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Conferenza Regioni sostiene emendamenti delle Marche al decreto Crimi

Giovedì, 28 Marzo 2019 21:31 | Letto 1105 volte   Clicca per ascolare il testo Conferenza Regioni sostiene emendamenti delle Marche al decreto Crimi  “Per la prima volta la Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha chiesto alla Commissione competente di valutare i nostri emendamenti al decreto Crimi sul sisma. Il sostegno ricevuto oggi è un segnale molto importante perché rimette al centro del dibattito politico e istituzionale la ricostruzione post terremoto. Un sostegno reale che porterà l’approvazione di un documento nella prossima seduta. Un confronto al quale sono stati invitati anche il sottosegretario Crimi e il capo della Protezione Civile Borrelli, dai quali la Conferenza si attende risposte adeguate e celeri”, così il Presidente Luca Ceriscioli, intervenendo a Roma alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni. “Con i nostri emendamenti vogliamo assicurare la possibilità di lavorare alle imprese del territorio nelle opere pubbliche – ha detto Ceriscioli – Ci auguriamo che almeno la metà di tutti i lavori che saranno necessari per la ricostruzione sarà assegnata alle imprese delle 4 regioni del cratere.    Vogliamo poter reclutare personale, da mettere a disposizione dellUfficio per la Ricostruzione, in forme più flessibili perché il meccanismo della mobilità da altri enti non funziona. Potremmo avere a costo zero 100 persone in più che lavorano con risorse già stanziate. Chiediamo anche lo sblocco dei 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Camera dei deputati per investimenti sul personale, il ripristino dellintesa con le Regioni per lapprovazione delle ordinanze, e lo stanziamento di fondi statali per lattuazione del Patto per la Ricostruzione”. Andando nel dettaglio il presidente ha illustrato una serie di proposte condivise con il tavolo tecnico dei sindacati e delle categorie economiche. In particolare:  autocertificazione presentata da un progettista per la ricostruzione leggera privata e produttiva, affidamento di servizi e lavori con procedura negoziata fino a 5 milioni di euro per le opere pubbliche, ripristino dellintesa con i presidenti delle Regioni per approvare le ordinanze.

 “Per la prima volta la Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha chiesto alla Commissione competente di valutare i nostri emendamenti al decreto Crimi sul sisma. Il sostegno ricevuto oggi è un segnale molto importante perché rimette al centro del dibattito politico e istituzionale la ricostruzione post terremoto. Un sostegno reale che porterà l’approvazione di un documento nella prossima seduta. Un confronto al quale sono stati invitati anche il sottosegretario Crimi e il capo della Protezione Civile Borrelli, dai quali la Conferenza si attende risposte adeguate e celeri”, così il Presidente Luca Ceriscioli, intervenendo a Roma alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni.

“Con i nostri emendamenti vogliamo assicurare la possibilità di lavorare alle imprese del territorio nelle opere pubbliche – ha detto Ceriscioli – Ci auguriamo che almeno la metà di tutti i lavori che saranno necessari per la ricostruzione sarà assegnata alle imprese delle 4 regioni del cratere.   

Vogliamo poter reclutare personale, da mettere a disposizione dell'Ufficio per la Ricostruzione, in forme più flessibili perché il meccanismo della mobilità da altri enti non funziona. Potremmo avere a costo zero 100 persone in più che lavorano con risorse già stanziate. Chiediamo anche lo sblocco dei 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Camera dei deputati per investimenti sul personale, il ripristino dell'intesa con le Regioni per l'approvazione delle ordinanze, e lo stanziamento di fondi statali per l'attuazione del Patto per la Ricostruzione”.

Andando nel dettaglio il presidente ha illustrato una serie di proposte condivise con il tavolo tecnico dei sindacati e delle categorie economiche. In particolare:  autocertificazione presentata da un progettista per la ricostruzione 'leggera' privata e produttiva, affidamento di servizi e lavori con procedura negoziata fino a 5 milioni di euro per le opere pubbliche, ripristino dell'intesa con i presidenti delle Regioni per approvare le ordinanze.

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