L a Madonna della Pace alla reggia di Venaria

Mercoledì, 30 Settembre 2015 02:00 | Letto 832 volte   Clicca per ascolare il testo L a Madonna della Pace alla reggia di Venaria Centotrenta opere, di cui una decina di dipinti del grande urbinate, le altre – maioliche, incisioni, arazzi, coppe, piatti - di autori diversi, a lui o da lui ispirate. Si é aperta al pubblico sabato scorso 26 settembre alla Reggia di Venaria “Raffaello. Il Sole delle Arti”, mostra che attraverso una lettura originale presenta lartista sotto una nuova luce. La figura dellartista urbinate viene infatti investigata come quella di un grande comunicatore, in grado diffondere attraverso le cosiddette arti “congeneri” – così le definiva Giorgio Vasari - la propria sapienza compositiva, le tecniche e i modelli che lo hanno consacrato uno dei massimi protagonisti del Rinascimento. Per la grande mostra é stata trasferita nella città piemontese la preziosa tavola dipinta da Pintoricchio per il duomo antico di San Severino, unanimemente riconosciuto dalla critica come il capolavoro del pittore umbro. La movimentazione dellopera - in eccezionale stato di conservazione, ma anche delicatissima - ha comportato la predisposizione di unapposita teca climatizzata che replica laspetto generale della cornice ove il dipinto é da anni conservato. Il climaframe, cosí si chiama nel gergo tecnico, permette un attento monitoraggio dei parametri termoigrometrici della tavola e ne compensa attivamente eventuali sbalzi di umidità, agendo altresì con unazione di mitigazione del differenziale termico. Tale dispositivo - costruito appositamente dalla ditta Artería di Firenze - una volta conclusa la mostra, rimarrà in dotazione della "Madonna della Pace" per assicurarle una ancor migliore conservazione nellavvenire. Tornando al tema della mostra «Raffaello viene replicato nei secoli dando vita a unavventura straordinaria della cultura italiana» ha specificato Gabriele Barucca, curatore con Sylvia Ferino, in occasione dellinaugurazione. La mostra si apre con il racconto degli anni giovanili di Raffaello, della formazione artistica tra Urbino e Città di Castello, fino alla prima maturità, tra Perugia, Siena e Firenze. Ecco allora nella prima sala i maestri che hanno avuto un ruolo fondamentale nella prima fase: da Luca della Robbia al Perugino, da Pintoricchio, con il dipinto prestato dallArcidiocesi di Camerino - San Severino, a Luca Signorelli. La mostra si dipana quindi - in ordine cronologico per la pur breve vita dellartista - fra lesperienza fiorentina e la consacrazione definitiva alla corte papale. In tutte queste fasi i curatori offrono una lettura parallela fra le opere del maestro e la gran quantità di oggetti darte a queste ispirati: dalla maiolica istoriata, alle placchette in metallo, agli smalti, ai vetri, alle armature e agli intagli lignei, tra i quali una delle porte delle Stanze Vaticane. Si dimostra dunque il ruolo di Raffaello ispiratore di stili e modelli iconografici, vero e proprio “Sole delle arti”, da cui il titolo dellesposizione. In chiusura una sezione in cui sono eccezionalmente raccolti cinque arazzi, tutti derivati da uno dei cartoni che gli erano stati commissionati da Leone X per la Cappella Sistina. Così la celeberrima scena della “Pesca miracolosa” si può ammirare in diverse trasposizioni su tela, tra cui quella conservata nel Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, restaurata proprio dal Centro di Venaria. La mostra è aperta fino al 24 gennaio.  

Centotrenta opere, di cui una decina di dipinti del grande urbinate, le altre – maioliche, incisioni, arazzi, coppe, piatti - di autori diversi, a lui o da lui ispirate. Si é aperta al pubblico sabato scorso 26 settembre alla Reggia di Venaria “Raffaello. Il Sole delle Arti”, mostra che attraverso una lettura originale presenta l'artista sotto una nuova luce. La figura dell'artista urbinate viene infatti investigata come quella di un grande comunicatore, in grado diffondere attraverso le cosiddette arti “congeneri” – così le definiva Giorgio Vasari - la propria sapienza compositiva, le tecniche e i modelli che lo hanno consacrato uno dei massimi protagonisti del Rinascimento.

Per la grande mostra é stata trasferita nella città piemontese la preziosa tavola dipinta da Pintoricchio per il duomo antico di San Severino, unanimemente riconosciuto dalla critica come il capolavoro del pittore umbro.

La movimentazione dell'opera - in eccezionale stato di conservazione, ma anche delicatissima - ha comportato la predisposizione di un'apposita teca climatizzata che replica l'aspetto generale della cornice ove il dipinto é da anni conservato. Il climaframe, cosí si chiama nel gergo tecnico, permette un attento monitoraggio dei parametri termoigrometrici della tavola e ne compensa attivamente eventuali sbalzi di umidità, agendo altresì con un'azione di mitigazione del differenziale termico. Tale dispositivo - costruito appositamente dalla ditta Artería di Firenze - una volta conclusa la mostra, rimarrà in dotazione della "Madonna della Pace" per assicurarle una ancor migliore conservazione nell'avvenire.

Tornando al tema della mostra «Raffaello viene replicato nei secoli dando vita a un'avventura straordinaria della cultura italiana» ha specificato Gabriele Barucca, curatore con Sylvia Ferino, in occasione dell'inaugurazione. La mostra si apre con il racconto degli anni giovanili di Raffaello, della formazione artistica tra Urbino e Città di Castello, fino alla prima maturità, tra Perugia, Siena e Firenze. Ecco allora nella prima sala i maestri che hanno avuto un ruolo fondamentale nella prima fase: da Luca della Robbia al Perugino, da Pintoricchio, con il dipinto prestato dall'Arcidiocesi di Camerino - San Severino, a Luca Signorelli. La mostra si dipana quindi - in ordine cronologico per la pur breve vita dell'artista - fra l'esperienza fiorentina e la consacrazione definitiva alla corte papale. In tutte queste fasi i curatori offrono una lettura parallela fra le opere del maestro e la gran quantità di oggetti d'arte a queste ispirati: dalla maiolica istoriata, alle placchette in metallo, agli smalti, ai vetri, alle armature e agli intagli lignei, tra i quali una delle porte delle Stanze Vaticane. Si dimostra dunque il ruolo di Raffaello ispiratore di stili e modelli iconografici, vero e proprio “Sole delle arti”, da cui il titolo dell'esposizione. In chiusura una sezione in cui sono eccezionalmente raccolti cinque arazzi, tutti derivati da uno dei cartoni che gli erano stati commissionati da Leone X per la Cappella Sistina. Così la celeberrima scena della “Pesca miracolosa” si può ammirare in diverse trasposizioni su tela, tra cui quella conservata nel Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, restaurata proprio dal Centro di Venaria.

La mostra è aperta fino al 24 gennaio.

 

Letto 832 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo