L’ufficio liturgico della diocesi di Camerino San Severino Marche, ha predisposto un Sussidio di Preghiera per la preparazione spirituale all’incontro con Papa Francesco che avverrà il prossimo 16 giugno a Camerino. Il sussidio proposto, contiene delle preghiere e alcuni schemi per la meditazione in famiglia, nelle parrocchie, nelle comunità religiose e, in ogni luogo dove ci si riunisca inpreghieraLa sua preparazione ha avuto cura di prestare attenzione al quotidiano, con l’intento di aiutare le singole persone e le comunità a vivere l’esperienza dell’incontro con il successore di Pietroaccogliendo l’invito dello stesso Pontefice a risvegliare in noi la vita di fede, a riconoscere il suo ministero e la sua missione e soprattutto, il senso del suo viaggio nella nostra Arcidiocesi segnata dal dolore per il terremoto.

Il Santo Padre verrà tra noi come pellegrino, in preghiera, con lo stile che ha contraddistinto anche la sua visita alle zone terremotate di Accumoli e Amatrice.

 

“Sono qui semplicemente per dire che vi sono

vicino e prego per voi. Vicinanza e preghiera,

questa è la mia offerta a voi”.

Il Sussidio è disponibile on-line, in allegato in formato pdf.

freccia in giù

Pomeriggio segnato da un'altra inaugurazione a Camerino. Dopo il primo  ingresso  avvenuto in mattinata, per le sedi dell’Università della terza età e del Circolo Tiburzio Vergelli, alla presenza del sindaco e dell' ingegnere Marco Orioli, responsabile dell'ufficio lavori pubblici del comune, l'inaugurazione ha riguardato il quartiere di Fonte San Venanzio.  Nell'area vicina al villaggio Sae, l'amministrazione comunale ha messo a disposizione della comunità la zona a verde attrezzata  polifunzionale il cui utilizzo sarà possibile anche in notturna.

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Veloce la realizzazione, partita con la prima ‘bennata’ sul terreno lo scorso 12 febbraio per arrivare in poco più di tre mesi ad un nuovo passo verso la riconquista della normalità per tanti giovani e sportivi . Arricchita dall’impianto polifunzionale, l’area consentirà di ritrovarsi per praticare sport. Un traguardo importante per la valorizzazione di tutta la zona residenziale circostante. “ Con questo passaggio significativo -ha detto il sindaco Pasqui- andiamo a valorizzare e riqualificare tutto il quartiere di Fonte San Venanzio i cui abitanti attendevano da anni questo momento. Un’area i cui interventi, iniziati qualche anno fa e poi sospesi a causa del sisma , avrebbero dovuto comportare qualche migliaio di euro ma che, alla fine arriva a sfiorare  i 300 mila euro di investimento" L'intervento fa parte delle opere della lottizzazione della zona; gli impegni assunti dai lottizzanti per gli oneri di urbanizzazione previsti infatti ammontano ad oltre 190 mila euro.e l'ulteriore contributo del bilancio dell'amministrazione per 92 mila euro, hanno permesso di raggiungere il risultato.

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"Ridiamo dignità sociale a uno dei quartieri più belli della nostra comunità.- ha aggiunto Pasqui-  Poco lontano, si è assicurata la disponibilità degli spazi per erigere  la scuola paritaria Maria Ausiliatrice, realizzata  grazie a dei benefattori che hanno voluto sostenere l’Arcidiocesi e la parrocchia di San Venanzio, per cui, tutta questa zona si è arricchita di molto. Ancora un passo significativo -ha concluso -  nell’ ottica della riqualificazione dei quartieri della città, che l’amministrazione della quale sono sindaco, ha inteso portare  avanti. Tutti i quartieri sono stati riqualificati quindi, insieme ai colleghi di amministrazione, mi appresto a chiudere il mio mandato in quello che reputo essere il miglior modo per salutare, anche rincuorato dal leggere  soddisfazione negli occhi della gente”. Giovedì prossimo, l'inaugurazione dell'area riqualificata del parco di Montagnano dove è stata realizzata anche una struttura che fungerà da centro di aggregazione e socialità. Costo complessivo dei lavori, circa 240 mila euro, tutti a carico del bilancio comunale.   

C.C.

Taglio del nastro questa mattina per le sedi dell'Università della Terza Età Uteam e per il Circolo anziani Tiburzio Vergelli di Camerino. Alla gioiosa cerimonia, salutata con soddisfazione dalla coordinatrice dei corsi Uteam Donatella Pazzelli e dalla presidente del Circolo Vergelli Valentina Vissani, sono intervenuti il sindaco Gianluca Pasqui e l'assesore ai servizi sociali Antonella Nalli. Le due realtà che vantano un bel numero di soci, molti dei quali presenti all'inaugurazione, ritrovano uno spazio per le loro attività culturali e di svago.

IMG 20190521 104653Prima del taglio del nastro, la benedizione di don Mario Scuppa, le cui parole hanno valorizzato l'importanza di ritrovare luoghi materiali che rappresentano il segno di una comunità viva che si esprime attraverso l'amicizia e la fratellanza e le tante iniziative che valgono a rinsaldare legami. Nel portare i saluti di tutta l'amministrazione, il primo cittadino ha sottolineato le difficoltà degli ultimi anni, i più difficili dal dopoguerra. " Alle persone che hanno contribuito a fare grande questa comunità, mancava un luogo dove potersi incontrare e, le loro sollecitazioni non potevano rimanere inascoltate. Non è stato facile perchè Camerino ha una miriade di associazioni, la maggior parte delle quali aveva una sede nel centro storico".

IMG 20190521 105739Pasqui ha poi sottolineato che, senza tralasciare tutte le altre realtà associative, il motivo per cui si è guardato con maggiore attenzione alll'Uteam e al Circolo Vergelli, è nel fatto che il comune di Camerino ne è socio fondatore. Le rispettive sedi, con ingresso indipendente e all'interno comunicanti, sono ospitate nell'edificio degli ex spoglatoi dell'attiguo campetto e nelle immediate vicinanze della Scuola Salvo D'acquisto. A disposizione del campetto da basket e calcetto, restano comunque degli spazi adibiti a spogliatoi. " Qui dentro -ha detto il sindaco- c'è il bene e la risorsa preziosa di questa comunità. Siamo riusciti a ridarvi una sede dignitosa e nel caso del Circolo Vergelli, siamo addirittura riusciti ad inserirvi un biliardo".  Ringraziamenti sono stati rivolti, al geometra Pettinari che tecnicamente ha portato avanti il percorso e, alle donne che sono alla guida delle due realtà che, con i loro consigli , hanno contribuito alla migliore suddivisione degli spazi." Al termine del mandato amministrativo - ha concluso Pasqui- credo che siamo riusciti a restituire un bene significativo per la ricostruzione della comunità". A livello del campetto, gli spazi prevedono una grande sala che, corredata di cucina, e servizi, è utilizzabile da entrambe le associazioni per momenti ricreativi e per feste da ballo. Al piano superiore, si trovano le rispettive stanze, l'una arredata con tavoli e sedie e biliardo, l'altra con piani di lavoro più ampi per lo svolgimento di attività laboratoriali. Un brindisi augurale e un partecipato buffet, hanno concluso in dolcezza  tutta la cerimonia.

C.C.

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Si avvicina a grandi passi la data di domenica 16 giugno e cresce, in maniera esponenziale, l’attesa per la visita di papa Francesco a Camerino. Una popolazione ferita dal terremoto e stremata per la lunga attesa di una ricostruzione che stenta a decollare attende carica di speranza Francesco, vedendo in lui la figura del buon pastore che viene a portare sollievo alla comunità della diocesi camerte – settempedana. Da tempo al lavoro la macchina organizzativa predisposta dall’arcivescovo Francesco Massara, di concerto con le competenti autorità, ha definito i dettagli per raggiungere Camerino e i luoghi della città ducale che il papa visiterà. L’elicottero con a bordo il Santo Padre atterrerà alle 8.45 agli impianti sportivi de Le Calvie, quindi il papa proseguirà verso l’area Sae “Le Cortine” dove incontrerà alcune famiglie che alloggiano presso le strutture abitative emergenziali. Successivamente il pontefice raggiungerà piazza Cavour dove, dopo aver sostato in preghiera all’interno della Cattedrale, toccando con mano le ferite inferte dal sisma, incontrerà i sindaci dei comuni della diocesi per poi presiedere, alle 10.30, nella piazza, cuore della zona rossa, la celebrazione eucaristica e la recita dell’Angelus, recandosi poi al Centro Comunità di San Paolo dove pranzerà insieme ai sacerdoti. La visita si concluderà con l’incontro, particolarmente significativo, con i bambini della Prima Comunione, che, indossando la veste bianca, saluteranno il pontefice insieme a familiari e catechisti presso il Centro Universitario Sportivo de Le Calvie, da dove l’elicottero papale decollerà alla volta del Vaticano.

