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E’ stata prorogata la scadenza del questionario proposto ai cittadini dall’Amministrazione comunale di Camerino nel quale raccogliere idee e progetti per la città del futuro. Sono circa 200 le risposte arrivate finora agli uffici comunali, ma vista la richiesta, giunta da più parti, di altre persone che chiedevano di poter dare il proprio contributo e i propri suggerimenti è stato deciso di prorogare la scadenza, precedentemente prevista per domenica 5 dicembre, di un’ulteriore settimana, portandola quindi a domenica 12 dicembre.

Dai primi dati elaborati emerge l’immagine di una città con grandi punti di forza quali l’ambiente e il territorio, le struttura scolastiche, l’università e gli impianti sportivi, ma che soffre lo spopolamento della montagna con la conseguente difficoltà a mantenere i servizi e che non riesce ad attrarre o incentivare l’imprenditoria privata. Tra i suggerimenti, si esorta a puntare sullo sviluppo del turismo, della cultura e della filiera dell’enogastronomia. “Entro Natale - confermano dal Comune - verrà pubblicato il report completo dell’indagine”.

Parallelamente in questi giorni è stata firmata la convenzione tra il comune di Camerino e Unicam. Lo scopo della collaborazione è la redazione congiunta del piano di sviluppo socio-economico del territorio camerte e i tanti spunti raccolti dal questionario, costituiranno una importante base di partenza per la redazione del piano.

“Il PSR appena approvato, il Documento Direttore, i piani attuativi delle aree perimetrate, il questionario e il piano di sviluppo socio-economico della città che predisporremo con Unicam, ci permetteranno entro l’estate di avere un vero e proprio master plan della ricostruzione fisica e sociale di Camerino. Una mappa da seguire per il rilancio e la rinascita della nostra bellissima città”, ha dichiarato il sindaco Sandro Sborgia.
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Controlli rafforzati dei carabinieri sull’intero territorio provinciale dopo l’entrata in vigore del cosiddetto super green pass soprattutto nei giorni di festa.

Nel corso dei suddetti i carabinieri della compagnia di Tolentino hanno multato 6 persone trovate all’interno di diversi locali senza mascherina. Disposta la chiusura per 5 giorni di un esercizio pubblico a Caldarola poiché da un controllo dei militari è risultato che il personale dipendente non indossava i dispositivi di protezione individuale. Inoltre nell’esercizio non si ottemperava agli obblighi di registrazione delle igienizzazioni giornaliere e del sistema di misurazione della temperatura ai dipendenti.

A San Ginesio un giovane del luogo e’ stato sanzionato dai poichè a seguito del controllo è risultato sprovvisto della certificazione verde rafforzata ed il titolare dell’attività è stato denunciato per somministrazione di alcolici ad un minore di anni 16 e a minori di eta’ compresa tra 16 e 18 anni.

I carabinieri della compagnia di Camerino e della stazione di Matelica, nel corso di un controllo ad un cantiere edile della ricostruzione post-sisma, hanno individuato 3 operai sprovvisti della necessaria certificazione verde, sanzionando gli stessi ed il datore di lavoro per il mancato rispetto delle misure di contenimento della pandemia, mentre a Castelraimondo una donna è stata denunciata per essersi recata a fare shopping nonostante fosse in quarantena in quanto positiva al Covid.

f.u.
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San Severino riabbraccia Palazzo Governatori. Sabato mattina il Commissario straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini riconsegnerà lo storico edificio alla città settempedana, dopo gli interventi di recupero dei danni causati dal terremoto e di miglioramento sismico. Alla cerimonia parteciperanno le istituzioni cittadine e gli amministratori locali.

Il palazzo, sorto nel 1605, ospita dal 2016 le sedute del Consiglio comunale, mentre in origine era sede delle istituzioni giudiziarie di San Severino. Al piano nobile sono stati recuperati gli ambienti voltati e la sala udienze dell’ex Giudice di Pace, con gli arredi lignei e il portale d’ingresso.

Fino agli anni ’80 la parte posteriore del palazzo era adibita a carcere, mentre dal 1968 ospita anche della biblioteca “Francesco Antolisei”, che conserva più di 30mila volumi tra manoscritti, alcuni incunaboli e più di 1500 edizioni cinquecentesche.


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Appuntamento questo venerdì 10 dicembre alle ore 15 a Camerino per la presentazione del volume “Camerino fuori le mura. Prospettive d'arte dal Quattrocento al Settecento”. Forte la simbologia di questo evento frutto di studi e ricerche e che arriva a chiudere l’anno di ripartenza della città dall’arte. L’ incontro si terrà nella sala convegni dell' Università di Camerino.
“L’ appuntamento – spiega l’assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori - conclude un progetto di una certa qualità e interesse tra le iniziative e artistiche e culturali, rappresentato dalla mostra che abbiamo inaugurato lo scorso 25 giugno e che è stata la prima esposizione d'arte pittorica e scultorea di tutto il cratere sismico a decorrere dalla infausta data del 2016. In mostra sono stati messi dei capolavori immensi che per tanto tempo non erano stati più fruibili dal grande pubblico, tanti di questi restaurati grazie a delle donazioni che nel post sisma sono state effettuate in favore dell' Arcidiocesi, del comune e della città di Camerino. Fil rouge del progetto- prosegue Giovanna Sartori- tutti quegli artisti di fama nazionale e internazionale, uno su tutti Tiepolo, che per delle ragioni storiche legate probabilmente ad uno dei periodi di maggiore espansione economica e politica della città di Camerino, avevano lavorato e realizzato delle opere per la città ducale. Penso anche a Dosso Dossi che ritrasse La piccola Giulia proprio nel momento storico in cui la politica della famiglia Varano metteva la sua firma sulla scena nazionale. 
Con questo progetto si è dunque voluto andare oltre le mura, da un lato sotto il profilo degli stessi artisti che venivano rappresentati partendo però dal cuore della città storica con l'opera immensa di Giovanni Angelo D’Antonio e la sua “Annunciazione" nel periodo del Pieno Rinascimento marchigiano e camerte, fino a raggiungere il '700,  Con questo sentimento di voler andare appunto fuori la cerchia muraria e di proiettarci verso nuovi orizzonti,  verso la comunità e il territorio e in definitiva aprirci un po’ “al mondo”.  La mostra, alla quale ha partecipato la ditta "Alta definizione", unica in Italia nel suo genere per questa tecnica di fotografia delle opere d'arte con una risoluzione di pixel talmente grande da far scoprire ai ricercatori  particolari non immediatamente percepibiliad occhio nudo.  Il che - aggiunge Sartori- ci fa comprendere il genio che tantissimi anni fa ebbero questi artisti, nel dire "nascondo qualcosa che forse un domani potrà essere trovato da qualcuno". E, grazie appunto a questi pixel di Alta definizione si sono fatte scoperte davvero interessanti.  Molti degli studi che sono stati effettuati nel corso dei quattro mesi di apertura della Mostra che ha registrato più di 5000 visitatori contribuendo a farci stare sul podio delle presenze turistiche dell'anno 2021, verranno appunto raccontati al pubblico questo venerdì pomeriggio presso l'aula convegni del rettorato in un incontro di studi davvero interessante. Tutta l'opera che andremo a presentare è un volume di oltre 250 pagine e l'intera pubblicazione è stata curata dal professor  Francesco Maria Orsolini, camerte affezionatissimo alla nostra città oltre che storico dell'arte, preside del liceo artistico di Ancona. Avremo interventi delle professoresse Alessandra Pattanaro e Maria Teresa Guerra Medici, dell ex Soprintendente  Gabriele Barucca che all'epoca dell'immediato post sisma ha aiutato e dato contribuito al recupero delle numerose opere nelle varie chiese della  nostra città e del territorio, la dottoressa Fiorella Paino appassionata di storia dell'arte e camerte,  il prof. Pier Luigi Falaschi e ancora Fabio Mariano, Luca Ponzio, la dottoressa Barbara Mastrocola, l’architetto Giovanni Falaschi, la professoressa Graziella Roselli e tutti coloro che hanno davvero messo “anima e cuore” nella realizzazione di questa importante mostra  e che hanno poi studiato  i risultati ottenuti grazie a queste tecnologie di Alta Definizione.
E - conclude l'assessore Giovanna Sartori- a voler concludere questa bella collaborazione che è iniziata con l'arcidiocesi e con Unicam nel giugno scorso quando l'università ha messo a disposizione della città di Camerino gli spazi di botanica dove la mostra si è tenuta. Sento di ringraziare  in modo particolare il rettore prof. Claudio Pettinari, che ha fatto una introduzione al volume che possiamo considerare come un inno alla città di Camerino, usando parole molto toccanti che davvero sgorgano dal cuore e dall'amore per Camerino".
c.c.
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Lo scorso 6 dicembre si è, tenuto il congresso del circolo camerte del PD. Circa cinquanta i presenti nel numero in aumento di 60 attuali tesserati. Al centro della serata non solo le votazioni per il congresso provinciale del partito, ma anche la nomina delle cariche di circolo previste dalla fase congressuale che il Partito Democratico sta svolgendo a livello regionale. Dopo una attenta riflessione si è giunti a decidere per una candidatura che fosse unitaria e trovasse la rappresentanza delle varie anime ed opinioni dei tesserati. Scelto per questo compito un giovane, Marco Belardinelli, che ha espresso la volontà di concentrarsi proprio sulle nuove generazioni del territorio. Tra i punti prioritari da affrontare, visto anche il periodo post pandemico e i drammi che si protraggono dal sisma del 2016, ci sono l’occupazione lavorativa, la ricostruzione e la residenzialità, l’ambiente, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva; un occhio di riguardo oltre che per i giovani è per le donne e la partecipazione femminile nella vita del partito. Nel direttivo di circolo c’è il segretario reggente uscente Giorgio Verdolini a cui va il ringraziamento per la passione messa nel suo servizio; con lui Giovanna Sartori, Clara Maccari, Adriano Gazzana, Leonardo Lorenzetti, Luciano Ramadori, Carlo Belardinelli, Cinzia Maria Luzi e Sante Elisei. Per le mozioni della federazione provinciale, tra i candidati a segretario, Leonardo Catena ha ottenuto due delegati, mentre ad Angelo Sciapichetti ne spetta uno.

