Decreto ‘Ristori’: “La Lega è l’unica a presentare emendamenti per estendere la decontribuzione alle aree del cratere e a quelle di crisi industriale complessa”. Lo afferma l’Onorevole Tullio Patassini, al termine di venti giorni di fuoco in Commissione Bilancio.

“Abbiamo provato in tutti i modi a inserire anche le aree del cratere del Centro Italia nella norma della decontribuzione al sud – prosegue Patassini –, una norma che prevede lo sconto del 30% dei contributi previdenziali a carico delle imprese. Una misura importante, che avrebbe abbattuto il costo del lavoro e sarebbe stata un volano importante per far ripartire la nostra economia: purtroppo questa apertura non c'è stata. Nonostante i numerosi emendamenti presentati, nonostante la nostra pressante attività nei confronti del Governo. Chi, in questo momento, dice sulla stampa che è stata ampliata decontribuzione al sud non dice la verità: purtroppo le nostre imprese ancora dovranno pagare i contributi pieni. Questo è comunque solo l’inizio: continueremo col Decreto ‘Milleproroghe’ e il Decreto ‘Ristori’ a inserire questa norma che noi crediamo sia fondamentale per far ripartire lo sviluppo industriale e quindi lavorativo dei nostri territori”.

red.
Sostenere le famiglie che vivono nel cratere sismico, casa per casa, quando c’è bisogno di aiuto per superare difficoltà di apprendimento. Oppure quando c’è da dare supporto ai ragazzi disabili e ai loro genitori. L’assistenza educativa domiciliare raggiunge un centinaio di minori nelle zone di San Severino, Matelica e Camerino. La gestione del progetto è della cooperativa Cooss Marche che ha potenziato il servizio grazie al supporto di Resiliamoci, progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Sara Mascioni, una delle trenta educatrici che lavorano al progetto: “Ogni settimana vado ad aiutare i figli di famiglie che vivono nelle Sae. Assieme facciamo i compiti, oppure accompagno i bimbi in delle passeggiate che diventano anche occasioni educative. Già in molti stanno migliorando”.

Tra le famiglie la preoccupazione è molta, qualche genitore è rimasto senza lavoro a causa del Covid e il supporto educativo è un conforto anche per loro. “Le persone non si perdono d’animo  – aggiunge l’educatrice – Ci confidano problemi e speranze. Si sentono accompagnate e protette grazie al nostro supporto”.

I Comuni si attivano su segnalazione delle Unità multidisciplinari, viene stabilito il numero di ore d’ intervento e a quel punto entrano in campo gli educatori. Prima di ogni incontro, al telefono con la famiglia, ci si accerta che non ci siano problematiche legate al Covid. Qualora ci fossero rischi si procede con l’assistenza online. 

Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti territoriali sociali coinvolti, spiega: “L’apporto di Resiliamoci ha rafforzato il servizio, ed è stato fondamentale. Gli operatori agiscono in un contesto vulnerabile, quello del cratere sismico, ancora costellato di case sventrate dalle scosse. Ora si somma l’emergenza epidemiologica, con tutte le sue minacce e limitazioni. La povertà educativa ne esce amplificata, per una serie di problemi legati all’isolamento, alla mancanza di servizi e trasporti. In questo contesto, l’opera degli educatori assume un valore sociale ulteriore”.

Red.
"Non si dica più che la colpa è dei tecnici".
Così il presidente dell'ordine degli architetti maceratesi, Vittorio Lanciani, interviene dopo la mossa del Governo per il pacchetto sisma.
Oltre agli amministratori, infatti, indignati anche i tecnici impegnati nei progetti per la ricostruzione.
"E’ ufficiale - denunciano in una nota - , ci sono ricostruzioni di serie A e di serie B
Quella del Centro Italia è ultima in classifica!

Si era detto che la ricostruzione non doveva essere terreno di scontro tra schieramenti politici ed invece così non è, ci troviamo difronte a quattro Commissari a gestire nessun potere straordinario; Ordini e Collegi del cratere impegnati a produrre migliaia di pagine di correzioni alle norme e mai ascoltati; tavolo tecnico che esiste solo per poter dire “sentiti gli Ordini professionali”; USR a fare muro contro gli Ordini professionali dei quali gli stessi dirigenti, massime espressioni della professione, sono iscritti;  la divisione fino alla contrapposizione della classe tecnica tra liberi professionisti e professionisti dipendenti della Pubblica Amministrazione; la volontà della Regione Marche di annullare il ruolo degli Ordini chiedendo agli iscritti addirittura di cancellarsi dall’Ordine di appartenenza per controllarne senza contraddittorio l’attività subalterna e non rispettosa delle norme deontologiche; la volontà di limitare la libera organizzazione di gruppi di progettazione con la pretesa di subappaltare parzialmente l’incarico nonostante sia vietato nella legge 189, incidendo anche nella sfera fiscale di ogni singolo professionista, il tutto per coprire l’inefficienza della macchia organizzativa della Pubblica Amministrazione".

Il presidente dell'ordine pone poi l'attenzione sul progetto di ricostruzione per il quale continua il rimpallo delle responsabilità: "I liberi professionisti - denuncia Lanciani - in tutti questi anni sono stati lasciati soli a spiegare ai propri committenti che la storia raccontata dalla politica è diversa  nella realtà. E’ stato detto dalla politica che tutti i costi  erano compresi nel contributo e che invece si va sempre in accollo.

E’ stato fatto continuo terrorismo in merito alle scadenze di presentazione dei progetti quando è chiaramente impensabile che gli oltre 66.800 progetti che mancano all’appello (sono circa 79600 attesi contro gli oltre 12800 presentati di cui oltre 6400 istruiti e quasi  4700 concessi) tra danni lievi e danni gravi possano essere presentati da qui al 31 dicembre 2020 con il risultato di creare strumentalmente tensioni tra committenti e professionisti del tutto inutili e dannose".

Infine l'appello: "Che sia approvato in parlamento quanto richiesto dal Commissario Legnini". 

GS
Piccoli passi verso la normalità.
Questa mattina è stato segnato un traguardo importante a Visso dove è stato riaperto il nuovo ufficio postale nella storica sede di via Paolo da Visso dove sorgeva la struttura danneggiata dal sisma del 2016.
“Viviamo con grande gioia questa giornata in cui l’ufficio postale di Visso riprende l’operatività nella sua sede storica - ha dichiarato il sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi - . Siamo grati a Poste Italiane che sin dal sisma del 2016 si è impegnata per non interrompere il rapporto con i cittadini, attivandosi con un container prima e con l’apertura di questo bellissimo ufficio oggi. Un risultato eccezionale - ha concluso - ma ora che l'ufficio postale c'è è necessario riportare in paese anche gli abitanti” .

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Da dx:  Sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi, Direttrice di Filiale di Macerata Beatrice Bacchiocchi, Direttore dell'ufficio postale Matteo Bisbocci


L’ufficio è dotato di due sportelli abilitati a tutte le operazioni e una sala consulenza per fornire chiarimenti e consigli in modo riservato sui prodotti di risparmio, protezione e investimento dell’azienda.

Non manca lo sportello ATM Postamat, accessibile 24 ore su 24, per il prelevamento di denaro contante, il pagamento di bollettini di conto corrente postale e per tutte le altre operazioni oltre al servizio wi-fi gratuito per connettersi a internet in modo facile e veloce.

In questo momento di emergenza sanitaria sono poi garantite tutte le misure di sicurezza, grazie all’installazione di pannelli schermanti in plexiglass e il posizionamento di strisce per far rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.


GS

Un approfondimento sul nuovo e sul vecchio ufficio postale, a cura di Valerio Franconi, sarà pubblicato nella prossima uscita de L'Appennino Camerte.

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Un territorio che, nel momento in cui la ricostruzione sembra partire, ha assoluto bisogno di sicurezza. Per questo il prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, ha voluto incontrare a Camerino i vertici militari e gli amministratori dei territori del cratere. “Un territorio che ho conosciuto visitando tutti i comuni nel momento in cui sono arrivata a Macerata – così il prefetto Rolli – Ora che alcune amministrazioni sono cambiate è importante continuare questo percorso di conoscenza e vicinanza per poter affrontare tutti insieme i molti problemi che questo territorio ha, sia quelli legati al sisma sia quelli comuni a tutte le realtà italiane”. Soprattutto nel cratere sismico molte questioni sono legate, oltre che ai disagi che la popolazione continua a vivere, anche alle tematiche della ricostruzione. “Dopo la conta dei danni – continua il prefetto – ora che la ricostruzione sta partendo è necessario che tutti siamo attenti affinchè questo processo venga vissuto nella legalità. Ecco il motivo per cui abbiamo chiesto ai sindaci e alle forze dell’ordine di intercettare qualsiasi anomalia al riguardo”.
Un intervento a 360 gradi quello del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, che ha trattato di tutte le problematiche che insistono nella sua città e non solo. “Un’occasione importante quella offerta dalla sensibilità del prefetto nei riguardi del territorio – le parole del primo cittadino di Camerino – Un territorio i cui problemi non sono solo legati al sisma, ma alcuni di essi sono endogeni. Si è parlato, infatti, di allarme stupefacenti, di ludopatia, di questioni inerenti la ricostruzione e le problematiche che potrebbero nascere sotto il profilo dell’ordine pubblico, i problemi di natura sociale provocati dal terremoto, primo fra tutti quello della solitudine. Far fronte ad una situazione di stravolgimenti non è assolutamente facile, ma siamo sicuri che, anche attraverso la vicinanza del Governo, rappresentato dal prefetto, riusciremo a farvi fronte”.



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i presenti e l'intervento del sindaco Sborgia

L’importanza dell’incontro è stata sottolineata anche dal sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi. “Molte le questioni sul tappeto – ha affermato – Una delle più importanti sicuramente il benessere della popolazione e la necessità di dover intervenire, nei casi in cui ce n’è bisogno, sull’assistenza sanitaria. Altresì importante aver concesso a noi sindaci di poter esprimere le nostre idee alla ricerca delle migliori soluzioni ai molti problemi che affliggono le nostre comunità”. “Fondamentale guardarsi in faccia – fa eco il sindaco di Sefro Pietro Tapanelli – La sicurezza è essenziale e per questo abbiamo chiesto aiuti per l’istallazione di telecamere, mezzo essenziale per la prevenzione dei reati. Il fatto, poi, che stia partendo la ricostruzione è motivo ulteriore per non abbassare la guardia. E’ importante lavorare in sinergia su politiche di territorio”.

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“Non vi lasceremo soli” dissero tre anni fa, dopo il forte terremoto che distrusse il Centro Italia. Ma che il Governo non avrebbe mantenute le tante promesse fatte era stato chiaro fin da subito. Poi arrivò il Governo del cambiamento ma la vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma è rimasta sempre la stessa: a parole.

Ed è per questo che il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, torna ad alzare la voce. Quando era sindaco, è stato il simbolo delle battaglie contro i tagli alla sanità e ora rileva un altro comportamento penalizzante verso le aree colpite dal terremoto: il Ministero dell’Economia non permette ai Comuni del cratere di rinegoziare i mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, possibilità che invece è concessa a tutti gli altri Enti territoriali.

“Una legge ha previsto la possibilità per i Comuni italiani di rinegoziare il saggio di interesse dei mutui contratti - spiega Saltamartini - perché da parte della BCE, che presta i soldi a tutte le banche dell’Unione Europea, c’è una politica di favore nell’abbassamento dei tassi di interesse per favorire gli investimenti. Quindi la BCE presta questi soldi alle banche italiane con un tasso molto basso e questo ha determinato la possibilità, per i Comuni, di rinegoziare gli interessi sui mutui. Paradossalmente, questa possibilità è stata negata ai Comuni del cratere. Invece di aiutarci ad abbassare gli interessi perché siamo in una condizione di disagio, a noi è stato negato”. Un Comune come Cingoli ad esempio, ha mutui per 11 milioni con una rata all’anno di 600mila euro e con un tasso del 5 per cento. “Con il saggio di mercato al 2 per cento - torna a dire - noi potremo risparmiare ben 400mila euro. Però questa possibilità ci è stata negata da alcuni recenti provvedimenti. Questo tema è stato sollevato anche nell’incontro con il commissario Piero Farabollini e con una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ma nella nota di aggiornamento del Def, il documento che anticipa la legge di bilancio, non c’è nessuna traccia di questo. È un atteggiamento clamoroso, ingiustificato, illegittimo dal punto di vista costituzionale perché c’è una discriminazione tra Comuni addirittura”.

Saltamartini non esclude che, se non ci saranno cambiamenti in merito, i rappresentanti dei Comuni possano scendere in piazza a Montecitorio per protestare in occasione della presentazione della legge di bilancio.

Ma non è tutto, un altro non piccolo dettaglio si va ad aggiungere: “Questo atteggiamento del Governo nei confronti del cratere si è manifestato anche verso quei Comuni ‘saggi’ che avevano adottato la copertura assicurativa sul rischio sismico. Cingoli aveva fatto la copertura sui danni del terremoto, avevamo incassato un milione e 200mila euro e lo Stato ci ha espropriato di questi fondi. Siamo stati costretti a ricorrere al Tar - racconta - a spendere soldi per gli avvocati, per far valere il nostro diritto”. E dulcis in fundo, dopo dieci anni dall’approvazione della legge sul federalismo fiscale, i trasferimenti dello Stato nei confronti del Comune del cratere si basano sull’elemento del trasferimento storico: “Quindi cosa succede? Questi Comuni, essendo stati danneggiati dal sisma e avendo subito un calo verticale dell’attività economica e quindi che non possono essere tassate, sono i più poveri d’Italia che possono finanziare i servizi erogati. Non solo non c’è una politica che vada a nostro vantaggio ma nemmeno di parità né sulla rinegoziazione dei mutui né sui trasferimenti statali. Per comprendere come siamo discriminati - conclude - penso che questo possa bastare, per non parlare poi delle leggi che impediscono o ritardano la ricostruzione”.

Gaia Gennaretti
Molta attesa per la visita del premier Giuseppe Conte che sta per atterrare a Ussita, come da programma, per l'incontro con i sindaci del cratere a Castelsantangelo sul Nera.
Secondo le prime indiscrezioni il premier arriverà intorno alle 16.30 a Castelsantangelo dove si recherà subito nella zona Sae per visitare i terremotati e scattare una foto di rito con il primo cittadino, Mauro Falcucci. Successivamente, senza la presenza della stampa, andrà in visita alla zona rossa insieme al sindaco, approfittando di qualche minuto di colloquio. Dopo il percorso nella zona più colpita, Giuseppe Conte incontrerà 87 sindaci del cratere nella struttura in legno donata al Comune di Castelsantangelo per una riunione dove gli amministratori potranno esporre la situazione al premier. Solo al termine dell'incontro sarà concesso l'incontro con i giornalisti.
Al momento solo la stampa ad attendere Giuseppe Conte, come si può vedere dalle foto. Ancora nessuno dei manifestanti che avevano annunciato una possibile presenza.

Aggiornamento 15.25: Tra coloro che potranno partecipare alla riunione sono i Comitati del coordinamento Terremoto Centro Italia.Sono presenti i rappresentanti di Ussita, Pieve Torina, Caldarola, Camerino e Tolentino. Antonella Gamberoni, in rappresentanza di Camerino dice: "Ci aspettiamo di essere ascoltati, ma forse l'ascolto è l'unica cosa che non è mai mancata. Ci auGuriamo che da questi incontri possa arrivare una risposta concreta. Non si può più attendere. Sono molte le richieste sul tavolo, speriamo di avere buone orecchie e buona testa dall'altra parte". Nel frattempo sono arrivati il presidente della Regione, Luca Ceriscioli e l'Arcivescovo Francesco Massara.

Aggiornamento 15.50: "Il buongiorno si vede dal mattino - dice Luca Ceriscioli al microfono di Radio C1 citando un detto - . Devo dire che questa ripartenza di Conte ha segnato ciò che era un po' mancato negli ultimi mesi. Ricordo la visita del Papa a Camerino con la volontà di accendere un riflettore sul sisma dove non si era presentato nessuno del Governo. Secondo me con quello che è avvenuto dopo, il fatto di inserire nel programma tre punti importanti per la ricostruzione, la seconda visita ufficiale del premier riguarda le Marche, credo che sia stata ritrovata l'attenzione. Un punto di partenza che può produrre i frutti che non ci sono stati fino ad oggi". 

Aggiornamento 15.55: Intervistata dall'inviata di Radio C1 anche il Prefetto, Iolanda Rolli: "Il presidentr Conte - dice - , inserendo questo viaggio nella sua agenda piena di impegni dà un segnale di profonda attenzione al nostro territorio. Un territorio profondamente ferito dal sisma del 2016. Un territorio che ha bisogno dell'attenzione di tutto il Governo per ricominciare a sperare nel futuro".

Aggiornamento 16.05: In attesa dell'arrivo del premier il primo cittadino di Castelsantangelo, Mauro Falcucci, accoglie i suoi colleghi del cratere e i rappresentanti intervenuti. "Ascoltiamo con attenzione e auspichiamo che il premier ci dica cosa farà domani per il terremoto - dice - , allora partiamo col piede giusto. Noi possiamo solo ricordare e integrare se c'è qualcosa che magari è sfuggito, peò aspettiamo una risposta pratica, i fatti. La teoria la sappiamo tutti, abbiamo 84 ordinanze che evidenziano quello che non ha funzionato. Bisogna correggere il tiro. Chiederò di fare una legge affinchè ci sia un futuro non solo per la ricostruzione, ma anche per chi rimarrà, per avere prospettive per i giovani. Se vogliamo che i giovani scelgano la montagna per vivere ci devono essere delle agevolazioni. L'Europa non può non accogliere questa istanza. Sappiamo cosa chiedere, aspettiamo risposte concrete".

Aggiornamento 17.20: Alle 17.15 circa, il premier Conte è arrivato a Castelsantangelo e si è recato all'interno di un bar per prendere un caffè insieme ad alcuni cittadini. Subito dopo il momento di accoglienza da parte del sindaco Mauro Falcucci, il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il commissario straordinario Piero Farabollini. Insieme sono entrati nella zona rossa per un sopralluogo. A momenti ci sarà l'appuntamento con 66 degli 87 sindaci del cratere che erano attesi e che sono già in pronti per il confronto all'interno della struttura polivalente.

Aggiornamento 17.30: Si è fatta strada tra la gente per mostrare al premier Conte lo striscione portato da Ussita, il suo paese colpito dal sisma. "Conte, contiamo su di te" ha scritto Noemi Orazi che ai microfoni di Radio C1 ha dichiarato: "Voglio dire di andare avanti, non mettere più ostacoli ma facilitare la ricostruzione. Da Ussita la gente non se ne andrà, è un posto troppo bello. Noi abbiamo una pista del ghiaccio olimpionica, gli impianti sciistici. Strutture che davano lavoro alle famiglie e vogliamo continuare a dare un futuro ai nostri figli. Possiamo tornare a quello che c'era prima e anche migliorarlo. Io ho fiducia, io ci credo!".

Aggiornamento 17.45. Il presidente del Consiglio ha fatto il suo ingresso all'interno della sala polivalente dopo aver compiuto un giro veloce all'interno dell'area sae ed essersi intrattenuto qualche minuto con gli abitanti. All'interno della "casa degli amici del Trentino" oltre ai sindaci anche rappresentanze dell'Anci e del Coordinamento Terremoto Centro Italia.

Aggiornamento 19.40.  Dopo circa due ore di colloquio e ascolto seguito dal suo intervento finale avvenuto a porte chiuse, il Premier Conte si è diretto verso i giornalisti.
"Non sono venuto qui a vender fumo nè a prospettare mirabilia- ha detto- Sono venuto per fare il punto della situazione e aggiornarmi sulle criticità. La ricostruzione di questi territori martoriati che dai terremoti hanno derivato una grande ferita, èuna priorità del governo e l'ho detto anche chiedendo la fiducia al parlamento: questo è ilgrande impegno che ho preso per queste comunità locali a nome di tutto il governo. Oggi come le altre volte sono venuto a ragionare su questioni concrete e problemi critici, su come ad esempio risolvere il problema delle pratiche della ricostruzione privata che non vanno avanti, sul problema della ricostruzione pubblica. Ho preso pagine e pagine di aggiornamenti sulle questioni critiche e, da domani siamo al lavoro per risolverle; iniziamo da una legge e da un testo unico sulla ricostruzione che sicuramente va adottato e ordinato e ci stiamo già lavorando- ha continuato Conte- Dobbiamoassolutamente accelerare lo smaltimento delle pratiche per la ricostruzione privata e ho già fatto su questo un appello pubblico: non consentiremo più proroghe per quel che riguarda la presentazione delle domande per i danni lievi percui, il 31dicembre 2019 è la scadenza ultima: si affretti chi vuolela ricostruzione. Dobbiamo avere un progetto di ricostruzione finalmente definito". Conte ha dunque evidenziato la volontà di varare una volta per tutte un progetto normativo ad hoc per la ricostruzione  " Dobbiamo assumerci la volontà politica, e questo governo può farlo, per adottare un testo normativo che valga per tutte le ricostruzioni future". Ha poi anticipato che un sottosegretario alla presidenza ( Mario Turchi) sarà dedicato agli investimenti e alla programmazione economica e di una taskforce appena costituita che funge da cabina di regia per gli investimenti. ascolto dei sindaci durante la riunione nonchè dei delegati dei cittadini alcuni dei quali già sentiti durante le consultazioni nella fase di formazione del governo. " Un decisore politico non può fare promesse e passerelle. Viene qui umilmente, prende appunti, si confronta, studia e poi torna a Roma dove si decide. In questo momento dobbiamo ragionare per la soluzione di problemi concreti".

Aggiornamento 20.15. La giornata del Presidente del consiglio si conclude con un panino al ciauscolo consumato prima di ripartire nei locali della norcineria, invitando a fare la spesa nei negozi che hanno riaperto dalla piazzetta del paese. Prima di affrontare il viaggio di ritorno nella capitale, si è intrattenuto ancora con gli abitanti di Castelsantangelo, scambiando con loro qualche parola d'incoraggiamento a non mollare. 

Approfondmento della giornata sul prossimo numero di Appennino Camerte.

Terminata la riunione il Premier esce dalla sala polivalente 
il premier esce dalla sala polivalente


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il sindaco Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera e il presidente Luca Ceriscioli

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l'arrivo dell'Arcivescovo Francesco Massara 

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Il Presidente della Provincia Pettinari e il Presidente della Regione Luca Ceriscioli

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l'arrivo del premier Conte e l'Arcivescovo Massara

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Noemi Orazi con uno striscione per Conte

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Il Comune di San Severino Marche ha affidato all’impresa Doma Srl di Sant’Angelo in Vado gli interventi di riparazione dell’alloggio di Porta Romana, sito in via Salimbeni al civico numero 70, danneggiato dal terremoto del 2016.

Si tratta di uno dei primi interventi all’interno del “cratere” finanziati con l’Ordinanza 27 del Commissario straordinario per la Ricostruzione delle zone del centro Italia colpite dal sisma e riguarda la riparazione del patrimonio edilizio pubblico suscettibile di destinazione abitativa.

Le opere, per un importo complessivo di 33.131,60 euro, consisteranno nella sarcitura delle lesioni, in alcuni cuci-scuci, in cuciture armate con barre inox, nella predisposizione di un sistema antiribaltamento sui tramezzi interni, nella revisione e nell’adeguamento degli impianti, nella riparazione della copertura, nel restauro degli infissi e nel rifacimento di un bagno a piano terra. L’impresa, rispondendo alla procedura negoziata del Comune, ha praticato un ribasso del 26,642%.

Torna Risorgi Marche, l’iniziativa ideata dall’attore Neri Marcorè, che lo scorso anno ha richiamato oltre 80mila persone per 13 concerti.

Palcoscenico delle esibizioni sarà anche quest’anno la meravigliosa natura che caratterizza le zone colpite dal sisma, i monti e i prati che nulla hanno perso del loro fascino. 

Ad annunciare il bis, a partire da fine giugno e fino ai primi di agosto, lo stesso Marcorè in un video. Il programma sarà invece presentato in conferenza stampa a Roma, il 6 giugno.  

“Quest’anno - dice - cercheremo di migliorare, sempre con l’obiettivo di essere vicini alle comunità colpite che hanno bisogno di attenzione e che si continui a parlare della loro condizione. Noi cerchiamo di dare il nostro contributo richiamando più persone possibili, affinché si attivi un meccanismo virtuoso che porti attenzione e risorse economiche alle aziende e alle persone che continuano a vivere in questo territorio”. 

Senz’altro sarà un’occasione per godere dell’ottima musica e per riconciliarsi anche con la bellissima natura del cratere sismico.

Risorgi Marche è una produzione Tam - Tutta un'Altra Musica, realizzata con il sostegno della Regione Marche e la collaborazione di Imt - Istituto Marchigiano di Tutela Vini

“Il 30 aprile scadono i termini per presentare i progetti di ricostruzione lieve. Le istanze fin ora presentate sono troppo poche e potrebbero esserci importanti ripercussioni nella ricostruzione”. Cesare Spuri, direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche ha in questi giorni inviato una mail a tutti i sindaci del cratere e agli ordini professionali, e per conoscenza al Commissario straordinario Paola De Micheli e al vice commissario Luca Ceriscioli. La problematica sollevata dall’ingegner Spuri non è da prendere alla leggera. Il prossimo 30 aprile infatti, come ricorda nella missiva, scadranno i termini per la presentazione dei progetti per la ricostruzione leggera (edifici con scheda Aedes B) ma sono troppo pochi quelli ad oggi presentati. Non solo, ad oltre un anno e mezzo di distanza dal terremoto, mancano all’appello ancora 14.235 schede Aedes. Per la loro presentazione, c’è tempo fino al 31 marzo. 

“Pur nell'approssimarsi delle scadenze previste per la presentazione delle domande di contributo per la ricostruzione privata dei danni lievi (30 aprile) - si legge nella lettera di Spuri - le istanze pervenute non risultano adeguate in termini numerici al danno riscontrato nella regione Marche. Si rammenta anche che il 31 marzo è la data di scadenza per la compilazione e la presentazione delle schede Aedes da parte dei professionisti”. Spuri illustra come i dati aggiornati al 13 marzo siano ancora attese 14.235 perizie giurate mentre sono stimati in circa 5 o 6mila i progetti di ricostruzione per danni lievi ancora da presentare entro il 30 aprile. "È inutile sottolineare - dice - l’importanza dell'imminenza delle scadenze citate che, se disattese, non potrebbero non arrecare importanti ripercussioni al processo di ricostruzione e comportare assunzioni di specifiche responsabilità. L’ufficio ricostruzione resta a disposizione - conclude - per qualunque forma collaborativa che si ritenga opportuna, finalizzata a dare la massima diffusione alla problematica rappresentata, nonché a fornire il necessario supporto alla cittadinanza”.
g.g.

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