Ha sfiorato la soglia delle 400 iscrizioni il seminario  "RICOSTRUIAMO UN FUTURO SICURO", tenutosi, presso il Centro Culturale Universitario Benedetto XIII dell'Università degli Studi di Camerino. Organizzato in collaborazione tra il Comitato RIVAS, GLIS, gli Ordini Professionali (Architetti, Geologi, Ingegneri, Geometri), con il patrocinio dell'Università di Camerino, del Consiglio Nazionale degli Architetti, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, di Materials and Structures Testing and Research, dell'ANCE Macerata e del Comune di Camerino, il partecipato evento era rivolto in particolare ai professionisti del settore, agli Amministratori Regionali e degli Enti Locali interessati agli aspetti di ricostruzione in sicurezza sismica.

I lavori sono stati coordinati dall’architetto Claudia Stefanelli del Comitato Rivas e dall’ingegnere Giordano-Bruno Arato responsabile Relazioni Esterne Glis

Obiettivo dell’incontro, che ha visto alternarsi relatori di spessore nazionale e internazionale, quello di veicolare una progettualità diversa dal passato, valutando la  pericolosità sismica, in maniera tale da arrivare ad  una ricostruzione del patrimonio edilizio, capace di assicurare interventi di costruzione e di recupero con miglioramento sismico, energetico, uniti all'innalzamento del livello di sicurezza sismica.

Gli interventi dei Rappresentanti istituzionali e degli Ordini Professionali con le illustri relazioni degli ingegneri Mariani e Martelli, del prof. Tondi di Unicam, degli ingegneri Clemente, Dall’Asta e Farinelli hanno approfondito le complesse tematiche legate al sisma e alla ricostruzione, ognuno secondo la propria specifica competenza professionale.

Moderne tecniche e tecnologie antisismiche per la costruzione, ricostruzione, conservazione e sicurezza degli edifici, sono state sviluppate anche sulla base del raffronto con il passato e riferendosi a diversi eventi sismici che richiamano a porsi domande, ad imparare ad aver memoria e a fare esperienza nell’esperienza.

“Viviamo in un territorio sismico e col terremoto dobbiamo convivere, non subirlo- ha detto aprendo i lavori l’ing. Arato- Siamo qui per dare un contributo per la sicurezza delle nostre case e del nostro futuro”.

Il ricco momento di confronto che ha coinvolto tutti i tecnici del territorio è stato inaugurato dai saluti del Rettore di Unicam Claudio Pettinari e dell’ing. Cesare Spuri direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione post-sisma per i territori delle Marche.

“ E’ il terremoto degli avverbi piuttosto che dei sostantivi- ha detto il rettore Pettinari ringraziando gli organizzatori di aver scelto Camerino per l’iniziativa-Quattro gli avverbi in risalto: dove, come, perché, quando. Ci interroghiamo su questo e sappiamo che non è facile dare risposte, soprattutto per me che ho vissuto il sisma del 1997, ne conosco effetti e turbamento.

Dove? Qui e non da altre parti, Bisogna ricostruire qui. La Regione non può fare a meno di questo territorio e della montagna. Qui c’è una buona fetta dell’economia della regione e non si può delocalizzarla insieme alla sua gente, senza creare problematiche di lavoro e di socialità.

Perché? Perché ricostruendo qui faremo ripartire questi territori anche da un punto di vista economico.

Come? Troppo spesso si parla di miglioramento sismico e non di adeguamento. Non credo nel miglioramento: è necessario un reale intervento in grado di dare sicurezza alle persone, alle famiglie, agli studenti del nostro ateneo.Attenzione dunque anche al modello della ricostruzione per non correre il rischio di presepizzare e attenzione nell’immaginare una ricostruzione che porti lavoro ai giovani per offrire loro la motivazione a stare qui.

Quando? Il più velocemente possibile e nella maniera migliore facendo in modo che la gente non resti troppo lontana. Vent’anni di attesa sarà troppo tardi.

“ Non possiamo perdere tempo- ha detto Spuri- e tutte le persone qui riunite oggi sono collegate tra loro sul campo, Siamo noi le persone responsabili di tutto il processo che deve essere messo in atto. Le normative ci sono e pongo l’interrogativo etico per ciascuno di noi, nel dare un compito finale che sia all’altezza della sicurezza che in questi luoghi è richiesta. Sono ben cosciente delle contraddizioni e delle limature da apportare e ci lavoriamo;  I tempi non ci danno giustizia ma una situazione così complessa non può comprimere i tempi  non incartiamoci in questioni che non trovano risposte immediate nella legge, aiutiamoci e troviamo un equilibrio  La macina da muovere è molto grande e stiamo cominciando a farlo. Dobbiamo spingere tutti quanti: il mondo scientifico, delle professioni, delle ditte, del Commissario e della burocrazia che, talvolta, dovrebbe guardarsi un po’ allo specchio e capire dove può togliere o limare. Da questo punto di vista però mi sento di dire che quando si vuole,  totale trasparenza e regolarità, come è giusto che sia,  il prezzo si paga anche in termini di procedure. Trovare dunque il giusto equilibrio tra una cosa che non sia né troppo lunga e svilente e al tempo stesso però riesca a dare con una giusta velocità dei buoni risultati, regolari legalmente giusti e trasparenti. E’ un compito sul quale lavoriamo tutti i giorni e credo che nei prossimi mesi cominceremo a vedere i frutti di questo lavoro incessante che ormai, anche con qualche ombra, portiamo avanti da tempo”

Valutazione della pericolosità sismica. Stato delle conoscenze e prospettive future, il tema sviluppato nella sua relazione dal geologo Tondi. “ Per ridurre il rischio sismico e per una ricostruzione sicura- ha detto- occorre rivedere il concetto di pericolosità sismica. La documentazione che abbiamo è ormai obsoleta ma in 20 anni le cose sono profondamente cambiate e, soprattutto non aspettiamo un terremoto per fare la ricostruzione, ma facciamola pre-sisma, con le nuove conoscenze geologiche e geofisiche sulle faglie presenti nel nostro territorio, valutando una pericolosità sismica deterministica e dipendente dal tempo, collegata alla faglia che genera il terremoto”.

Il seminario ha offerto un lungo momento di confronto multidisciplinare e positivo. Soddisfatto della partecipazione il presidente del Comitato organizzatore Roberto Micheli “ Abbiamo inteso offrire un’occasione per orientare tecnici e amministratori che dovranno gestire tutta la ricostruzione, verso una vera prevenzione antisismica che tenga conto della reale mitigazione del rischio sismico  e– ha spiegato- avvalendosi dei materiali e delle tecniche innovative oggi disponibili, come legno, acciaio, resine, dissuasori sismici. L’intento del seminario era proprio quello di illustrare modalità diverse di approccio e di modificare il concetto  di struttura antisismica in grado di preservare solo la vita delle persone. Questo è senz’altro fondamentale ma, a nostro giudizio, occorre andare oltre e arrivare ad avere strutture che, in caso di terremoto, ne escano danneggiate il meno possibile. Arrivare a questo vuol dire non solo evitare costi economici ma anche il danno psicologico sulle  persone costrette ad uscire dalle abitazioni, a vivere fuori del loro Habitat naturale con l’incertezza dei tempi del ritorno a casa. Il nostro Comitato che fa parte del Coordinamento del Terremoto Centro Italia - ha concluso Micheli- è nato per fare delle proposte, comunque rivedibili e aperte al miglioramento. Il senso del seminario “ Ricostruiamo un futuro sicuro” è stato proprio quello di offrire delle idee su cui ragionare”.

