Riparte da oggi l’attività di degenza della struttura della CASA della SALUTE di Treia. Un traguardo che, rispetto ai tempi ipotizzati, avviene in largo anticipo. Basti pensare che sono trascorse solo due settimane dall’incontro tra il Sindaco e il nuovo Direttore dell’ Area Vasta 3 Dott.sa Daniela Corsi.
La riattivazione del reparto è fissata per questo pomeriggio alle ore 16,00.  All'evento presenzieranno l’Assessore Regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il Direttore dell’Area Vasta 3 Dott.sa Daniela Corsi, il Direttore del Distretto di Macerata Dott.sa Giovanna Faccenda, il Direttore di struttura complessa di Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Giorgio Caraffa che ha avuto un ruolo importantissimo nel continuo rafforzamento e qualificazione della Casa della Salute, la Dott.ssa Marina Lombardello Dirigente Medico di Cure Intermedie e la Dott.ssa Maria Donata Mancinelli anch’essa Dirigente Medico di Cure Intermedie, oltre il personale medico, infermieristico e socio assistenziale della struttura.

Il reparto era stato chiuso nella primavera del 2020  per l’esecuzione di lavori di messa a norma, riattivazione di spazi ancora in disuso e potenziamento della struttura.Terminati i lavori nel mese di novembre, la riapertura era stata posticipata per carenza di personale infermieristico, causa il loro impiego emergenziale nella struttura Covid di Civitanova.
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“Le Cure Intermedie – spiega il Sindaco Franco Capponi - costituiscono l’area delle cure a metà strada fra l’intensività assistenziale delle cure ospedaliere in fase acuta di malattia e l’estensività assistenziale garantita a domicilio o nelle strutture residenziali specialmente per il paziente cronico-fragile. Tutto ciò era stato studiato ed attivato con l’ambizione di costruire finalmente nel sistema sanità - territorio  un ulteriore tassello dell’ offerta complessiva di servizi, con la creazione di un continuum assistenziale tra ospedale e domicilio e viceversa, sino ad allora mancante nella realtà Maceratese. 
Parliamo di un modello organizzativo, scelto dall’allora Amministrazione Comunale (n.d.r all'epoca sempre guidata da Capponi), che, in accordo con l’ASL e la Regione Marche, nella fase di riconversione degli ex ospedali (Treia ha aderito alla riconversione per prima nelle Marche) si rivolge principalmente agli anziani con una grande flessibilità, e si integra e si coordina con i reparti dei vari ospedali dell’area Vasta 3, costituendo un anello di congiunzione tra i professionisti delle cure primarie e gli altri professionisti del Sistema Socio-Sanitario regionale, promuovendo una nuova visione della presa in carico dei bisogni assistenziali della persona. Si presentano come posti letto extra-ospedalieri a vocazione internistico-geriatrica e stanno assumendo, in maniera sempre più evidente, una connotazione assimilabile alla Degenza Post-acuzie, di cui sono purtroppo sprovviste molte strutture per acuti”.
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Il reparto di “CURE INTERMEDIE” di TREIA dispone di 24 posti letto e ora “Il sistema della Residenzialità” prevede anche l’impegno dei MMG nelle Cure Intermedie e la loro presenza risulta imprescindibile; tuttavia, il patrimonio ereditato dall’ex reparto di Medicina prima e Lungodegenza poi aumenta la valenza della struttura e permette una differenziazione nella tipologia di ricoveri, indirizzando ai medici specialisti, i casi a maggiore complessità che necessitino di competenze multidisciplinari. Inoltre, c'è il vantaggio di poter evadere in loco  indagini strumentali, manovre invasive (impianto di cateteri venosi PICC…) o consulenze con evidenti benefici per i degenti (ridotto rischio/stress dovuto al trasporto) ed un notevole risparmio in termini economici.
"Ci auguriamo che una modalità organizzativa, così strutturata, possa essere mantenuta e potenziata anche in futuro- sottolinea Capponi- Le Cure Intermedie svolgono un ruolo che appare molto simile, per impegno sul paziente e per competenze, ai reparti di Lungodegenza post-acuzie. Ciò consente di decongestionare gli Ospedali per acuti, bisognosi di posti letto per i nuovi ricoveri, mantenendo un’elevata qualità nella prosecuzione delle cure anche per i pazienti più compromessi e per i quali i requisiti di ammissione in Cure Intermedie potrebbero non essere del tutto rispettati. Penso che le Cure Intermedie rappresentino un valore aggiunto per la nostra Regione e la nostra Sanità, per la qualità dell’assistenza e delle prestazioni erogate in prosecuzione delle cure ospedaliere, nonché per il notevole afflusso di pazienti provenienti dai reparti di acuzie/post-acuzie o dal domicilio con effetto decongestionante sulle strutture ospedaliere (possibilità di aumentare il turnover delle dimissioni e ridurre il numero dei ricoveri dal domicilio). In tal modo, le Cure Intermedie, oltre a rappresentare un sistema di qualità assistenziale, costituiscono, di fatto, una risorsa economica per la sanità marchigiana”.

foto ospedale
Oltre al reparto di Cure Intermedie, la struttura sanitaria ospedaliera della CASA della SALUTE di Treia dispone del reparto di Riabilitazione che, diretto dal Dott. Giorgio Caraffa rappresenta un'eccellenza per la sanità Marchigiana ed ha oltretutto stretta attinenza con cure intermedie; in alcuni casi infatti, con la possibilità di applicare al paziente stimoli ed attività riabilitative, si manifestano veri e proprio miracoli della sanità, con la riacquisizione da parte dei pazienti delle loro facoltà fisiche e della buona salute.

Un ringraziamento particolare il sindaco di Treia lo rivolge al Direttore dell'Av3 dott.ssa Daniela Corsi "per aver accelerato la riapertura di Cure Intermedie;  ora  bisognerà concentrarsi sul versante dell’assistenza domiciliare, cogliendo di nuovo la grande opportunità che questo livello può rappresentare nella presa in carico della cronicità attraverso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi.  Treia si candida ad avviare anche qui una rete territoriale innovativa. Potremmo ulteriormente rafforzare il modello Trejese nell’ottica prospettata nelle linee generali del Recovery Plan Italia che si e’ posta anche la missione di un cambio di paradigma nell’assistenza socio-sanitaria basato sullo sviluppo di nuove reti territoriali che consentano una vera vicinanza alle persone secondo un percorso integrato che partirà <<dalla CASA come LUOGO di CURA>> per arrivare alle <<CASE della COMUNITA’>> e alle reti Ospedaliere.

L’assistenza di prossimità e la telemedicina riorienteranno il Sistema Sanitario Nazionale  verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria, garantendo maggiore omogeneità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) potenziando nel contempo la prevenzione e l’assistenza territoriale. Per questo – conclude Capponi- Regione, Area Vasta e Comuni dovranno migliorare la capacita’ di integrare i servizi ospedalieri, i servizi sanitari di comunita’ e la rete dei servizi sociali”.
c.c.
“Purtroppo stiamo assistendo a un’escalation di positivi. Proprio ieri abbiamo chiuso una classe mettendola in quarantena fino a sabato. È una penalizzazione minima per i ragazzi, che perderanno solo due giorni di lezione, ma la crescita dei contagi è comunque un problema serio ”. È un Franco Capponi preoccupato quello che ai microfoni di Radio C1 inBlu ha parlato della situazione Covid nel comune di Treia.
Abbiamo circa venti positivi e una trentina di persone in quarantena – queste le parole di Capponi – L’appello che voglio fare ai cittadini è quello di, in qualche modo, responsabilizzarsi tutti di più, soprattutto coloro che a casa hanno bambini che vanno a scuola o anziani, che rappresentano la fascia più a rischio. Bisognerà di nuovo stare attenti a rispettare il distanziamento, a chi si frequenta, al fatto di non svolgere attività a forte rischio. Il virus è altamente infettivo: per quanto oggi abbiamo cure mediche più appropriate rispetto all’epoca del lockdown, i rischi ci sono ancora e sono molto alti.
“Tutti sappiamo che non abbiamo la possibilità di chiuderci di nuovo in casa come accaduto la scorsa primavera – prosegue il sindaco Capponi –, sarebbe il tracollo economico del paese. L’unica possibilità resta quella di responsabilizzarci di più. Stiamo assistendo a un’impennata di positivi e questo avviene per i più tamponi, certo, ma attenzione a illuderci che non stiano salendo effettivamente anche i contagiati”.

Red.
Dopo la Provincia di Macerata anche il Comune di Treia interviene sulla paventata realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra di 28 MWp in Località Berta da parte della ditta  Ecomarche 2 srl di Milano.  Il Comune di Treia concorda con gli Uffici Tecnici della Provincia di Macerata sul grave impatto che potrebbe causare l’istallazione che è da assoggettarsi a VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) considerate le notevoli conseguenze impattanti che la stessa apporterà soprattutto al Paesaggio Agrario Storico e alle emergenze storico-culturali presenti nelle immediate vicinanze, a partire dal famoso Castello Piceno di Pitino, dal castello di Rocchetta e molto altro ancora. A chiarire la posizione dell'ammnistrazione comunale di Treia è il sindaco Franco Capponi, facendo sapere che in tal senso il Comune di Treia si è già espresso con la trasmissione del certificato di destinazione Urbanistica dell’area interessata e inviato alla Provincia (unico atto che deve rilasciare il Comune in quanto il procedimento autorizzatorio degli impianti fotovoltaici sono in capo alla Provincia), accompagnandolo anche con una relazione in merito all’impatto della proposta e quindi a motivi di contrarietà all’impianto stesso.
 "In quella sede-spiega Franco Capponi-  il Comune di Treia ha evidenziato come alcune porzioni dell’area coinvolta sono interessate da ambiti di tutela del PPAR (specificatamente per alcuni aspetti geologico - geomorfologico); altreporzioni sono soggette a tutela integrale e norme di tutela specifiche riguardanti l’area sub-appenninica (specificatamente i vincoli interessano le fasce di rispetto dei fiumi e la presenza di edifici e manufatti di interesse storico documentario). Ulteriori vincoli individuati dal Comune - continua il sindaco-  riguardano le prescrizioni del PTC per quanto attiene alla presenza di Piane Alluvionali ed in quanto una parte dell’area ricade quindi parzialmente in una delle aree NON IDONEE cosi come specificato nella Deliberazione n. 13 del 30/09/2010 della Regione Marche.
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Nel parere inviato alla Provincia inoltre il Comune di Treia ha segnalato come la proposta di impianto fotovoltaico di Berta ricada anche in ulteriori vincoli e produca rischi ulteriori al territorio circostante e all’attività agricola in generale". L' impatto del progetto riguarderebbe dunque vari vincoli quali la fascia di protezione sia dalla attuale che dalla nuova linea metanodotto Recanati- Foligno, la fascia di protezione della linea di adduzione acquedotto D 150 Rocchetta -Santa Maria in Piana; Quello derivante dalla fascia di protezione ipotesi strada intervalliva Quadrilatero San Severino- Tolentino; Quello derivante dalla fascia di protezione fognatura consorzio Berta Vallonica collegata al depuratore Berta.  E da  ultimo i vincoli legati alle indicazioni tecniche allegate alla deliberazione Regionale 13/2010 sul rispetto delle distanze dai confini e dalle strade a valenza pubblica o di uso pubblico. 
" Il Comune-aggiunge Capponi- ha evidenziato quindi una grave carenza della proposta soprattutto per il mancato rispetto di vincoli preesistenti e ha segnalato le condizioni minime per una valutazione del progetto: stralciare dall'intervento tutte le predette aree interessate dai vincoli; stralciare  dal progetto alcune aree in quanto costituenti area di cava per la quale non è seguito l’accertamento sulla rispondenza dell’ultimazione dei lavori. Vanno altresì stralciate le aree che ricadono nella zona di rispetto ambientale del piano regolatore generale interferenti con la fascia di ml. 200 parallela alle sponde del fiume Potenza nelle quali sono vietati impianti a terra di potenza superiore a 3 Kwp. Lo stralcio dovrà poi riguardare anche le aree ricadenti nell’ambito della zona di tutela ambientale del fosso Ascia nella cui fascia di ml 50,00 per lato parallela alle sponde è inibita la realizzazione di impianti fotovolatici a terra di potenzialità superiore a 3 Kwp; a stralcio dovranno essere sottoposte inoltre le aree perimetrali gli edifici di classe a) e b) con raggio ml 100 nel cui ambito sono solo ammessi impianti fotovoltaici di potenza non superiore a 3 Kwp.
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«Per tutti questi motivi - sottolinea  Capponi -riteniamo doveroso che la Provincia abbia sottoposto a Via il progetto, assolutamente non approvabile e deleterio così come proposto». Il sindaco di Treia aggiunge tuttavia che  «l’amministrazione è favorevole alla produzione di energia da fonti rinnovabili ma tale obiettivo, definito a livello europeo al 2030 per accrescere la quota dei consumi coperti da fonti rinnovabili, va perseguito nei limiti di quanto possibile. Va considerato che nel settore elettrico, la natura intermittente delle fonti con maggiore potenziale di sviluppo (eolico e fotovoltaico) e, nei settori termico, (occorre stabilire un limite all’uso delle biomasse), conseguenti ai contestuali obiettivi di qualità dell’aria e della strategicità delle produzioni agroalimentari, sono perseguibili anche nei nostri territori attraverso l’utilizzo però di aree degradate come le aree delle ex cave, le aree industriali dismesse, i tetti degli impianti produttivi ed alcune aree di scarso pregio e senza impatto sul paesaggio che la programmazione urbanistica potrebbe individuare con specifici atti programmatori. Ma- conclude Franco Capponi-  sono altre le politiche che il nostro Paese dovrà mettere in atto, oltre il super eco bonus per gli edifici abitativi privati, di recente emanazione. Dovremmo estendere questa misura agevolativa alle imprese di tutti i settori unitamente ad agevolazioni per consentire l’efficientamento energetico teso a migliorare la capacità del sistema della ricerca di presidiare e sviluppare le tecnologie di prodotto e di processo essenziali per la transizione energetica e a favorire l’introduzione di tecnologie, sistemi e modelli organizzativi e gestionali funzionali alla stessa transizione energetica e alla sicurezza".
c.c.



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