Mentre tutti gli impianti sciistici funzionanti sono in allarme per la chiusura imposta dal governo, a Frontignano di Ussita sono cominciati questa mattina i sopralluoghi dell'Ustif che daranno il via libera al funzionamento della stazione.
"Nonostante la chiusura irrispettosa nei confronti del mondo della montagna - esordisce il sindaco Silvia Bernardini -, nei confronti di chi ha lavorato e continua a farlo sugli impianti, noi andiamo avanti perchè il collaudo segna una tappa importante.
Vorrà dire che se non ci fanno aprire d'inverno, apriremo d'estate.
Abbiamo speso circa 50 mila euro per questo collaudo, se lo avessimo saputo prima avremmo risparmiato tempo e denaro. Quello che ci ha fatto piacere è stato vedere la disponibilità della Regione nell'ascoltare tutti noi".

Per quanto riguarda nello specifico i sopralluoghi, il sindaco spiega: "Noi abbiamo potuto rimettere in funzione solo due impianti: l'agganciamnto automatico e l'ammorsamento fisso. Uno al giorno saranno verificati: porteranno sicuramente a piccole prescrizioni, ma tutto superabile. Il terzo giorno ci saranno le prove inerenti al soccorso perchè gestire gli impianti non significa solo accendere una macchina ,ma un intero sistema".


GS
La Giunta comunale del comune di Ussita, ha determinato i criteri per l’erogazione dei buoni alimentari al fine di fronteggiare i bisogni dei nuclei familiari privi della possibilità di approvvigionarsi di generi di prima necessità, a causa dell’emergenza derivante dall’epidemia COVID-19. Possono richiedere il contributo i soggetti che hanno la residenza o il domicilio nel Comune di Ussita o comunque si trovano ad Ussita nell’impossibilità di tornare alla propria residenza in base ai provvedimenti governativi per l’emergenza coronavirus, che appartengono ad un nucleo familiare particolarmente esposto agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e in stato di bisogno. I “buoni spesa” saranno erogati secondo particolari priorità consultabili nella delibera n. 11 del 10.12.2020 reperibile sul sito del comune https://www.comune.ussita.mc.it/. Gli interessati dovranno presentare domanda preferibilmente a mezzo posta elettronica all’indirizzo mail del comune oppure spedire per il tramite del servizio postale a mezzo raccomandata, oppure potrà essere consegnata all’Ufficio Protocollo dell’Ente con inserimento nell’apposita cassetta della posta, installata in prossimità della porta d’ingresso degli uffici comunali. In seguito all’istruttoria, verrà approvato l’elenco dei beneficiari. Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il giorno 19 FEBBRAIO 2021. Dopo la scadenza della presentazione delle domande, il Comune stilerà un elenco di beneficiari nel rispetto dei criteri indicati in delibera. Per ogni ulteriore informazione, gli interessati potranno contattare l’Ufficio Servizi sociali  ai numeri 0737-971206 – 971232 nei giorni di martedì e giovedì.

B.O.
Si chiama Fragibilità, il progetto finanziato dalla Regione Marche (POR MARCHE FESR 2014/2020) che prevede servizi per la domiciliarità protetta con interventi domiciliari e di prossimità rivolti alla popolazione anziana negli Ambiti Sociali 10, 17 e 18. Un servizio utile nelle terre del sisma in questo tempo di pandemia che richiede la distanza. Ne abbiamo parlato con Patrizia Vita, operatore di prossimità per i comuni di Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera. “Fragibilità è un progetto che è riservato a coloro che hanno più di 65 anni e alle famiglie, che prevede una serie di servizi gratuiti per i cittadini come consegna della spesa, il ritiro di farmaci a domicilio. Mi occupo direttamente dei servizi come operatore di prossimità. Tra i servizi previsti anche la fisioterapia, la ginnastica dolce e un'attività di socializzazione con un' animatrice di comunità e una psicologa. Questi due servizi che ho citato per ultimo, quindi la fisioterapia e attività di socializzazione, in questo momento vengono effettuati usando uno strumento che Fragibilità dà in dotazione agli utenti, un tablet, in modo tale che ogni persona può individualmente fare in accordo con il professionista che svolge questo servizio, tramite un programma personalizzato.” Il progetto è anche una sperimentazione che intende facilitare l’attivazione della comunità, rafforzando la rete, mobilitandone le risorse, coinvolgendo in un lavoro di insieme, le associazioni e le istituzioni del territorio. “Questo servizio è stato patrocinato da tutti e tre i comuni Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera. Per richiedere il servizio c’è una pagina Facebook che contiene tutte le informazioni, o ci si rivolge al proprio comune. Questo progetto è stato realizzato grazie a quattro cooperative BORGORETE (soggetto Capofila), VIVERE VERDE Onlus, CASTELVECCHIO Service e IL MELOGRANO ed è supportato dagli Ambiti Sociali Territoriali 17, 18 e 10. “ Il progetto riguarda ovviamente anche altri comuni. Per informazioni e per la richiesta dell’attivazione di un servizio nei comuni di Ussita Visso e Castelsantangelo sul Nera, si può anche telefonare al numero 3391575644.