C.C.

 

 

Dedicato a fornire chiarimenti sulle demolizioni e sull’iter della ricostruzione,  il contributo radiofonico cui hanno preso parte sull’emittente Radio C1 in Blu l’ Ing Francesca  Claretti , Dirigente dell’ufficio Speciale post sisma delle prov di Ancona e Macerata e responsabile edilizia privata ,l’ Architetto Andrea Vicomandi, funzionario responsabile dell’Ufficio Speciale Ricostruzione (che ha seguito anche la parte emergenziale con la  Protezione Civile),  l’ ingegnere Marco Orioli.responsabile dell’ ufficio lavori pubblici e ricostruzione pubblica del comune di Camerino e il sindaco di Camerino  Gianluca Pasqui.

Un tema delicato quello approfondito dalla trasmissione, improntata a delucidare i cittadini. In primo luogo l’intervento dell’ingegnere Claretti è valso a spiegare le procedure GTS.

GTS è il Gruppo tecnico specializzato di sostegno ai comuni e non obbligatorio, attivato dal lla presidenza del Consiglio dei Ministri -dipartimento di Protezione Civile il 15 – 09- 2016 a seguito del sisma del 24 agosto. Costituito da corpo dei Vigili del Fuoco, dal Ministero dei Beni Culturali  dai  Tecnici regionali e dal Comune.Il GTS- ha proseguito l’ing. Claretti-  ha cessato la sua attività il 15 giugno 2017 , dopo aver fronteggiato la  prima parte dell’emergenza. Le sue attività consistono nell’interrompere o limitare drasticamente una viabilità compromessa su strade pubbliche, interrompere i servizi pubblici , sgomberare edifici lesionati circostanti . Sostanzialmente quindi si tratta di un’attività volta alla salvaguardia della pubblica incolumità; mettere pertanto in sicurezza edifici  che si trovano su pubbliche vie,  demolire edifici che costituiscono grave pericolo o comunque parzialmente demoliti dal sisma  e, il sopralluogo compiuto dai tecnici del Gruppo,  viene concluso con un  verbale che attesta se per l’edificio preso in esame si possa procedere alla demolizione o ad una messa in sicurezza.

( sotto nella foto, un momento della diretta radiofonica con l'architetto Andrea Vicomandi , il sindaco Pasqui, l'ingegnere Francesca  Claretti  e l'ingegnere Orioli )

studi con sindaco e ingegnere

 

Con circolare successiva del Dipartimento di Protezione Civile- ha aggiunto – sono state disciplinate le procedure per attivare il GTS, le messe in sicurezza  e le demolizioni . E’ dunque a seguito dell’attivazione di tali procedure che il sindaco di Camerino, capo di Protezione Civile,  insieme per la Regione Marche all’ingegnere Spuri, direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione,  con i Vigili del Fuoco, e la  protezione civile hanno deciso di concordare nel comune di Camerino e presso il COC la presenza di un presidio continuo di  GTS. Il coordinamento è avvenuto poi  attraverso la supervisione del CCR regionale a mezzo dell’architetto Vicomandi che coordinava tutte le operazioni di messa in sicurezza nella fase emergenziale. Concordata in particolare l’istituzione di un presidio GTS a Camerino a causa dei gravissimi danni riportati dalla città  e alle conseguenti difficoltà nel portare avanti tutte le messe in sicurezza necessarie per poter riaprire alcune zone interrotte . L’ attivazione del GTS ha portato ad effettuare   278 sopralluoghi che hanno evidenziato per 32 casi suggerimento di demolizione e smontaggio  e, per i 246 rimanenti messe in sicurezza attraverso puntellamenti, cerchiature,  ecc.

 La procedura del Gts- ha specificato- è abbastanza lineare, nel senso che, per interventi inferiori ai 40 mila euro di spesa preventivata dall’ufficio tecnico del comune o da tecnici incaricati dal comune stesso,  il comune provvede autonomamente ad autorizzare l’impresa esecutrice dei lavori per la messa in sicurezza, mentre, per importi superiori ai 40 mila euro va richiesto il nulla osta all’Ufficio Speciale Ricostruzione CCR, che è all’interno dell’Ufficio Speciale Ricostruzione.

Quanto ai casi di demolizioni avvenute in alcuni comuni, l’ingegnere Claretti ha evidenziato che ciò è potuto avvenire in fase emergenziale e  prima dell’entrata in vigore della circolare della DICOMAC. Con l’entrata in vigore della circolare del 22-12-2016 il procedimento è stato disciplinato richiedendo una operatività ben precisa. 

A chiarire la procedura che ha portato a rapide demolizioni, come nel caso di San Severino Marche, è stato l’architetto Vicomandi il quale ha evidenziato la situazione particolare di immobili fortemente danneggiati e prospicienti sulla strada provinciale, nel qual caso la demolizione ha riguardato edifici di pessima qualità costruttiva ed ha rappresentato una strategia al fine di ripristinare la viabilità compromessa su una strada di scorrimento

Sollecitato dal conduttore Mario Staffolani l’ingegnere Orioli ha poi risposto al quesito di una cittadina camerte la cui abitazione agibile, trovasi nell’area di Borgo San Giorgio tra case inagibili. 

 “ La zona di Borgo san Giorgio- ha detto- è classificata zona rossa e l’edificio della signora è in un contesto gravemente danneggiato. Per risolvere le problematiche della situazione siamo in fase di affidamento lavori e a breve inizieremo con la  bonifica dell'area, ma, prima di dare l’accesso agli edifici agibili, sono necessari interventi di messa in sicurezza nel circostante, per eliminare il pericolo di pubblica incolumità.

( nella foto l'Ing Francesca  Claretti l'architetto Andrea Vicomandi )

ingegnere Francesca Claretti e larchitetto Andrea Vicomandi

 

“ E’ chiaro che – ha sottolineato Pasqui – a 365 giorni dal sisma, tutti vorremo vedere la città ricostruita e non puntellata, ma le difficoltà ci sono. E la colpa non è di nessuno, è il sistema Italia che deve dare risposte diverse in caso di catastrofi. Gli amministratori dei vari enti – ha continuato- debbono attenersi ad un percorso, per cui non punto il dito nei confronti di nessuno; io stesso cerco di capire i miei errori e come poter velocizzare ma è vero che non si è mai perso tempo e che si sta facendo il massimo per quello che si può fare.

C’è un percorso GTS non obbligatorio, - ha ricordato Pasqui-  ma è l’indicazione data dalla protezione Civile nazionale; a me, per avere una garanzia totale,  interessa avvalermi del GTS. Il sindaco è massima espressione della Prot Civile sul territorio ma io posso fare anche l’opposto di quanto dice il GTS, magari demolire invece di puntellare, ma debbo motivarlo tecnicamente screditando dei tecnici.

A me interessa la verità – ha detto il sindaco -e questo il motivo della trasmissione. Di fronte a documenti scritti, quello è il da farsi. Siamo riusciti in una riunione come primo comune ad avere una sede stabile di GTS che è servita a portare risultati importanti in una città che ha una difficoltà diffusa tra le più estese . L’importante non è fare subito ma fare bene.

Da ultimo il sindaco ha sottolineato che una parte del centro storico sta tornando a vivere e  che adesso l’obiettivo principale ( fine settembre massimo metà ottobre) è riaprire piazza Cavour. ( sotto nella foto i lavori di messa in sicurezza della piazza )

PIAZZA CAVOUR 2

A tal fine ci si sta operando per risolvere le ultime criticità per le quali si prevedono interventi già ad inizio ottobre

“Si arriva in piazza, si riacquista una altro pezzo di città, di  fiducia e di voglia di riabbracciare il centro, pensando che per la ricostruzione ci vorranno ancora anni . Ma – ha concluso- si stanno raggiungendo risultati eccezionali  come quello di poter vantare un sostegno economico di sei milioni di euro per l’area commerciale di San Paolo a fronte della cifra di circa tre milioni che avevamo a disposizione e questo, grazie alla macchina  regionale sempre al nostro fianco e grazie alla Protezione Civile Nazionale che è artefice di questo importante sostegno economico al progetto”.

C.C.

piazza cAVOUR 1

 

E’ finita sul quotidiano Corriere della Sera la polemica partita sui social di alcuni residenti a Camerino che vedono  poco rispettoso nei loro confronti, il giro turistico in ‘zona rossa” in programma in città  il prossimo 30 settembre in occasione della decima edizione della Festa del Plen Air, che ogni anno  si svolge nell’ambito delle iniziative  dei Paesi Bandiera Arancione del Touring Club d’Italia.

Ad un massimo di 40 camperisti che quel giorno raggiungeranno Camerino , il sindaco ha deciso di proporre la visita della “zona rossa”, affinché si rendano conto di persona e coi propri occhi della devastazione che il sisma ha causato. La discussione non è comunque passata inosservata, tanto che il sindaco Gianluca Pasqui ha voluto fare delle precisazioni.

“Debbo dire che intanto il sindaco di Camerino non è assolutamente un tour operator e di certo non vuole lavorare come professionista del turismo, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui la prima cosa che cerco di fare, è dare il massimo rispetto e dignità alla popolazione. Quello che mi ha lasciato letteralmente sbigottito- continua Pasqui- è come si possa andare a sottolineare come negativa ed eclatante l’entrata in ‘zona rossa’ di alcuni ospiti della città, quando nella stessa zona sono stati accolte una marea di persone, tra benefattori, associazioni, istituzioni di vario genere, ognuno venuto a vedere la nostra realtà e a conoscerne le difficoltà. Mostrare la nostra città che , grazie a Dio non ha avuto vittime e non mi sento dunque di violare nulla, farne vedere la bellezza e l’attrattività nonostante la distruzione e con il rispetto di tutte le normative,- precisa il sindaco-  ritengo che non sia una decisione così stravagante. Ritengo invece assolutamente fuori luogo che importanti giornalisti della carta stampata si affannino a puntualizzare e criticare iniziative come questa, dimenticandosi magari di dire che noi inauguriamo una scuola perfettamente a norma sismica,, che c’è un forte aiuto dell’amministrazione comunale nei confronti dei commercianti che da mesi svolgono il proprio lavoro all’interno del City Park  grazie al nostro sostegno e in attesa di altre azioni che andranno a loro vantaggio, che ci si dimentichi di dire che dopo 365 giorni dal sisma siano state consegnate solo poche decine di casette a fronte delle migliaia che si ha necessità di avere, che ci si dimentichi di dire che le macerie sono ancora tutte ferme dov’erano, che ci si dimentichi di dire che ormai  siamo dimenticati da tutti.   Se i giornalisti ci aiutassero a far luce su tutto questo- sottolinea Pasqui- non potremmo che rispondere ringraziando. L’invito al firmatario dell’articolo che non conosco personalmente, è pertanto ad essere vicino alla nostra comunità, sottolineando i bisogni reali della gente e, altrettanto, le vere mancanze. Di certo taluna potrà essere imputabile al sindaco il quale se ne assume tutta la responsabilità e, qualcun’altra  magari migliorabile ad altri livelli; di tanto clamore tuttavia posso dire di essere contento, perché, finalmente  e dopo tanto tempo, ho visto che, grazie a questo appuntamento del Plen Air,  si parla di Camerino sulla  stampa nazionale.. Ci voleva questo a far ricordare alla nazione che il nostro territorio ha subito un terremoto e che qui ci sono persone che necessitano di aiuto quotidiano. Invito anche  chi polemizza ad affiancarmi nelle 15-20 ore al giorno di lavoro impegnativo rivolto a vantaggio della mia popolazione. Tornando sull’iniziativa del 30 settembre- conclude il sindaco- credo di non aver organizzato nulla di offensivo. Sono contento di poter ospitare un bel numero di persone che vengono da fuori, perché ritengo che siano l’unico veicolo vero che io conosco, per rendere partecipe chi di dovere di quanto accaduto. Altrimenti mi pare che anche sul tema terremoto, sia stata chiusa una parentesi, dimenticando quanta sofferenza ancora abbiamo e quanta, probabilmente, ce ne aspetterà”.   

Una ricostruzione che procede con passo incerto, troppi ritardi, poca trasparenza e scarso coinvolgimento delle comunità locali. In vista della riapertura delle scuole nelle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto, ActionAid ha analizzato lo scenario nei territori del cratere e lancia un appello a governo ed enti locali affinché facciano maggiore chiarezza sulle risorse disponibili e si mettano all’ascolto della cittadinanza.

A oltre un anno dalla prima scossa, molti bambini - degli oltre 30 mila studenti che tra pochi giorni dovranno affrontare il nuovo anno scolastico nei territori del cratere - si apprestano a tornare a scuola in strutture d’emergenza. Nelle ordinanze del Commissario straordinario specifiche sulla ricostruzione, il governo ha previsto 72 scuole di nuova costruzione nelle quattro regioni colpite dalle scosse (Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria), mentre per altre 40 sono in programma interventi per adeguare, completare, migliorare o ampliare le strutture. Dall’analisi della documentazione resa pubblica[1], non è tuttavia possibile capire quando gli studenti potranno tornare in edifici non provvisori. “Ricominciare dalle scuole” è il motto della ricostruzione post terremoto, ma sono ancora troppi i punti poco chiari sulla ricostruzione e sull’agibilità degli edifici scolastici. “Una ricostruzione efficace non può che essere trasparente e partecipata. Ad oggi non sappiamo ancora quante sono le risorse totali messe in campo grazie alle donazioni, ai fondi pubblici e a quelli privati. Per una vera rinascita, non solo materiale, sono indispensabili strumenti di trasparenza informativa e percorsi di partecipazione mirati alla costruzione di spazi di dialogo aperto, inclusivo e informato tra istituzioni e cittadini in merito alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.

(Istituto Betti - Scuola provvisoria a Serravalle di Chienti)

Betti provvisoria Serravalle del Chienti


Nel complesso, la gestione della ricostruzione appare piuttosto accentrata: le decisioni sono prese dal Commissario Straordinario e dai governatori delle quattro regioni colpite, in qualità di vice commissari per la ricostruzione, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali. Inoltre, non è chiaro perché le risorse della terza campagna di raccolta fondi post sisma - arrivata a quota 3,2 milioni di euro con l’obiettivo specifico di ricostruire le scuole - siano stati destinati anche ad altre opere pubbliche.

A seguito del terremoto ActionAid ha scelto di intervenire nelle scuole perché ritiene che  siano la base per ricostruire le comunità e il tessuto sociale, così profondamente segnati dall’evento sismico. L’organizzazione ha lavorato insieme al Ministero dell’Istruzione (MIUR) per accompagnare studenti e insegnanti nella difficile ripresa dell’anno scolastico. In particolare, ActionAid ha avviato il progetto “METE - Percorso di riscoperta della Memoria e dell’idEntità Territoriale localE” nelle scuole di Camerino, Pieve Torina e Valfornace nelle Marche. ActionAid ha inoltre partecipato al corso  “A scuola di resilienza: apprendere e insegnare dopo una catastrofe”, organizzato dal MIUR con la Direzione scientifica dell’Università dell’Aquila, un percorso formativo rivolto ai docenti per accompagnarli nella difficile ripresa delle lezioni.

(Interni nuova scuola Valfornace)

Paoletti Valfornace

Nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, ActionAid opera in tre istituti comprensivi (Pieve Torina, Camerino e Acquasanta Terme) che abbracciano otto località: Pieve Torina, Valfornace, Visso, Muccia, Camerino, Fiastra, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.

Anche nel  cratere aquilano, dove ActionAid è presente dal 2009 ancora sono tante le domande senza risposta. Ad oggi nessun progetto di ricostruzione delle scuole pubbliche è partito e migliaia di ragazzi riprenderanno le lezioni per l’ottavo anno consecutivo in strutture “temporanee”. La struttura che ospita il maggiore liceo della città (oltre 1000 studenti) viene dichiarata inagibile e gli studenti divisi in tre differenti plessi, mentre mancano le verifiche di vulnerabilità in altre strutture di competenza comunale e provinciale.

(Caldarola - scuola secondaria De Magistris)

IC S. De Magistris Caldarola

 

(I lavori di costruzione della nuova scuola a Costa di Sarnano)

Costa di Sarnano

 

E’ ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per il suono della prima campanella. Dopo le difficoltà dell’anno passato, si riparte venerdì 15 settembre, con rinnovata energia. La ripresa delle attività scolastiche, a Camerino segna anzitutto qualche cambiamento per alcune sedi e, in particolare, per gli alunni delle elementari e medie, le cui strutture del centro storico, gravemente danneggiate e rese inagibili dal sisma, risultano nell’elenco delle scuole da ricostruire. L’Istituto comprensivo Betti sul territorio conta 11 plessi scolastici, di cui 4 scuole dell’infanzia, 4 della primaria e 3 della secondaria. I trasferimenti di alcune famiglie non hanno comunque pesato sui numeri che registrano un poco incisivo calo del 10 per cento. 

 “ E’ un po’ all’insegna della mobilità che si riapre il nuovo anno scolastico - dichiara il dirigente Maurizio Cavallaro-

A Camerino, continueranno a svolgere attività nella sede di via Battista Varano tutte le scuole dell’infanzia ( L’Aquilone e Ortolani); gli alunni delle elementari invece  inizieranno le lezioni in via Medici, nell’edificio che era destinato ad ospitare la Scuola Salvo D’Acquisto. Inoltre, in attesa che venga demolita la vecchia sede del centro storico e ricostruita la nuova a San Paolo, per i ragazzi delle medie la campanella suonerà ancora a Palazzo D’Avack in via Macario Muzio.

Quello che possiamo garantire come sempre e sin da subito - continua il preside-  è l’entusiasmo dei docenti, la professionalità e la voglia di dire che il nostro territorio, anche se ferito, è un laboratorio diffuso; ci troverete a studiare i monumenti, a guardare le bellezze che ci appartengono e ad utilizzare quanto c’è di buono, come la nostra prestigiosa università e le associazioni, con l’intento di cercare d’essere anche noi un piccolo motore di rinascita. Nessun problema dunque per l’avvio delle attività che ci vedono per tutti i plessi del comprensivo sostanzialmente sistemati in situazioni accettabili e dignitose. Piccolo cambiamento per la sede della primaria di Fiastra, dove la ripresa delle lezioni avverrà nel prefabbricato messo a disposizione dal comune. L’amministrazione comunale avrebbe voluto farci trovare un edificio nuovo ma i tempi si sono allungati; le necessarie verifiche e i controlli mirati delle  microzonazioni sismiche, hanno infatti portato ad escludere il terreno originariamente individuato e ad optare per un’area diversa. Sempre a Fiastra, la scuola dell’infanzia ripartirà provvisoriamente da “ Le casette” di Campobonomo, mentre a Serravalle, a disposizione sono ancora i funzionali fabbricati in legno risalenti al sisma del 1997, rimessi a nuovo dall’amministrazione comunale. Per Camerino naturalmente attendiamo fiduciosi la costruzione della nuovissima struttura di San Paolo i cui lavori inizieranno dopo lo smantellamento degli attuali moduli. Mi auguro di potervi sistemare tutto l’archivio di segreteria, contenente i registri degli anni passati e documenti importanti, materiale che ancora deve essere recuperato da via Pieragostini”.

Nell’attesa della costruzione della struttura a San Paolo, la sistemazione delle elementari nello stabile di via Medici, offre comunque garanzie di grande sicurezza. La nuovissima costruzione antisismica è molto funzionale ed accogliente. “ Grazie alla donazione di Total Erg- aggiunge Cavallaro- si è potuto dotare la struttura di due aule 2.0, caratterizzate da computer in rete e banchi circolari che favoriscono nuove possibilità di apprendimento Inaugureremo le due aule alla fine del mese di settembre e ne siamo particolarmente felici, perché c’è davvero bisogno di luoghi di apprendimento adeguati al cambiamento in atto, nel quale, ringraziando di cuore i benefattori, vogliamo inserirci con intelligenza e professionalità.   Il bello del nostro lavoro e di tutto l’ambiente scolastico- conclude- con uno sguardo trasognato al passato, è quello di guardare al futuro”. C.C.

.riaprono le scuole

“ La musica non ricostruirà i muri di una casa ma serve a ricostruire una comunità” E’un bel messaggio di speranza quello lanciato dai numerosi musicisti alternatisi sulla scena per la tappa di Camerino, unica nelle Marche, de “ Il  Jazz italiano per le terre del sisma”. Nove concerti nell’arco di un intenso pomeriggio- sera per la kermesse di solidarietà partita da Scheggino in Umbria il 31 agosto per approdare dopo la città ducale ad Amatrice e infine a L’aquila. Una grande manifestazione culturale, voluta dal Ministro Franceschini . Un gesto di solidarietà e vicinanza dal mondo dello spettacolo con l’intento di offrire alle comunità colpite dal sisma, un interessante intreccio artistico dal forte spirito socializzante.  La pioggia del mattino ha costretto ad un veloce cambio di location, ma il risultato è stato quello di una grande festa della musica apprezzato da tutto il pubblico intervenuto, piacevolmente ed emotivamente coinvolto nelle diverse performances.  Partita nel primo pomeriggio dall’auditorium Benedetto XIII, la maratona della solidarietà del jazz italiano ha avuto una conclusione esplosiva, salutata con applausi scroscianti e autentiche ovazioni.

Giuseppe Vitale Trio, Lorenzo Vitolo Solo, Massimo Moranti e Stefano Paolini, Giovanni Ceccarelli Solo, Napolioni- Petracci- Manzi- Anna Laura Alvear Calderon, Federico Milone e Na. Sa. Unity Band, Alfredo Laviano e Peppe Consolmagno, Connie Valentini e Camillo Pace e il loro tributo a Bob Marley, per concludere con  Quintorigo e Roberto Gatto e il loro “ Trilogy”, hanno dimostrato che non esistono barriere che la musica non possa scavalcare, regalando emozioni, bellezza e armonia, come stimolo a guardare oltre la sofferenza  e le difficoltà.

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il trombettista Paolo Fresu, direttore artistico della maratona di jazz

“ Ci auguriamo di aver contribuito a diffondere un bel messaggio- ha detto il celebre trombettista jazz Paolo Fresu,  direttore artistico del comitato organizzatore- Il jazz italiano si è mobilitato dal 2015. Eravamo partiti da L’Aquila, lo scorso anno ci siamo sparpagliati in 25 città italiane per costruire un teatro ad Amatrice che tra un po’ diventerà realtà. Proprio questo sabato poseremo la prima pietra del Centro polifunzionale e terremo un piccolo concerto. Un teatro che sarà donato dal mondo del jazz e della cultura con il coinvolgimento di cinema, teatro e della Croce Rossa Italiana. Essendo cambiata la geografia del sisma, non poteva non cambiare la geografia della società- ha continuato il musicista -, sarebbe stato delittuoso essere presenti soltanto a L’Aquila, quando c’era il bisogno di porre l’attenzione su tanti centri che vivono grandi difficoltà, forse anche un po’ dimenticati  e dei quali si parla poco come Camerino. Ho potuto visitare la zona rossa e toccare con mano la situazione di questa città e sono anche più contento di trasmettere idealmente un abbraccio , attraverso questi 4 giorni di concerti nelle 4 regioni. E’ l’idea del jazz italiano di farsi portavoce e anche carico di una ferita importante che è quella di questi luoghi e che non possiamo sicuramente risolvere con la musica che non è capace di ricostruire le case e i centri storici, ma può aiutare la ricostruzione, suggerire un percorso, alleviare in qualche modo il dolore delle famiglie. Crediamo che la musica possa essere utile per vedere le cose da un altro punto di vista e in modo un po’ più semplice. Siamo orgogliosi e felici di questi bellissimi risultati che stanno proseguendo: oggi ad Amatrice e poi la maratona conclusiva a L’Aquila dove, dalle 5 del mattino fino a notte fonda, invaderemo pacificamente la città.  E’ insomma il nostro modo di essere vicini alle popolazioni- conclude Fresu- e dare un piccolissimo contributo che per noi è grande.  Il grazie va a tutto il jazz italiano, alle amministrazioni comunali, alle organizzazioni locali e alle associazioni che operano già nei territori con la musica jazz e che in questo momento si trovano a vivere delle evidenti difficoltà in quanto i teatri sono chiusi, i luoghi dove produrre cultura sono inattivi. Il fatto che loro si siano in qualche modo  proposti per dirigere questi eventi è significativo e direi che ci sono tutte le buone ragioni per esserci, per essere contenti e magari per proseguire anche in futuro, nella speranza che i terremoti possano concludersi e che la ricostruzione possa essere vera e definitiva”.

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Pasqui e Fresu

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Soddisfatto il presidente dell’Associazione Musicamdo Daniele Massimi :

“ Grande successo per un concerto che ha riunito appassionati e artisti venuti a Camerino da ogni parte d’Italia- ha detto- Un evento di solidarietà di musicisti esibitisi a titolo gratuito per portare alla popolazione un supporto morale. Sicuramente non riusciremo a ricostruire le case con questa manifestazione ma vogliamo ricostruire una comunità a partire dalle persone. E’ lo spirito che muove tutta la kermesse a testimoniare la solidarietà corale del jazz italiano. Grandi nomi e apprezzamento del pubblico per una maratona entusiasmante”.

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L'intervento del sindaco sul palco

Ringraziamenti da parte del sindaco Gianluca Pasqui ai musicisti e al governo nazionale che hanno voluto fare di Camerino un centro del jazz, anche se per un solo giorno “ Fa parte della ricostruzione che noi stiamo inseguendo – ha detto il primo cittadino- perché ricostruire un territorio non significa solo rimettere in piedi le case, ma ricostruire una socialità, la propria storia, la cultura e la quotidianità.  Eventi come quello che abbiamo vissuto oggi, incoraggiano ad andare avanti con un credo sempre crescente. Pur essendo ottimista per natura- ha aggiunto- non nascondo  di aver avuto  dei momenti di timore, eppure, una serie di circostanze favorevoli che stiamo vivendo e l’iniziare a vedere che la tanta fatica messa su carta, inizia a concretizzarsi,  mi sta già  facendo guardare in proiezione e prospettiva futura con un ritrovato ottimismo. E’ quello che intendo iniziare a trasmettere alla mia gente e che serva da  guida per centrare risultati significativi. Non si riesce a ricostruire un territorio perché c’è un sindaco più o meno bravo, la riuscita dipende da una comunità che vuole farlo e noi, tutti insieme, stiamo dimostrando di voler restituire ai nostri figli quello che i nostri padri ci hanno regalato. L’orchestra sta ritrovando la sua musica e la cosa eccezionale è che accanto ai suonatori ci sono tanti direttori d’orchestra  che conoscono bene lo spartito e le note che vi sono riportate. Questa è una terra fantastica come lo sono i nostri cittadini”.  

