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Pantana sui rifiuti: "Finora gestione fallimentare, c'è bisogno di una nuova strategia"

Giovedì, 27 Agosto 2020 12:40 | Letto 912 volte   Clicca per ascolare il testo Pantana sui rifiuti: "Finora gestione fallimentare, c'è bisogno di una nuova strategia" La questione della gestione dei rifiuti in provincia di Macerata al centro di una nta della candidata al consiglio regionale Deborah Pantana per la lista civica Civitas Civici, a sostegno di Francesco Acquaroli.Il Sistema di gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata nei prossimi anni rischia il collasso - denuncia - a causa dell’ingiustificato ritardo nell’individuazione di una nuova discarica provinciale che dovrà sostituire quella di Cingoli, in fase di esaurimento nell’anno 2021.Un tema, quello dellindividuazione della nuova discarica, che aveva acceso il dibattito pubblico già nei mesi scorsi, con la nascita anche di un Comitato a difesa dei territori del cratere che non possono e non vogliono caricarsi anche di questa incombenza.Non è pensabile realizzare la nuova discarica né nelle aree interne martoriate dal sisma (vedi Camerino) né a Recanati, la città di Leopardi - scrive la Pantana in una nota - : la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti come la discarica avrebbe su quei territori vulnerabili, di alto valore paesaggistico e culturale, un impatto ambientale molto significativo e negativo per l’economia locale e per il turismo che rappresenta un motore di sviluppo fondamentale di queste aree. Il problema dunque si pone in tutta la sua gravità, sia in termini ambientali, sia in termini di sostenibilità economica in una fase in cui i rifiuti  invece di diminuire, come previsto dal piano regionale, tendono ad aumentare. Infatti negli ultimi due anni i rifiuti indifferenziati sono aumentati del 4,3%: nel 2018 erano 43.822 tonnellate nel 2019 sono diventati 45.760.Se non verranno adeguatamente affrontate le numerose criticità del sistema di gestione dei rifiuti in ambito provinciale e regionale - precisa - si rischia il collasso ed una crescita esponenziale della tariffa di smaltimento che i cittadini della provincia di Macerata vedranno peraltro già da quest’anno aumentata del + 6,6%. Poi laffondo al governo regionale attuale: E sin troppo evidente che la politica di gestione dei rifiuti sin qui perseguita dal centro sinistra si è rivelata del tutto inadeguata ed inefficiente sotto tutti i profili: non si può continuare a immaginare di risolvere il problema pensando alla discarica come l’ unica soluzione per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dei sovvalli delle raccolte differenziate.Nelle Marche su una produzione annuale di oltre 800 mila tonnellate di rifiuti quasi il 40% finisce ancora in discarica, mentre in Lombardia solo il 4% con una tariffa pro capite più bassa del 20% rispetto alle Marche.Questo a causa del piano regionale dei rifiuti approvato nel 2015 dal centro sinistra che ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e superato: ad esempio non è stata prevista la possibilità di realizzare un impianto regionale in grado di valorizzare dal punto vista energetico una risorsa energetica, come la “frazione secca” dei rifiuti urbani ed assimilabili, che  finisce sotto terra in discarica. Se fosse stato realizzato un impianto del genere nelle Marche oggi non ci troveremmo ad affrontare la questione della localizzazione di una nuova discarica in provincia di Macerata.Quindi lo sguardo al futuro: Chi guiderà la regione Marche per i prossimi 5 anni,  avrà un ruolo fondamentale nel definire una nuova strategia di gestione dei rifiuti, e le loro scelte ricadranno sulla vita di tutti i cittadini. Nelle Marche manca una gestione integrata dei rifiuti ed una base impiantistica matura e solida. Mancano impianti di riciclaggio per la frazione organica e umida (digestori anaerobici, compostaggio di qualità, bioraffinerie), mancano impianti per la gestione dei fanghi di depurazione civili. Mancano impianti per il recupero energetico dei rifiuti combustibili sia urbani che speciali originati a valle della raccolta differenziata o dalla stessa raccolta indifferenziata. GS
La questione della gestione dei rifiuti in provincia di Macerata al centro di una nta della candidata al consiglio regionale Deborah Pantana per la lista civica Civitas Civici, a sostegno di Francesco Acquaroli.

