Continua il problema della consegna dei giornali nell'entroterra ed il problema che prima riguardava solo Visso, Castelsantangelo sul Nera ed Ussita ora è diventato reale anche a Serrapetrona. Una questione che l'azienda di distribuzione dei giornali aveva annunciato lo scorso inverno e che si è acuito con l'emergenza sanitaria.
Da oltre un mese, infatti, il bar - edicola Ferranti non riceve più i giornali, ma se per le zone montane la mancata distribuzione dei quotidiani era dovuta alle poche vendite, Caccamo è da sempre zona di passaggio e le vendite non mancano di certo.
Per risolvere questa situazione sta intervenedo in maniera decisa il primo cittadino, Silvia Pinzi, che si è unita insieme agli altri sindaci del territorio scrivendo al Presidente della Repubblica, al Sottosegretario all'Editoria, alla Prefettura e alla Regione. 

"Sembra una problematica difficile e da risolvere - esordisce il primo cittadino al microfono di Mario Staffolani - perchè riguarda una grande fetta dell'Alto Maceratese. Abbiamo dovuto fare i conti con i grandi servizi che rischiavamo di perdere negli ultimi anni - dice - ma che con grande impegno siamo riusciti a salvare".
Silvia Pinzi fa riferimento all'ufficio postale, all'istituto bancario, al distributore di benzina e alla farmacia. Tutti servizi che con fatica sono stati ripristinati.

"Purtroppo - prosegue - questa volta la mancata distribuzione dei giornali, cominciata da Visso, è piombata anche su di noi. Con gli altri sindaci ci siamo coalizzati, anche in tempi non sospetti, quando l'azienda di distribuzione ci aveva inviato una missiva per avvisarci del problema imminente.
Noi, benchè non avessimo ancora questo problema, ci siamo coalizzati, e in effetti questa sensibilità ci ha dato ragione perchè dopo il Covid anche nel nostro territorio è arrivata la mancanza di distribuzione".
E' fermo e deciso l'intervento del sindaco di Serrapetrona sulla questione che coinvolge la Regione Marche: "L'azienda di distribuzione dei giornali - dice - ha dato motivi pretestuosi perchè ricordo che nel consegnare i giornali a Caldarola e Belforte passa anche davanti all'edicola di Caccamo.
Questo - denuncia Silvia Pinzi - nasconde una protesta che il distributore ha verso la Regione, chiedendo un contributo per andare avanti, ma queste difficoltà non devono ricadere sul territorio. Spesso siamo noi della montagna a risolvere beghe che non ci riguardano. Comprendiamo le problematiche che una azienda privata può avere, ma non possiamo essere sempre noi a pagarne le spese".

Giulia Sancricca
E’ stato ratificato ieri mattina dalla giunta regionale l’accordo con le rappresentanze sindacali per l’assegnazione dei 20 milioni di premi ai sanitari che hanno seguito nei mesi scorsi l’emergenza Coronavirus.
L’accordo, concordato con le organizzazioni sindacali del comparto e della dirigenza, prevede tre fasce per il comparto e due per la dirigenza.
Per il comparto si distingue tra: personale impegnato in aree Covid; personale impegnato in supporto diretto e interazione con le aree Covid; personale impegnato in altri servizi ai fini dell’emergenza Covid.
Per la dirigenza si distingue tra: dirigenti che hanno svolto attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza Covid prevalentemente impegnati in assistenza, emergenza, diagnostica e attività territoriali a favore di pazienti Covid, sulla base di certificazione della direzione aziendale; dirigenti che hanno svolto attività prevalentemente in altre tipologie di assistenza, diagnostica e attività territoriali a favore dell’emergenza Covid.
Nei prossimi giorni le Aziende, alle quali il presidente Luca Ceriscioli ha chiesto di erogare le risorse nel minore tempo possibile, saranno impegnate con i rispettivi tavoli sindacali per l’assegnazione concreta al personale impegnato in emergenza.
Siglato nel pomeriggio l'accordo con tutti i sindacati della dirigenza rispetto al protocollo firmato con le organizzazioni confederali il 20 aprile, per l'erogazione dei compensi al personale che si è impegnato nell'emergenza Coronavirus, per un totale di 20 milioni, suddivisi tra comparto e dirigenza

Per la dirigenza sono state create due fasce: dirigenti che hanno svolto attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza Covid prevalentemente impegnati in assistenza, emergenza, diagnostica e attività territoriali a favore di pazienti Covid, sulla base di certificazione della direzione aziendale; dirigenti che hanno svolto attività prevalentemente in altre tipologie di assistenza, diagnostica e attività territoriali a favore dell’emergenza Covid.

Dopo la preintesa raggiunta martedì 26 maggio con i sindacati del comparto, ora l’accordo sarà ratificato nella prossima riunione di giunta.

Soddisfatto il presidente Luca Ceriscioli: “A questo punto chiediamo alle Aziende il massimo impegno perché il nostro desiderio è che i premi siano distribuiti prima possibile".

C.C.
Firmato l’accordo per il nuovo museo diocesano nel palazzo vescovile di San Severino Marche. L’intesa è stata siglata  nella chiesa del seminario  di Camerino, dal presidente della Regione Luca Ceriscioli e dall’Arcivescovo di Camerino – San Severino, Francesco Massara, presenti l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il sindaco di San Severino Marche Rosa Piermattei  il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia e il rettore di Unicam Claudio Pettinari. L’intervento verrà finanziato con fondi pubblici del Por Fesr, pari a 1 milione e 100 mila euro. La conclusione dei lavori è prevista all'incirca in due anni.
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" L'idea- ha detto il presidente Luca Cersiscioli- è di restituire forza e bellezza ad un territorio che ne ha bisogno e raccogliere in un territorio tutto quello che ha di meraviglioso da offrire." Nell'evidenziare lo sforzo maggiore richiesto dalle tante difficoltà che sono venute a sommarsi il Governatore ha ricordato dell'avvio del percorso partito da un anno, con la riprogrammazione delle risorse aggiuntive collegate al sisma. "Un investimento finanziario che, in parte, destiniamo a nuovi spazi di valorizzazione del ricco patrimonio culturale che contraddistingue l’entroterra marchigiano. Un segno di ripartenza per guardare al futuro senza dimenticare il passato”. In evidenza nel suo intervento il cammino fruttuoso  intrapreso in collaborazione tra Regione e Arcidiocesi,  all’insegna del rilancio del territorio. "È il vero scopo per cui l’Europa ci dà i fondi: quello di metterli a servizio di una comunità che cerca spinte di riunascita.  Sappiamo benissimo la ricchezza e la bellezza delle opere d’arte, di cui la nostra regione è scrigno, in modo particolare per quanto riguarda la Chiesa che ha nelle proprie disponibilità la bellezza infinita delle Marche attraverso le opere che possiede. Poterle mettere a disposizione in una struttura che viene qualificata come museo e che rappresenta, nello stesso, tempo, uno scrigno di bellezza e la voglia di rilancio, si rivela un grandissimo progetto. Non poteva mancare il nostro apporto. Grazie alla collaborazione comune, potremo offrire, a coloro che verranno nelle Marche, un momento di stupore e utilizzare questi nostri punti di forza come strumento di rilancio. Oggi è una giornata importante- ha concluso-  è il momento giusto per arrivare alla firma tutti insieme e con grande convinzione della Regione".

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Un 'segno di speranza' per l'arcivescovo Francesco Massara che ha fatto memoria della sua prima visita nel Palazzo vescovile di San Severino : " Vedendo tutte quelle opere ho pensato che non avremmo potuto privare le nuove generazioni di tanta bellezza. Sarà  il museo di tutto il territorio e della regione Marche"- ha sottolineato Mons. Massara anticipando l'idea di fare una rete di musei tra Camerino, Castello di Lanciano, musei di Matelica e Fabriano "per un'offerta dell'arte a chi verrà a visitarci ma anche per lasciare un segno della collaborazione che c'è tra diocesi, comune e università. Per le comunità sarà una restituzione d'identità  e la possibilità di godere  di un immenso patrimonio di capolavori. Sarà uno dei segni più importanti dell'opera della ricostruzione, attraverso la bellezza". Nel ringraziare la Regione, la Comunità europea e tutte le istituzioni, l'arcivescovo ha rimarcato come il traguardo raggiunto stia a simboleggiare che quando si collabora si può dare un segno di positività. "Continuiamo a collaborare in questo percorso di crescita; aiutiamo i ragazzi ad innamorarsi dell'arte e le comunità con segni positivi. Questo museo- ha rimarcato il vescovo- sarà un gioiello che rappresenterà un volano per la cultura  e per l’economia regionale”.
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Di giornata gioiosa, segno importante di rinascita e restituzione del senso di appartenenza ad un territorio duramente ferito, hanno parlato i sindaci di San Severino Marche, Rosa Piermattei e di Camerino, Sandro Sborgia.
Il rettore Claudio Pettinari ha rinnovato la disponibilità  dell’Università e della ricerca Unicam a collaborare con la Diocesi per restaurare e valorizzare le opere d’arte del territorio e per la creazione di percorsi museali . "L'Arte e la scienza non sono fini a sé stesse ma sono da mettere a disposizione della società". 
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"Mi piacciono le sfide e tutti dobbiamo portarle avanti insieme- ha concluso il Vescovo-. Abbiamo tanti capolavori che tutti ci invidiano: riuscire a fare quest'opera e la rete dei  musei, significa aiutare l'economia culturale e la stessa economia delle famiglie. Abbiamo una potenzialità enorme; sta a noi far crescere insieme questa terra".

L'accordo  consente di riportare a fruizione il palazzo vescovile di San Severino Marche che non ha riportato danni a seguito del sisma del 2016. Oltre al riutilizzo dei locali come sede espositiva, il progetto prevede anche la creazione di un laboratorio di restauro delle opere danneggiate dal terremoto. All’ interno del palazzo arcivescovile di San Severino, è prevista una serie di interventi necessari a rendere gli ambienti idonei a rispondere alle diverse esigenze di ricovero e deposito delle opere d’arte, spazi da dedicare allo studio e al patrimonio archivistico. Saranno anche ricavati spazi  per funzioni amministrative e ricettive e, particolare attenzione sarà data alla creazione di ambienti multimediali necessari all’implementazione dell’offerta museale, anche con finalità di catalogazione e monitoraggio del patrimonio storico artistico.
C.C.


















Domani, mercoledì 27 maggio alle ore 17, nella Chiesa del Seminario di Camerino il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e Mons. Francesco Massara, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, firmeranno l’Accordo tra la Regione Marche e l’Arcidiocesi per la realizzazione del “Nuovo museo diocesano presso il Palazzo vescovile di San Severino Marche”. Sarà presente anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti. Nel corso della conferenza stampa verranno illustrati  i contenuti dell’intesa. 
Il complesso architettonico di oltre 2000 metri quadrati disposti su cinque livelli, oggetto di risanamento conservativo e miglioramento sismico dopo il terremoto del 1997, non ha infatti subito danni significativi dal sisma del 2016 e si presenta come sede ideale per allestire spazi funzionali nel rispetto dei criteri tecnico scientifici e degli standard museali.
C.C.
Macerata, Ascoli e Fermo sono le province per le quali la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, ha scritto al Ministro Bellanova per chiedere l'attivazione di misure compensative a seguito del maltempo che nei giorni scorsi si è abbattuto nei territori delle tre province.

“Le intense precipitazioni e grandinate, accompagnate da forti raffiche di vento – dichiara la vicepresidente  – hanno comportato un’impressionante quantità di danni alle imprese agricole per la distruzione delle produzioni cerealicole, orticole, vitivinicole e olivicole oltre ad un notevole danneggiamento di beni privati e pubblici e a rilevanti disagi alla popolazione“.

I comuni, che si sono fin da subito attivati per far fronte all’emergenza, hanno rilevato la notevole importanza dei danni subiti dagli imprenditori agricoli sia per la perdita delle produzioni che per i danni alle strutture e infrastrutture connesse all’attività agricola e, seppure con una prima valutazione parziale e speditiva, hanno manifestato grosse preoccupazioni per la tenuta dell’economia locale.

“Questa ulteriore avversità - continua Anna Casini - si va infatti ad aggiungere alle enormi difficoltà per i danni che sono stati registrati e che perdureranno ancora a lungo per la pandemia COVID-2019 in un’area che purtroppo accusava già molte difficoltà di ripresa dopo la crisi sismica che l’ha colpita a partire dal 2016.

Questa parte produttiva regionale rischia quindi di affrontare un periodo di esasperazione delle condizioni delle imprese agricole a cui la possibilità di un intervento compensativo per la perdita delle produzioni potrebbe dare un sollievo economico e la possibilità di evitare l’abbandono del territorio".

GS
Il Tar delle Marche ha respinto la richiesta di annullamento del decreto regionale di aggiudicazione della gara europea telematica per l’affidamento dei lavori di ricostruzione del Nuovo Ospedale nel Comune di Amandola. Possono dunque prendere il via i lavori per la costruzione di questo importante presidio sanitario.
“Ora procediamo velocemente con la costruzione del nuovo ospedale – afferma il presidente Luca Ceriscioli – che rappresenta uno dei punti di riferimento per la salute nelle aree interne e nelle zone terremotate. Abbiamo urgente bisogno di presìdi che possano rispondere alle esigenze delle nostre comunità provate dalla duplice emergenza del virus e del sisma”.

