Torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani. Al via a novembre la campagna 2021 declinata su tv, web e stampa. 
Una partecipazione, quella delle offerte deducibili, che ci rende “Uniti nel dono”: questo il messaggio al centro della nuova campagna #DONAREVALEQUANTOFARE della CEI, che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.

Le storie raccontate nella campagna pubblicitaria sono un giro per l’Italia delle città metropolitane, ma anche in quella dei piccoli centri. L’opera di Don Davide Milanesi in un quartiere nella periferia meridionale di Milano, ma anche quella di altri come Don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza Coronavirus, quella Don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà o anche quella di Don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni.

Nella nostra Diocesi abbiamo intervistato il parroco don Marco Gentilucci che ci ha raccontato la sua storia.

don Marco Gentilucci

Dove ti trovavi quando è avvenuta la scossa del 30 ottobre 2016?
Mi trovavo a casa di una famiglia di amici che mi ospitavano dopo le scosse del 26 ottobre. La mia casa era già inagibile e la loro casa da qual giorno è divenuta un “posto sicuro” dove vivere.
Quando ti sono arrivate le prime notizie? E quali sono stati i tuoi primi pensieri?
Immediatamente mi sono reso conto della gravità della situazione, non avevo mai sentito un terremoto così forte e, sapendo la situazione critica di tante case, ho iniziato a temere il peggio. Dal paese, da più punti, salivano colonne di fumo denso segno della devastazione. Il primo pensiero è stato per le persone care della mia famiglia, le urla della gente e le sirene dei soccorsi facevano crescere l’angoscia. Tutti e stavano bene, poi di corsa sono andato a vedere la chiesa, fuori si mostrava ferita ma non crollata: un piccolo conforto davanti a tanta paura.
A distanza di 5 anni com’è la situazione ora? Di cosa si sente di più la mancanza?
Oggi la situazione a Camerino è certamente differente da quei primi momenti, la ricostruzione mostra i primi visibili passi anche se moltissimo bisogna ancora fare: troppe case rimangono inagibili e purtroppo oggi la nostra città appare ancora deserta, guardandola di notte solo le luci ci ricordano la vita di un tempo.
Resta il bisogno di luoghi di incontro e di aggregazione, le distanze, accentuate dall’emergenza pandemica, rischiano di disgregare in modo permanente la comunità.
Perdere la casa e perdere la chiesa è come non avere più un riferimento. Il pensiero forte è stato per i nostri giovani che a più riprese chiedevano “Dove ci incontriamo? o “che cosa facciamo adesso?”, l’impegno di questi anni è stato quello quello di farli stare insieme, di creare occasioni per “uscire” da una quotidianità pesante, cercare ogni giorno di riprendersi un pezzettino di normalità.
In che modo Dio entra in questa esperienza?
Dare speranza significa stare accanto a chi soffre e a chi ha perso tutto. Il terremoto in questo è stato assolutamente democratico, non ha fatto distinzione tra il ricco e il povero, tra il laureato e la persona più umile, tra chi amministra e chi serve, siamo tutti sulla stessa barca: proprio questa uguaglianza ci permette di condividere la vita. Da prete ricordo a tutti continuamente che Dio non ci ha abbandonato, che Dio condivide la nostra sofferenza e che ci è accanto oggi come nei momenti belli. È accogliendo la sua presenza che possiamo trovare la forza per guardare oltre.
Chi vi ha aiutato e vi sta ancora aiutando?
Quella che non è mancata è stata la solidarietà e la vicinanza di tanti. Nei campi di accoglienza e anche nelle strutture della costa, nei primissimi momenti dell’emergenza, tantissimi volontari della Caritas, della Protezione Civile, della CRI e degli Scout ci sono stati accanto. La Chiesa con importanti donazioni ci ha permesso di realizzare opere che altrimenti non avremmo potuto fare. Tante donazioni e tanti benefattori, su tutti la Fondazione Arvedi-Buschini di Cremona che ha permesso la realizzazione della nuova scuola dell’infanzia parrocchiale e soprattutto la riapertura della basilica di San Venanzio. Abbiamo toccato con mano il gran cuore della gente del nostro paese, in questo realmente non ci siamo mai sentiti soli.

