Girato a Ussita tra gennaio e agosto dello scorso anno, in pieno post sisma, “La primavera tarda ad arrivare” è il film documentario realizzato dal regista valdostano Alessandro Stevanon con la collaborazione e il montaggio del maceratese Fabio Bianchini. Il documentario verrà proiettato a Ussita sabato prossimo alle 21, all’Ussita center, la nuova area commerciale della cittadina all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
“La primavera tarda ad arrivare” è una storia di coraggio e terre lontane: uomini e donne allontanati dai propri paesi in seguito alle scosse sismiche di ottobre 2016 o che sono rimasti in un Appennino quasi disabitato e in un territorio militarizzato accessibile solo con specifiche autorizzazioni, in un panorama di transenne e macerie che è rimasto immutato, cristallizzato, dal giorno delle scosse. Tutte queste persone vivono uno stato di sospensione dall'usuale, consumate dal timore di non poter tornare mai più a vivere questi territori, o di non ritrovare la propria comunità e il proprio paese. Il Monte Bove, continuamente scrutato da chi è rimasto ed evocato da chi è lontano, è la loro montagna sacra, il simbolo concreto e identitario a cui tutti cercano di restare attaccati.
È la storia di uomini e donne dei Sibillini che si oppongono alla narrazione nociva dei giovani che abbandonano queste terre. È la storia, reale e possibile, di giovani che, invece, vogliono raccogliere il testimone degli anziani e continuare a vivere nel proprio territorio, ingrandire la propria attività, sposarsi, crescere qui i loro figli, in modo compatibile con la grande ricchezza naturalistica e ambientale. E anche, inevitabilmente, con i terremoti dell'Appennino Centrale.
“La primavera tarda ad arrivare”racconta le storie di Patrizia Vita, Michela Paris, Sabatino e Francesca Riccioni, Giovanni Paris, MauroPennacchietti, lo chef Enrico Mazzaroni e Claudia Ercoli, la ragazza che, pur di sposarsi a Ussita, ha celebrato il suo matrimonio con Gianluca Gentili in un prato a Frontignano.