La Giornata mondiale della gioventù di Lisbona entra nel vivo. Cresce l’attesa delle centinaia di migliaia di ragazzi partiti da tutto il mondo alla volta della capitale portoghese per l’incontro con papa Francesco. Il pontefice arriverà in Portogallo nella giornata di oggi, mentre domani sarà la volta del bagno di folla con i fedeli. Tra i giovani arrivati in terra lusitana ci sono anche i 99 ragazzi partiti sabato notte da piazza San Venanzio di Camerino. Oltre trenta ore di pullman per arrivare al momento più atteso della settimana a loro dedicata. Nel mezzo anche la tappa al santuario di Lourdes.

Preghiera, incontro, scoperta. Questo è quello che la Gmg sta offrendo ai ragazzi dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino, decisamente provati dal lungo viaggio ma non per questo meno entusiasti del percorso intrapreso. Ad accompagnarli a Lisbona il parroco di Camerino e responsabile della Pastorale giovanile, don Marco Gentilucci. «Quello che stiamo vivendo è davvero tempo prezioso e bello – racconta da Lisbona –. Momenti belli, di incontro e di confronto, immersi nei suoni delle lingue di tutto il mondo, nei canti e nei colori delle bandiere. Tutto questo sta davvero riempiendo le vite dei nostri ragazzi. Noi adulti riusciamo a vederlo nei loro occhi, nonostante la stanchezza, le lunghe code alle mense, le ore interminabili passate in pullman, i chilometri percorsi a piedi. Tutto questo non è riuscito a scalfire il loro entusiasmo, anzi, ha alimentato la loro voglia di aprirsi agli altri e di conoscerli».

In mattinata il momento della catechesi con i vescovi da tutta Italia. Oggi è toccato al vescovo di Ascoli Piceno, Giampiero Palmieri. «Il vescovo Giampiero ci ha presentato la vita, parlandone come se fosse una danza – continua don Marco –. Bisogna saper danzare e non stare mai fermi, aprirci all’amore di Dio. In tutto questo la fa da padrone l’attesa di papa Francesco. Domani lo incontreremo. Lui ci ha convocato per ascoltare la parola di Dio, noi siamo qui».

L’arrivo del pontefice è atteso con fibrillazione anche dagli stessi ragazzi. È questo il motivo per cui tutti si sono radunati e l’attesa di ciascuno si riflette nel clima collettivo. «L’arrivo del Papa è senza dubbio quello che ci accomuna tutti – raccontano alcuni ragazzi –. Persone da tutte le parti del mondo che condividono gli stessi momenti e gli stessi sentimenti. Questo è quello che rappresenta la Giornata mondiale della gioventù».

l.c.

24 gennaio 2019. A Panama il giorno del contatto tra Papa Francesco e i giovani. Sullo sfondo dell'oceano, una miriade di colori in movimento per l'arrivo del Santo Padre in papamobile sulla Cinta Costera.Nella parte più moderna della città la cerimonia di benvenuto al Campo Santa Maria la Antigua. Un appuntamento vissuto con grande entusiasmo dalla numerosa delegazione marchigiana della quale fanno parte anche Fabio, Luca, Pietro e Paolo,  i quattro ragazzi della diocesi di Camerino San Severino Marche.

PANAMA pAPA

" Veri maestri e artigiani della cultura dell'incontro"come li ha definiti il Pontefice, i ragazzi dei 5 continenti riuniti per la Giornata Mondiale della Gioventù, hanno risposto sventolando le loro bandiere e sottolineando il passaggio della papamobile con grida di giubilo. Circa  250 mila, secondo l'organizzazione, i giovani presenti sui gradoni del Campo, ad ascoltare le parole di Papa Francesco, risuonate in un clima di grande festa ma anche di riflessione e di preghiera " Questo incontro trasmette speranza grazie ai vostri volti e alla preghiera. Ognuno tornerà a casa con la nuova forza che si genera ogni volta che ci incontriamo con gli altri e con il Signore"- ha detto il Santo Padre, salutato sul palco da cinque ragazzi di El Salvador, Perù, Haiti e Messico, nei costumi tradizionali dei loro paesi . " Con i vostri gesti e i vostri atteggiamenti, smentite e screditate chi si impegna nel creare divisione, nell'escludere ed espellere quelli che non sono come noi". Sentite ed emozionate le testimonianze che ci rimandano i "discepoli in cammino" della diocesi camerte settempedana, immersi in un'esperienza unica che mescola culture, storie  e lingue differenti: "quante cose ci possono differenziare- ha detto il Papa- ma nulla di tutto ciò ha impedito che ci potessimo incontrare, di stare insieme e di divertirci insieme, di confessare Gesù Cristo insieme. Nessuna differenza ci ha fermati". Parole che subito hanno invitato alla riflessione anche i quattro ragazzi partiti dalla  nostra arcidiocesi . " L'amore di Dio, non fa differenze tra persone e culture"- sottolinea Riccardo Cellocco- " Il cristianesimo è Gesù"- gli fa eco Paolo Campanelli. Ed è  proprio  il messaggio dei ponti da costruire in luogo dei muri e del cristianesimo come canale quello che più ha fatto presa su Fabio Pazzelli. Per usare ancora le parole di Papa Bergoglio, l'augurio è che per tutti i giovani della GMG l'esperienza di Panama non sia vissuta solo "come  canale che collega i mari, ma anche come canale in cui il sogno di Dio continui a trovare altri piccoli canali per crescere, moltiplicarsi e irradiarsi in tutti gli angoli della terra".  

C.C.

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