Un’officina di autoriparazione, completa di macchinari e attrezzature ma priva della licenza per l’esercizio della professione e assente dai registri del Fisco. È quanto hanno rinvenuto i finanzieri della tenenza di Camerino nel territorio del Comune ducale. Dopo una approfondita attività di indagine, i militari sono andati a colpo sicuro, controllando uno stabile nella zona di loro competenza. All’interno dell’immobile hanno rinvenuto macchinari, attrezzature e tutto il materiale necessario per prestare servizio agli automobilisti alla ricerca di un meccanico. Il titolare è in seguito risultato sprovvisto delle licenze e delle autorizzazioni previste dalla legge per l’esercizio di questo tipo di attività. Inoltre non è nemmeno titolare di partita Iva. Per questo i finanzieri lo hanno segnalato alla Camera di Commercio per i relativi procedimenti sanzionatori sul piano amministrativo. La segnalazione è stata inoltrata anche al sindaco di Camerino.

Per quello che riguarda materiali e attrezzature, i militari ne hanno disposto il sequestro. La posizione fiscale del titolare dell’officina abusiva è ora al vaglio degli inquirenti. Gli accertamenti sapranno dire di più sul volume di affari dell’attività e sui proventi illeciti incamerati nel corso del tempo.

Lavoro in nero, nei guai una società che gestisce un ristorante e uno stabilimento balneare a Civitanova. La guardia di finanza, nel corso di controlli, ha trovato ben otto lavoratori completamente in nero. È successo un paio di sere fa sul lungomare Piermanni.

Al momento dell’intervento tutti e otto erano intenti a svolgere le loro mansioni all’interno del ristorante: camerieri, baristi e lavapiatti di età compresa tra i 20 e 30 anni, di cui sei italiani, un albanese e un pakistano. Sei ragazzi e due ragazze. 

Dai primi riscontri eseguiti dai finanzieri è subito emerso che 8 dei 35 lavoratori presenti al lavoro erano sprovvisti del contratto di assunzione e della preventiva comunicazione agli enti preposti. 

Per le situazioni di “lavoro nero” rilevate sono state avviate, da parte dei milita??U?#???̍~?@|?lle di Civitanova Marche, le procedure per l’irrogazione della maxisanzione prevista dall’attuale normativa che va da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 9.000 euro per ciascuna posizione irregolare. 

Nei confronti della società che gestisce il ristorante e lo stabilimento balneare dovrà, inoltre, essere valutata l’applicazione della sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio in quanto il personale accertato in nero supera del 20% il personale impiegato al lavoro al momento dell’accesso.

g.g.

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