Appennino Camerte

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L'Appennino camerte - 24 settembre 2022 - n.35
L'Appennino Camerte online

Sconcerto e commozione a Pieve Torina e Visso per l’improvvisa scomparsa della maestra Monica Menchini, stroncata dalle conseguenze di un brutto male a soli 50 anni. Un male contro il quale ha combattuto con coraggio e determinazione, pur tra mille difficoltà e  senza perdere mai il sorriso. Cordoglio unanime a Visso, dove ha ha vissuto a lungo. Da qualche tempo si era spostata a Matelica dove risiedeva insieme al suo compagno. A Pieve Torina, la maestra Monica era arrivata giovanissima per dedicarsi all’insegnamento nella scuola dell’infanzia, dopo aver conseguito gli studi al liceo psicopedagogico e aver successivamente vinto il concorso. Tanti bambini dell’asilo del paese, sono cresciuti grazie al suo modo sempre allegro e positivo di rapportarsi con loro. "Maestra Mochina" la chiamavano i più piccoli che non riuscivano ancora a pronunciare bene il suo nome. Un’autentica infaticabile dolce guerriera la descrivono tutte le colleghe, ricordandone il suo fare gioioso e amabile unito alla sua forte carica comunicativa. Indimenticabili per tutte i bei momenti trascorsi insieme, nelle ore di lavoro e in ogni occasione di festa a scuola,  in mezzo a tanti bambini. Lascia il compagno Alessandro e il piccolo Alex di sette anni. Nel partecipare il grande dolore dei suoi familiari, il sindaco Alessandro Gentilucci, ha voluto esprimere sentimenti di cordoglio e vicinanza a nome delli intera comunità che la maestra Monica, ha servito con assoluta dedizione e grande umanità per oltre 25 anni. I funerali si svolgeranno a Matelica questo pomeriggio alle 15.30 nella Cattedrale di Santa Maria.

C.C.

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Giovedì, 20 Settembre 2018 11:08

Maccioni riconfermato direttore Area Vasta 3

Rinnovati i direttori di Area Vasta dell’Asur Marche. Per l’Area Vasta 3 è stato riconfermato Alessandro Maccioni. La nomina, come da iter, è stata fatta dalla giunta regionale a seguito di un percorso di selezione avviato dall’azienda sanitaria marchigiana. All’avviso pubblico hanno risposto 49 candidati e tra questi sono stati scelti i nuovi direttori. Per l’Area Vasta 1, Romeo Magnani, per l’Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, Maccioni riconfermato all’Area Vasta 3, Licio Livini alla 4 e Cesare Milani alla 5. La verifica dei requisiti, informa una nota, verrà fatta nel momento in cui verranno sottoscritti i contratti. 

"L'obiettivo principale dei direttori di area vasta - ha spiegato il presidente Ceriscioli - e di quelli delle altre aziende resta l'abbattimento delle liste di attesa che, non solo rendono un cattivo servizio ai cittadini, ma ledono la fiducia nei confronti del sistema sanitario regionale che resta tra i migliori in Italia".

g.g.

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Giochi e scommesse: tre denunciati, sequestrato un “totem” illegale per il gioco online e 1.300 euro in contanti. I militari della Compagnia di Civitanova Marche, nel corso dell’attività di controllo economico del territorio, hanno individuato un esercizio commerciale al cui interno era installato un Totem che consentiva agli avventori di giocare su piattaforme messe a disposizione da soggetti privi di qualsiasi titolo di concessione o di autorizzazione rilasciato dalle competenti Autorità. L’attività è stata eseguita in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e ha consentito di appurare che il congegno elettronico in questione, che permetteva di giocare a giochi vietato come poker, black jack, roulette ed altri, a distanza e in modalità on-line, con relative vincite in denaro. Oltre al totem sono stati sequestrati anche 1.300 euro in contanti presenti al suo interno e il titolare dell’esercizio commerciali, un dipendente e un cliente sono stati denunciati a piede libero alla procura di Macerata.

g.g.

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Giovedì, 20 Settembre 2018 10:07

A Tolentino l’aperitivo fa girare il mondo

Quante volte avete pensato di poter prendere un aereo e girare il mondo?

A Tolentino è possibile. 

Sono gli aperitivi mondiali, giunti ormai con successo alla quinta edizione, a permettere di girare il mondo e conoscerne le prelibatezze enogastronomiche.

Al via questa sera, la manifestazione che vede coinvolti ventidue locali della città, grazie all’impegno dell'Informagiovani, del Comune di Tolentino e della Cooperativa Sociale Pars “Pio Carosi” ONLUS. 

Dalle 18 si stasera, a sabato prossimo sarà possibile degustare i piatti tipici di molte nazioni del mondo attraverso ventidue diversi aperitivi..

Ogni bar, enoteca e pub di Tolentino che ha aderito all’iniziativa ha potuto scegliere quale nazione interpretare e preparerà aperitivi e degustazioni di piatti tipici a partire da 4 Euro.

Gli Aperitivi Mondiali offrono una opportunità per partecipare a una iniziativa enogastronomica di qualità, così da ampliare la conoscenza in campo culinario e stimolare la socializzazione ed il divertimento, soprattutto per i ragazzi ma non solo.

“Ringraziamo chi ha voluto aderire a questa nostra iniziativa – sottolinea l’assessore Francesco Pio Colosi – che ad ogni edizione vede sempre più partecipanti. Il nostro intento è quello di stimolare la curiosità verso le tradizioni enogastronomiche di altri Paesi, favorendo un momento di interazione, anche tra generazioni. Durante i tre giorni in cui si svolgerà l'iniziativa, sarà possibile votare il bar, pub o enoteca con il miglior allestimento. Le immagini verranno postate sulla nostra pagina Informagiovani attraverso un album dedicato e l'esercizio che riceverà più “like” verrà premiato”.

(Nella foto l’aperitivo italiano di “Alimentari Fioretti”)

Giulia Sancricca

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Chiusura delle filiali Ubi Banca nei comuni dell’entroterra.Votata all'unanimità  una mozione che impegna la Giunta regionale ad attivarsi con i vertici di Ubi Banca per valutare tutte le possibilità per impedire la totale chiusura degli sportelli presenti nei piccoli comuni, specie montani e terremotati. L’hanno presentata il consigliere regionale Francesco Micucci e l'assessore regionale Angelo Sciapichetti. La mozione intende anche sollecitare Governo e Parlamento italiano ad intraprendere un tavolo di trattative con ABI, Poste Italiane e tutti gli altri soggetti interessati, al fine di garantire la copertura di sportelli bancari in tutti i comuni, in particolare quelli piccoli colpiti dagli eventi sismici e delle aree interne. Il fine è anche quello di sollecitare il Governo ed il Parlamento italiano ad aggiornare la normativa per garantire la presenza di sportelli bancari in tutti i comuni colpiti dal sisma nella Regione Marche. Pochi giorni fa, dopo l’annuncio da parte dell'istituto bancario della chiusura imminente delle filiali di Fiuminata e Serrapetrona, i primi cittadini si sono detti profondamente amareggiati e sconcertati da una simile decisione, giunta senza preavviso, in danno alle comunità.

“ Il mio sconcerto- spiega il sindaco  di Serrapetrona Silvia Pinzi- l'ho anche esternato in una lettera fatta pervenire alla dirigenza nazionale, oltre che provincialee regionale della Ubi stessa, dimostrando tutta la contrarietà per una decisione che arriva  in una  fase post sisma,delicatissima per i nostri territori.  Oltre che inopportuna  crediamo che in un momento come questo, si tratti di scelta nemmeno lungimirante perché questi territori, hanno tutte le aspettative di poter risorgere effettivamente e quindi, ora più che mai, vi è necessità di servizi e servizi essenziali,  e la banca credo che rientri tra quelli a pieno titolo. Siamo consapevoli di  tutti i cambiamenti che gli istituti  bancari hanno avuto in questi anni - continua il sindaco- sapppiamo  che stiamo parlando di aziende e di entità che debbono avere un loro tornaconto, ma in questi frangenti, in territori montani svantaggiati che stanno sopportando la durezza di problematiche derivanti da una tragedia come lo è un terremoto, crediamo che siano scelte quantomeno inopportune. Abbiamo naturalmente  interessato  la prefettura, perché è una questione  molto sentita. dalle nostre comunità; non vogliamo ulteriormente penalizzarle e impoverirle e da parte dell’amministrazione  c'è tutta la volontà e l'impegno per poter trovare una soluzione. Ubi Banca, a tutt'oggi non ha dato segni di risposta  nemmeno come segnale di correttezza istituzionale  che non abbiamo ricevuto tra l'altro fin dall'inizio, in quanto abbiamo saputo della chiusura dalle semplici lettere che sono pervenute ai clienti dell'istituto.  La chiusura è prevista per il 15 ottobre; la prefettura intanto si è presa carico anche di questa problematica, così come ha fatto anche la regione Marche e sono felice di poter constatare che l'abbia dimostrato oggi, votando all'unanimità una mozione al riguardo.  Ci sono ulteriori sviluppi sui quali stiamo lavorando perché le strade da percorrere sono diverse e- conclude Silvia Pinzi- nei prossimi giorni sicuramente avremo un quadro più definito;  il tempo stringe ma non vogliamo che le persone si disperdano ulteriormente anche nel ricercare servizi: il servizio deve rimanere sul territorio e per questo, ci stiamo battendo fortemente e quindi,  speriamo di ottenere risultati tangibili da qui a breve".

