"Il Jazz italiano per le terre del sisma" regala emozioni a Camerino

Venerdì, 31 Agosto 2018 01:44 | Letto 1579 volte   Clicca per ascolare il testo "Il Jazz italiano per le terre del sisma" regala emozioni a Camerino E’ arrivato forte il messaggio di solidarietà che, partendo da Camerino, “Il jazz italiano per le terre del sisma” ha voluto trasmettere attraverso la musica. Meraviglia di una notte destate inoltrata, nello scenario emozionante di una Rocca Borgesca tutta illuminata e di un prato pieno di persone. Oltre 300 quelle che, in ascolto quasi religioso, col il sottofondo di voci e giochi di bambini in lontananza, in un clima di magica serenità, si sono lasciati accarezzare dalle note. Di quante carezze ha bisogno la gente di questi posti. Di quanta musica. Quasi con stupore, si è scoperto che tutto poteva essere racchiuso in una sera di brezza leggera, in cui è sembrato di sentire più forte il messaggio dell’unione e della speranza. Potere della musica, del suono di una tromba che a tratti piangeva, degli armoniosi saltelli dei bottoni di uno strumento abbracciato, memoria delle radici di questa terra. Oltre la musica, con un Festival “altro”, come ha ricordato il trombettista e direttore artistico Paolo Fresu, salito sul palco insieme al bandoneonista marchigiano Daniele di Bonaventura per regalare un concerto che ha spaziato tra pezzi italiani e sonorità oltreoceano, attraversando note più melodiose e malinconiche fino a toccare i colori folk del saltarello marchigiano. Curata dall’Associazione Musicamdo Jazz e da Tam, la tappa camerte si era aperta al tramonto con Alberto Napolioni al piano e con le musiche degli strumenti ad arco dei Penta Res. In un crescendo di belle sensazioni, sul palco sono poi saliti i “Pescara Jazz Messangers” che tra gli applausi hanno ceduto la scena allentusiasmante concertone finale. Alla serata condotta dal direttore artistico di Musicamdo Daniele Massimi, hanno voluto portare il loro saluto e ringraziamento anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, il rettore di Unicam Claudio Pettinari. Soddisfatto dell’impatto così suggestivo della prima uscita, lo stesso direttore artistico del Festival jazz Paolo Fresu : “ Sono giornate preziosissime alle quali lavoriamo tutto l’anno; ottenere questi risultati ci gratifica e ci dà una bella energia per continuare- ha dichiarato in chiusura di serata-  Di certo non lasceremo questi luoghi alla fine di quest’anno; torneremo sicuramente anche in futuro, valutando in quale forma poterlo fare. Questo per noi è il quarto anno: dopo l’inizio a L’Aquila, abbiamo proseguito in giro per l’Italia e poi abbiamo voluto essere presenti nelle 4 regioni colpite dal sisma. Qui alla Rocca è stato davvero molto bello, suggestivo ed emozionante”. E dopo Camerino, il grande abbraccio del jazz stasera sarà per Scheggino, il 1 settembre nella tappa di Amatrice e il 2 settembre con l’ultimo concerto a L’Aquila. C.C.  

E’ arrivato forte il messaggio di solidarietà che, partendo da Camerino, “Il jazz italiano per le terre del sisma” ha voluto trasmettere attraverso la musica. Meraviglia di una notte d'estate inoltrata, nello scenario emozionante di una Rocca Borgesca tutta illuminata e di un prato pieno di persone. Oltre 300 quelle che, in ascolto quasi religioso, col il sottofondo di voci e giochi di bambini in lontananza, in un clima di magica serenità, si sono lasciati accarezzare dalle note. Di quante carezze ha bisogno la gente di questi posti. Di quanta musica. Quasi con stupore, si è scoperto che tutto poteva essere racchiuso in una sera di brezza leggera, in cui è sembrato di sentire più forte il messaggio dell’unione e della speranza. Potere della musica, del suono di una tromba che a tratti piangeva, degli armoniosi saltelli dei bottoni di uno strumento abbracciato, memoria delle radici di questa terra. Oltre la musica, con un Festival “altro”, come ha ricordato il trombettista e direttore artistico Paolo Fresu, salito sul palco insieme al bandoneonista marchigiano Daniele di Bonaventura per regalare un concerto che ha spaziato tra pezzi italiani e sonorità oltreoceano, attraversando note più melodiose e malinconiche fino a toccare i colori folk del saltarello marchigiano. Curata dall’Associazione Musicamdo Jazz e da Tam, la tappa camerte si era aperta al tramonto con Alberto Napolioni al piano e con le musiche degli strumenti ad arco dei "Penta Res". In un crescendo di belle sensazioni, sul palco sono poi saliti i “Pescara Jazz Messangers” che tra gli applausi hanno ceduto la scena all'entusiasmante concertone finale. Alla serata condotta dal direttore artistico di Musicamdo Daniele Massimi, hanno voluto portare il loro saluto e ringraziamento anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, il rettore di Unicam Claudio Pettinari.

Palco Il jazz italiano per le terre del sisma

Soddisfatto dell’impatto così suggestivo della prima uscita, lo stesso direttore artistico del Festival jazz Paolo Fresu : “ Sono giornate preziosissime alle quali lavoriamo tutto l’anno; ottenere questi risultati ci gratifica e ci dà una bella energia per continuare- ha dichiarato in chiusura di serata-  Di certo non lasceremo questi luoghi alla fine di quest’anno; torneremo sicuramente anche in futuro, valutando in quale forma poterlo fare. Questo per noi è il quarto anno: dopo l’inizio a L’Aquila, abbiamo proseguito in giro per l’Italia e poi abbiamo voluto essere presenti nelle 4 regioni colpite dal sisma. Qui alla Rocca è stato davvero molto bello, suggestivo ed emozionante”. E dopo Camerino, il grande abbraccio del jazz stasera sarà per Scheggino, il 1 settembre nella tappa di Amatrice e il 2 settembre con l’ultimo concerto a L’Aquila.

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 Fresu e Di Bonaventura

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