Sarnano: la maggioranza abbandona l'aula, il perchè di una scelta

Mercoledì, 03 Gennaio 2024 13:42 | Letto 599 volte   Clicca per ascolare il testo Sarnano: la maggioranza abbandona l'aula, il perchè di una scelta Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare di maggioranza, La buona amministrazione le motivazioni che hanno portato i consiglieri del gruppo suddetto ad abbandonare laula nellultimo consiglio comunale di Sarnano:Nellultimo consiglio comunale del 28 dicembre scorso, dopo lapprovazione della revisione periodica delle partecipazioni societarie detenute dal Comune e ladozione della variante generale al PRG, il gruppo di maggioranza La Buona Amministrazione ha deciso di uscire dalla sala consiliare prima delle discussione di una mozione presentata dal consigliere Ermanno DellAgnolo: essendo venuto così meno il numero legale, la seduta è stata sospesa e verrà richiamata in altra data in seconda convocazione. Le motivazioni di tale scelta sono state affidate ad una chiara comunicazione letta dal sindaco e depositata agli atti del consiglio, ma – viste le strumentalizzazioni che si stanno montando su questo caso – riteniamo necessario ribadire una volta per tutte il perché di questa scelta così forte. La sostanza è estremamente semplice: il gruppo consiliare La Buona Amministrazione ha voluto affermare con forza ed in maniera plateale che fare parte di un gruppo significa rispettarne le più basilari regole di democrazia interna e non può invece significare che un membro possa fare a tutti i costi ciò che vuole ed in pieno dissenso con tutto il resto dei suoi componenti. Riportiamo i fatti per comprendere meglio laccaduto. Nel mese di ottobre 2023 il consigliere DellAgnolo (membro del gruppo consiliare La Buona Amministrazione) ha prospettato al gruppo la sua volontà di discutere alcune tematiche, elencandole in un documento di 19 punti: il gruppo discusse le varie questioni in una lunga riunione durata oltre 5 ore, giungendo alla determinazione, condivisa da tutti, di redigere un documento politico che tenesse conto delle indicazioni emerse nel corso di tale riunione. Successivamente, contrariamente a quanto il gruppo aveva stabilito, il consigliere DellAgnolo presentava autonomamente un ordine del giorno, poi trasformato in mozione, da discutere in consiglio contenente tutti i citati 19 punti. Tale scelta unilaterale del consigliere DellAgnolo sorprese il resto del gruppo, in quanto contravveniva palesemente agli accordi assunti allunanimità. Oltre tutto, il testo dellordine del giorno/mozione conteneva una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale e contenenti palesi inesattezze se non anche circostanze del tutto non veritiere. Di fronte alle rimostranze di tutti gli altri componenti del gruppo, si decise allunanimità (DellAgnolo compreso) di procedere ad una rielaborazione della mozione, eliminando imprecisioni ed errori e soprattutto rendendola più organica, al fine di una chiara e proficua discussione in consiglio, accorpando gli argomenti su 5 / 6 aree tematiche. Tale rielaborazione venne presentata al gruppo il 23 novembre e sulla stessa il consigliere DellAgnolo (a conferma che aveva condiviso il metodo della rielaborazione) suggerì alcune integrazioni, esprimendo testualmente anche gradimento e soddisfazione dell’impegno dedicato alla stesura della nuova versione. Alla luce delle integrazioni suggerite dal consigliere DellAgnolo, il 30 novembre