"Il Sistema di gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata nei prossimi anni rischia il collasso - denuncia - a causa dell’ingiustificato ritardo nell’individuazione di una nuova discarica provinciale che dovrà sostituire quella di Cingoli, in fase di esaurimento nell’anno 2021".

Un tema, quello dell'individuazione della nuova discarica, che aveva acceso il dibattito pubblico già nei mesi scorsi, con la nascita anche di un Comitato a difesa dei territori del cratere che non possono e non vogliono caricarsi anche di questa incombenza.

"Non è pensabile realizzare la nuova discarica né nelle aree interne martoriate dal sisma (vedi Camerino) né a Recanati, la città di Leopardi - scrive la Pantana in una nota - : la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti come la discarica avrebbe su quei territori vulnerabili, di alto valore paesaggistico e culturale, un impatto ambientale molto significativo e negativo per l’economia locale e per il turismo che rappresenta un motore di sviluppo fondamentale di queste aree. 

Il problema dunque si pone in tutta la sua gravità, sia in termini ambientali, sia in termini di sostenibilità economica in una fase in cui i rifiuti  invece di diminuire, come previsto dal piano regionale, tendono ad aumentare. Infatti negli ultimi due anni i rifiuti indifferenziati sono aumentati del 4,3%: nel 2018 erano 43.822 tonnellate nel 2019 sono diventati 45.760.

Se non verranno adeguatamente affrontate le numerose criticità del sistema di gestione dei rifiuti in ambito provinciale e regionale - precisa - si rischia il collasso ed una crescita esponenziale della tariffa di smaltimento che i cittadini della provincia di Macerata vedranno peraltro già da quest’anno aumentata del + 6,6%". 

Poi l'affondo al governo regionale attuale: "E' sin troppo evidente che la politica di gestione dei rifiuti sin qui perseguita dal centro sinistra si è rivelata del tutto inadeguata ed inefficiente sotto tutti i profili: non si può continuare a immaginare di risolvere il problema pensando alla discarica come l’ unica soluzione per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dei sovvalli delle raccolte differenziate.

Nelle Marche su una produzione annuale di oltre 800 mila tonnellate di rifiuti quasi il 40% finisce ancora in discarica, mentre in Lombardia solo il 4% con una tariffa pro capite più bassa del 20% rispetto alle Marche.

Questo a causa del piano regionale dei rifiuti approvato nel 2015 dal centro sinistra che ha dimostrato di essere del tutto inadeguato e superato: ad esempio non è stata prevista la possibilità di realizzare un impianto regionale in grado di valorizzare dal punto vista energetico una risorsa energetica, come la “frazione secca” dei rifiuti urbani ed assimilabili, che  finisce sotto terra in discarica. Se fosse stato realizzato un impianto del genere nelle Marche oggi non ci troveremmo ad affrontare la questione della localizzazione di una nuova discarica in provincia di Macerata".

Quindi lo sguardo al futuro: "Chi guiderà la regione Marche per i prossimi 5 anni,  avrà un ruolo fondamentale nel definire una nuova strategia di gestione dei rifiuti, e le loro scelte ricadranno sulla vita di tutti i cittadini. Nelle Marche manca una gestione integrata dei rifiuti ed una base impiantistica matura e solida. Mancano impianti di riciclaggio per la frazione organica e umida (digestori anaerobici, compostaggio di qualità, bioraffinerie), mancano impianti per la gestione dei fanghi di depurazione civili. Mancano impianti per il recupero energetico dei rifiuti combustibili sia urbani che speciali originati a valle della raccolta differenziata o dalla stessa raccolta indifferenziata". 

GS




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