Di seguito il Comunicato Stampa ufficiale:

COMUNICATO STAMPA

Papa Francesco visita l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche (MC)

Domenica, 16 giugno 2019

ACCESSI GRATUITI

I fedeli che intendono partecipare alla celebrazione presieduta da Papa Francesco in piazza Cavour NON devono richiedere PASS. L’accesso alla piazza è libero e gratuito. È necessario presentarsi presso il check-point predisposto in Via Madonna delle Carceri, zona Sottocorte Village, dalle ore 6,00 alle ore 8,30. La zona adiacente a piazza Cavour sarà dotata di metal detector.

I disabili accreditati attraverso il gruppo diocesano dell’U.N.I.T.A.L.S.I. dovranno raggiungere la piazza entro le ore 8,30.

PARCHEGGI

- Per le Autorità: nei pressi dell’ex parcheggio meccanizzato (Via Emilio Betti);

- Per i Sacerdoti, i disabili accreditati e i Dipendenti della Curia: Curia arcivescovile (Via Macario Muzio). I disabili saranno trasferiti in piazza Cavour, con appositi mezzi, tramite il servizio messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana.

- Per i pullman: parcheggio del Rettorato UNICAM (Via A. D’Accorso).

- Per le auto: zona Torre del Parco; zona Ospedale Civile di Camerino; zona Vallicelle.

Tutti i parcheggi saranno gratuiti. Inoltre, sarà attivo un servizio gratuito di navette della CON.TRAM che, dalle varie aree di parcheggio, trasferiranno i fedeli presso il check-point in Via Madonna delle Carceri, zona Sottocorte Village.

VIE DI ACCESSO A PIAZZA CAVOUR

- Per i fedeli: Via Madonna delle Carceri, zona Sottocorte Village;

- Per i Sacerdoti, le Autorità, i disabili e gli altri accreditati: Via Emilio Betti.

Presentandosi ai parcheggi dalle ore 6,00 alle ore 8,30, sarà possibile usufruire del servizio navetta gratuito che la CON.TRAM mette a disposizione e che effettuerà il trasferimento presso il check-point.

DIVIETI

È assolutamente fatto divieto di portare con sé oggetti metallici e bottiglie di vetro. È possibile utilizzare SOLO bottiglie di plastica.

PASS

Sono stati predisposti PASS soltanto per le seguenti categorie di persone:

Disabili, Sacerdoti, Religiose, Autorità, Addetti alla Stampa, Membri del Coro, Dipendenti della Curia, Addetti al servizio liturgico (offertorio e lettori), Volontari (servizio alle S.A.E., nel Centro di Comunità S. Paolo, nel Centro Universitario Sportivo e in Piazza Cavour).

Saranno disponibili dei PASS per i pullman così da garantire un accesso facilitato ai parcheggi.

RITIRO DEI PASS

Le persone accreditate potranno richiedere i PASS presso la Segreteria generale della Curia presentando copia di un documento d’identità in corso di validità (NON la patente). I PASS per i pullman potranno essere richiesti in Segreteria.

I PASS potranno essere ritirati presso la Curia arcivescovile (Camerino, Via Macario Muzio, 8) da martedì 4 a lunedì 10 giugno (sabato e domenica esclusi), dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,00 alle ore 17,00.

SAE IN LOC. CORTINE

Papa Francesco, subito dopo l’atterraggio e prima della celebrazione eucaristica in piazza Cavour, incontrerà le famiglie alloggiate presso le SAE in Loc. Cortine. Analogamente a quanto disposto per l’accesso in piazza Cavour, NON sono stati predisposi PASS per i fedeli che si troveranno in quel luogo.

BAMBINI DI PRIMA COMUNIONE

I Bambini che quest’anno hanno ricevuto o riceveranno la Prima Comunione, insieme ai loro Genitori e ai catechisti, potranno salutare il Santo Padre, prima della sua partenza, presso il Centro Universitario Sportivo. Dovranno portare con sé il pranzo al sacco (sono ammesse solo bottiglie in plastica).

I Vicari Foranei provvederanno ad organizzare i pullman che, muniti dell’apposito PASS, potranno raggiungere il parcheggio presso la Piscina Comunale in Loc. Le Calvie dalle ore 9,30 alle ore 10,30. I Bambini porteranno con sé la veste bianca e, in attesa di accogliere il Santo Padre, saranno intrattenuti dai giovani dell’Azione Cattolica.

PER RAGGIUNGERE CAMERINO

- Per chi proviene da SUD: Serravalle di Chienti (SP 17), la Sfercia (SP Varanese), Muccia (SP 256).

- Per chi proviene da NORD: Castelraimondo (SP 256).

MAXI-SCHERMI

Chi non troverà posto in piazza Cavour, potrà seguire l’incontro con il Santo Padre e la S. Messa attraverso i quattro MAXI-SCHERMI allestiti lungo il percorso compiuto dal Papa:

- Palazzetto Comunale (Loc. Le Calvie): solo per gli accreditati

- Parcheggio dell’Università (Via Madonna delle Carceri)

- Zona Sottocorte Village (Via Madonna delle Carceri)

- Piazzale presso la Geostruttura (Via Madonna delle Carceri)

E-mail e recapito telefonico dedicati alle richieste di informazioni ed aggiornamenti:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -Tel. 0737.630 400 int. 205

Tutte le informazioni sono pubblicate sul sito diocesano http://www.arcidiocesicamerino.it/ a cui si rimanda per tutti gli aggiornamenti.

L’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche comunica che l’accesso a p.zza Cavour è libero e gratuito! NESSUNO (né laico, né sacerdote, né religioso/a) È AUTORIZZATO A RICHIEDERE DENARO IN VISTA DEGLI EVENTI RIGUARDANTI LA VISITA DEL PONTEFICE ALLA NOSTRA DIOCESI. Nel caso si riscontrino episodi di questo tipo, si richiede di segnalarli prontamente alle forze dell’ordine.

Camerino, 20 maggio 2019

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Responsabile Ufficio Stampa Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche:

Mario Staffolani: 335.536 7709;

Ufficio Stampa: 0737.630 400 int. 210; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Unione, speranza  e concordia, i messaggi da testimoniare nell'omaggio a San Venanzio Martire, patrono di Camerino.  Alla cornice della vigilia di una piazza, riscaldata dalle tinte forti dell'Offerta dei ceri e del grande falò, si è aggiunto il raccoglimento della preghiera e i sentimenti di una devozione, cementata nella comunità. Presieduto dall’arcivescovo Francesco Massara e animato dal coro Cappella musicale del Duomo, il solenne pontificale si è tenuto all'interno dell'affollato tendone della località Le Mosse. L'eucarestia è stata concelebrata dal parroco don Marco Gentilucci e dagli altri sacerdotipresenti confraternite e chierichetti. Di fronte  all'urna delle reliquie del Santo, la celebrazione ha riunito autorità civili e militari, dame e cavalieri dei tre terzieri e un elevato numero di persone provenienti da tutto il territorio. Dominata dal forte richiamo all'unità, l'omelia dell'arcivescovo Francesco che, prendendo spunto dal Vangelo, ha invitato a cogliere l’esempio del giovane martire che ha saputo donare la propria vita per non rinunciare alla propria fede. " Il primo messaggio che San Venanzio chiede ad ognuno di noi è di non rinunciare mai alle speranze e alle cose in cui crediamo nella nostra vita; anche di fronte alle sofferenze, alle difficoltà e alle paure, San Venanzio non ha rinunciato al suo credo. E’ questo l’esempio dal quale ognuno di noi deve trarre forza per la sua vita quotidiana: non rinunciare a ciò in cui crediamo, non rinunciare alla fede e a ciò che desideriamo dentro di noi. La grandezza di San Venanzio e la sua testimonianza debbono essere un grande stimolo per andare avanti per credere fino in fondo alla carità di Dio che  può crescere dentro ognuno di noi”.

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Imparare ad amare, l'altra riflessione suggerita dal Vangelo del giorno: “L'invito – ha detto il vescovo- è a non amare troppo noi stessi e la nostra presunzione, a non amare troppo  il nostro orgoglio e, talvolta, il nostro modo di imporci agli altriL'invito è ad amare attraverso  l'intensità con cui  Dio ama ciascuno di noi e, come San Venanzio, attraverso i piccoli gesti e le sofferenze della vita. E’ dalla sofferenza e dalle prove, che nascono le cose più belle, le gioie più grandi. Il Signore ci dà delle prove ma ci dà la forza ad andare avanti”. Oltre ad essere protettore della città di Camerino, San Venanzio è anche invocato come protettore dalle cadute; la storia narra che, gettato dalla Rocca tre volte, è sempre sopravvissuto. “Al nostro Santo- ha sottolineato Mons. Massara- dobbiamo pensare non solo come protettore di fronte alle nostre cadute materiali ma, soprattutto a quelle interiori, a quelle del nostro cuore. Molte volte le nostre debolezze possono farci cadere, ma attraverso la sua intercessione e il suo esempio, possiamo trovare in lui la forza di rialzarci. Oggi siamo qui per porci di fronte al patrono, per chiedergli di darci la forza di rialzarci nella nostra vita, di dare alla città la forza di rialzarsi di fronte al dramma di questi anni”.

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Tra i richiami del Vangelo e della testimonianza del giovane martire che ha seguito il profondo desiderio di servire il Signore, anche quello che ognuno di noi possiamo fare per servirci tra di noi, nell’accogliere l’altro, nella misericordia e nell'umiltà. Comprendere a fondo il significato della parola servizio, potrà aiutare ciascuno di noi ad accoglierci, ad ascoltarci: “Non c'è valore di una eucaristia e di una festa semanca l'amore e la carità – ha proseguito l’arcivescovo- Il mio desiderio è che la festa di quest’anno possa essere non solo occasione gioiosa di ringraziamento al nostro protettore, ma che sia lo stimolo di un cambiamento dentro ognuno di noi. Noi potremmo anche cambiare la città e dobbiamo farlo perché dobbiamo renderla più bella di prima, ma questo deve avvenire con il contributo di tutti. Per ricostruire occorre che ognuno di noi sappia diventare strumento di ricostruzione, costruttore di pace, di ponti e di misericordia. Se sapremo farlo dentro al nostro cuore, sicuramente ognuno di noi nel suo piccolo riuscirà a mettere quel mattone che ricostruirà la città più bella di prima. Questo è l'augurio che faccio oggi a Camerino: camminiamo insieme con l'aiuto di San Venanzio, camminiamo a ricostruire i cuori e le menti, camminiamo per ricostruire la città”. Prima della benedizione conclusiva, prendendo spunto dal trofeo della spada come ogni anno presente vicino all’altare, Mons. Francesco Massara voluto lanciare un altro messaggio forte: “ La spada può simboleggiare la difesa ma anche il male che può fare: l’augurio che faccio a questa  festa e alla Corsa alla spada è che possa essere una corsa verso il bene e verso la bellezza. Tante volte la spada che non è tanto quella di ferro che vediamo ma quella della lingua, non aiuta alla crescita di questa comunità. Non perdiamo questa grande opportunità: che la festa e tutte le manifestazioni di questo periodo, possano essere un'occasione in cui ognuno di noi si innalzi, possa provare delle gioie sempre tenendo a mente la bellissima immagine di San Venanzio che tiene in mano la città. In quell’immagine dovremmo sostituirci ognuno di noi perché ognuno di noi dovrebbe tenere la città in mano; l'amore verso questa città l'amore per il futuro di questa città dipende da ognuno di noi e da quanto ognuno di noi saprà essere costruttore di pace, costruttore di ponti e di misericordia”.

C.C.

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"Si dia inizio ai festeggiamenti del santo patrono Venanzio". E' la fatidica frase, con la quale per il trentottesimo anno, il banditore ha autorizzato l'accensione del grande falò in piazza San Venanzio.

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Preceduta dalla pesatura dei ceri, la manifestazione in notturna della rievocazione storica di Camerino, dalle rispettive postazioni fino alla piazza antistante la basilica, ha visto sfilare i cortei dei terzieri di Muralto, Mezzo e Sossanta.

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Accompagnato dal rullo dei tamburi, dai piccoli musici camerti e dal suono delle chiarine, il lungo corteo composto dai rappresentanti delle Arti Maggiori e Minori e dei Comuni del circondario, si è presentato in tutta la sua incantevole magia al numeroso pubblico intervenuto.

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Aiutati da una così ricca cornice di suggestione, alla sua prima vigilia di festa, l'arcivescovo Francesco Massara ha invitato a vivere l'intensità del momento come segno di speranza e rinascita :"Attorno a questo santo che ci protegge, si è rinnovato il rito dell'offerta dei ceri che tra poco, si accenderanno tra le fiamme del falò. Dobbiamo vivere questo momento, ognuno di noi portando il cero del proprio cuore e della propria anima, da accendere di fronte al patrono, affinchè possa dare luce, speranza e fortezza a questa città. L'augurio è che il fuoco che accenderemo sia un segno di rinascita per la città, per il suo splendore, per la sua bellezza e che San Venanzio, possa guidare e proteggere l'intera comunità.

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 L'offerta dei ceri - ha detto Mons. Massara- è l'offerta della nostra vita, è l'offerta di questa città nelle  mani di San Venanzio. Con il suo aiuto, la città di Camerino, rinascerà a vita nuova".  Ai malati e alle persone che vivono una situazione di sofferenza, è stata indirizzata la preghiera recitata da tutti i presenti. Nelle sue parole, l'arcivescovo Francesco è tornato a richiamare ai valori della condivisione, chiedendo la pace per la città, per le famiglie e, per ognuno dei suoi abitanti: "E' una corsa alla spada, ma è soprattutto una corsa alla carità, al bene e alla solidarietà". Infine, preceduti dalle fiaccole dei tedofori, gli atleti dei terzieri hanno acceso il "focaraccio". Dopo un avvio stentato, le fiamme sono divampate alte e decise.  

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Inaugurata a Camerino l'area riqualificata degli ex campi da tennisnel quartiere di Vallicelle. Nella zona sono stati realizzati 16 parcheggi auto più un’area di sosta per disabilità e completato l' intervento di risistemazione delle opere murarie dei cordoli e dei muretti,dell’ex campo in terra battuta. Alla sobria cerimonia, presenziata dal sindaco Gianluca Pasqui,  hanno partecipato tra gli il vicesindaco Roberto Lucarelli, il comandante della Polizia Municipale Isidori, l'ingegnere Marco Orioli, il geometra  Gianfranco Carimini e personale degli uffici comunali.

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Diamo il via anche a questa opera di riqualificazione dei quartieri e- ha dichiarato il primo cittadino-  grandissima è la soddisfazione per essere riusciti in questi tre anni a chiudere delle opere che vanno a dare una maggiore dignità a più zone della città nonostante, come nel caso del quartiere di Vallicelle, abbiano subìtola distruzione. In quest'area degli ex campi da tennis, dove non c'era più nulla se non verde incolto ed erbacce, grazie alla bellissima struttura del  Centro Ada che può  favorire la socialità di tutta la comunità, è stata realizzata una grande riqualificazione che riguarda anche le opere di rifacimento  del marciapiede e l' asfaltatura delle strade dell'intera zona. In quest'ottica, l'amministrazione ha lavorato e sta lavorando in queste ore anche alla riqualificazione di altri quartieri cittadini. Tutto questo- ha continuato Pasqui- dà soddisfazione e sottolinea i punti fermi, perché nel ricostruire la città, termine che dobbiamo assolutamente usare, ci deve essere la volontà di ricostituire anche   la socialità e, allo sguardo di chi abita, ridare dignità abitativa dei luoghi.  Sempre qui a Vallicelle, nel palazzo dell' Unione Montana, grazie a 5 milioni di euro messi a disposizione dal Demanio, avrà sede definitiva  la Compagnia dei Carabinieri di Camerino. Più a valle sorgerà inoltre la struttura socio assistenziale della fondazione Casa Amica che è in fase di definizione a livello progettuale. Credo - ha concluso Pasqui- che sia sotto gli occhi di tutti il grande sforzo che si sta facendo nella prosecuzione di un percorso difficile, ma che va nella direzione di restituire alla comunità la meritata dignità". Ringraziamenti finali sono stati rivolti dal sindaco all'ufficio tecnico comunale, ai progettisti, all'ing. Orioli, al geometra Carimini e agli esponenti della Protezione civile,  per quello che quotidianamente fanno, augurando loro di continuare con sempre più determinazione ed energia  per arrivare a vedere quell'arcobaleno che sicuramente arriverà dopo tanta tempesta.  

C.C.

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Il piazzale antistante la basilica di San Venanzio  a Camerino, si prepara ad accogliere la suggestione dell'Offerta dei Ceri, da sempre, uno dei momenti più solenni della rievocazione storica. Tutta la macchina organizzativa è impegnata da giorni nell'allestimento dello scenario che condurrà nell' emozionante atmosfera, che fa da cornice ai sentimenti di  devozione al santo patrono della città. Si ripeterà stasera l'antico cerimoniale che prevede la pesatura dei ceri, l'arrivo da punti diversi dei cortei in piazza,l'abbraccio della concordia tra le dame dei tre terzieri, l'offerta dei ceri al clero , la solenne benedizione dell'arcivescovo Francesco Massara che, per la prima volta dal suo ingresso in diocesi, condividerà questo momento di forte partecipazione collettiva davanti alle reliquie del Santo. Ritmo dei tamburi e squilli di chiarine segneranno la lettura del proclama delle feste. Affidata infine alle fiaccole degli atleti che domenica 2 giugno si sfideranno per la Spada e il Palio, la prima scintilla che alimenterà il suggestivo "focaraccio", simbolo della veglia in attesa della Festa di San Venanzio e richiamo propiziatorio per i raccolti nei campi. 

C.C.

Doppia festa per l’associazione turistica pro Camerino che in occasione dei suoi 80 anni di storia ha inaugurato la sua nuova sede nella piazza del Sottocorte Village. “Un traguardo di tutto rispetto; si aggiunge al grande motivo di orgoglio nel rivedere quella che consideriamo un po’ la mamma delle associazioni, riappropriarsi di una sede dignitosa nel luogo temporaneo che racchiude moltissime delle attività commerciali del centro storico”. Così il sindaco Gianluca Pasqui al taglio del nastro dei nuovi uffici, salutati dalla presenza delle autorità cittadine, insieme all'entusiamo dei collaboratori e di tanti cittadini.

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 Posizionata al livello della via centrale  che conduce alla piazza, la nuova sede della pro loco e degli uffici Iat, permetterà un servizio più vicino e a contatto con le persone.  Da evidenziare che, nonostante le difficoltà del post sisma, tutte le attività più importanti non hanno conosciuto battute d’arresto. Nell’ arco di due anni e mezzo, grazie alla disponibilità del container adibito ad ufficio nell’area dell’ex City Park, gentilmente donato dalla ditta Cagnini Costruzioni, i collaboratori hanno potuto continuare a svolgere un prezioso contributo e gli uffici, un fondamentale punto di riferimento.

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Il brindisi e una bellissima torta hanno siglato nel migliore dei modi il traguardo degli 80 anni di vita della più antica pro loco delle Marche, pronta a proseguire la sua azione a servizio della comunità,sia come punto informativo, sia nella promozione e valorizzazione della città e del suo territorio. Emozionato e soddisfatto il presidente Renzo Riccioni, per un passo significativo che imprime nuova energia a tutto il gruppo della pro Camerino. A loro la gratitudine del sindaco Pasqui, per non aver mai mollato un istante, dimostrando forte spirito di volontariato nel portare avanti la giusta politica di un ufficio Iat e, con successo, ogni iniziativa cittadina. “Un altro tassello che ci fa pensare ad un futuro certo.Un altro segnale di concretezza“.

C.C.

"La legalità è un modo di dire noi. Ritorno volentieri a Camerino, invitato dall'arcivescovo ma oggi a Camerino non è venuto don Luigi Ciotti, perchè io non rappresento il mio. Io rappresento un noi". Così il presidente di "Libera", rete di organizzazioni impegnate nella lotta alla mafia e fondatore del "Gruppo Abele", davanti ad un'attenta platea di studenti delle scuole superiori che hanno riempito l'auditorium Benedetto XIII. Per tutti i presenti il privilegio di ascoltare un  comunicatore straordinario che sa unire agli ideali l'azione. In mattinata don Ciotti aveva incontrato i sacerdoti della diocesi camerte settempedana, esprimendo vicinanza di fronte alla devastazione provocata dal sisma" Faccio lo sforzo di capire quello che avete vissuto e non trovo parole-ha detto - Le parole sono che dobbiamo fare noi un altro terremoto che non è quello che ci ha tolto tante cose belle, ma è un altro terremoto che parte dalle nostre coscienze, per assumerci la nostra parte di responsabilità, per non diventare vittime di quel terremoto ma anche per non trovare gli alibi per poi fare lo scatto, nascondendoci dietro alle nostre responsabilità". Introdotto dai saluti dei dirigenti dei Licei Rosati e dell'Istituto Antinori Marcelli, il presidente di Libera è stato accolto dal benvenuto del sindaco Pasqui e del Rettore di Unicam Pettinari, presenti in platea le massime autorità militari, l'arcivescovo Massara e la prefetto Rolli. Don Luigi Ciotti ha parlato a ruota libera per più di un'ora e mezza, non dimenticando di lanciare un segnale sulla parola urgenza per sottolineare la lentezza di una burocrazia che porta ulteriore sofferenza alle popolazioni terremotate già profondamente provate. 

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"Sono qui perchè con tanti altri, giovani, adulti uomini e donne, portiamo avanti dei percorsi con dentro dei progetti. Certo che io qui fisicamente sono venuto, e ci tornerò, ma rappresento un noi- ha sottolineato don Ciotti-  Dobbiamo diffidare dai navigatori solitari perchè il cambiamento che noi sogniamo, ha bisogno di ciascuno di noi e se c'è una malattia terribile in Italia  è la delega, è pensare che tocca sempre ad altri fare. E' la rassegnazione,è  una sorta d'indifferenza; noi desideriamo un cambiamento ma questo cambiamento ha bisogno  di ciascuno di noi che deve esserne parte, anche  se so che non è semplice, che non è facile. E il cambiamento inizia dalla scuola, dalla voglia di capire, di conoscere e, man mano che si cresce, ognuno si assume la sua parte di responsabilità. Tra poco scapperò a Lampedusa: in quell'isola, 'porta d'Europa' incontrerò 700 compagni, dai più piccoli ai più grandi eattraverso la mia piccola persona, dirò loro che ho lasciato una terra molto ferita dal terremoto.  Nei momenti più difficili dobbiamo assumerci di più la nostra parte di responsabilità". 1957 e 1958 le due date fondamentali ricordate citando don Luigi Sturzo e Aldo Moro per far capire il valore della Costituzione italiana, considerata il vero testo antimafia che, dopo tanti anni, si va a rispolverare per capire quello che già c'era. " Credo che ne valga la pena- ha detto- Le mafie in Italia ci sono ufficialmente e continuano ad esserci da 163 anni e siamo ancora qui a parlare di mafia, di corruzione, di legalità.  Non dimentichiamo le cose belle e positive, non dimentichiamo il sacrificio di tanti, ieri come oggi. Il mio e il vostro dovere è di  aiutarci a cogliere le cose positive che non fanno chiasso e rumore, ma ci sono in tutte le realtà e in tutti i contesti: questa  è la prima dimensione dell'educarci ed educare. Il primo esercizio educativo è educarci a scoprirle, a realizzarle, a riconoscerle, a sostenerle. La nostra terra è fragile e ferita ma abbiamo la testimonianza di quanti uomini, donne, associazioni si sono messe in gioco e continuano a farlo. Queste sono le cose positive, nostra responsabilità e nostro dovere. Poi, cogliamo anche le fragilità e allora non ci nascondiamo delle verità scomode: abbiamo il dovere di non fermarci in superficie, di non vivere di informazioni di seconda mano o per sentito dire, ma di scendere in profondità". Rivolto ai giovani ha augurato loro non solo di trovare ma di cercare. " La conoscenza è la via maestra del cambiamento, è fondamentale per decidere da che parte stare. La cultura è quella che dà la sveglia alle coscienze: conoscere per diventare cittadini responsabili". Don Luigi Ciotti ha anche affermato che fa fatica a parlare di legalità, parola diventata spesso una bandiera da sventolare nelle occasioni più svariate a vantaggio personale. La legalità non è da considersi l'obiettivo ma il prerequisito; vero obiettivo è la giustizia e questa si raggiunge rispettando le regole che debbono essere uguali per tutti. " Ci siamo riempiti la bocca di legalità ma non abbiamo civiltà; abbiamo bisogno di educarci ed educare di più a prenderci la nostra parte di responsabilità. La parte giusta è un orizzonte da raggiungere insieme e dobbiamo ridisegnare le coordinate dell'uso dei nostri linguaggi e delle parole. I giovani non sono il futuro ma il nostro presente; una società che non si cura dei giovani, è una società che non si cura della propria storia e del proprio avvenire". Per chiudere un messaggio ai giovani, augurando loro di riempire il cammino della loro vita , di vivere e non lasciarsi vivere.  

C.C.

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