Una lezione-spettacolo scritta dall'ex procuratore della Repubblica, Mario Paciaroni, che lo scorso anno aveva già presentato un altro testo teatrale sul femminicidio e questa mattina si è rivolto ai giovani quali futuro del Paese.
"Un progetto che si pone in continuità con quello dello scorso anno - ha detto il dirigente Francesco Rosati - e quest'anno nel musical sono stati coinvolti studenti di istitutti superiori della provincia. Resta il messaggio forte e l'impostazione giuridica - ha aggiunto - tanto che per la stesura del testo ha collaborato la Scuola di Giurisprudenza di Unicam. Un momento di riflessione critico con dati statistici. Ci piace organizzare questa attività in modo continuativo, affinchè non siano singoli spot".
( nella foto il prof. Ugo Maria Fantini e altri colleghi con gli studenti )
A rappresentare il Comune, l'assessore alla Cultura e Istruzione, Giovanna Sartori che, rivolgendosi ai ragazzi ha detto: "Non siamo qui per darvi delle regole ma per tendervi una mano. Voi siete il futuro di questa città, di questa Regione e di tutto il Paese, è per questo che ci sentiamo responsabili di trasmettervi valori fondamentali e rimanere sempre al vostro fianco".
L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.
GS
Di nuovo la necessità di applicare il Codice Rosso. Si tratta di quella serie di provvedimenti volti a tutelare una donna e/o i propri figli vittime di violenze.
Dopo un episodio di poco più di un mese fa, i Carabinieri della Compagnia di Civitanova ieri hanno dato corso a due distinti provvedimenti cautelari personali nei confronti di due uomini residenti nella provincia di Macerata. Uno è ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, l’altro di atti persecutori, così come emerge dalle dettagliate querele presentate a più riprese dalle loro vittime. In provincia peraltro va ricordato che il procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio ha emanato delle specifiche linee guida per casi simili, attestando una ancor maggior attenzione verso le vittime di questi reati e proprio queste, oltre alla solerzia che la legge Codice Rosso impone, hanno convinto il Giudice per le Indagini Preliminari di Macerata ad emettere, intanto, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie ed i figli nei confronti di un ultrasessantenne che da tempo, stante alla dettagliata querela proposta, reiterava in casa comportamenti minacciosi e violenti.
Analoga sorte è toccata ad un suo coetaneo originario della vicina provincia anconetana ma residente nel maceratese, responsabile di minacce, molestie, persecuzioni, assumendo un comportamento connotato da soffocante sequela di appostamenti, numerosissimi messaggi di ogni tipo, provocazioni, danneggiamenti, tali da cagionare nella sua vittima una oggettiva situazione di ansia costante e preoccupazione per la sua incolumità, soltanto perché la donna aveva deciso di non frequentarlo più.
A tutti e due è stato applicato il braccialetto elettronico, in modo da evitare che possano avvicinarsi alle parti offese, oltre al divieto di potersi accostare alle loro abitazioni e l’obbligo di mantenere una distanza minima stabilita rispetto ai luoghi abitualmente frequentati dalle donne ed i loro familiari.
Il Codice Rosso è una legge che determina una sorta di corsia preferenziale per i casi di violenza domestica o di genere. Impone che la polizia giudiziaria e il PM si attivino immediatamente per ascoltare la vittima entro tre giorni dalla denuncia al fine di tutelarla da ulteriori atti di violenza. Inoltre, le donne avranno anche più tempo per denunciare una violenza subita. Se normalmente si può denunciare un fatto entro i sei mesi, per i casi di violenza possono trascorrere anche 12 mesi. Questo perché non sempre le donne sono psicologicamente pronte e hanno interiorizzato l'accaduto per affrontarlo. MagFiore severità anche per chi e responsabile di stalking: questo tipo di persecuzione nei confronti del partner prevede da uno a sei anni di carcere e l'applicazione del braccialetto elettronico per assicurare che il soggetto mantenga le distanze dalla vittima.
Gaia Gennaretti