cc
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Tamponi e vaccinazioni intasano gli hub maceratesi. Negli ultimi giorni, con la mole sempre maggiore di richieste di test antigenici e inoculazioni, l’Area Vasta 3 ha dovuto chiedere l’intervento del Governo. Al Generale Figliuolo sono stati chiesti rinforzi: 15 medici in più per evitare l’imbottigliamento nei centri vaccinali. È arrivato un assenso di massima da parte del Commissario che “metterà a disposizione della nostra Area Vasta sette o otto professionalità in più – annuncia la direttrice di AV3 Daniela Corsi –. È un contributo fondamentale: dobbiamo trovare una soluzione alle file che ogni giorno intasano i centri vaccinali di Macerata e Civitanova. Non possiamo permetterci di depotenziare le attività ospedaliere di routine per risolvere il problema. Non sono i numeri che abbiamo richiesto – ammette Corsi –, visto che anche altre Aree Vaste hanno denunciato le stesse problematiche, ma potrebbe già essere una spinta positiva”.

L’altro nodo da sciogliere per l’Area Vasta maceratese è quello delle classi in quarantena. Al momento scattano l’isolamento e la didattica a distanza con un solo caso di positività tra gli studenti. Un provvedimento che si vorrebbe evitare ma che è l’unica strada percorribile, in quanto le quarantene “dipendono strettamente dalla possibilità di effettuare i tamponi – spiega ancora la direttrice di AV3 –. Processare l’immensa mole di tamponi è diventato molto difficile. Per velocizzare le analisi, nel frattempo abbiamo inviato i tamponi anche alle Aree Vaste di Pesaro e Ascoli Piceno, ma il numero di test da analizzare è talmente alto che con la strumentazione a disposizione oggi è impossibile procedere più velocemente. Anche in questo caso attendiamo un nuovo macchinario per Civitanova, visto che stiamo processando tra i 600 e gli 800 tamponi al giorno. Non posso dare certezze sulle quarantene per gli studenti – chiude la Corsi –, ma stiamo lavorando per evitare che le classi finiscano in isolamento con un solo positivo”.

l.c.
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Servono procedimenti e norme dedicate, e questo Mauro Falcucci non smette di dirlo dal 2016 e non lo fa di certo ora. Domani, in occasione della visita nel territorio maceratese della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati parteciperà anche il commissario straordinario Giovanni Legnini e il primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, lo incontrerà. Sul piatto diverse questioni urgenti: “Faremo il punto della situazione e cercheremo di sbloccare alcune impasse di carattere procedurale che ci stanno bloccando e che dobbiamo rimuovere. Questa semplificazione deve essere anche operativa e non rimanere solo sulla carta delle ordinanze. Il problema è che quando ci confrontiamo con gli organismi i tempi diventano di nuovo biblici. Abbiamo il problema della ricostruzione delle seconde generazioni - aggiunge -, per la nostra realtà questo è un tema essenziale. Ci sono persone che, anche per ragioni economiche, non intendono ricostruire, perché sono in difficoltà, e magari le seconde o terze generazioni non avranno le risorse per ricostruire la casa dei nonni laddove vi siano degli accolli. Come vogliamo risolvere? Perché non si possono lasciare buchi”. Problematiche, queste, di cui Falcucci parla da tanto, troppo tempo forse, e che fin ora non hanno trovato soluzione pur nella semplificazione che è stata apportata dal commissario Legnini. “Stiamo trattando gli interventi unitari - torna a dire - affinché ci sia sinergia tra pubblico e privato per ricostruire le frazioni che, come nel nostro caso, sono completamente distrutte. Nostro malgrado abbiamo una realtà differente dalle altre, siamo come Arquata, Accumuli, Amatrice e quindi il ragionamento per noi va fatto in maniera diversificata rispetto agli altri Comuni della provincia. Con tutto il rispetto per gli altri, noi non esistiamo più e laddove c’è questa situazione bisogna avere delle attenzioni diverse. Questo aspetto, più fisico, non può essere poi disgiunto da un rilancio di carattere economico di queste aree colpite. Ecco, con Legnini andremo a trattare di questo. Abbiamo la necessità e l’urgenza di mettere a punto e migliorare le procedure perché altrimenti si rischia che noi abbiamo portato a termine i nostri compiti ma poi dobbiamo star fermi. Ci sono degli ostacoli che vanno rimossi. Lo ripeterò all’infinito, serve la cura adeguata per ciascun malato. Le ‘terapie’ devono essere diversificate. Sappiamo - conclude - che il commissario è cosciente di questo, aspettiamo una risposta e siamo certi che arriverà”.

Gaia Gennaretti
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Sembra stabilizzata la situazione contagi alla casa di riposo Enrico Mattei di Matelica. Due dipendenti addetti alla cucina e una paziente hanno contratto il Coronavirus e il contagio aveva fatto scattare l’allarme in una struttura che, fino a qualche giorno fa, non aveva mai fatto registrare casi di positività al Covid.

Allarme parzialmente rientrato però, visto che le condizioni dei positivi sembrano essere buone e soprattutto che i successivi screening a cui sono stati sottoposti gli ospiti hanno dato esito negativo. Lo ha confessato l’assessore comunale alla Sanità e ai Servizi sociali, Rosanna Procaccini, spiegando come “tutti i protocolli siano stati immediatamente attivati per salvaguardare la salute dei pazienti – precisa –. Siamo rimasti perplessi dai casi di Covid: è la prima volta dall’inizio della pandemia che registriamo la positività di qualcuno nella struttura. Per altro ci è difficile anche risalire al tracciamento, visto che i membri contagiati nel personale sono addetti alla cucina e non hanno mansioni in ambito sanitario. È probabile che la paziente risultata positiva abbia contratto il virus quando ha lasciato la casa di riposo per alcuni controlli di routine”.

Rosanna Procaccini chiude sottolineando che “le visite alla struttura e agli ospiti sono naturalmente sospese fino al momento della guarigione dei positivi. Siamo rammaricati: eravamo riusciti a restare Covid-free fino a questo momento e con la terza dose inoculata a tutti i pazienti eravamo tranquilli. La situazione è comunque stabile – conclude –, non siamo in allarme”.

l.c.
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Un inizio di lavori particolare quello in programma per sabato prossimo, a mezzogiorno, al monastero Santa Teresa delle Carmelitane Scalze di Tolentino.
Non si tratterà effettivamente della "posa della prima pietra", in quanto non vi saranno pietre nella nuova struttura, ma inizieranno ufficialmente i lavori di ricostruzione, deponendo in un tronco ligneo una pergamena e le reliquie di alcuni santi.
Parteciperanno il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, il vescovo di Macerata Nazareno Marconi, l'arcivescovo di Urbino Giovanni Tani, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il sindaco di Cascia Mario De Carolis.

GS

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Sfiorata la tragedia a Pollenza. Due persone sono rimaste ferite a causa dell'esplosione di un termocamino avvenuta all'interno di un appartamento di una palazzina di due piani in contrada Molino. Pronto l'intervento dei Vigili del fuoco partiti dalla Centrale di Macerata con 2 automezzi e autoscala. Sul posto si è subito attivata anche la macchina dei soccorsi con l'arrivo del personale del 118.  L'esplosione ha infatti coinvolto 2 persone che sono state trasportate all'ospedale di Macerata.
Sul posto anche Carabinieri e il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli. Nell'esplosione avvenuta al primo piano dello stabile, anche l'appartamento del piano superiore è rimasto danneggiato. La struttura in via precauzionale è stata dichiarata inagibile e, le due famiglie residenti  hanno trovato alloggio in un locale che è stato messo a disposizione dal Comune.
c.c.
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