Nel segno del ricordo e della rinascita. Presentato il libro su Camerino

Giovedì, 16 Maggio 2019 02:46 | Letto 1390 volte   Clicca per ascolare il testo Nel segno del ricordo e della rinascita. Presentato il libro su Camerino Si è viaggiato sull’onda del ricordo e sulle ali della speranza per una rinascita, nel corso della presentazione del libro “Camerino- Da meta del viaggio nello spazio a mito dell’anima nel tempo”. Gremita per l’occasione la sala riunioni di Unicam che ha ospitato l’evento, tra i primi dedicati alla parte culturale della rievocazione storica della Corsa alla Spada. Ad introdurre gli ospiti che hanno contribuito alla stesura del volume, è stata la stessa presidente dell’associazione Sandra Gentili la quale, non ha mancato di sottolineare l’emozione suscitata dai testi e dalle immagini delle sue pagine. Curato dall’avvocato Renato Mammucari, illustre critico e storico dell’arte autore di innumerevoli pubblicazioni dedicate alla campagna romana e alle paludi pontine, il volume, edito da LuoghiInteriori di Città di Castello, è stato realizzato con il contributo di “Pasta di Camerino”. Legato a Camerino per avervi studiato e per avervi incontrato l’amore della sua vita, Renato Mammucari ha voluto che la città fosse inserita nella collana dei suoi “Quaderni del Gran Tour”, come invito a conoscerla attraverso gli artisti che nel corso dei secoli ne hanno immortalato la sua civiltà, scalfita ma non distrutta dalla sciagura del terremoto. Al tavolo di presentazione gran parte di coloro che, sollecitati dal curatore, hanno risposto all’invito, offrendo il concorso all’opera, quali il rettore di Unicam Claudio Pettinari, l’avvocato Corrado Zucconi, gli studiosi e storici Pier Luigi Falaschi e Giuseppe De Rosa. Un virtuale “viaggio” nel tempo e nello spazio, al quale il rettore Pettinari si è detto orgoglioso di aver partecipato: “ Quando Renato Mammucari mi ha invitato a raccontare dell’università per un libro che avrebbe presentato tanta della bellezza, della storia, delle vie e dei paesaggi della città, il primo sentimento è stato l’essere fiero di esserci”. Del lavoro collettivo, promosso da Mammucari, ha parlato l’amico Corrado Zucconi, descrivendo il suo personale apporto nelle schede riguardanti il patrono San Venanzio. L’attenzione dell’avvocato camerte si è in particolare concentrata sulla “ forma urbis” che, a seconda delle stampe di diversa epoca, appare sempre più grande nelle mani del santo. Altre schede curate da Zucconi riguardano il verde della città, sollecitando anche qualche proposta in vista della ricostruzione per dare un segnale, affinché Camerino venga riportata ai valori di sempre”. Intessuto di teneri ricordi, immagini amene e struggenti nostalgie, l’intervento del prof. Pierluigi Falaschi che emozionando la platea, ha detto di rimpiangere la gentilezza dei modi con cui i camerinesi hanno sempre comunicato tra loro e con i forestieri, espressione di una civiltà antica, retaggio della corte e dell’ alta cultura che a Camerino si è costantemente respirata: “ Molto diversa da quella della pubblicazione, la città di Camerino che il sisma sorprendeva ed iniziava a dilaniare all’alba del 24 agosto 2016. Un’edizione di Camerino definitivamente compromessa, sulla quale io non cesso di versare lacrime. Dio non voglia- ha concluso il prof. Falaschi- che la pubblicazione assuma il significato del ricordino con foto che le famiglie dabbene, distribuiscono a memoria di un caro scomparso”. Dedicato ad un argomento a tutti noto ma mai studiato, il contributo dell’avvocato De Rosa che ha focalizzato l’attenzione su tre stampe settecentesche di Camerino che ritraggono la piazza di San Venanzio, la piazza della cattedrale e la veduta da mezzogiorno. Rivolta a tutti la sfida conclusiva di Renato Mammucari, affidata ad un pensiero di Seneca, recitato a memoria : “Scegli questo o quel paese per essere felice. Troverai dappertutto motivi di gioia. Ma il posto non contribuisce molto a rasserenare l’animo se questo non si aiuta da sé. Ad un tale che si lamentava che dai viaggi, non aveva ricavato vantaggio alcuno, Seneca rispose: “ Amico mio la colpa è tua. Tu viaggiavi in compagnia di te. Non serve varcare i monti , solcare i mari o attraversare i deserti. Se tu vuoi essere rigenerato da un viaggio, non è tanto importante che tu vada altrove, ma che tu diventi un altro”. C.C.

Si è viaggiato sull’onda del ricordo e sulle ali della speranza per una rinascita, nel corso della presentazione del libro “Camerino- Da meta del viaggio nello spazio a mito dell’anima nel tempo”. Gremita per l’occasione la sala riunioni di Unicam che ha ospitato l’evento, tra i primi dedicati alla parte culturale della rievocazione storica della Corsa alla Spada. Ad introdurre gli ospiti che hanno contribuito alla stesura del volume, è stata la stessa presidente dell’associazione Sandra Gentili la quale, non ha mancato di sottolineare l’emozione suscitata dai testi e dalle immagini delle sue pagine. Curato dall’avvocato Renato Mammucari, illustre critico e storico dell’arte autore di innumerevoli pubblicazioni dedicate alla campagna romana e alle paludi pontine, il volume, edito da LuoghiInteriori di Città di Castello, è stato realizzato con il contributo di “Pasta di Camerino”.

IMG 20190515 183517Legato a Camerino per avervi studiato e per avervi incontrato l’amore della sua vita, Renato Mammucari ha voluto che la città fosse inserita nella collana dei suoi “Quaderni del Gran Tour”, come invito a conoscerla attraverso gli artisti che nel corso dei secoli ne hanno immortalato la sua civiltà, scalfita ma non distrutta dalla sciagura del terremoto. Al tavolo di presentazione gran parte di coloro che, sollecitati dal curatore, hanno risposto all’invito, offrendo il concorso all’opera, quali il rettore di Unicam Claudio Pettinari, l’avvocato Corrado Zucconi, gli studiosi e storici Pier Luigi Falaschi e Giuseppe De RosaUn virtuale “viaggio” nel tempo e nello spazio, al quale il rettore Pettinari si è detto orgoglioso di aver partecipato: “ Quando Renato Mammucari mi ha invitato a raccontare dell’università per un libro che avrebbe presentato tanta della bellezza, della storia, delle vie e dei paesaggi della città, il primo sentimento è stato l’essere fiero di esserci”. Del lavoro collettivo, promosso da Mammucari, ha parlato l’amico Corrado Zucconi, descrivendo il suo personale apporto nelle schede riguardanti il patrono San Venanzio. L’attenzione dell’avvocato camerte si è in particolare concentrata sulla “ forma urbis” che, a seconda delle stampe di diversa epoca, appare sempre più grande nelle mani del santo. Altre schede curate da Zucconi riguardano il verde della città, sollecitando anche qualche proposta in vista della ricostruzione per dare un segnale, affinché Camerino venga riportata ai valori di sempre”. Intessuto di teneri ricordi, immagini amene e struggenti nostalgie, l’intervento del prof. Pierluigi Falaschi che emozionando la platea, ha detto di rimpiangere la gentilezza dei modi con cui i camerinesi hanno sempre comunicato tra loro e con i forestieri, espressione di una civiltà antica, retaggio della corte e dell’ alta cultura che a Camerino si è costantemente respirata: “ Molto diversa da quella della pubblicazione, la città di Camerino che il sisma sorprendeva ed iniziava a dilaniare all’alba del 24 agosto 2016. Un’edizione di Camerino definitivamente compromessa, sulla quale io non cesso di versare lacrime. Dio non voglia- ha concluso il prof. Falaschi- che la pubblicazione assuma il significato del ricordino con foto che le famiglie dabbene, distribuiscono a memoria di un caro scomparso”. Dedicato ad un argomento a tutti noto ma mai studiato, il contributo dell’avvocato De Rosa che ha focalizzato l’attenzione su tre stampe settecentesche di Camerino che ritraggono la piazza di San Venanzio, la piazza della cattedrale e la veduta da mezzogiorno. Rivolta a tutti la sfida conclusiva di Renato Mammucari, affidata ad un pensiero di Seneca, recitato a memoria : “Scegli questo o quel paese per essere felice. Troverai dappertutto motivi di gioia. Ma il posto non contribuisce molto a rasserenare l’animo se questo non si aiuta da sé. Ad un tale che si lamentava che dai viaggi, non aveva ricavato vantaggio alcuno, Seneca rispose: “ Amico mio la colpa è tua. Tu viaggiavi in compagnia di te. Non serve varcare i monti , solcare i mari o attraversare i deserti. Se tu vuoi essere rigenerato da un viaggio, non è tanto importante che tu vada altrove, ma che tu diventi un altro”.

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