Eravamo stati facili profeti nel dire che quella mozione, per come era stata presentata, non poteva essere condivisibile nella forma e nella sostanza, contenendo – al netto di palesi inesattezze e di alcune circostanze del tutto non veritiere – una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale. Non era infatti difficile immaginare che inserire in una unica mozione argomenti così diversi (ne citiamo solo alcuni: piano regolatore, casa di riposo, ex porcilaia, fognature, lago di Giampereto, pubblica illuminazione, circolo cittadino, ex funivia etc. etc.) significava solo svilire tali argomenti, nonché lo stesso consiglio comunale, in una discussione che, per forza di cose, non poteva che essere superficiale ed incompleta.
E così è stato: il consigliere Dell'Agnolo si è sostanzialmente limitato a leggere le tre pagine di mozione e, a parte una minima discussione sul servizio idrico integrato (peraltro nemmeno troppo "tecnica"), sull'ipotesi di riacquisizione da parte del Comune dell'ex ospedale di Sant'Agostino e sulla questione degli impianti di risalita (argomento in realtà nemmeno indicato nella mozione Dell'Agnolo), la seduta è scivolata via senza alcun reale approfondimento delle tematiche proposte. Nessun argomento è stato trattato dal punto di vista della rispettiva concreta fattibilità, né alcun accenno è stato fatto al reperimento delle (ingenti) risorse necessarie per realizzare alcuni degli interventi previsti nella mozione.
Ma, si ripete, non poteva essere altrimenti per come la mozione era stata confezionata e così l'aspettativa, o meglio la "convinzione" espressa dal consigliere Dell'Agnolo che il consiglio comunale "approfondisca" le tematiche esposte è andata palesemente delusa: e pensare che il consigliere Dell'Agnolo si era lamentato della poca discussione nel gruppo di maggioranza, quando invece gli stessi argomenti vennero affrontati in una lunga riunione di oltre cinque ore ... ... un lusso rispetto allo scarno consiglio comunale di ieri, durato poco più di un'ora e senza alcun vero slancio propositivo.
Ci domandiamo se valesse veramente la pena mettersi contro le regole democratiche del gruppo consiliare di maggioranza e non accettare il confronto che pure era stato garantito al consigliere Dell'Agnolo e che avrebbe consentito di presentare in consiglio comunale una mozione più organica, meglio strutturata e quindi da poter discutere in maniera veramente proficua e costruttiva. Evidentemente è invece prevalsa tutt'altra logica.
In conclusione, noi non diremo mai, come invece fatto in passato dal consigliere Dell'Agnolo ai membri del nostro gruppo consiliare, che il consiglio comunale è una "farsa": non lo diciamo perché il consiglio comunale è la massima espressione della democrazia locale e vanno dunque garantite le scelte che ogni consigliere può fare a livello propositivo (interrogazioni, interpellanze, mozioni etc.) e quelle conseguenti a livello decisionale (votare a favore, contro, astenersi o anche non essere presenti alla discussione). Anche questo consiglio comunale dunque è stato pienamente legittimo dal punto di vista formale, ma possiamo sicuramente affermare che, nella sostanza, la mozione che era stata dipinta come quella che avrebbe cambiato le sorti di Sarnano è stata poco più che una passerella personale: insomma, una montagna che ha partorito un topolino ... un topolino che sa tanto di avvio di campagna elettorale
Ma, si ripete, non poteva essere altrimenti per come la mozione era stata confezionata e così l'aspettativa, o meglio la "convinzione" espressa dal consigliere Dell'Agnolo che il consiglio comunale "approfondisca" le tematiche esposte è andata palesemente delusa: e pensare che il consigliere Dell'Agnolo si era lamentato della poca discussione nel gruppo di maggioranza, quando invece gli stessi argomenti vennero affrontati in una lunga riunione di oltre cinque ore ... ... un lusso rispetto allo scarno consiglio comunale di ieri, durato poco più di un'ora e senza alcun vero slancio propositivo.
Ci domandiamo se valesse veramente la pena mettersi contro le regole democratiche del gruppo consiliare di maggioranza e non accettare il confronto che pure era stato garantito al consigliere Dell'Agnolo e che avrebbe consentito di presentare in consiglio comunale una mozione più organica, meglio strutturata e quindi da poter discutere in maniera veramente proficua e costruttiva. Evidentemente è invece prevalsa tutt'altra logica.
In conclusione, noi non diremo mai, come invece fatto in passato dal consigliere Dell'Agnolo ai membri del nostro gruppo consiliare, che il consiglio comunale è una "farsa": non lo diciamo perché il consiglio comunale è la massima espressione della democrazia locale e vanno dunque garantite le scelte che ogni consigliere può fare a livello propositivo (interrogazioni, interpellanze, mozioni etc.) e quelle conseguenti a livello decisionale (votare a favore, contro, astenersi o anche non essere presenti alla discussione). Anche questo consiglio comunale dunque è stato pienamente legittimo dal punto di vista formale, ma possiamo sicuramente affermare che, nella sostanza, la mozione che era stata dipinta come quella che avrebbe cambiato le sorti di Sarnano è stata poco più che una passerella personale: insomma, una montagna che ha partorito un topolino ... un topolino che sa tanto di avvio di campagna elettorale