Quelli che la domenica
Uno dei protagonisti della video-maratona che recentemente Tv2000 ha dedicato alle offerte per i sacerdoti, è stato Giovanni Scifoni, attore, scrittore e regista ma soprattutto volto noto e molto amato del panorama televisivo italiano. In una breve testimonianza (https://www.unitineldono.it/le-storie/giovanni-scifoni-quel-prete-che-ha-salvato-il-mio-matrimonio/?utm_source=fisc&utm_medium=publiredazionale&utm_campaign=novembre&utm_term=&utm_content=quellicheladomenica) girata per l’occasione, Scifoni ha raccontato da par suo per quale motivo ritiene giusto sostenere in ogni modo i sacerdoti e il loro ministero.
 
Foto opinion leader Scifoni

“Ho conosciuto tantissimi sacerdoti – ha detto – e quello che io sono oggi lo devo sicuramente anche a loro. Un sacerdote, ad esempio, ha salvato il mio matrimonio. Un altro ha salvato mia moglie in un momento disperato della sua vita. Un altro sacerdote mi ha preso per i capelli e mi ha fatto tornare nella chiesa, in un momento in cui avevo deciso di abbandonarla e andare via. E poi ce ne sono alcuni che mi hanno reso un artista migliore, perché io copio dal loro modo di esprimersi e comunicare, anche delle cose che faccio sul palco”.
“C’è un dono, però – ha concluso l’attore – per cui mi sento particolarmente grato nei confronti dei sacerdoti, ed è quello della domenica. Posso avere una settimana orribile, ma io so sempre che la domenica c’è qualcosa per me. So che mi siederò su quella panca, su quella sedia o su quello sgabello, non importa dove, e comunque riceverò una parola, un’omelia, l’Eucarestia. Gratis. Questo è impagabile”.
“Allora... – l’appello finale lanciato da Scifoni – facciamo tutto quello che serve perché il maggior numero possibile di persone possa avere ciò che desidera e cerca più profondamente. Sosteniamo i sacerdoti. https://www.unitineldono.it/sostienici/?utm_source=fisc&utm_medium=publiredazionale&utm_campaign=novembre&utm_term=&utm_content=quellicheladomenica


“Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti”: ancora i valori dell’unione e della condivisione, quelli al centro dei messaggi della campagna.
L’opera dei sacerdoti è infatti resa possibile anche grazie alle Offerte per i sacerdoti, diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi. L’Offerta è nata come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.
Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.
L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.


pag123










Le storie raccontate da Radioc1...inBlu durante il primo lockdown di primavera finiscono sotto i riflettori nazionali grazie al sito www.memoriadelcovid.it che contiene il racconto di come le diocesi italiane hanno vissuto e stanno vivendo questo tempo di pandemia.

Un filo di narrazione che unisce tutto il Paese realizzato attraverso i servizi giornalistici delle testate aderenti alla Fisc e all'Associazione Corallo in un'iniziativa resa possibile grazie al coordinamento dell'Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.

"Con lo sguardo del Narratore, l'unico - come ha ricordato papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2020 - che ha il punto di vista finale, dobbiamo avvicinarci ai protagonisti, ai nostri fratelli e sorelle, attori accanto a noi della storia di oggi".

www.memoriadelcovid.it propone, quindi, un percorso di testimonianza che vuole essere spunto perché la memoria di questo tempo non vada perduta ma diventi anche spunto per fare di noi ancora una volta annunciatori di quella nostra Speranza di cui in ogni momento siamo chiamati a dare ragione.

Il progetto mette in luce anche l'importante ruolo svolto dai media di ispirazione ecclesiale che, nonostante le difficoltà, hanno saputo essere "coscienza civile" del Paese e raccontare quell'impegno di prossimità delle comunità, più volte sollecitato anche da papa Francesco nel corso del suo Magistero.

GS

Il sito - raccogliendo ad oggi più di 300 contributi - propone la possibilità di ricercare le storie per tematica (Bambini, ragazzi e giovani, famiglie, anziani, sacerdoti, scuola, carità, terzo mondo) ma anche per localizzazione geografica delle testate Fisc e Corallo partecipanti: in questa prima fase è stato inserito solo parte del materiale a disposizione ma in futuro il sito verrà implementato con ulteriori contributi.
L’emergenza Covid non ferma il “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”. La settima edizione dell’evento, infatti, si terrà sabato 23 maggio in modalità streaming e avrà una sessione particolare dedicata alle emergenze terremoto e Coronavirus, con la partecipazione di mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione del Vaticano, del cardinale Giuseppe Petrocchi della Diocesi di L'Aquila, dei vescovi Francesco Beschi (Bergamo), Francesco Massara (Camerino – San Severino), Domenico Pompili (Rieti).

Tavola

Una sessione che approfondirà il modo in cui la Chiesa è vicina al suo popolo e, quindi, come i pastori rispondono alle diverse crisi, ieri il terremoto, oggi il Coronavirus”.

WhatsApp Image 2020 05 22 at 13.58.55

Un meeting che non si ferma neppure in tempi di emergenze. “Ogni anno il meeting si svolge dal vivo e si sviluppa su 3 giornate – conclude Simone Incicco – Quest’anno, pur con i restringimenti previsti per il Coronavirus, abbiamo deciso di non perdere la ricchezza del meeting e affronteremo le varie tematiche in modalità streaming sulle pagine facebbok e youtoube di Padre Pio tv e sul sito giornalisti oggi.it”. A fare gli onori di casa, virtualmente, saranno: il Vescovo della Diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, mons. Carlo Bresciani e il Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole.

F.U.

CANALI PER VEDERE LA DIRETTA:

YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=gCegAFlqh8o&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1KM1OvOAg5jlFntAyQ4jRRLrVAcCjs5EWinZOHTCQs1L6hEFpD6Ozxm7U

YouTube: Padre Pio TV: www.youtube.com/user/padrepiotv

Web: www.giornalistioggi.it











Mauro Ungaro, direttore del settimanale diocesano di Gorizia “Voce Isontina”, è il nuovo presidente della Federazione italiana stampa cattolica (Fisc).
A eleggerlo il Consiglio nazionale, che si è riunito ieri, a Roma, in rappresentanza delle 183 testate che vi aderiscono.
Eletto tesoriere, Simone Incicco, direttore del giornale “L’Ancora” di San Benedetto del Tronto, vice presidente vicario don Oronzo Marraffa, del settimanale “Adesso” di Castellaneta, mentre il vice presidente scelto è Chiara Genisio, direttrice di Agd di Torino.
A completare l’esecutivo, il segretario, don Enzo Gabrieli, di “Parola di vita” di Cosenza.
La durata del mandato del nuovo esecutivo è di quattro anni.

Il compito che andrà a ricoprire il nuovo tesoriere Incicco, come previsto dal regolamento attuativo dello statuto FISC, oltre ad essere membro dell'esecutivo e decidere sul governo della Federazione, si occuperà di: "sovrintendere l’amministrazione e la contabilità della Fisc; provvedere agli incassi e ai pagamenti autorizzati dal Presidente e alla gestione amministrativa; delegare alcune delle proprie funzioni al Segretario, spendere la firma della Fisc nelle materie di sua competenza.
Il Tesoriere predispone il Bilancio consuntivo annuale della Fisc che, accompagnato da una propria relazione, sottoporrà al Consiglio Nazionale per l’approvazione".

Il nuovo tesoriere Incicco afferma: "Ringrazio tutto il consiglio nazionale per avermi eletto e quanti mi hanno proposto per questo importante servizio. Metterò la mia carica a disposizione dei direttori delle 183 testate aderenti alla FISC nel segno della: trasparenza, amicizia e della solidarietà che contraddistingue la famiglia della FISC".
Quale futuro per i settimanali diocesani? Un futuro di libertà è la risposta che viene fornita dai responsabili delle testate locali riuniti a Roma, da giovedì 21 a sabato 23 novembre per la 19à assemblea nazionale elettiva della Federazione Italiana dei Settimanale Cattolici (Fisc). Anche Avvenire, quotidiano dei vescovi, ha dedicato una pagina all’evento con l’intervento di alcuni direttori e responsabili di settimanali diocesani italiani. Tra questi Simone Incicco, direttore de L’Ancora di San Benedetto del Tronto e Delegato Regionale della Fisc Marche che cita l’esempio de L’Appennino camerte quale esempio di crescita e positività.

Di seguito l’articolo a firma di Simone Incicco.

I giornali diocesani che stanno vivendo un momento di transizione a causa della situazione dell’editoria in Italia.
In questi anni abbiamo constatato che i giornali diocesani, oltre ad essere presidio per il territorio locale e a far sì che la Chiesa non sia afona come sostenuto da don Ivan Maffeis, registrano in alcuni casi anche dei dati in controtendenza con la situazione nazionale.
Infatti, oltre ad essere nati dei nuovi giornali che hanno aderito alla FISC, si registrano delle crescite di vendite e assunzione di nuovo personale, come nel caso dell’Appenino Camerte di Camerino che ha assunto nell’ultimo anno 3 giornalisti.
A mio avviso questo è possibile grazie a 5P che devono essere alla base di ogni giornalista cattolico: Preghiera, Periferie, Professionalità, Prossimità, Ponti.
Preghiera: noi prima di essere giornalisti siamo cattolici e dobbiamo sempre ricordarci che il nostro è un servizio alla Verità, una Verità che prima di essere trasmessa agli altri deve essere contemplata. Questo ci deve portare ad acquisire una responsabilità, mettendo sempre al centro l’uomo.
Periferie: dobbiamo abitare le periferie sia geografiche che esistenziali, cosa che i giornali laici sempre più difficilmente riescono a fare, per via del taglio del personale e del ridimensionamento dei giornali.
Professionalità: siamo chiamati ad avere cura della nostra formazione continua per far sì di essere riconosciuti come veri operatori della comunicazione.
Prossimità: abbiamo bisogno di raccontare le storie che ci sono vicine, essere prossimi anche come giornalisti, perché prima di scrivere dobbiamo metterci in ascolto del territorio.
Ponti: è prioritario costruire ponti, come ci testimonia quotidianamente Papa Francesco, con il mondo laico che a volte ci guarda con sospetto e che quando verifica la nostra professionalità inizia a cercarci e a rinsaldare i rapporti.


la versione dell'articolo online
WhatsApp Image 2019 11 19 at 12.09.31

la pagina intera di Avvenire

Prima pag avvenire



 
Simone Incicco, 33 anni, direttore del giornale della diocesi di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto, "L'Ancora", è stato riconfermato all'unanimità, delegato regionale per le Marche della Federazione Italiana settimanali cattolici (Fisc).  L'elezione è avvenuta ad Ascoli Piceno alla presenza del Vescovo delegato della Conferenza Episcopale Marchigiana per le Comunicazioni Sociali, Mons. Giovanni D'Ercole e del presidente nazionale della FISC, Don Adriano Bianchi. Incicco, oltre ad essere direttore del giornale diocesano è anche consigliere dell'ordine dei giornalisti delle Marche.

Simone Incicco afferma: "Ringrazio i direttori delle Marche per la stima rinnovata. Di fronte a noi si pongono delle sfide importanti, tra cui: la crisi dell'editoria, problematiche riguardanti la distribuzione dei settimanali con le poste, flessione della pubblicità. Sono però sicuro che attraverso la passione, le competenze e la professionalità riusciremo ad essere sempre più incisivi per il nostro territorio. Un grazie anche ai Vescovi delle Marche che con amore paterno guidano le nostre realtà e che investono affinché, le nostre periferie possano avere sempre una voce su cui poter contare".

Nelle Marche i giornali diocesani sono presenti in 10 diocesi, contano complessivamente 25 dipendenti, ed hanno una tiratura di circa 15.000 copie settimanali oltre ai giornali on line che raggiungono ogni anno oltre mezzo milione di utenti unici. Il Vescovo D'Ercole ha espresso gratitudine per il lavoro svolto finora e ha incoraggiato i direttori dei giornali diocesani a proseguire nel proprio servizio alla Chiesa Marchigiana.

Foto FISC Marche

foto di gruppo con i direttori delle Marche e il Vescovo di Ascoli Piceno, Mons. Giovanni D'Ercole

Un sito essenziale, semplice nella grafica, ma ricco di contenuti utili agli studenti universitari fuori sede. Un progetto innovativo pensato dall’equipe dalla pastorale Universitaria dell’Arcidiocesi di Torino e poi subito condiviso dalle Diocesi lombarde, del Lazio e siciliane. fuorisede.info è uno strumento utile per la vita di ogni giovane che frequenta l’Università lontano da casa, raccoglie informazioni reperite sul web e su altri siti istituzionali.
<Il nostro compito come cappellani universitari - spiega don Luca Peyron, direttore della pastorale universitaria del Piemonte - è aiutare i giovani ad inserirsi in una nuova realtà sperimentando la vicinanza della Chiesa locale. Il portale fuorisede.info ci permette di stabilire subito un dialogo a distanza con loro e le loro famiglie in modo che giunti a destinazione qui da noi possano cominciare con il piede giusto il loro percorso di studi. Aiutateci ad aiutarli facendo loro sapere che noi ci siamo, li attendiamo, e vogliamo già loro bene nel Signore!>.
E’ sufficiente digitare nella homepage la città sede dell’Università che si frequenta (Torino, Milano, Asti, Palermo, Roma, Viterbo…. e tante altre), per entrare in una pagina in cui si possono trovare i riferimenti locali ecclesiali, l’offerta formativa, tutte le indicazioni per il diritto allo studio, svariate possibilità per trovare una soluzione abitativa, e le associazioni presenti in città.  

<Il portale rappresenta una proposta che risponde ad una necessità – spiega don Marco Cianci, responsabile della pastorale Universitaria della Lombardia. - Desideriamo offrire una risposta ai tanti giovani che ci domandano aiuto. Questo portale vuole dare le risposte immediate e fruibili ai giovani che veloci utilizzano lo smartphone. Dati concreti come trovare un alloggio, casa in affitto, collegi, orari delle cappellanie. Un servizio all’interno del nostro servizio per facilitare la confidenza tra la pastorale Universitaria sia a chi è già inserito in qualche ambito pastorale ma anche a chi arriva sul sito per trovare una sistemazione abitativa e scopre quante cose offre la Chiesa nel luogo in cui studia>.

Per don Giuseppe Fausciana, direttore della pastorale universitaria della Sicilia, il portale: <contribuisce alla creazione della rete di comunicazione tra e con gli universitari. Personalmente ritengo che sia necessario per i tanti universitari che migrano al Nord e con i quali spesso le nostre Chiese siciliane soffrono la perdita del contatto>.

Fuorisede.info ha il patrocinio dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI e l’appoggio come media partner della Federazione Italiana della Stampa Cattolica.

Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 0115156239

Qualcosa sta cambiando nel Paese se il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ultimo mese ha sentito la necessità di ribadire più volte che l’informazione è un bene pubblico di rilevanza costituzionale. E che la libertà di stampa e la tutela delle minoranze richiedono il sostegno dello Stato. In un tempo in cui pare che tutto debba essere ricondotto alla legge di mercato, il valore del pluralismo nell’informazione torna ad essere al centro del dibattito. Qui ci interessa in particolare quello che dà voce ai territori, alle comunità, alle periferie, alle realtà decentrate.

Sono i giornali di carta e sul web che raccontano una comunità, un’area ben definita del nostro Paese. Molte delle notizie che diffondono non arrivano mai alla ribalta nazionale. Sono i giornali diocesani che, come ha sottolineato papa Francesco, sono “voce, libera e responsabile, fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica, perché sia assicurato il continuo scambio delle idee e un proficuo dibattito basato su dati reali e correttamente riportati”. Hanno una tiratura legata al territorio e svolgono una funzione indispensabile e preziosa nella crescita democratica della Nazione e consentono di essere consapevoli del tempo che si sta vivendo. Ancor più nell’attuale contesto comunicativo che avvolge tutti con sempre nuovi strumenti, veloci e persuasivi.

Da quest’anno, dopo un lungo ed articolato lavoro a livello parlamentare e dei protagonisti dell’informazione tra cui anche la Fisc, è in vigore la riforma del comparto editoria, che con regole chiare, trasparenti ed eque, sostiene l’informazione locale (carta e web) legata al no-profit e alle cooperative dei giornalisti.

La notizia di questi giorni è che in Parlamento sarà discusso un emendamento alla legge di Bilancio, su proposta di una porzione della maggioranza al Governo, che rimette in discussione tutto questo, liquidando un tema vitale per il Paese. Tutto si può ridiscutere e migliorare, ma, per un comparto così significativo, delicato e complesso come la libertà di stampa e il pluralismo informativo, occorre un ascolto più ampio con coloro che sono coinvolti. Evitando dogmatismi pregiudiziali, e guardando alla realtà delle cose ed al contesto democratico.

Un cambio repentino della legge metterebbe a rischio anche i posti di lavoro di migliaia di giornalisti che sono radicati sul territorio. E non è immaginabile un Paese impoverito di queste voci, sarebbe privato di apporti fondamentali al dibattito sociale e civile. Verrebbe meno un’informazione credibile sempre sul campo al di là delle tante, troppe, fake news che proliferano.

Confidiamo, quindi che non si proceda al cambiamento attraverso la legge di Bilancio, ma che si apra un confronto costruttivo e aperto per continuare a sostenere il pluralismo.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo