Non poteva essere migliore il risultato della serata di Scenette Dialettali proposte sabato 11 gennaio dal Gruppo Folkloristico di Castelraimondo al Cinema teatro Manzoni. Il tutto esaurito, gli applausi a scena aperta, gli apprezzamenti del pubblico e delle autorità presenti hanno dato piena soddisfazione a dirigenti e componenti dell'associazione dialettale strutturata all'interno del Gruppo Folkloristico. Sono state rappresentate quattro scenette: la prima dai piccoli e le altre tre dai grandi. La prima intitolata ‘Lu rassumigliu' ha evidenziato le difficoltà di una moglie nell'ottenere una fotografia del marito, da utilizzare dopo la sua morte, per aver cercato di ottenerla a spese del Servizio Sanitario Nazionale. La seconda intitolata ‘Due cori e un cioccu' ha raccolto le testimonianze di due fidanzati prima e sposi poi, di fronte a un giudice integerrimo e un cancelliere problematico. La terza scenetta dal titolo '47 mortu che parla' ha rappresentato la storia di una vedova di ben undici mariti che fa di tutto per rinnovare il suo stato di vedovanza, ma le si presentano non pochi problemi. L'ultima rappresentazione dialettale, intitolata ‘Storia de 'n gattu' ha proposto le vicende di una famiglia che ha assunto l'onere di governare per pochi giorni il gatto di una vicina.
Il cast, composto di ben dodici attori, ma con una collaborazione di un'altra decina di persone, ha dato vita ad uno spettacolo di oltre due ore nelle quali sono state lette alcune poesie tratte dal libro di Costantino Mariani ‘Ti si untu tuttu bruttu tuntu' presentato durante le festività natalizie. Un plauso a tutti ma, in particolare a Orietta Dolciotti per aver scritto e sceneggiato tutte le scenette e avere interpretate le tre dei grandi. A fine spettacolo sono già giunte due richieste di replica in due località della Provincia di Macerata per la prossima estate.