venne presentata al gruppo una seconda stesura: anche stavolta, come per la prima revisione, otto membri del gruppo su nove espressero la loro piena approvazione, mentre il consigliere DellAgnolo, del tutto inaspettatamente, fece un clamoroso dietro front affermando che voleva che fosse discussa in consiglio la sua mozione originaria, senza alcuno spazio per eventuali modifiche, integrazioni o precisazioni, tanto che il 4 dicembre inviava una mail a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza chiedendo che venisse posta allordine del giorno del consiglio comunale tale mozione, che veniva così calendarizzata per il consiglio del 28 dicembre. Ora, nessuno vuole negare al consigliere DellAgnolo la possibilità di presentare in consiglio mozioni o altro: è un suo sacrosanto diritto da consigliere comunale. Il tema è un altro: e cioè lappartenenza ad un gruppo, che dovrebbe essere disciplinato da regole democratiche e, soprattutto, da rispetto reciproco. Come abbiamo già scritto, fare parte di un gruppo non significa fare a tutti i costi ciò che si vuole. Il singolo fa ciò che vuole, il gruppo fa ciò che decide democraticamente la sua maggioranza: questa è la regola base, o la si accetta o ci si pone al di fuori del gruppo. Fare parte di un gruppo non significa ignorare, come ha purtroppo fatto il consigliere DellAgnolo, che un testo, nella sua forma e nella sua sostanza, non era condiviso dalla stragrande maggioranza dei suoi componenti (otto su nove), o ignorare i tentativi di redigere un atto (per ben due volte e per tutte e due le volte condiviso da otto membri su nove) che avrebbe consentito di portare comunque in consiglio i medesimi argomenti. Di fronte a questo atteggiamento di totale chiusura, incompatibile con la permanenza in un gruppo consiliare che fino a questo momento aveva sempre supportato lattività amministrativa portata avanti dal consigliere DellAgnolo, La Buona Amministrazione ha deciso di porre in essere un atto fortemente simbolico: uscire dallaula consiliare per rendere palese il proprio dissenso nei confronti di chi, il consigliere DellAgnolo, presentando unilateralmente una mozione non condivisa, si è voluto nei fatti porre al di fuori gruppo. Le motivazioni che hanno spinto il consigliere DellAgnolo ad attuare questo comportamento non le conosciamo: forse lapprossimarsi delle prossime elezioni amministrative potrà fare chiarezza su quali intenzioni lo abbiano realmente animato nel porsi di fatto fuori dal gruppo nelle cui fila è stato eletto. Di certo, ora che lo stesso consigliere DellAgnolo ha formalmente creato un suo gruppo consiliare (del quale è unico membro), potrà svolgere la propria attività senza sentirsi vincolato da quelle regole democratiche che debbono necessariamente governare ogni comunità e che evidentemente gli stavano strette. Per quanto ci riguarda, esprimiamo il nostro rammarico per lepilogo amaro di questo rapporto che comunque, fin quando cè stata condivisione di intenti e di azioni, aveva portato a raggiungere importanti risultati, ma il rispetto delle regole e delle persone non può essere barattato con inutili personalismi. Gruppo Consiliare La Buona Amministrazione – Luca Piergentili Sindaco
Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare di maggioranza, "La buona amministrazione" le motivazioni che hanno portato i consiglieri del gruppo suddetto ad abbandonare l'aula nell'ultimo consiglio comunale di Sarnano:

Nell'ultimo consiglio comunale del 28 dicembre scorso, dopo l'approvazione della revisione periodica delle partecipazioni societarie detenute dal Comune e l'adozione della variante generale al PRG, il gruppo di maggioranza "La Buona Amministrazione" ha deciso di uscire dalla sala consiliare prima delle discussione di una mozione presentata dal consigliere Ermanno Dell'Agnolo: essendo venuto così meno il numero legale, la seduta è stata sospesa e verrà richiamata in altra data in seconda convocazione.
Le motivazioni di tale scelta sono state affidate ad una chiara comunicazione letta dal sindaco e depositata agli atti del consiglio, ma – viste le strumentalizzazioni che si stanno montando su questo "caso" – riteniamo necessario ribadire una volta per tutte il perché di questa scelta così forte. La sostanza è estremamente semplice: il gruppo consiliare "La Buona Amministrazione" ha voluto affermare con forza ed in maniera plateale che fare parte di un gruppo significa rispettarne le più basilari regole di democrazia interna e non può invece significare che un membro possa fare a tutti i costi ciò che vuole ed in pieno dissenso con tutto il resto dei suoi componenti.

Riportiamo i fatti per comprendere meglio l'accaduto.

Nel mese di ottobre 2023 il consigliere Dell'Agnolo (membro del gruppo consiliare "La Buona Amministrazione") ha prospettato al gruppo la sua volontà di discutere alcune tematiche, elencandole in un documento di 19 punti: il gruppo discusse le varie questioni in una lunga riunione durata oltre 5 ore, giungendo alla determinazione, condivisa da tutti, di redigere un documento "politico" che tenesse conto delle indicazioni emerse nel corso di tale riunione. Successivamente, contrariamente a quanto il gruppo aveva stabilito, il consigliere Dell'Agnolo presentava autonomamente un ordine del giorno, poi trasformato in mozione, da discutere in consiglio contenente tutti i citati 19 punti. Tale scelta unilaterale del consigliere Dell'Agnolo sorprese il resto del gruppo, in quanto contravveniva palesemente agli accordi assunti all'unanimità. Oltre tutto, il testo dell'ordine del giorno/mozione conteneva una miscellanea di 19 punti del tutto eterogenei, impossibili da discutere organicamente durante un consiglio comunale e contenenti palesi inesattezze se non anche circostanze del tutto non veritiere. Di fronte alle rimostranze di tutti gli altri componenti del gruppo, si decise all'unanimità (Dell'Agnolo compreso) di procedere ad una rielaborazione della mozione, eliminando imprecisioni ed errori e soprattutto rendendola più organica, al fine di una chiara e proficua discussione in consiglio, accorpando gli argomenti su 5 / 6 aree tematiche.

Tale rielaborazione venne presentata al gruppo il 23 novembre e sulla stessa il consigliere Dell'Agnolo (a conferma che aveva condiviso il metodo della rielaborazione) suggerì alcune integrazioni, esprimendo testualmente anche "gradimento e soddisfazione dell’impegno" dedicato alla stesura della nuova versione. Alla luce delle integrazioni suggerite dal consigliere Dell'Agnolo, il 30 novembre venne presentata al gruppo una seconda stesura: anche stavolta, come per la prima revisione, otto membri del gruppo su nove espressero la loro piena approvazione, mentre il consigliere Dell'Agnolo, del tutto inaspettatamente, fece un clamoroso dietro front affermando che voleva che fosse discussa in consiglio la sua mozione originaria, senza alcuno spazio per eventuali modifiche, integrazioni o precisazioni, tanto che il 4 dicembre inviava una mail a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza chiedendo che venisse posta all'ordine del giorno del consiglio comunale tale mozione, che veniva così calendarizzata per il consiglio del 28 dicembre.

Ora, nessuno vuole negare al consigliere Dell'Agnolo la possibilità di presentare in consiglio mozioni o altro: è un suo sacrosanto diritto da consigliere comunale. Il tema è un altro: e cioè l'appartenenza ad un gruppo, che dovrebbe essere disciplinato da regole democratiche e, soprattutto, da rispetto reciproco. Come abbiamo già scritto, fare parte di un gruppo non significa fare a tutti i costi ciò che si vuole. Il singolo fa ciò che vuole, il gruppo fa ciò che decide democraticamente la sua maggioranza: questa è la regola base, o la si accetta o ci si pone al di fuori del gruppo. Fare parte di un gruppo non significa ignorare, come ha purtroppo fatto il consigliere Dell'Agnolo, che un testo, nella sua forma e nella sua sostanza, non era condiviso dalla stragrande maggioranza dei suoi componenti (otto su nove), o ignorare i tentativi di redigere un atto (per ben due volte e per tutte e due le volte condiviso da otto membri su nove) che avrebbe consentito di portare comunque in consiglio i medesimi argomenti.

Di fronte a questo atteggiamento di totale chiusura, incompatibile con la permanenza in un gruppo consiliare che fino a questo momento aveva sempre supportato l'attività amministrativa portata avanti dal consigliere Dell'Agnolo, "La Buona Amministrazione" ha deciso di porre in essere un atto fortemente simbolico: uscire dall'aula consiliare per rendere palese il proprio dissenso nei confronti di chi, il consigliere Dell'Agnolo, presentando unilateralmente una mozione non condivisa, si è voluto nei fatti porre al di fuori gruppo. Le motivazioni che hanno spinto il consigliere Dell'Agnolo ad attuare questo comportamento non le conosciamo: forse l'approssimarsi delle prossime elezioni amministrative potrà fare chiarezza su quali intenzioni lo abbiano realmente animato nel porsi di fatto fuori dal gruppo nelle cui fila è stato eletto. Di certo, ora che lo stesso consigliere Dell'Agnolo ha formalmente creato un suo gruppo consiliare (del quale è unico membro), potrà svolgere la propria attività senza sentirsi vincolato da quelle regole democratiche che debbono necessariamente governare ogni comunità e che evidentemente gli stavano strette. Per quanto ci riguarda, esprimiamo il nostro rammarico per l'epilogo amaro di questo rapporto che comunque, fin quando c'è stata condivisione di intenti e di azioni, aveva portato a raggiungere importanti risultati, ma il rispetto delle regole e delle persone non può essere barattato con inutili personalismi.

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