C.C.

 

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Un tavolo di indirizzo, convocato dal rettore dell’università di Camerino Claudio Pettinari, si è riunito nella sede del rettorato, per approfondire i contenuti e gli obiettivi di una possibile ristrutturazione del Corso di Laurea triennale Classe di laurea L43 in “Tecnologie e diagnostica per la conservazione e il restauro” della Scuola di Architettura. Presieduto dal rettore, vi hanno preso parte i principali soggetti istituzionali, Mibact, Soprintendenza archeologia- belle arti e paesaggio Marche, esperti nel settore dei beni culturali, l’arcivescovo Francesco Brugnaro, il gruppo di lavoro di Unicam e le ditte di restauro interessate. Centrali nel confronto, le diverse argomentazioni attraverso le quali, prendendo in esame il corso di laurea attivo da anni all’interno della Scuola di Scienze e tecnologie, rendere più vicino alle esigenze attuali il percorso interdisciplinare, anche alla luce dei recenti eventi sismici e, in conseguenza di un sempre più diffuso interesse verso gli aspetti legati alla valorizzazione, tutela e salvaguardia dei Beni culturali. A nome del comune di Camerino, era presente la curatrice dei musei civici Barbara Mastrocola, la quale ha sottolineato l’importanza della sinergia tra istituzioni nell’individuare una figura professionale che sia competente e in grado di valorizzare il patrimonio del territorio del cratere. Tra i maggiori interessati alla tutela, conservazione e valorizzazione, l’arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, proprietaria di una preziosa ricchezza in beni artistici e culturali. Di particolare rilievo, l’intervento dell’arcivescovo Francesco Brugnaro. Senza addentrarsi specificamente nella determinazione concreta di come ricostituire il Corso di laurea dell’ateneo, l’arcivescovo ha voluto anzitutto evidenziare come non si possa ragionare di un Corso, senza parlare del territorio: “ Il territorio è il punto di riferimento delle più diverse competenze: al suo interno, c’è chi fa il chimico, chi il restauratore, chi il soprintendente. Tutte queste competenze insieme, debbono capire quali siano le esigenze del territorio e, con un atteggiamento plurale dal punto di vista tecnico-scientifico, debbono raggiungere l'unità della difesa del patrimonio, il mantenimento e il miglioramento delle opere del territorio. C’è poi un duplice aspetto di scientificità- ha proseguito Brugnaro-: la scientificità è quella chimica, quella matematica, ma c'è anche la scientificità dell'esperienza che non può prescindere dall’ arte, dal bello, dalla poesia, dalla letteratura e da tutto quello che è legato al patrimonio artistico, sia architettonico che museale e che ha delle competenze che gli appartengono, dovute all'indagine storica. Bisogna pertanto che le competenze degli uni, non vadano a danno delle competenze degli altri. Altro aspetto, è domandarsi su quale patrimonio l'università eserciterà la sua competenza – ha continuato- in quanto, di per sé, il patrimonio appartiene al territorio, ai musei, alle chiese, a famiglie private che, normalmente, non hanno rapporto con l'università”. Da ultimo, l’arcivescovo ha auspicato che la figura professionale di riferimento della Classe L43, possa rappresentare un convergere di più competenze. “Sulle opere d’arte, quelle più delicate o quelle più semplici che non hanno avuto danni particolari, è necessario eliminare il fai da te e avere una garanzia degli interventi. In questo momento il territorio ha necessità di un convergere di competenze che tendano a unificare il loro intervento in maniera da permettere di continuare a godere nel futuro del patrimonio che si ha, innanzitutto, restituirlo alla custodia della gente che è già una buona custodia. In questo modo si favorirà anche l’arrivo del turismo e avremo un' università che si qualificherà ulteriormente, non solo per la sua capacità nel generare dei chimici che sanno interpretare il colore, ma che, insieme alla competenza scientifica di quel genere, posseggano anche una competenza umanistica e storica (che non sono meno scientifiche) e una competenza delle tradizioni locali. Una figura che sia dunque completa in sé e, possa essere ancora più completa grazie ad altre competenze”.

C.C.

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“Per chiudere il punto nascite di San Severino è stata violata la normativa. Per Fabriano, che avrebbe dovuto essere il primo reparto a chiudere, il governatore Ceriscioli ha chiesto addirittura una deroga”. 

L’iniziativa del Presidente della Regione di chiedere una deroga alla chiusura del reparto maternità di Fabriano ha scontentato più di qualcuno e l’argomento sarà oggetto di discussione il prossimo 27 settembre al consiglio comunale di San Severino. 

I consiglieri di minoranza Mauro Bompadre, del M5S, Massimo Panicari e Gabriela Lampa, del centro destra, ne hanno fatto una mozione che chiede al sindaco e all’amministrazione di attivarsi presso tutte le sedi e in ogni modo per chiedere il ripristino del punto nascite del Bartolomeo Eustachio. Che secondo la normativa vigente, elaborata proprio dall’ex Ministro alla salute Lorenzin, non avrebbe nemmeno dovuto chiudere. O almeno non nel 2016. I consiglieri chiedono anche che all’attuale Ministro venga fatta avere una copia della deliberazione al fine di metterlo al corrente della situazione.

Il punto nascite di Fabriano conta circa 350 parti annui: sulla base della legge Lorenzin, l’accordo Stato-Regioni stabiliva il mantenimento dei punti nascita con numero di parti sopra a mille, la riduzione progressiva di quelli con numero di parti inferiori a questa soglia ma comunque superiore a 500 annui e la chiusura dei punti nascita con un numero di parti inferiore a 500, privi di una copertura di guardia medico-ostetrica, anestesiologica e medico- pediatrica. Dunque il reparto maternità sarebbe dovuto essere il primo ad essere chiuso. San Severino, come Osimo, chiusi entrambi nel 2016, superavano ampiamente la soglia delle 500 nascite. Al Bartolomeo Eustachio se ne contavano circa 650. “Tuttavia all’epoca Ceriscioli proseguì con la chiusura precisando che non avrebbe richiesto deroghe, seppur non necessarie secondo la legge. Per San Severino - sottolineano i consiglieri - fu violata la normativa. La Regione continua con scelte che limitano fortemente il diritto alla salute dei marchigiani. Peraltro - concludono - nessuna normativa nazionale impone l’immediata chiusura del punto nascita del Bartolomeo Eustachio che, oltretutto, non ha dato luogo ad una razionalizzazione delle risorse finanziarie”.

g.g.

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Un'auto che percorre la supestrada 77 Valdichienti in una tranquilla mattina di metà settembre quando, dietro l'angolo, ecco l'imponderabile. Un forte botto e la macchina costretta a fermarsi per il danno. Ecco quanto avvenuto sulla suddetta arteria all'altezza del ponte Fiungo 2, tra le frazioni di Campolarzo e Sfercia nel territorio di Camerino, dove improvvisamente è saltata la piastra d'acciaio (nella foto) di un giunto che ha colpito la vettura. L'autobilista, fermo in superstrada, è stato subito soccorso da una pattuglia dei carabinieri in transito, con i militari che hanno allertato la polizia stradale. Gli agenti hanno provveduto a chiusura la corsia di marcia interessata, avvertendo nello stesso tempo l'Anas che ha subito disposto un sopralluogo sul ponte. Superstrada, dunque, ridotta ad una corsia, in direzione Foligno, per permettere la messa in sicurezza, ma nessun problema per la struttura del viadotto, visto che detti giunti sono necessari per la dilatazione termica, onde impedire che la soletta posta sopra le travi venga ulteriormente sollecitata. I medesimi lavori di manutenzione sono in corso anche sul ponte di Caldarola, che lo scorso mese di agosto era stato interessato da lavori di verifica e manutenzione dopo il terremoto che nel 2016 ha sconvolto l'alto maceratese. Dunque controlli puntuali e pronti interventi, in caso di necessità, su ponti e viadotti lungo la superstrada 77, sicuramente una delle arterie viarie maggiormente controllata.

 (L'incidente lungo il viadotto Fiungo 2)

foto macchina sopra giunti superstrada 77

 

(La corsia della superstrada chiusa al traffico)

ponte Fiungo superstrada con corsia chiusa

 

(Danni e lavori sul ponte Caldarola)

piastre giunti ponti superstrada 77

 

lavoro su giunti ponte superstrada caldarola

 

lavori ponti superstrada 77 ponte caldarola

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San Ginesio ancora in stallo sul nuovo Polo scolastico. Dopo la conferenza permanente di ieri da cui non sono scaturite novità, il sindaco Giuliano Ciabocco chiede risposte certe e lancia l’ultima.


Esigiamo una risposta entro dieci giorni, positiva o negativa.

Ieri, alla riunione, erano presenti, oltre al Comune di San Ginesio, lUfficio Ricostruzione, i rappresentanti del Mibact e il dirigente della Provincia di  Macerata.

Mancava la Sovrintendenza di Ancona. Dal momento che i presenti non potevano esprimere il parere determinante per sbloccare la questione delle scuole, abbiamo perso ancora tempo. 

Ho fatto mettere a verbale che entro dieci giorni vogliamo una risposta sulla rimodulazione del vincolo da parte di chi di dovere, positiva o negativa. Ho chiesto che, in caso di riposta negativa, venga comunque attribuito al Comune un contributo idoneo per la realizzazione, a San Ginesio, di tutti gli istituti e che vengano ripristinati immediatamente gli impianti sportivi preesistenti nellarea del cantiere. 

Se non arriveranno risposte chiare, il Comune metterà per iscritto che prenderà in mano la situazione e formulerà la sua proposta coinvolgendo la cittadinanza. In ultima ipotesi, stiamo valutando anche di ricorrere alla Procura della Repubblica per fare definitivamente chiarezza.

L’argomento sarà approfondito nella Edizione de L’Appennino Camerte della prossima settimana.

Giulia Sancricca

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C’è tempo fino al 30 settembre per firmare la petizione promossa dall’associazione settempedana Help Sos Salute e Famiglia per chiedere l’attivazione della guardia medica pediatrica. Il sodalizio, presieduto da Cristina Marcucci, la presenterà poi al governatore Luca Ceriscioli nel suo ruolo di assessore regionale alla sanità. 

“Il 30 settembre - fa sapere la presidente - chiudiamo la raccolta firme e tiriamo le somme. Poi le consegneremo a Ceriscioli, insieme alla documentazione che comprova l’attivazione di questo servizio in tante regioni d’Italia, bisogna avere solo la volontà di fare”.

L’idea di istituire la guardia medica pediatrica nasce poiché nei giorni festivi, nei fine settimana e nelle ore notturne, all’ospedale di Macerata opera un solo pediatra che deve far fronte alle necessità del reparto, a quelle della sala parto e a quelle del pronto soccorso. Di contro, “le guardie mediche - dice Marcucci - spesso si rifiutano di prescrivere medicinali ai bambini o neonati”. Sono innumerevoli i casi segnalati anche dalla stessa associazione Help in cui le guardie mediche si erano rifiutate di intervenire insieme a inaccettabili attese al pronto soccorso di Macerata. In altre regioni si è ottenuta l’attivazione di una guardia medica pediatrica proprio in seguito a petizioni.

“Cosa dobbiamo fare - così inizia il testo della raccolta firme - quando i nostri figli si ammalano nel fine settimana o durante le festività? Il primo tentativo è quello di chiamare il pediatra di libera scelta che purtroppo, spesso, non è reperibile. Poi la guardia medica, che non è un pediatra, e spesso alza le mani quando si trova a dover prescrivere farmaci a un neonato o bambino. Allora si prova a portarli al pronto soccorso più vicino sperando di non dover attendere interminabili ore. Chi se lo può permettere invece, chiama un pediatra privato a pagamento”. Marcucci definisce un “segno di civiltà e rispetto” la garanzia della guardia medica pediatrica tutti i giorni, tutto il giorno, o quanto meno una guardia medica che sappia intervenire nel caso di neonati o bambini.

g.g.

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