B.O.
Botta e risposta tra il consigliere di minoranza di Ussita, Guido Rossi, ed il sindaco Silvia Bernardini, in merito alla mozione sulla ricostruzione delle stalle.

"Ho letto con attenzione la risposta della sindaco Bernardini (http://www.appenninocamerte.info/notizie-politica/item/13415-stalle-ad-ussita-sindaco-risponde-a-rossi-sono-nuove-attivita-dopo-il-sismarelativa alla mozione sulle stalle - dice Rossi - . E' abbastanza divertente leggere poi che l'ho addirittura resa felice per aver “imboccato” la strada giusta che mi compete come minoranza.

La richiesta è relativa alla sistemazione delle vecchie stalle che sono state dichiarate non utilizzabili a seguito del terremoto 2016 - precisa Rossi - ma che non sono state demolite. Siccome risultano occupate e l'amministrazione non è mai intervenuta per evitare occupazioni, è giusto pensare che gli occupanti siano in sicurezza e che le stesse possano essere oggetto di sopralluogo di tecnici per valutare i lavori  per la messa in sicurezza e, successivamente, metterle a  disposizione di allevatori locali che intendono dar vita ad un percorso di sviluppo nel campo degli allevamenti. Forse la sindaca non ricorda che sono stati delocalizzati i concessionari o affittuari  presenti nelle strutture comunali e non in stalle di proprietà propria, che forse  non tutti avevano diritto di occupare quegli spazi ed essere quindi  delocalizzati a spese della comunità e forse, non tutti sanno che per questo ci sono delle indagini in corso. Rendere agibili quelle strutture comunali è fondamentale e doveroso: significa creare possibilità di sviluppo e una filiera di lavoro nell'allevamento, così come per quelli che l'occupavano. Ovviamente è necessario possedere i requisiti e i diritti, cosi come recita il Regolamento Comunale e che la si.ra Bernardini dovrebbe conoscere molto bene. Sbaglia ancora , quando afferma che non ci siamo interessati prima perchè, anche allora, abbiamo avuto la stessa sua risposta: “stiamo aspettando” “non sono state inserite nel piano delle priorità” !

Sbaglia di nuovo - aggiunge - quando afferma che le stalle che saranno sistemate, non saranno certamente per le nuove attività ma per chi ha usufruito della delocalizzazione, dimenticando che oltre ad un'indagine sulle strutture, c'è un Regolamento Comunale che stabilisce la graduatoria di merito all'assegnazione.

Vorrei chiudere questa parentesi ricordando che abbiamo superato i 4 anni dal terremoto. Io, Marronaro e Bischi nella precedente amministrazione ci siamo impegnati da subito: mettendo in discussione le perimetrazioni e coinvolgendo  la popolazione;  abbiamo denunciato lo stato d'abbandono del cimitero facendo pubblicare le foto delle bare esposte all'intemperie e ai saccheggi dai cinghiali scandalizzando l'Italia intera, costringendo  l'amministrazione ad intervenire con delle barriere di protezione; abbiamo evitato che fossero venduti i campi da sci di Frontignano e le linee elettriche comuali; abbiamo chiesto di aggiornare Regolamenti vetusti e non in riga con le nuove leggi; abbiamo presentato mozioni per l'acquisto di giochi inclusivi per ragazzi diversamente abili; abbiamo ottenuto contributi per il campo di calcio e nonostante non più consiglieri siamo riusciti ad avere una distribuzione gratis per la popolazione di mascherine unici delle Marche da parte della Protezione Civile, dove lei lavora".

GS
"Accettiamo la mozione, ma si fa riferimento a nuovi allevamenti. Quelli terremotati hanno già delocalizzato".
Il sindaco di Ussita, Silvia Bernardini riassume così la risposta alla mozione presentata dal consigliere di minoranza, Guido Rossi, sul ripristino delle stelle.
Comincia con una premessa il primo cittadino: "Sono felice - dice - di avere finalmente una mozione perchè rappresenta sempre uno stimolo da parte della minoranza. Significa che l'opposizione ha imboccato la strada della collaborazione per stimolare il lavoro della maggioranza.
Per quanto riguarda le stalle - precisa - tutti coloro che le possedevano prima del sisma, e che quindi avevano una concessione da parte del Comune, sono stati soddisfatti dalla Regione che, anche bypassando l'autonomia comunale, ha permesso agli allevatori di delocalizzare le stalle e crearsi una alternativa per dare un riparo alle bestie e continuare l'attività.
Hanno tutti delocalizzato e tutti hanno una nuova stalla.
La situazione che ci si crea oggi è ben diversa - aggiunge - . La mozione fa riferimento a chi vuole creare una nuova attività e a chi decide di ampliare una sua stalla privata".

La risposta di Silvia Bernardini riguarda, dunque, queste due situazioni: "La nuova attività - dice - , dal momento che il Comune non ha a disposizione stalle per gli animali, il problema si porrebbe comunque, aldilà del sisma. Per quanto rigarda l'ampliamento dell'altra attività, la decisione di ampliare arriva dopo il sisma.
Le stalle sono inagibili dal 2016: ci stupisce che solo ora, e solo a seguito di una lettera da parte di queste persone, vengano prese in considerazione le stalle dalla minoranza. Come mail - si chiede il sindaco - il consigliere Rossi non lo ha fatto prima. Come per tutti i beni danneggiati dal sisma, il Comune sta aspettando la possibilità di inserirlo nei nuovi programmi delle opere pubbliche. Nella passata amministrazione, quando Rossi era comunque all'opposizione, le stalle non sono state inserite nel piano delle priorità.
Le stalle che saranno sistemate - conclude - non saranno certamente per le nuove attività, ma per chi ha usufruito della delocalizzazione".

GS

Ripristinare, attraverso specifiche ordinanze, le stalle e i ricoveri per animali chiusi ad Ussita a seguito delle disposizioni dell'ex sindaco Marco Rinaldi e del commissario  prefettizio Maurizio Passerotti. E' la richiesta contenuta nella mozione con la quale il consigliere di minoranza Guido Rossi sollecita l'impegno della sindaca Silvia Bernardini e della Giunta comunale di Ussita
Nel ricordare come nelle linee programmatiche di mandato della sindaca, uno dei punti sia proprio quello della "Accelerazione della ricostruzione e riattivazione delle strutture pubbliche cercando ove possibile la pronta riapertura, Guido Rossi evidenzia nella sua mozione il caso di due allevatori di Ussita i quali hanno scritto alll'amministrazione comunalel"facendo presente l' attuale situazione delle proprie aziende agricole e la volontà assoluta di espansione delle stesse chiedendo la possibilità di avere assegnati spazi all'interno delle stalle o presso altre strutture dove ricoverare i propri animali, così come concesso ad altri allevatori locali e, avere in conclusione quelle opportunità di sviluppo aziendale alle quali aspirano".
Con l'auspicio che i giovani possano avere un futuro dove sono nati e cresciuti, Rossi sottolinea che "per poter offrire loro un'occupazione è assolutamente fondamentale rilanciare lo sviluppo economico e turistico, per creare nuove opportunità di impiego perchè la naturale proiezione del territorio ussitano è proiettata verso l'agricoltura, allevamento e turismo". La richiesta è dunque quella di un impegno dell'amministrazione ad attuare quanto necessario al fine di ripristinare stalle e  ricoveri danneggiati dal sisma. "Gli allevatori che prima del sisma occupavano le stalle- dichiara Rossi- sono stati "accontentati" con delle nuove strutture. Le vecchie stalle rese inagibili dal terremoto ma, nel giro di 4 anni, non è stata fatta alcuna ordinanza di demolizione o altro. Chiedo pertanto all'amministrazione di intervenire, affinchè si decida che cosa bisogna fare e renderle al più presto agibili. Ci sono almeno sei allevatori che attendono quelle strutture per poter dar vita a quello che ritengono il loro futuro attraverso un allevamento. Mi risulta anche che in questo momento le stalle siano occupate- aggiunge il consigliere di minoranza-  per cui, visto che il Comune non interviene,  desumo che non vi siano dei grossi pericoli di incolumità.  Alla maggioranza che guida il paese chiedo pertanto che si dia da fare affinchè quelle strutture che sono abbandonate ormai da 4 anni, vengano rimesse in funzione e a disposizione dei giovani
allevatori di Ussita che, attraverso quelle strutture, possano così iniziare a pensare di avere anche loro un futuro". 
c.c.



Ussita muove un altro passo verso la normalità e lo fa con il bando per la progettazione dei lavori di sistemazione del palazzetto del ghiaccio.
"È sempre stato un simbolo per Ussita - commenta il sindaco, Silvia Bernardini - e un luogo importante per il turismo e la comunità stessa.
È davero fondamentale cominciare a pensarne la ricostruzione".

Lavori che sono però condizionati anche da un'area, quella in cui insiste il palazzetto, soggetta al rischio R4 massimo per i dissesti idrogeologici: "Si tratta di un rischio che risulta da vincoli posti più di 20 anni fa - precisa il sindaco - e su cui la Regione, come in altre situazioni, sta lavorando con progetti per i quali i fondi sono già stati stanziati. L'impegno della Regione è infatti quello di ridurre il rischio ad un livello accettabile e darci la possibilità di poter tornare a usufruire di quella zona".

Tornando al palazzetto, si parla di interventi che ammontano ad un costo complessivo di quasi tre milioni di euro: "Sono lavori importanti - dice Silvia Bernardini - che non riguardano la struttura lignea che dovrà essere ricollaudata, ma il sistema refrigeratorio danneggiato dalle scosse. Un sistema che risale comunque a più di 40 anni fa. Questo è il lavoro più consistente perchè, con le scosse che ci sono state, le serpentine presenti nel cemento hanno subito danni irreperabili e coglieremo certamente l'occasione per realizzare un impianto energicamente sostenibile. Credo che questo sia uno degli obiettivi della ricostruzione: ove possibile ricostruire con innovazioni che aumentino la sostenibilità". 

GS
E’ online da nemmeno due giorni e già ha un alto numero di visualizzazioni il video “E’ il 2036: come immagini Ussita tra vent’anni?” realizzato dai componenti di C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, un’associazione di promozione sociale ma soprattutto uno spazio abitato e attraversato da più anime a Frontignano di Ussita, un luogo nato in seguito ai terremoti, in cui alcune persone, residenti e non, cercano di interrogarsi sul futuro dei luoghi e di creare progetti. “Siamo stati invitati dal Forum Disuguaglianze Diversità a svolgere una riflessione sul territorio che abitiamo e su come vogliamo e possiamo immaginare Ussita e i paesi limitrofi tra vent'anni. Da desideri condivisi, suggestioni da altrove e semi già piantati è nato un testo, frutto di una scrittura corale a cura dei ragazzi e delle ragazze di C.A.S.A.”. Il Forum Disuguaglianze e Diversità è guidato da un Gruppo di Coordinamento, presieduto da Fabrizio Barca e si avvale di uno staff operativo. Attraverso l’incontro e la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello della cittadinanza attiva, intende disegnare proposte generali per l’azione collettiva e pubblica, tese a ridurre le disuguaglianze. Il Forum è stato una maratona virtuale, svolta fino a metà dicembre, con molti ospiti che insieme hanno costruito una sorta di agenda di giustizia sociale a partire dal Piano di Ripresa e Resilienza. E quando si parla di resilienza, termine fin troppo abusato per lo meno nel centro Italia sconquassato dai terremoti, i residenti e gli amanti delle zone dell’alto maceratese, sanno fin troppo bene cosa si intende. Negli ultimi mesi poi con la pandemia in atto, le due emergenze, quella della ripresa post sisma e post covid-19, si legano insieme e purtroppo stanno rendendo la vita degli abitanti ancora più difficile. Ma i ragazzi di C.A.S.A. sono propositivi e ottimisti e tentano, a loro modo, di gettare un contributo per rinnovare la speranza. Dopo aver stilato il testo condiviso a distanza, gli otto rappresentanti dell’associazione, hanno voluto inserire delle immagini girate da Mauro Pennacchietti per un video realizzato per "Il paese di Adesso", una call lanciata dal poeta Franco Arminio. Alla fine il prodotto nato tratta diversi temi: dalla scuola di montagna alla medicina di prossimità, dal turismo alle possibilità di utilizzare gli spazi dove ora ci sono le Sae (soluzioni abitative di emergenza), alle idee per un futuro possibile da vivere in questi luoghi. Un punto di partenza aperto al contributo di tutti, come nello stile degli “abitanti” di C.A.S.A. Nel video ovviamente si dà per scontato che la ricostruzione ci sia già stata e che quindi Ussita sia stata ricostruita.

I ragazzi di C.A.S.A. sono: Chiara Caporicci, Roberto Rettura, Patrizia Vita, Mauro Pennacchietti, Christian Tedde, Federica Nardi, Enrico Mariani, Marta Zarelli. 

Qui sotto il link al video

https://youtu.be/V4X6QZ56G6o

Barbara Olmai
Alle attività di verifica della ricostruzione si è anche reso necessario monitorare la branca attinente a quella della rivitalizzazione economica delle aree terremotate perché questi due obiettivi devono andare di pari passo, al fine di evitare che il territorio si spopoli. Per favorire questo obiettivo ci siamo prodigati sotto la spinta del Commissario Legnini affinché ci fosse nella legge di bilancio 2021, uno stanziamento pari a 160 Mln di euro per il Contratto istituzionale di sviluppo. Una misura che unitamente alla porzione di Recovery plan dedicata alle aree del sisma, mira al recupero di competitività economica delle montagne e dei borghi colpiti dal terremoto, come il comune di Ussita che ha sempre avuto una economia turistica di grande tradizione e potenzialità. Questi Comuni devono essere aiutati perché la crisi economica prima e la crisi prodotta dal sisma dopo, si trovano in una condizione di non poter autonomamente curare i propri comprensori. Il fatto che si sia curata la delocalizzazione di strutture ricettive turistiche come quella che abbiamo inaugurato è sicuramente un segnale di incoraggiamento che va nel verso giusto”.

Così l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli accompagnato dal direttore dell’Usr Stefano Babini e accolto dalla sindaca di Ussita, Silvia Bernardini, ha inaugurato la struttura delocalizzata del bar pizzeria dell’Hotel Felycita.
ussita2 1
“Oggi dopo tanto tempo – ha sottolineato la sindaca Bernardini - Frontignano torna a vivere e, vedere tanta grinta e gioia dei gestori di questa struttura delocalizzata, ci fa ben sperare che Ussita torni ridente e bella come prima”.

E’ di circa 105 mq l’area dove è stata posizionata la struttura temporanea situata a ridosso degli impianti sciistici.
La Regione Marche ha provveduto a stanziare un apposito fondo per l’acquisto di moduli prefabbricati composti da elementi in acciaio e da pannelli in lamiera zincata preverniciata e per la realizzazione delle relative opere di urbanizzazione.
Con la buona notizia dello studio condotto dall’Università di Camerino che non ci sono faglie attive e capaci sul territorio sarà possibile riprendere la ricostruzione. 

c.c.



Prosegue l'iter che porterà alla riapertura degli impianti di risalia sulle piste da sci di Frontignano che, con la nevicate dell'ultimo periodo, sono comunque meta di amanti della montagna.

"Stiamo andando avanti - commenta il sindaco Silvia Bernardini - . L'unico problema formale è il collaudo dell'Ustif che abbiamo potuto chiedere solo a dicembre, quando siamo entrati in possesso di tutti i documenti. Ieri ci è stato consegnato il nuovo piano di sicurezza per le piste: con le prescrizioni che ci sono state date sistemeremo anche questo lato, compreso il protocollo da attuare per il Covid. La volontà - spiega - è di far sì che Frontignano torni ad essere fruibile e fruito".

Qualità che non mancano tanto che negli ultimi giorni i più appassionati non si sono lasciati scoraggiare dalla mancanza degli impianti di risalita: "Continuiamo comunque a sistemare le piste - dice il sindaco - anche perchè in questi giorni stiamo assistendo ad un importante fenomeno per Ussita: appena finite le limitazioni, molta gente, pur di sciare, si carica gli zainie gli sciincammina sulla neve per una bella sciata o ciaspolata. Tutto sta accadendo senza confusione - conclude - e tutto in maniera naturale. Il modo migliore per godere della montagna".

GS

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