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La mostra fotografica " Camerino Contrasti" a cura del Circolo Progetto Immagine

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Gente a cena nell'Area Food all'esterno dell'auditorium Unicam

Inaugurato a Camerino il nuovo Centro ambulatoriale Santo Stefano Riabilitazione.

 Un “nuovo inizio” per la struttura la cui precedente sede, danneggiata dal terremoto, ha dovuto essere chiusa per inagibilità. Un momento di festa che gli operatori di Camerino hanno voluto condividere con tutta la cittadinanza.

Dotata di ascensore, la struttura si trova al secondo piano del Centro commerciale “Superconti” di via A. D’Accorso

.“Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra presenza nell’entroterra maceratese, ove abbiamo una consolidata tradizione di servizio e di qualità – ha detto l’AD Santo Stefano Riabilitazione – Kos Care, Enrico Brizioli -. Felici di farlo in un momento così significativo per la rinascita della città e di questo splendido territorio”.

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Una cerimonia particolarmente sentita dagli abitanti, presenti numerosi al taglio del nastro insieme alle autorità cittadine. Un traguardo significativo che in segno di unione hanno voluto salutare con la loro presenza anche i sindaci di Montecavallo Secoli, di muccia Baroni e la vicesindaco di Castelraimondo Gregori

“L’inaugurazione di oggi- ha detto il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui- racchiude un forte messaggio. Avremmo dovuto farla, prima del terremoto nell’ex ospedale interamente ristrutturato, uno degli edifici più belli del centro storico della città e di cui l’evento sismico ci ha privati. Il sisma ha solo rimandato quel sogno. Sento di ringraziare l’istituzione Santo Stefano per aver onorato la parola data di voler rimanere su questo territorio, e, l’aver mantenuto l’impegno preso, in questo momento è sinonimo della grande voglia di lanciare il volano della rinascita a grande velocità.Il Centro ambulatoriale Santo Stefano- ha aggiunto- è una eccellenza, che nonostante tutto, ha scelto di restare a Camerino e di investire su Camerino: questo per noi è il messaggio più importante. Con il taglio del nastro di oggi ci ritroviamo a festeggiare una città e un intero territorio che non si sono mai fermati, mantenendo tutte le sue istituzioni. Una città e un territorio che stanno vivendo un presente in proiezione futura, per riabbracciare quell’arcobaleno che illumina il cielo dopo la tempesta e che noi rivedremo tutti insieme. Come amministrazione comunale ci sentiamo di ringraziare con il cuore l'intera struttura Santo Stefano, rinnovando  il nostro impegno a collaborare per rendere ancora più forte e vivace questo sodalizio”. Con il sindaco Pasqui hanno presenziato anche il vicesindaco Roberto Lucarelli, e le assessore  Antonella Nalli ed Erica Cervelli

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Cervelli e Nalli

Tra le autorità intervenute  il Magnifico Rettore Unicam Flavio Corradini e il Rettore eletto Claudio Pettinari.

“Un segnale di ripartenza molto importante- ha sottolineato Corradini- che manifesta  la vivacità di tutto un territorio, anche nell’affrontare situazioni di forte  imbarazzo come quelle dell’ultimo periodo. Una struttura che impiega oltre venti professionisti, con la quale l’Università di Camerino ha dei rapporti di collaborazione molto intensi nel campo della Farmacia e dei prodotti e della Salute. Con il Santo Stefano- ha aggiunto- formalizzeremo un accordo che ormai è quasi pronto nei nostri uffici legali per ribadire con forza e determinazione la volontà di stare insieme e di tornare in questi luoghi che meritano grande attenzione”.

.”E’ un nuovo inizio e un segnale di speranza – ha detto Antonio Bortone, direttore dei Centri ambulatoriali del Santo Stefano – e noi facciamo festa perché, aldilà della vita professionale, rappresenta la ripresa della vita sociale che riparte, non a caso, con la riabilitazione, momento fondamentale per una persona malata che cerca di recuperare la funzione. Qui vediamo un territorio che è stato fortemente colpito e, la riapertura di questa sede è un grande auspicio:  è come se idealmente questo territorio  recuperasse la funzione sociale. Abbiamo sentito forte l’impulso a non mollare, a non abbandonare Camerino, contribuendo, con la nostra presenza, alla “riabilitazione” di queste bellissime zone, ricche di storia, di cultura e di grande partecipazione sociale”.Un segnale di fiducia per il futuro e di grande speranza, perché è con la speranza che si costruiscono grandi sfide e risultati, auspicando il bene per tutta la popolazione.” 

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La responsabile Roberta Ferranti

Dieci mesi difficili per gli operatori del Santo Stefano di Camerino costretti dal sisma ad un trasferimento forzato a Matelica “Ripartiamo da dove ci siamo lasciati -  ha detto la responsabile del Centro Roberta Ferranti-  In questi mesi, nonostante la distanza,  abbiamo cercato di essere presenti in tutti i modi a Camerino, partecipando a tutte le manifestazioni locali che nel frattempo si sono presentate e, con molto piacere abbiamo trovato sempre le porte spalancate. Abbiamo collaborato a “ Cortili in fiore” “ Corsa alla Spada” agli screening per le scuole, ricevendo forti segni di solidarietà. Il fatto che le persone siano così contente del nostro ritorno è un incoraggiamento a fare sempre meglio. Oggi, siamo davvero felici perché il Santo Stefano ci ha messo a disposizione la sede che avremmo voluto anche se non ci fosse stato il terremoto. E’ una sede stabile e definitiva che rappresenta un segno di speranza per il futuro”.

 Locali molto accoglienti, attrezzature e arredi nuovissimi per la nuova sede del Santo Stefano di Camerino, dotata di ascensore e di un’ ampia hall; due le palestre attrezzate, cinque le stanze di fisioterapia, due quelle dedicate alla logopedia e una alla psicomotricità. Corredano gli ambienti, oltre ad altri locali, l’ambulatorio medico, l’ufficio della responsabile.

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“ E’ quello che desideravamo da sempre per lavorare con entusiasmo e anche in qualità”- così si sono espresse le operatrici del Centro nell’accompagnare la visita nelle stanze.

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Palestra

 

“ Ambienti davvero meravigliosi e di grande qualità- ha commentato il rettore eletto Pettinari- Qui sarà possibile fare un lavoro importante per la comunità E’ un grande segnale per una struttura per lungo tempo lontana da noi a causa del sisma e l’inaugurazione testimonia che c’è la speranza di venir fuori da questo dramma nella maniera migliore. Oggi vedo persone felici animate dalla voglia di lavorare, tanta gente vicina alle istituzioni. Un plauso all’amministrazione comunale e a tutti gli artefici di questo nuovo inizio”.  

IMG 20170901 173942452 800x600  Fra' Gianni ha officiato la benedizione

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Ferranti e Brizioli al taglio della torta

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Lo staff del santo Stefano di Camerino

 

A Camerino è iniziata già da qualche tempo la messa in sicurezza del Santuario di Santa Maria in via. Proprio questo giovedì 31 agosto la chiesa è stata oggetto di visita da parte del presidente della Conferenza Episcopale Italiana Card. Gualtiero Bassetti, , accompagnato dall’arcivescovo Brugnaro e dalle autorità cittadine. Complesso il lavoro che si sta portando avanti come riferisce l’ingegnere Carlo Morosi, responsabile dell’Ufficio Sisma della Diocesi di Camerino, San Severino Marche.

“ E’ iniziata innanzitutto la cernita degli affreschi che sono caduti dalla volta centrale- spiega- per i quali si è proceduto allo stoccaggio all’interno della chiesa. Quanto alle pietre , ai portali rimossi e alle porzioni di campanile lo stoccaggio è avvenuto all’esterno del santuario e adesso si sta procedendo alla messa in sicurezza della chiesa, mediante il placcaggio di alcune parti , il fissaggio e “l’incerottatura” di alcune porzioni per renderla stabile e le porzioni verranno successivamente rimosse in sede di restauro. Si sta anche procedendo alla copertura in legno della parte di volta che è crollata all’interno – aggiunge- ; è in atto la messa in sicurezza della metà della volta rimasta dopo il crollo, al fine di evitare percolamento e infiltrazioni di acque meteoriche all’interno. I lavori di messa in sicurezza dei quali si occupa direttamente il Mibact, sono svolti dalla ditta appaltatrice, la Alessandrini di Montefortino, su progetto e direzione lavori del Mibact”.

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MOROSI BASSETTI

L'Ingegnere Carlo Morosi illustra gli interventi al Cardinale Bassetti

Panoramica S Maria in Via

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Sotto la facciata del duomo 

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E’ lo stesso Ufficio Ricostruzione della diocesi ad occuparsi invece della messa in sicurezza della cattedrale in piazza Cavour, per la salvaguardia del bene e di alcune porzioni interne.. “Stiamo completando la parte esterna con lavori pressoché conclusi sulla parte posteriore dell’abside – continua l’ingegnere Morosi- e adesso ci stiamo occupando della facciata principale che ha subìto una forte rotazione e un principio di ribaltamento. Terminata questa messa in sicurezza procederemo con quella relativa ad alcune porzioni. In particolare assicureremo la sagrestia e una capella laterale laterale, in quanto il muro dietro la cantoria e l’organo sta crollando e conseguentemente alcune parti , che precedentemente non sono state oggetto d’intervento da parte della Sovrintendenza, verranno messe in sicurezza. Procederemo solo internamente dunque per la sicurezza e la salvaguardia della cattedrale così come procederemo alla messa in sicurezza di una porzione del Palazzo arcivescovile sia in riferimento alla parte esterna ce alla parte centrale dell’ingresso principale; interessata sarà l’area museale e una  parte degli appartamenti del piano nobile superiore. Un lavoro che si sta eseguendo dunque- conclude l’ingegnere- sia per la salvaguardia del bene che per la finalità di una futura riapertura di piazza Cavour, la piazza principale di Camerino.

C.C.

 

Un anno dal terremoto del 24 agosto 2016 che portò morte e distruzione colpendo Lazio Marche Abruzzo ed Umbria. Danni e inagibilità già da quella data per Camerino dove la sezione locale della Croce Rossa Italiana allestì subito il centro di accoglienza tenuto in piedi per parecchi giorni in località Le Calvie. Diversamente da altri 29 comuni delle Marche, la città ducale non venne inclusa nel cratere sismico. Una data che il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui ricorda molto bene anche se le proporzioni della devastazione solo due mesi dopo avrebbero assunto un peso da far paura.

“ Per me la data del 24 agosto- spiega il primo cittadino- sta a significare proprio il modus operandi di cui ci troviamo a fare le spese. Seppur dopo quella scossa Camerino avesse subito danni importanti, venne esclusa dal cd.cratere. A metterci letteralmente in ginocchio poi sono state le scosse di ottobre. Eppure quella data del 24 agosto ha il significato di una condotta che assolutamente non sta andando per il verso giusto; quello che non riesco a capire- continua Pasqui- è come mai, se il 24 agosto il riferimento dei nostri danni, pur di rilevo, non era tale da farci includere nel cratere, dopo le scosse di ottobre figurano nel cratere ben 140 comuni senza diversificazione nel livello dei danni subiti.”  Il sindaco tiene a puntualizzare che il punto focale è proprio quello della necessità di fare un esame reale dei danni subiti dalle diverse città, stilando una serie di graduatorie e di fasce. “ Proporrei proprio di diversificare secondo una prima, seconda e terza fascia nelle quali inserire i comuni in relazione alla gravità dei danni subiti- aggiunge – altrimenti si rischia di non avere un’economia sufficiente per portare avanti la ricostruzione. Se dunque amaro è il ricordo della data di un anno fa che diventa ancora più drammatico ricordare il sisma del 26 ottobre e 30 ottobre. La paura e il dramma delle persone che fuggivano mi ha accompagnato per giorni; oggi il nostro centro storico è in zona rossa  e i danni sono gravissimi ma Camerino può dire comunque di non aver perso nulla e- puntualizza – contrariamente a quanto qualcuno si diverte ancora a sostenere, non siamo sicuramente secondi ad altri paesi. La competizione tra comuni in questo senso è davvero puerile; qui non c’è nessuna gara ad arrivare primi perché ogni comune sta facendo il massimo, così Camerino, nonostante i danni gravissimi subiti (e non a caso l’ingegnere Spuri ha affermato pubblicamente che sono maggiori di quelli riportati da tutta la regione Umbria). Certo, per rimettere in piedi  una città così ferita, ci vuole un tempo lungo, ma nulla si è fermato”.

Pasqui riferisce di lavori a buon punto per le SAE, per le quali è stato necessario arrivare ad un ordinativo certo per destinatari che abbiano reale diritto e la necessità di esperire sopralluoghi presso gli immobili. “Un conto è fare i circa 5000 sopralluoghi di Camerino, un conto doverne portare avanti 1000 o 500. Altro punto sono i numeri importanti di “casette” per  installare le quali  sono necessari grandi appezzamenti di terreno e, da noi, c’è anche la difficoltà della tenuta dei terreni. Molte aree proprio per questo non sono risultate idonee e anche una volta trovata un’area idonea- continua Pasqui- si è presentata la difficoltà di capire come poterla raggiungere con le opportune strade. Aggiungo anzi che, a tutt’oggi, se avessi dovuto rispettare alcune regole, quali avere apparati fognari e strade a posto, non so se avrei potuto dare il via ad alcune situazioni. Porto ad esempio il fatto che la città dopo il terremoto si è sviluppata tutta nell’area di San Paolo dove troviamo la Caserma dei carabinieri, il commercio, le scuole, e troveremo anche tante SAE, se pensiamo a tutti gli scarichi e all’acqua che esce dalle tubature, è necessario un potenziamento. Già qualche mese fa sono iniziati ragionamenti per risolvere la questione e, solo nell’ultima riunione siamo riusciti a trovare un punto d’incontro, seppure teorico, Qual è la via giusta? Iniziare i lavori, o aspettare di risolvere le problematiche? Comprenderete che, contrariamente a quanto qualcuno vuole far passare, stiamo andando avanti ad una velocità significativa. I commercianti li abbiamo messi quantomeno nella condizione di poter svolgere il loro lavoro anche se dentro un tendone; non abbiamo accettato i semplici moduli che avrebbero dovuto arrivare ma abbiamo aperto un dialogo costruttivo che ha significato anche grande disponibilità da parte dei dirigenti della Regione nel concedere in molti casi molta metratura  in più a disposizione e, grazie all’università di Camerino che ha elaborato la progettualità del nuovo centro commerciale avremo anche una nuova piazza e un luogo di aggregazione per le persone. Tutto questo è figlio di tanto lavoro come lo è l’essere riusciti a mantenere sostanzialmente tutti i servizi, compreso da ultimo l’ufficio del Giudice di Pace. Inviterei a venire con me chi sorride sulle tempistiche che il sindaco non è in grado di dare in maniera certa, in modo tale da rendersi conto di persona che, per dare certezze, bisogna avere certezze. Io do tutte le certezze che sono in condizione di dare”.

Intanto il sindaco orientativamente parla di fine settembre per la riapertura di piazza Cavour. “ La piazza verrà restituita agli abitanti. Me lo sono imposto come simbolo e vorrò festeggiare quel momento con tutta la comunità, ma non è l’unico segnale di recupero di una città che giorno dopo giorno sta riacquistando tanti metri. Anche qui la velocità è dettata dalle regole e, a tal proposito- conclude Pasqui- voglio puntualizzare anche che se fosse per me ordinerei tante demolizioni di immobili datati. Ma la verità è che il sindaco prende atto, non decide. Nessuna legge prevede che un sindaco decida la demolizione, dovendo solo prendere atto di quello che il tecnico decide nel GTS. In alcuni casi però, come nella fattispecie con tutta probabilità avverrà per il noto palazzo di via Seneca con l’accordo dei proprietari degli appartamenti, la demolizione sarà possibile anche per la messa in sicurezza della pubblica via. Sto addirittura sostenendo che qualora  la messa in sicurezza abbia a rivelarsi più costosa di una demolizione e se la demolizione è voluta dai proprietari, è bene demolire ma, anche qui, la decisione è dell’Ufficio Ricostruzione della Regione Marche, lo stesso che dovrà dare l’autorizzazione per la demolizione del palazzo Toffee”.

Mister Fabrizio Castori testimonial di “Insieme per rinascere”, primo torneo di calcio organizzato dall’associazione La terra trema noi no con la partecipazione di 14 squadre  del cratere delle 4 regioni colpite dal terremoto. La finale si giocherà alle ore 16 di domenica 3 settembre,presso gli impianti sportivi di Camerino in località Le Calvie, anticipata sabato 2 settembre da una serata spettacolo a ingresso libero nella cornice della Piscina comunale di Camerino che vedrà tra i protagonisti a partire dalle ore 21.30, la live Band di “Amici”di Francesco Capodacqua e lo spassoso cabaret di Lando e Dino. Ingresso ad offerta per la partita finale di domenica a beneficio dell’asilo nido comunale di Camerino. La presentazione dell’evento è avvenuta nel corso di una conferenza stampa condotta da Marco Moscatelli, alla quale hanno preso parte il sindaco Pasqui, il rettore eletto Pettinari, l’allenatore Castori, l’imprenditore Canil presidente del Matelica, Camillozzi del consiglio direttivo dell’associazione organizzatrice e, in rappresentanza rispettivamente del Cus Camerino e del Contram, Cambriani  e Pollicelli.

Nelle due giornate saranno tanti i protagonisti in campo per dare vita ad un torneo di triangolari che vedrà il suo inizio la mattina di sabato 2 settembre per proseguire fino alla finale pomeridiana di domenica. Hanno risposto sì all’invito Montereale, Cittareale, Norcia, Cittaducale, 4 Castelli Valnerina, Muccia, Visso, Folgore Catelraimondo, Fabiani Matelica, Comunanza, Camerino, Sarnano, Pievebovigliana e una rappresentanza di allenatori marchigiani come lo stesso Fabrizio Castori che vestirà i panni di speaker e presentatore ufficiale. In attesa di conferma la molto probabile presenza di Giacomo “Jack” Bonaventura, centrocampista del Milan e della nazionale italiana.  “ lo sport- ha detto il sindaco- è esempio di energia ed espressione di forza  quella che ci dà il coraggio di andare avanti e di guardare al futuro. La terra trema noi no è lo slogan che tutti portiamo avanti per dire che ci siamo, che il timone è ben saldo e tutti insieme stiamo lavorando per far rinascere questa terra”. “-Il terremoto ha unito ancora di più le persone ed esaltato il loro attaccamento al territorio- ha dichiarato Castori dicendosi onorato nel fare da testimonial all’evento- Soffrire e ripartire è nel dna della gente marchigiana non abituata a piangersi addosso ma a stringere i denti”.  Ha espresso compiacimento per l’iniziativa anche il rettore eletto Pettinari:

“ La sfida si vince solo se si procede insieme.- ha sottolineato - Solo con l’impegno di tutti e superando le barriere, ce la possiamo fare. Calcio e sport sono importanti elementi di aggregazione e, quando fatto in maniera sana e leale è da prendere da esempio anche dai rappresentanti delle istituzioni”. Da parte sua l’imprenditore dell’azienda Fidea Canil, presidente del Matelica calcio ha evidenziato che “ pochi hanno fatto qualcosa e davvero poco è stato fatto per questo territorio. Come presidente di una squadra di calcio ho grande piacere a partecipare e, anche come azienda , ho deciso di dare un piccolo contributo per la ripartenza”.

Anche Contram ha deciso di esserci in maniera concreta e di sposare l’idea; a confermare l’impegno l’avv. Pollicelli seguito dall’intervento di Cambriani del Cus Camerino i cui impianti saranno sede ufficiale della manifestazione. “ Costruiti tra gli anni 80 e 90- ha ricordato- i nostri impianti sono stata la salvezza nel dramma del sisma, trasformandosi già dalla sera del 26 ottobre in punto di accoglienza per la popolazione ed eliminando il passaggio della costruzione di tendopoli. La presenza di strutture all’avanguardia e di studenti che hanno continuato e continuano a praticarvi sport, insieme all’iniziativa dei prossimi 2 e 3 settembre, dve servire a far capire che i nostri ragazzi possono continuare a fare sport in questo bellissimo territorio. Insieme si può fare qui”. Da Diego Camillozzi, rappresentante dell’associazione organizzatrice “ La terra trema noi no”, l’invito a partecipare numerosi nelle due giornate che riuniranno 14 squadre delle quattro regioni di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria e alla serata spettacolo di sabato 2 settembre presso la piscina comunale.

Tra gli ospiti della domenica è atteso anche il sindaco di Amatrice Pirozzi. 

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