Il lavoro inteso come una missione e la volontà di diventare quello che si sognava fin da bambini, nonostante la vita a volte ci scombini i piani.
Alessio Salvucci Salice, di San Ginesio, è infermiere da 11 anni all'ospedale di Camerino e proprio ieri è diventato dottore. Una laurea che acquista un valore più grande se si pensa al sogno che è riuscito a realizzare ed al periodo in cui c'è riuscito.
Il giovane ginesino ha dimostrato che volere è potere e, dopo i turni stancanti di un infermiere che lavora nel reparto di Rianimazione del Covid Hospital, ha di nuovo messo l'alloro in testa.
La laurea è, infatti, arrivata nel momento più difficile per chi lavora in ambito sanitario: "Una grande gioia - confida Alessio - anche se è un momento difficile, ma è in questi momenti che si riscopre il valore dei sacrifici. Per me è un onore mettermi in campo con una nuova professionalità. In fondo questa è una missione per chi la vive con passione e sono felice di poter dare qualcosa in più".

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Il giovane comincerà ad aprile il tirocinio che lo abiliterà al nuovo ruolo: "Secondo le direttive ministeriali - spiega -  dal 7 aprile comincerà un tirocinio di tre mesi. La destinazione deve ancora essere comunicata. Successivamente, a fine giugno, sarò automaticamente abilitato, grazie alle ultime modifiche del Ministero che con l'emergenza sanitaria ha annullato l'esame di Stato".
La storia di Alessio è ancora più bella quando racconta il suo percorso di studi: "Quella per la medicina è una passione che ho da sempre - dice - . Quando ho finito le scuole superiori ho provato entrambi i percorsi (Quello di Scienze Infermieristiche e quello di Medicina e Chirurgia ndr), poi mia moglie è rimasta incinta e ho proseguito il corso di infermieristica per lavorare subito e poter avere basi economiche solide per la famiglia. Dopo aver cominciato a lavorare - racconta - ho intrapreso anche il percorso di Medicina e Chirurgia, portando avanti lo studio ed il lavoro, grazie alla disponibilità dei colleghi e delle caposala che si sono succedute. Un grande grazie - aggiunge - va a tutti loro perchè altrimenti non ce l'avrei fatta, così come non ci sarei riuscito senza l'appoggio della mia famiglia".

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Con la caposala Samantha Bartolucci

Poi un commento su quello che lui stesso, insieme ai suoi colleghi, stanno vivendo in questo periodo di emergenza sanitaria in uno degli ospedali adibiti ai malati di Coronavirus: "Per me è un momento particolare - spiega - , sia dal punto di vista personale che professionale, perchè stiamo vivendo un periodo molto difficile per noi e per i pazienti.
È stato tutto turbolento, dal momento l'ospedale è diventato Covid Hospital a quando sono arrivati i primi pazienti. Nel periodo del cambiamento io mi trovavo fuori per ultimare i lavori di tesi, quindi ho cominciato dopo che i pazienti erano arrivati. Quello che rimane più in mente sono la solitudine dei pazienti e la sofferenza che si acuisce lontano dai famigliari. Diventare dottore in questo periodo mi rende orgoglioso - conclude - . Mi prenderò carico di questa responsabilità in più. Spero di essere all'altezza. Continuerò a metterci impegno e passione". 
Sono queste, per noi, le storie da raccontare nelle difficoltà. Quelle che ci rassicurano e mantengono viva la luce della speranza.

Giulia Sancricca







Mettono in contatto le persone per lavoro. Lo fanno da quando i telefoni non esistevano ed il modo migliore per comunicare era una bella lettera, ma lo hanno voluto fare anche oggi che il mostro del Coronavirs divide i pazienti ricoverati negli ospedali con i familiari a casa.
Sono i portalettere, ed in particolare quelli di Camerino, che nei giorni scorsi, attraverso una colletta, hanno donato al Covid Hospital di Camerino un tablet per permettere le videochiamate tra i pazienti e i loro familiari.
La prima videochiamata è stata fatta ieri e l'emozione è stata grande per tutti: per la direttrice dell'ospedale di Camerino Nadia Mosca, per il direttore Alessandro Maccioni che ha accolto il suo racconto e per il coordinatore dei portalettere della città ducale, Antonio Montani.
"Ieri sera abbiamo fatto felice la figlia di un paziente ricoverato in Medicina che voleva vedere il padre - racconta con la voce rotta dalla commozione la dottoressa Storta al direttore - . È stata una cosa angosciosa parlare con lei - ammette - così abbiamo fatto fare una videochiamata che li ha riuniti. Una bellissima emozione per il ricoverato e per la figlia".
Un messaggio che arriva al cuore di chi lo ascolta e, ancora di più, a coloro che hanno reso possibile questo incontro virtuale: "Io ringrazio tutti i portalettere - dice il coordinatore Anotnio Montani - e siamo fieri di aver fatto questo. Mi auguro che tutti insieme riusciremo a superare questo triste momento".
Consapevole dell'importanza di quanto accaduto, il direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, annuncia l'arrivo di altri tablet donati da Med Group: "Quello di ieri è un fatto molto commovente - dice - , come mi ha riferito Nadia Mosca. È stata effettuata la prima videochiamata di un paziente con i familiari. Proseguiremo con questa modalità per tutte le persone che non vedono i loro cari. Credo che sia una cosa bellissima. Grazie a Med Goup potremo donare altri due tablet all'ospedale di Camerino, due all'ospedale di Civitanova e due a quello di Macerata".

Giulia Sancricca



La beneficienza del libro “Carpe Diem Se puoi sognarlo puoi farlo” di Federico Piancatelli cambia destinazione.

Il testo, nato dalla sua esperienza in giro per il mondo, il cui ricavato è destinato alla Missione di San Michele Arcangelo a Barbacena, in Brasile, in questo periodo sposta il suo obiettivo per aiutare l’ospedale di Camerino trasformato in Covid-Hospital.

Un messaggio chiaro, quello del 43enne settempedano, che avevamo conosciuto dopo la presentazione del suo libro a Belforte del Chienti sulle pagine del settimanale L'Appennino Camerte.

Piancatelli porta l’esperienza di vita di circa un anno nel nuovo mondo: dal Texas alla Terra del Fuoco, punta estrema della Patagonia argentina, alla riscoperta di se stessi e del vero significato della vita.

Ad arrivare al cuore, o meglio, all’anima del pubblico, oltre ai racconti di quello che il giovane ha vissuto all’estero, è la scelta di mollare tutto e partire per riaccendere la luce della propria anima che si stava spegnendo.

Il coraggio di lasciare il posto fisso, la propria casa, gli affetti, per intraprendere un viaggio non solo fisico, ma anche e soprattutto interiore, ha portato l’autore a riscoprire il vero senso della sua vita.

Un insieme di fatti e avvenimenti in cui è stato coinvolto gli hanno fatto vivere luoghi e conoscere persone che, ciascuna in maniera diversa, gli hanno indicato la strada per riappropriarsi dei veri valori della sua vita.

Valori che, una volta tornato in Italia, ha racchiuso nel libro, il cui ricavato, finora, è stato devoluto in beneficenza alla Missione di San Michele Arcangelo a Barbacena, in Brasile, che si occupa della cura di oltre 350 bambini delle vicine favelas, offrendo vitto, alloggio, istruzione e beni di prima necessità. 

“Ho pensato però - dice l’autore - di spostare per un po’ il mio obiettivo. In questo periodo in cui la mia terra sta soffrendo per il Coronavirus ho deciso che il ricavato dei libri venduti su Amazon da oggi al 20 aprile prossimo, sarà devoluto all’ospedale di Camerino. Credo che in questo periodo di quarantena forzata un buon libro sia di ottima compagnia e, ancora meglio se, leggendo, si può aiutare una struttura vicina a noi. Terminato questo periodo di emergenza il ricavato tornerà ad essere destinato alla Missione del Brasile e mi auguro di poter presto ricominciare anche con le presentazioni del libro”.

Il libro è acquistabile al seguente link: https://www.amazon.it/dp/B0858TW6K8/ref=cm_sw_em_r_mt_dp_U_662CEbEX41WAC

GS


I commercianti del Sottocorte village donano 5000 euro all'ospedale di Camerino. Motto dell'iniziativa solidale : "Il bene è contagioso".
"Un concetto ben scolpito nei cuori  di chi ha vissuto momenti difficili - dicono all'unisono i titolari delle attività commerciali della nuova piazza di Camerino- perchè proprio in quei momenti si sono sperimentati il calore e la solidarietà da parte di un mondo sommerso, popolato di persone che in un batter d'occhio hanno saputo spogliarsi per rivestire chi ne aveva più bisogno". 

Tanti i segni del grande cuore dell'Italia che, proprio per loro, si sono fatti sentire nell'arco dei lunghissimi mesi del post sisma, costellati di fatiche, rinunce e di continui traslochi,  in una dimensione di vita cittadina, completamente trasformata. 
Grinta e tenacia non li hanno mai abbandonati, nonostante la preoccupazione di non farcela, fosse  sempre in agguato. Tendoni vacillanti sotto la furia delle intemperie, incassi minimi e vite dominate dall'incertezza. Ma la mano tesa del prossimo, non si dimentica. E il valore che è riuscita a trasmettere quella solidarietà, è proprio in questo bel gesto, attraverso il quale, chi è caduto ed è stato aiutato a risollevarsi, non può non essere vicino alla richiesta di aiuto e al disagio di un altro.

"Noi del Sottocorte Village- dicono i commercianti - essendo la testimonianza vera e concreta di una solidarietà che travalica ogni confine, non ci sentiamo distanti ed indifferenti da chi, in questo preciso momento, è immerso in enormi difficoltà. Questa solidarietà, avendola sperimentata personalmente, non può tenerci lontani da chi ora in questo momento è in prima linea a combattere contro un mostro invisibile, mettendo in serio pericolo la propria vita e quella dei propri cari. Sì, il nostro pensiero è rivolto proprio a voi medici, paramedici e a tutto il personale dell'ospedale di Camerino, convertito in Covid Hospital per fronteggiare l'emergenza di questa pandemia. La nostra offerta, come goccia in un oceano, possa essere di aiuto in questo difficile momento ...
Insieme ce la faremo!!!

c.c.
Una dottoressa che culla amorevolmente l’Italia e il grazie dell’intera comunità. "Siamo nelle vostre mani. Siete nei nostri cuori ". E’ l’emblema toccante di questo cupo periodo che vede coinvolto l’impegno straordinario ed encomiabile degli operatori della sanità. 
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Non c’era altro gesto più visibile e immediato per testimoniare l'abbraccio della cittadinanza tutta, all’intero personale sanitario dell’ospedale di Camerino, dalla scorsa domenica instancabilmente al lavoro per fronteggiare le situazioni più gravi e delicate dell’emergenza coronavirus. L’amministrazione comunale di Camerino ha scelto di affiggere quell’immagine toccante alle porte dell'Ospedale. Un’immagine che racchiude tutto: il cuore dei camerinesi, la riconoscenza, il calore, la commossa gratitudine
c.c.
Striscione e amministrazione
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