La nomina di Commendatore della Repubblica a Giuseppa Fattori, la 98enne di Fiastra che tutti conoscono come nonna Peppina, anche per il decreto nato in suo nome, è il riconoscimento della voglia di restare nella terra natìa che caratterizza tutti coloro che, come lei, non hanno concesso al terremoto di portar via i ricordi e l'amore per la montagna.
"Queste terre sono abitate da tante altre 'nonne Peppina'. Gente che decide di restare ma a cui ora vanno garantiti i servizi".
Con queste parole il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, non si fa scappare l'occasione per puntare anche lui l'accento sul depauperamento dell'ospedale di Camerino, punto di riferimento sanitario di tutto l'entroterra, e sulla necessità di mantenere tutti i servizi necessari.
"Il riconoscimento conferito alla nostra nonna Peppina - dice il sindaco - è in rappresentanza di tutto il territorio; la riconoscenza di quello che significa davvero essere resilienti, essere attaccanti ad un territorio, alle proprie radici.
Il mio ringraziamento deve unirsi a quello delle altre amministrazioni che devono riconoscere in nonna Peppina molti loro concittadini.
Ringraziamo il presidente Sergio Mattarella ed il prefetto Flavio Ferdani che hanno portato avanti insieme a noi questo percorso, ma ringraziamo anche tutti coloro che dovrebbero essere commendatori come la nostra Giuseppa Fattori.
Lei - spiega - ha portato avanti una battaglia importante, ma non vorrei focalizzarmi solo su di lei perchè di persone così ce ne sono tante.
Ora per tutelare queste persone la battaglia dobbiamo farla noi, continuando a ribadire che non ci vengano tolti i servizi".
Si concentra sull'ospedale di Camerino il primo cittadino di Fiastra: "L'ospedale non è di Camerino - dice - ma del territorio montano e tutti noi dobbiamo essere in prima fila per rivendicare che l'ospedale funzioni. Se vogliamo che tutte le 'nonne Peppina' restino in questi territori dobbiamo dare i sevizi".

GS 

Cade l'accusa di abuso edilizio per Gabriella Turchetti e suo marito Maurizio Borghetti, rispettivamente figlia e genero di Giuseppa Fattori, finiti a processo penale con Giuseppe Galletti, titolare della ditta esecutrice dei lavori di costruzione della casetta, realizzata sotto i Monti Sibillini con l'intento di far restare la signora che tutti conoscono come 'Nonna Peppina' nella sua San Martino di Fiastra.
Per tutti, l'assoluzione è con formula piena; la sentenza è stata pronunciata oggi al Tribunale di Macerata dal giudice Vittoria Lupi. Pubblico Ministero nel processo il dott. Rocco Dragonetti.
Gabriella Turchetti e Maurizio Borghetti erano difesi dall' avvocato Bruno Pettinari, mentre il titolare della ditta esecutrice dei lavori Giuseppe Galletti era difeso dall'avvocato Luca Belardinelli. I legali si sono trovati d'accordo nella richiesta del giudizio abbreviato sussistendo le condizioni per una forma più snella del processo, essendo la sanatoria del fatto, regolarizzata da legge successiva.
Come noto, tutta la vicenda aveva preso avvio all'inizio del 2017  a causa di una struttura in legno costruita su un terreno e dificabile di proprietà della figlia di nonna Peppina  ma sottoposto a vincolo paesaggistico e ricadente su zona ad alto livello di sismicità. La segnalazione dell'abuso in Procura e agli uffici comunali, era stata fatta dalle guardie forestali a fine luglio 2017, conducendo alla sospensione dei lavori, causa l'assenza di concessione edilizia e della necessaria documentazione certificante il permesso a costruire stante il rispetto delle regole sismiche e la sussistenza dei vincoli paesaggistici. Ciò nonostante i lavori proseguirono e il Pm titolare del fascicolo, chiese e ottenne dal Gip il sequestro del bene, eseguito il quale, scoppiò il caso nazionale che tutti ricorderanno.
Nonna Peppina venne comunque sfrattata dalla sua casa e fu costretta ad andare a vivere altrove; poi, nel novembre 2017 provvidenziale fu la cosiddetta Norma Salva Peppina che contribuì a dispensare le casette realizzate sui propri terreni in emergenza sisma portando al dissequestro successivo della casa di San Martino di Fiastra. Proseguito nel suo iter normale invece il processo penale a carico dei tre, sfociato oggi nella loro assoluzione con formula piena
 Luca Belardinelli
" Sono state rispettate tutte le condizioni dell'art. 8 bis del Decreto Legge 55/ 18  cd. 'salva Peppina" convertito in legge l'8 settembre 2018- dichiara il legale di Giuseppe Galletti avv. Luca Belardinelli- per cui si è giunti all'assoluzione secondo la formula che 'il fatto non costituisce più reato" facendo contestualmente cadere l'accusa a carico del mio assistito e degli altri due imputati del processo" 
cc

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo