Stato per favorire la conoscenza dei suoi tesori documentari. "Per una nuova storia del territorio: le preziose fonti dell’Archivio di Stato di Camerino” è il titolo dell’incontro previsto giovedì 21 febbraio alle ore 16.00. Introdotto da Daniela Casadidio, l’appuntamento vedrà come relatrice la prof.ssa Emanuela Di Stefano che focalizzerà l’attenzione sui documenti-chiave che hanno aperto squarci di luce sulla straordinaria vitalità della città e del territorio lungo il secondo millennio, tanto da  porre Camerino in stretta relazione con i maggiori centri dell’economia e della cultura italiana ed europea.

" Da parte mia - spiega Emanuela Di Stefano- ci sarà un approccio di carattere storico archivistico. Le fonti dell’Archivio di stato di Camerino, quantunque numerosissime e lo dimostra  il suo patrimonio notarile che con circa diecimila tra bastardelli e volumi conservati è il più ricco delle Marche, sebbene un po'carenti con riguardo ai secoli più remoti, riescono comunque a rappresentare una storia quasi millenaria. Il secondo millennio è tutto rappresentato nei suoi snodi con riguardo sia alla storia della Camerino politica, economica culturale e sociale nonché demografica, sia alla storia del vasto e antico comune territoriale circostante che faceva capo a Camerino che si è fermato nel corso del '200, fino ad arrivare alla Provincia di Camerino.  Questa cosa- sottolinea la prof.ssa Di Stefano-  è spesso dimenticata, ma Camerino è stata territorio sede di delegazione pontificia, ovvero provincia, fino all'unità d'Italia. Ebbene, gli snodi di questa millenaria storia di Camerino, importante per se stessa e per il territorio circostante che andava da Caldarola a Serrapetrona, da Bolognola a Sefro, sono tutti rappresentati nei suoi documenti. Le tappe del lungo processo che rende la città protagonista di vicende geopolitiche dalle dimensioni sovraregionali sono impresse nei documenti della Sezione di Archivio di Stato di Camerino, che consentono di svelarne e approfondirne gli snodi cruciali. Se guardiamo infatti le fonti notarili, esse rappresentano perfettamente la vivacità economica, commerciale, manifatturiera della Camerino medievale fino al ‘700. Si pensi al fatto che queste fonti d'archivio vanno perfettamente ad integrarsi con fonti esterne per fortuna ricche e complete e cioè quelle di Prato, di Venezia, di Roma e, integrando queste fonti siamo riusciti a delineare un quadro sicuramente nuovo per molti cioè di questa vivacità economica dell'antica Camerino che era assieme a Pioraco grande produttrice di carta ma anche di  tessuti che venivano esportati ovunque, anche oltre l'Adriatico.  E ovviamente - conclude- nelle pieghe dell'archivio noi troviamo anche indizi della scuola pittorica. Come tutti sanno infatti Giovanni Angelo D'Antonio è emerso da un repertorio del notaribile di Camerino che, tra le altre preziose fonti, conserva anche diverse pergamene".

C.C.

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