La sezione di Archivio di Stato di Camerino, durante il consueto orario di apertura al pubblico, esporrà per tutto il mese di novembre una selezione di sigilli provenienti dai fondi archivistici comunale di Camerino, comunale di Camporotondo ed IPAB (Istituti di Pubblica Assistenza e Beneficenza) relativi al periodo dal XV° al XVIII°secolo.


La varietà della collezione permetterà di ammirare esemplari in cera, piombo e carta, utilizzati da pontefici ed imperatori per sigillare varie tipologie di documenti ufficiali.

Il pezzo più pregevole della collezione camerte è un sigillo rotondo di grande formato, 13 cm di diametro, realizzato in cera vergine, pendente tramite fili di seta fittamente intrecciati tra loro. Appartiene all’imperatore Federico III e raffigura la sua immagine in trono e quella dell’aquila bicefala del suo stemma. Il documento che suggella, datato 15 gennaio 1469, è il riconoscimento, la conferma ed il rinnovo dei privilegi goduti "ab immemorabili" dal comune di Camporotondo (SASC, Comunale di Camporotondo, Perg. XI).

L’idea alla base dell’invenzione del sigillo è piuttosto semplice: incidere su una materia dura, come la pietra o il metallo, un insieme di segni che identificano in modo univoco una persona fisica o morale, originando così la matrice, cioè uno strumento che, impresso su materia molle come l’argilla o la cera, consenta di ripetere a piacere in modo sempre identico, quell’insieme di segni che identificano il suo possessore.

Lo studio critico del sigillo, sotto l’aspetto diplomatico, storico, giuridico, incomincia nel secolo XVII° ed assurge a dignità scientifica dal XVIII° secolo in poi: nasce così la sfragistica.

A suon di musica, la città di Camerino si riappropria della prima grande manifestazione aperta al pubblico, dopo l'emergenza sanitaria.
In occasione della Giornata internazionale della musica, domenica 21 giugno torna infatti " La festa della musica". L'evento si aprirà alle 10,30 nel suggestivo cortile interno della sede monumentale della locale sezione dell'Archivio di Stato, da dove il Trio Correnti proporrà diversi generi e stili musicali.
"Abbiamo accolto con grande piacere questa iniziativa – spiega il Maestro Vincenzo Correnti - pensando di coglierla come un’occasione per rendere unica e senza confini una giornata speciale. La musica è in grado di superare ogni confine, ogni distanza, ogni limite. Lo abbiamo visto nel corso della pandemia e lo confermiamo oggi potendo tornare a suonare insieme, seppur con qualche restrizione nel rispetto delle normative imposte dal Covid19”. Non sarà una festa come gli altri anni, ma sarà un segnale di ripresa, un momento in cui esprimere che la voglia di vivere e di ritornare alla normalità è più forte di ogni paura.

Il collaudato trio, composto dai musicisti: Vincenzo Correnti al clarinetto, Chiara Ercoli al pianoforte, Giacomo Correnti alla batteria, allieterà il pubblico con tango; swing, ballade, temi celebri. Un evento che s’inserisce anche nel progetto turistico-culturale Camerino Meraviglia presentato la scorsa settimana,
“Non poteva iniziare meglio l’estate di Camerino che parte a ritmo di musica e all’interno di un cortile splendido come quello dell’Archivio di Stato della nostra sezione – sottolinea  l’assessore al turismo e alla cultura Giovanna Sartori- Peraltro, mi piace proprio vedere eventi che nascono nella collaborazione di realtà cittadine diverse tra loro. Per questo ringrazio Daniela Casadidio e la direttrice Fausta Pennesi per aver pensato e organizzato tutto questo".
C.C..
Superate le mille presenze per la mostra “Il cuore d’Europa” alla Sezione dell’Archivio di Stato di Camerino. A poco più di un mese dall'apertura, numeri importanti per uno dei luoghi della cultura ancora fruibili dopo il sisma del 2016. Visitatori da tutta Italia, scolaresche e associazioni  hanno potuto apprezzare e scoprire da vicino la storia della città ducale e di un territorio in passato al centro di dinamiche internazionali. Curata dalla dottoressa Emanuela Di Stefano, la mostra sarà visitabile fino al 15 gennaio 2020.
“L’esposizione è inserita in un progetto più ampio di valorizzazione del patrimonio culturale di Camerino che rappresenta la nostra ricchezza – ha detto l’assessore alla cultura Giovanna Sartori - Ci siamo proiettati verso una visione sempre più territoriale e al nostro fianco abbiamo voluto anche i Comuni di Pioraco e Fabriano a cui siamo legati proprio grazie alla carta. Il fatto che ci sia stato grande interesse da parte di tutta la Regione e anche oltre, con più di mille presenze e l'arrivo di gruppi organizzati da Macerata e Ancona insieme a tante scolaresche e associazioni, conferma quale importante risorsa sia la cultura, anche in un momento difficile come questo in cui il sisma ha condizionato la città, la sua vita e i suoi spazi: Camerino non può prescindere da questo aspetto. La mostra è stata curata nei minimi dettagli e consente di conoscere le nostre origini e scoprire più di noi e della nostra storia”. 

Presentata la mostra "Il Cuore dell'Europa": I tesori della sezione di Archivio di Stato di Camerino. L'esposizione divisa in più settori verrà ospitata nella sede della sezione di Archivio di Stato di via Viviano Venanzi n. 20.
La mostra sarà inaugurata il prossimo venerdì 11 ottobre alle ore 16.00 e resterà aperta fino al 15 gennaio 2020. 
Organizzato dall'amministrazione comunale,l'evento realizzato in colaborazione con l'Archivio din Stato di Macerata,  gode del patrocinio del MIBACT Ministero dei Beni e delle Atività Culturali e del Turismo e del contributo della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e Università di Camerino.
Ad illustrarne le finalità è stata l' assessore a cultura e turismo del comune di Camerino Giovanna Sartori; alla confernza stampa sono intervenuti il rettore di Unicam Claudio Pettinari, la direttrice dell'Archivio di Stato di Macerata Fausta Pennesi, il capogabinetto della presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi e la prof. ssa Emanuela di Stefano, storica e ricercatrice.
" Il cuore dell'Europa" rappresenta una delle prime attività culturali del periodo pre-autunnale che l'ammnistrazione ha deciso di promuovere. Come dichiarato da Giovanna Sartori, l'evento risponde a due della finalità che sin dall'inizio hanno costituito l'obiettivo principale del suo incarico da assessore: "La prima sfida è quella dei luoghi. A seguito del sisma Camerino non ha perso solo il suo tessuto urbano e sociale compresa la vita universitaria che pullulava nel cuore del centro storico, ma anche i contenitori all'interno dei quali si svolgeva la vita culturale cittadina.  I  tre anni trascorsi- li interpreto come di passaggio, nel senso che-   ha spiegato l'assessore-, l'occhio è sempre attento alle mura della città e al cuore, che ne è la vera essenza, tuttavia la vera sfida è utilizzare quei luoghi che il sisma ha preservato e in cui è possibile continuare la nostra vita culturale. Ecco quindi che l'archivio di stato assume un altro significato: non solo scrigno di tesori e patrimonio di ricchezza per studi scientifici, ma anche luogo di esposizione aperto ad un pubblico più grande.  Affianca questa missione anche il non voler mai rinunciare al ruolo di città d'arte e di cultura e di città universitaria che Camerino ha sempre avuto.  Da sempre, la città di Camerino è tale perchè c'è l'università è per questo che si riempie di forti contenuti il sostegno che l'ateneo ha voluto dare alla mostra. Lo stesso vale per gli altri enti che sorreggono la nostra sfida e che hanno subito sposato un'iniziativa grazie alla quale Camerino si pone  al centro dell"Europa".
Custoditi nell'Archivio di Stato della sezione camerte sono i documenti cartacei riconosciuti infatti come i più antichi dell'Europa occidentale.
Data non casuale quella dell'11 ottobre per l'inaugurazione della mostra in quanto, per la prima volta in assoluto, la città ducale parteciperà alle Giornate FAI d'autunno; punti d'interesse che resteranno aperti alla visita saranno per l'occasione l'archivio di Stato e l'Orto botanico 'Carmela Cortini di Unicam. Ma l'apertura può significativa sarà quella della 'zona rossa' in cui, grazie al sistema di sicurezza del tour garantito dal personale dell'uffcio tecnico di Camerino, i visitatori del FAI potranno compiere il loro giro in zona rossa. Con loro, a fare da ciceroni, saranno i ragazzi dei Licei di Camerino. " Per non lasciare nei visitatori un ricordo di desolazione legato ai puntelli e alle macerie, abbiamo pensato di affiggere dei pannelli che riprodurranno gli interni dei siti di interesse quali il palazzo comunale, il teatro Marchetti, le chiese di  San Filippo e Santa Maria in Via, in modo da lasciare nel visitatore un ricordo delle bellezze architettoniche e artistiche della città. La guida dei ragazzi dei Licei sarà anche digitale e potrà essere conservata dai visitatori". 
cc 
Approfondimento sulla mostra nel prossimo numero di 'Appennino Camerte'





E' previsto per il prossimo  giovedì 28 marzo 2019, alle ore 16.00, presso la sede della Sezione di Archivio di Stato di Camerino il quarto appuntamento dell’iniziativa "Di giovedì- incontriamoci in Archivio", che sarà introdotto da Daniela Casadidio e presentato dal prof. Rossano Cicconi.

L’argomento dell’incontro, dal titolo “Camporotondo: rapporti con Camerino secoli XIV-XVI”, verterà sulla dichiarata autonomia del comune di Camporotondo, istituto formatosi “di per sé”, come riconosciuto in documenti ufficiali di diversa origine (compreso il privilegio concesso dall’imperatore Federico III il 14 gennaio 1469), “libertà” a cui si contrappone il potere reale dei Varano, almeno inizialmente usurpato alla Chiesa.

Si tratta per l’area camerte di un unicum, valido anche a rafforzare l’identità del più piccolo, quanto a superficie, dei 57 comuni della provincia di Macerata. Nel corso dell’intervento verranno mostrati e commentati dei documenti (statuti e pergamene) conservati presso la Sezione di Archivio di Stato di Camerino.

 

A Camerino continuano gli appuntamenti “Di giovedì”, organizzati a cadenza mensile dalla Sezione di Archivio di Stato per favorire la conoscenza dei suoi tesori documentari. "Per una nuova storia del territorio: le preziose fonti dell’Archivio di Stato di Camerino” è il titolo dell’incontro previsto giovedì 21 febbraio alle ore 16.00. Introdotto da Daniela Casadidio, l’appuntamento vedrà come relatrice la prof.ssa Emanuela Di Stefano che focalizzerà l’attenzione sui documenti-chiave che hanno aperto squarci di luce sulla straordinaria vitalità della città e del territorio lungo il secondo millennio, tanto da  porre Camerino in stretta relazione con i maggiori centri dell’economia e della cultura italiana ed europea.

" Da parte mia - spiega Emanuela Di Stefano- ci sarà un approccio di carattere storico archivistico. Le fonti dell’Archivio di stato di Camerino, quantunque numerosissime e lo dimostra  il suo patrimonio notarile che con circa diecimila tra bastardelli e volumi conservati è il più ricco delle Marche, sebbene un po'carenti con riguardo ai secoli più remoti, riescono comunque a rappresentare una storia quasi millenaria. Il secondo millennio è tutto rappresentato nei suoi snodi con riguardo sia alla storia della Camerino politica, economica culturale e sociale nonché demografica, sia alla storia del vasto e antico comune territoriale circostante che faceva capo a Camerino che si è fermato nel corso del '200, fino ad arrivare alla Provincia di Camerino.  Questa cosa- sottolinea la prof.ssa Di Stefano-  è spesso dimenticata, ma Camerino è stata territorio sede di delegazione pontificia, ovvero provincia, fino all'unità d'Italia. Ebbene, gli snodi di questa millenaria storia di Camerino, importante per se stessa e per il territorio circostante che andava da Caldarola a Serrapetrona, da Bolognola a Sefro, sono tutti rappresentati nei suoi documenti. Le tappe del lungo processo che rende la città protagonista di vicende geopolitiche dalle dimensioni sovraregionali sono impresse nei documenti della Sezione di Archivio di Stato di Camerino, che consentono di svelarne e approfondirne gli snodi cruciali. Se guardiamo infatti le fonti notarili, esse rappresentano perfettamente la vivacità economica, commerciale, manifatturiera della Camerino medievale fino al ‘700. Si pensi al fatto che queste fonti d'archivio vanno perfettamente ad integrarsi con fonti esterne per fortuna ricche e complete e cioè quelle di Prato, di Venezia, di Roma e, integrando queste fonti siamo riusciti a delineare un quadro sicuramente nuovo per molti cioè di questa vivacità economica dell'antica Camerino che era assieme a Pioraco grande produttrice di carta ma anche di  tessuti che venivano esportati ovunque, anche oltre l'Adriatico.  E ovviamente - conclude- nelle pieghe dell'archivio noi troviamo anche indizi della scuola pittorica. Come tutti sanno infatti Giovanni Angelo D'Antonio è emerso da un repertorio del notaribile di Camerino che, tra le altre preziose fonti, conserva anche diverse pergamene".

C.C.

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