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Il sindaco Marinangeli

Un grande soddisfazione per il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli: "Eravamo in fibrillazione negli ultimi giorni - ha detto - dopo aver avuto la notizia che la seconda ditta che aveva partecipato alla gara di appalto aveva fatto ricorso al Tar per la verifica dei documenti.
Non sono stati fatti sbagli, il Tar non ha avuto dubbi, non ha garantito la sospensiva e si parte con i lavori. 
Ora passiamo subito alla fase della realizzazione. Noi avevamo già cantierizzato tutto nei primi giorni di aprile. Abbiamo perso un mese, ora è stata resa giustizia e lunedì la Regione firmerà.
Costruiremo in 19 mesi la più grande opera delle Marche, il nuovo ospedale dei Sibillini. Con fermezza e lucidità, e con un impegno continuo, il presidente Ceriscioli è arrivato fino in fondo, mantenendo i suoi impegni, per dare risposte e certezze al nostro territorio, che da anni ha assoluta necessità di questo servizio ospedaliero”.

GS

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Piscine ai blocchi di partenza per la riapertura dopo che il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha firmato il decreto che prevede che l’attività svolta in palestre e piscine è consentita dal 25 maggio prossimo.
È questa la data da cui saranno consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, nonché l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte in palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati. Le strutture del territorio si stanno quindi organizzando per ricominciare anche se lunedì è troppo vicino e probabilmente le riaperture slitteranno a giugno.

Un ragionamento fatto dai gestori della piscina comunale Caporicci di Tolentino, del Blu Gallery di San Severino e Olimpia Nuoto di Camerino.
“Non riusciremo ad aprire il 25 maggio – spiega Mario Foglia, segretario dell’ASD Pallanuoto Tolentino che gestisce la piscina Caporicci - . Quello firmato dalla Regione è il terzo decreto: noi eravamo già partiti per la predisposizione delle nuove normative, ma con le indicazioni pubblicate ieri ci sono delle precisazioni da fare e abbiamo bisogno di qualche giorno in più.

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Mario Foglia

Siamo già impegnati nella sanificazione della struttura – annuncia - ; abbiamo pensato ad un ingresso e una uscita separati; gli spogliatoi avranno spazi diversi con il plexiglass per consentire il distanziamento.
Sicuramente il 3 giugno ricominceranno tutti i corsi, ma forse qualcosa potrà cominciare prima come il nuoto libero per il quale però ci sarà bisogno della prenotazione obbligatoria”.
Nuove norme che prevedono variazioni anche per i corsi: “Prima del virus un istruttore seguiva 8 o 9 bambini – prosegue Foglia - , ora questo non è più possibile perché abbiamo il vincolo dei 7 mq a persona nella vasca e 5 mq a persona negli spogliatoi.

Dobbiamo aggiungere istruttori, il personale per la misurazione della temperatura e quello per le pulizie che sarà impegnato al termine di ogni corso per la sanificazione”.
Tutte spese in più che sicuramente il bilancio non prevedeva prima della pandemia: “Il lato economico è la nota dolente – ammette - perché il 9 marzo, quando abbiamo chiuso, dovevamo fare una scelta: mantenere la piscina in attesa della riapertura o togliere l’acqua. Noi siamo stati ottimisti: abbiamo lasciato tutto come se funzionasse, con i regimi al minimo, ma nonostante questo le spese ci sono state e gli incassi sono stati pari a zero.
Oltre a questo le normative ci impongono ulteriori spese come l’orario continuato della segreteria e l’incremento del personale, così come la maggiore sanificazione. Situazioni che, sommate al dubbio di chi vorrà rientrare in portano a triplicare i costi”.

Gli fa eco il direttore delle strutture di Camerino e San Severino, Venanzio Aquili. “Stiamo procedendo alle disposizioni impartite dal Governo – dice - . Non riusciremo ad aprire per il 25 maggio. Per quanto riguarda San Severino la riapertura è prevista per il 3 giugno o al massimo l’8 giugno; mentre per Camerino apriremo l’8 o forse il 15 giugno.

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Venanzio Aquili

È stato fatto lo svuotamento delle vasche in entrambi i casi: sono state pulite e sanificate e ora stiamo procedendo al riempimento. A San Severino, non avendo la parte all’aperto, si procede alla predisposizione dei percorsi per l’interno. La gestione di Camerino è, invece, più onerosa perché la piscina estiva ha bisogno anche della predisposizione degli ambienti esterni”.

Giulia Sancricca
Presentato stamattina il nuovo sito internet del Turismo marchigiano. L’obiettivo è coniugare territorio, ricchezze e servizi e rientra nel programma Exit Strategy rivolto al sostegno del sistema turistico, il più colpito dall’emergenza sanitaria. Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha anche accennato a risorse a fondo perduto per il settore e gli operatori nonché per i Comuni colpiti dal sisma.
“Abbiamo deciso di rivisitare totalmente il sito www.turismo.marche.it per renderlo più appetibile verso i turisti - ha detto l’assessore regionale Moreno Pieroni -. Diversa la grafica e più semplice l’impostazione e l’accesso. Il rinnovamento darà anche più visibilità a tutto il territorio marchigiano, dal mare alla montagna ed è un ulteriore tassello che va ad aggiungersi a tutto il lavoro svolto per anticipare la ripartenza”.  
Il dirigente del servizio turismo, Raimondo Orsetti ha definito il portale “una nuova forma moderna e avanzata per concepire il territorio, le sue ricchezze e i servizi. Tutti i contenuti sono stati curati con particolare attenzione e crediamo che per i turisti sarà uno strumento efficace”.
Itinerari, mappe, nuovi cluster turistici, oltre alla rinnovata grafica e all’ottimizzazione per dispositivi mobili, il portale è anche “seo friendly”, ovvero facilmente rintracciabile sui motori di ricerca.
La home page presenta tutta l’offerta che la Regione vuole proporre al turista, con 17 cluster: Marche in blu, Marche arte e cultura, Marche gusto e tradizioni, l’arte di saper fare, dolci colline e antichi borghi, parchi e natura attiva, spiritualità e meditazione, Marche by bike, Marche family, Marche in moto, cinema, Marche wedding, Wellness, Trekking, business e meeting, turismo scolastico e scienza e tecnica.
Questi cluster hanno poi dei sotto-cluster e il tutto è stato tradotto in cinque lingue: oltre all’italiano, il francese, il tedesco, l’inglese e il russo. 
“Il turismo - ha affermato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, è un settore su cui negli ultimi anni abbiamo puntato tantissimo. Fra le novità, quest’ano il turista potrà trovare la rete internet anche nelle spiagge grazie all’investimento sulla banda larga. Avevamo iniziato a portarla anche nelle aree del sisma ma ora a causa del Covid19 ci siamo dovuti interrompere ma presto si potrà navigare sia nelle spiagge che nelle piazze. 
Il nostro messaggio è che siamo pronti per ricevere i turisti anche se in confini sono ancora chiusi. Fra le altre cose - ha aggiunto - presto rimetteremo in moto anche la macchina dei voli, vogliamo far lavorare l’aeroporto come non è mai stato fatto fin ora, con investimenti importanti, perché significa lavoro e occupazione. C’è poi un contributo a fondo perduto per gli operatori turistici: contiamo di uscire coi decreti per il 1 giugno e i pagamenti a fine giugno. Quando avremo il quadro completo lo comunicheremo, tutto in tempi stretti”.

g.g.
Arrivata la risposta, da parte della Regione, anche alla preoccupazione dei commercianti che riguardava i saldi di fine stagione.
Dopo il lockdown, infatti, i commercianti sono pronti a ripartire, pur consapevoli che gli affari non saranno come avevano previsto prima della pandemia e anche lo 'spauracchio' dei saldi che sarebbe cominciato a luglio è stato posticipato al mese successivo.
Ad annunciarlo è la Regione Marche che spiega come "Per il solo 2020 potranno essere effettuati dal 1° agosto al 15 ottobre".
Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha modificato la precedente delibera dove veniva indicato il periodo “4 luglio – 1° settembre”. La decisione è stata presa per “rispondere alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria - spiega l’assessore al Commercio, Manuela Bora – Il posticipo si è reso necessario a causa dell’emergenza epidemiologica che ha costretto tutte le imprese commerciali, a eccezione di quelle alimentari, a sospendere l’attività per oltre due mesi, creando danni economici notevoli. Come Regione veniamo incontro alle esigenze degli operatori commerciali e a quelle dei consumatori, ugualmente penalizzati dal lockdown. I saldi sono stati quindi collocati in un periodo che, auspichiamo, nella massima sicurezza, possa vedere una ripresa delle attività commerciali e delle vendite. Confidiamo che la decisione contribuisca a recuperare una normalità economica, pesantemente compromessa dal Coronavirus”.
Il periodo è stato individuato a livello di Conferenza delle Regioni, su sollecitazione della Regione Marche che coordina la Commissione attività produttive e dove si è stabilito il mantenimento della data unica su tutto il territorio nazionale.

GS

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