Di 38mila edifici privati da ricostruire, le pratiche presentate sono 3mila. Di queste, nemmeno un migliaio si è trasformata in cantiere. 

Oggi il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha fatto il punto sulla ricostruzione privata post sisma. Presenti anche il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Cesare Spuri e gli assessori Anna Casini e Fabrizio Cesetti. 

“Sono 3mila i progetti presentati, 840 i cantieri avviati e 33,8 milioni liquidati. Non mancano i soldi ma bisogna che i tecnici presentino le domande”. Ciò che imbalsama la ricostruzione nella maggior parte dei casi sono le difformità, i cosiddetti “piccoli abusi” per la cui sanatoria sembra che il nuovo Governo abbia trovato una soluzione col Decreto Sisma. “I dati della nostra Regione sono più positivi rispetto a quelli di altre Regioni - ha aggiunto - a dimostrazione del gran lavoro che l’Usr sta portando avanti. Inoltre, d’ora in avanti, col sistema Domus il privato cittadino può seguire l’iter della pratica della propria abitazione, l’istruttore che la sta seguendo e le tempistiche per il pagamento”.

Spuri ha invece fatto sapere che l’Usr ha lavorato negli ultimi mesi per ridurre i i tempi di istruttoria e aumentare la produttività e che si sta dando priorità a progetti che riguardano prime case. “Otto istruttori su dieci si occupano di questo”.

Buone notizie per la ricostruzione dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini” di San Severino Marche. In queste ore il Commissario straordinario del Governo per la Ricostruzione delle zone colpite dal sisma 2016, onorevole Paola De Micheli, ha comunicato al primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, l’imminente sblocco del cantiere per la ricostruzione dell’edificio di viale Mazzini abbattuto dopo le scosse di terremoto.
Nei mesi scorsi uomini  e mezzi erano stati fermati da due distinti ricorsi al Tar presentati da ditte escluse dall’appalto. 
“Attendevo con trepidazione questa comunicazione - sottolinea il sindaco Piermattei – A breve completeremo un altro tassello che riguarda la ricostruzione in città. Si tratta di uno dei tasselli più importanti perché il ritorno alla normalità delle nostre scuole significa anche il ritorno alla normalità della nostra comunità”.
g.g.
 
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Un’area sportiva polivalente per adulti e bambini di Muccia. Un luogo che aiuti a sopperire alla mancanza di un punto di aggregazione.

Continua la solidarietà e l’impegno degli amici di Muccia, si tratta di un’idea nata da Andrea Di Franco e accolta e sostenuta anche da Ornella Giaconi, il pediatra Salvatore Stasolla, Alessandro Petrucci, Carmen Stella di “La terra trema il Cuore no onlus”, Raffaella Trojani, Letizia Pellecchia e Serena Grigoletto degli “Sfollati Allegri”. Il gruppo di volontari che ha aderito si è formato velocemente ed altrettanto celermente è diventato operativo per realizzare un progetto dedicato a bambini, ragazzi, adulti perché possano avere un posto dove giocare a calcetto, a beach volley e ad altri sport. Ma non solo, tutto dipenderà dalle risorse a disposizione e dalle donazioni affinché possa essere un’area votata non solo allo sport ma anche all’aggregazione, alla spensieratezza, al divertimento, al senso di appartenenza e alla condivisione. 

L’area in sé è stata messa a disposizione dal Comune di Muccia, si tratta di uno spazio incolto e inutilizzato solo dotato di illuminazione. Adiacente, un container ad uso spogliatoi e bagni. Il Comune ha anche dato l’autorizzazione all’installazione di un gazebo da usare per vendere maglie, felpe, gadget allo scopo di raccogliere fondi. 

Ciò che manca è la messa a norma dell’impianto elettrico, la fornitura e posa in opera della guaina per la riparazione del tetto del container, imbiancatura e interventi relativi che saranno a cura di Elleggi Impianti srl di Ornella Giaconi, impianto di irrigazione del campo e installazione di piante e alberi a cura di Vivai Santa Rita di Giulio Mazzone, terra e recinzione. Per l’area serviranno anche porte da calcio, reti da beach volley, palloni, birilli e quant’altro. 

Ogni donazione che il gruppo riceverà, sarà registrata in un libro di prima nota e sarà garantita la massima trasparenza.

“Con 8 euro - dicono i volontari - possiamo acquistare un metro di campo, di prato verde, ma si può donare ciò che si desidera”. 

Per donazioni in denaro si può usare questo IBAN: IT11F0359901899089048508739, intestato a “La terra trema il cuore no Onlus”.

Oppure è possibile acquistare la felpa del cuore o la t-shirt della stessa onlus sempre tramite bonifico bancario.

Il costo della felpa è di 25 euro, della t-shirt 13 euro. 

Per ulteriori informazioni si può consultare la pagina Facebook del progetto “Dona un metro di campo”.
g.g.

 

Con le ultime scene girate nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si sono chiuse le riprese del docufilm “La Vulnerabilità della Bellezza”, del documentarista Manuele Mandolesi, presidente dell’Associazione “Respiro Produzioni”. Il “Camper della bellezza” ha attraversato i comuni di Ussita, Visso e Arquata del Tronto dove vivono i protagonisti del documentario, per raccontare la loro nuova quotidianità, quella vissuta dopo i terremoti. Le telecamere per più di dodici mesi hanno seguito i momenti più significativi delle vite di Michela e Sara e delle loro famiglie e quelli dei giovani ragazzi dell’associazione “Chiedi alla polvere/Ask the Dust”. Tutti loro e le comunità dove risiedono, sono i protagonisti del film. Ora il progetto si prepara a vivere nuove e impegnative fasi come il montaggio, la composizione, l’esecuzione e la registrazione della colonna sonora e tutte le azioni di promozione che consentiranno al film di essere distribuito tra tv e sale cinematografiche. Per realizzare tutto questo la “Respiro Produzioni” promuove una raccolta fondi, un crowdfunding che ha preso il via dalla piattaforma “Produzioni dal basso” (questo è lo shortlink della campagna crowdfunding http://sostieni.link/18549 iniziata il 16 luglio, proseguirà altri 44 giorni). Si potrà contribuire versando dai 10 euro fino a cifre più importanti. Per ogni donazione sono previste “ricompense”: dai ringraziamenti sulla pagina social, alle magliette e DVD del film, a tipicità come caciotta, guanciale, ciauscolo, frutto delle produzioni locali. Immancabile l’assaggio di Varnelli…previste anche visite nelle aziende agricole con degustazioni. I sostenitori che doneranno cifre più rilevanti, verranno ringraziati anche nei titoli di coda del docufilm e potranno trascorrere un week end nelle Marche, alla scoperta delle bellezze naturalistiche e delle tradizioni dei suoi abitati. Questa campagna di crowdfunding ha dunque più di un valore: permette ai cittadini di concorrere alle spese del docufilm sostenendo gli obiettivi che si prefigge; promuove le aziende agricole e produttive dei territori maggiormente coinvolti dal sisma; contribuisce alla conoscenza del territorio.

Partecipare esprimendo la propria solidarietà al progetto e farlo in periodi come questi dove l’eco mediatica si è ormai spenta, rappresenta un sostegno tangibile e importante al progetto, ai luoghi e alle persone che lì vogliono continuare a vivere e lavorare. Mentre prosegue l’impegno del gruppo di professionisti coinvolti nel docufilm, degli Enti che hanno dato il loro patrocinio gratuito, di Neri Marcorè che presterà la sua voce alle immagini di bellezza, delle aziende che hanno contribuito alle riprese, ora c’è bisogno del sostegno della società civile, quella che crede che la ricostruzione delle comunità ferite, debba andare di pari passo alla ricostruzione delle case, delle economie e di un territorio che ha necessità di vedere un futuro.

Enti che hanno concesso il patrocinio gratuito: Anci Marche, Comune di Arquata del Tronto Comune di Ussita Comune di Visso

Aziende sostenitrici Faber, XL Extralight, Electri, Nerea.

sito web: www.respiroproduzioni.it

Sono arrivati da tutta Italia nella contrada Vallato di San Ginesio, sede dell’Agrinido della Natura /Centro Agri-Infanzia, per animare la “Carovana dei Pacifici” e fare pace con la Terra dopo i terremoti del 2016. Una intera comunità si è messa in marcia per la ricostruzione di un  servizio educativo per la prima infanzia portando nel piccolo borgo dell’Appennino marchigiano oltre 300 pacifici, sagome colorate e pupazzi di legno o cartone. La simbolica “carovana” ha collegato l’area che ospita la tenda Yurta, sede provvisoria dell’Agrinido della Natura, con il terreno acquistato dall’Associazione dei genitori “Nella Terra dei Bambini” e donata al Comune di San Ginesio insieme al progetto cantierabile per la costruzione del nuovo polo scolastico integrato 0-6 anni. Dal 30 ottobre 2016 l’Agrinido della Natura / Centro Agri-Infanzia con i suoi 16 bambini di età compresa tra 1 e 5 anni è rimasto operativo all’interno di una tenda Yurta, allestita grazie alle donazioni di tanti cittadini comuni. Una soluzione innovativa nella gestione dell’emergenza che a causa della burocrazia della ricostruzione post-terremoto rischia di diventare una condizione permanente per anni. “Una situazione insostenibile e incomprensibile nella gestione della ricostruzione post-terremoto” dichiara Federica Di Luca responsabile della Società agricola “La Quercia della Memoria”, soggetto gestore dell’Agrinido della Natura / Centro AgriInfanzia. “Dopo l’acquisto del terreno e la realizzazione del progetto esecutivo servono le risorse per concretizzare la costruzione della nuova scuola non essendo possibile recuperare a norma di Legge le vecchie strutture rese inagibili dal terremoto. Un milione di euro da ricercare nel fiume di denaro che lo Stato ha stanziato per la ricostruzione ma che una assurda burocrazia rende al momento introvabili”, continua Federica Di Luca.

La storia dell’Agrinido di San Ginesio è unica nel suo genere, nato nel 2012 da un progetto di agricoltura sociale voluto dall’Assessorato Agricoltura della Regione Marche a settembre 2016 aveva avviato una sperimentazione innovativa sulla continuità dall’asilo nido alla scuola per la prima infanzia, adottando modelli educativi che attingono a figure storiche della pedagogia come Maria Montessori e Loris Malaguzzi. Il piccolo centro di Vallato a San Ginesio era diventato negli anni un riferimento a livello nazionale della cosiddetta “pedagogia della natura”, dove il contesto naturale straordinario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini rappresenta un valore aggiunto alla normale prassi educativa. La natura è da sempre la migliore delle scuole e all’Agrinido di San Ginesio si è passati dalla teoria alla pratica.

I terremoti del 2016 hanno reso inagibile oltre il 70% delle strutture dell’azienda agricola ed hanno reso precaria questa esperienza educativa. La risposta immediata nel post terremoto è stata la tenda Yurta che ha garantito la continuità del servizio educativo per i 16 bambini, ma per dare un futuro a questa esperienza, unica nel suo genere, è necessario realizzare rapidamente la nuova struttura del polo scolastico il cui progetto esecutivo, cantierabile, è già pronto. Anche questo realizzato dall’Associazione dei genitori e dall’Azienda agricola “La Quercia della Memoria” e oggi donato simbolicamente al Comune di San Ginesio.

Per Edward Breda, Presidente dell’Associazione dei genitori “Nella Terra dei Bambini” “l’esperienza dell’Agrinido della Natura di San Ginesio rappresenta un caso esemplare di resistenza di una comunità nel post terremoto, 16 famiglie con caparbietà hanno voluto mantenere un servizio di welfare per la prima infanzia per dare un futuro al territorio colpito dal sisma. Perché senza bambini non c’è futuro. Tanti comuni cittadini hanno fatto la loro parte raccogliendo i fondi necessari per acquistare il terreno e per realizzare un progetto cantierabile, adesso ci aspettiamo una azione responsabile da parte di tutte le Istituzioni competenti, Parlamento, Governo e Regione, per realizzare questo centro per l’infanzia”.

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I 300 pacifici che hanno animato la manifestazione di San Ginesio sono arrivati da tante scuole italiane e delle Marche, dall’Agrinido Piccoli Frutti Maghenzani di Cremona, alle scuole di Bastia Umbria, dalla scuola Sacro Cuore di Montelupone, all’Agrinido di Gagliole, dalla scuola primaria di Caldarola ai plessi Bezzi e Grandi di Tolentino, dalle scuole dell’infanzia di San Ginesio, Passo San Ginesio e Sarnano. Ha partecipato alla realizzazione dei pacifici anche tutta la rete dei nidi del Comune di Macerata nell’ambito del progetto “Quissi cresce”. Anche i ragazzi e le ragazze dell’ ANFFAS - Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale – di Pian di Pieca (San Ginesio) hanno realizzato i loro “pacifici” con un laboratorio realizzato nell’ambito di un progetto in collaborazione con ARCI Marche.

La “Carovana dei pacifici” è stata accompagnata dalla musica, canti e balli popolari, a cura dei gruppi musicali “Lu Trainanà” di Caldarola, l’Associazione musicale “Selifa” e i “Terremotus” di San Ginesio. Per tutta la giornata sono stati realizzati laboratori di acquarello con colori naturali vegetali, a cura dell’Associazione ViVo “Bimbi del Bosco” di Ascoli Piceno, allestito il punto lettura “Nati per Leggere”, svolte attività di conoscenza e primo avvicinamento ad asini e caprette e gioco libero con il Play Ground (area gioco attrezzata). Nel terreno acquistato dai genitori dei bambini dell’Agrinido sono state allestite le mostre “Con gli occhi di bambino” realizzata dai bambini dell’Agrinido della Natura di San Ginesio e “Tutti giù per terra” a cura del “Museo della Scuola” dell’Università di Macerata.  All’interno dell’evento “Carovana dei Pacifici” si è svolta anche la cerimonia di consegna del libro “Guarda che Faccia” della Giunti Kids, destinato ai nuovi nati nel Comune di San Ginesio nel 2017 e 2018, nell’ambito del Progetto regionale “Nati per Leggere” per la diffusione della lettura tra i bambini da 0 a 6 anni.

 

Dott. Franco Ferroni

Responsabile Agricoltura

Specialista Senior Area Biodiversità

WWF Italia

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Torna Risorgi Marche, l’iniziativa ideata dall’attore Neri Marcorè, che lo scorso anno ha richiamato oltre 80mila persone per 13 concerti.

Palcoscenico delle esibizioni sarà anche quest’anno la meravigliosa natura che caratterizza le zone colpite dal sisma, i monti e i prati che nulla hanno perso del loro fascino. 

Ad annunciare il bis, a partire da fine giugno e fino ai primi di agosto, lo stesso Marcorè in un video. Il programma sarà invece presentato in conferenza stampa a Roma, il 6 giugno.  

“Quest’anno - dice - cercheremo di migliorare, sempre con l’obiettivo di essere vicini alle comunità colpite che hanno bisogno di attenzione e che si continui a parlare della loro condizione. Noi cerchiamo di dare il nostro contributo richiamando più persone possibili, affinché si attivi un meccanismo virtuoso che porti attenzione e risorse economiche alle aziende e alle persone che continuano a vivere in questo territorio”. 

Senz’altro sarà un’occasione per godere dell’ottima musica e per riconciliarsi anche con la bellissima natura del cratere sismico.

Risorgi Marche è una produzione Tam - Tutta un'Altra Musica, realizzata con il sostegno della Regione Marche e la collaborazione di Imt - Istituto Marchigiano di Tutela Vini

La solidarietà è tornata a scendere in campo allo stadio comunale “Soverchia” di San Severino Marche in occasione del triangolare di calcio “Giocando insieme per ripartire” che ha visto protagonisti i giocatori del Carpi di Federico Melchiorri, della Settempeda e del Tolentino Calcio. Tribuna centrale quasi piena per salutare, tra gli applausi, l’iniziativa nonostante la serata non proprio primaverile. Il Tolentino si è aggiudicato il trofeo amichevole grazie a una miglior differenza reti nei confronti del Carpi.

I primi a scendere in campo sono stati i calciatori di Settempeda e Carpi. Nella seconda gara il Carpi ha affrontato il Tolentino. Infine la terza partita, tutte di 22 minuti, tra Settempeda e Tolentino. A dirigere gli incontri l’arbitro Emanuele Trementozzi coadiuvato dai collaboratori Joris Verrucci e Gian Marco Verrucci. All’appuntamento erano presenti anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e l'assessore comunale allo Sport, Paolo Paoloni.

Protagonista indiscusso della serata è stato Federico Melchiorri, nato a San Severino Marche dove ha giocato per diversi anni da bambino, per poi trasferirsi al U.S Tolentino fino ad arrivare a giocare in serie B con il Pescara, il Cagliari e poi il Carpi. A promuovere la serata la Brp Eventi.

 

Nelle foto: le premiazioni dell’evento con il sindaco Piermattei e Melchiorri

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Finalmente terminati i lavori al Santuario del Glorioso. Il sindaco Rosa Piermattei ha consegnato la struttura che ospiterà il centro diurno Il Girasole. 

Un nuovo tetto per il centro socio educativo riabilitativo che ospita ragazzi e ragazze in condizioni di disabilità. Ad accogliere gli ospiti della struttura, in tutto una ventina, saranno i locali dell’ex lazzaretto e del chiostro del santuario della Madonna del Glorioso che il Comune ha messo a disposizione gratuitamente.

Il sindaco di San Severino Piermattei ha ufficialmente consegnato lo stabile al coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale presso l’Unione Montana Valle del Potenza, Esino e Musone, Valerio Valeriani, e a chi si occuperà della gestione del Centro, gli educatori Paola Marsili e Alessio Antonelli.

Con i lavori, affidati al consorzio stabile Cosis di Spoleto, è stato realizzato un restauro conservativo della struttura, sono state posizionate alcune rampe necessarie a superare le barriere architettoniche. Tutti gli spazi sono stati inoltre adattati alla nuova destinazione d’uso. Si è provveduto poi a chiudere le arcate del chiostro con delle vetrate e sono state realizzati anche diversi spazi che ospiteranno laboratori e aule per lavori di gruppo, attività motoria e cineforum. Gli ospiti del Girasole potranno anche sfruttare appieno il giardino interno per momenti di socializzazione.

 

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“Dopo il terremoto riconsegniamo alla nostra comunità un’altra struttura molto importante - sottolinea il sindaco -. Il complesso, di proprietà comunale, è stato destinato ad ospitare i ragazzi del Centro diurno “Il Girasole” e questo per noi ha una valenza straordinaria che va ben oltre i lavori di riqualificazione del complesso del Glorioso. Come sindaco, e a nome di tutta l’Amministrazione comunale, mi sento di ringraziare quanti hanno lavorato per il ripristino della struttura, dai tecnici alle imprese, ma anche le tante associazioni, gli enti e le istituzioni che, anche con piccoli gesti di solidarietà, ci hanno inviato un aiuto per quella che ritengo essere veramente una bella impresa”.
g.g.

 

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La consegna delle ultime 35 casette chiude il cerchio della prima emergenza anche a Caldarola. "Una comunità che si ricostituisce – le parole del sindaco Luca Giuseppetti – Credo che sia particolarmente importante, in attesa della ricostruzione, ripartire dal tessuto sociale".

Volti emozionati, da cui traspare il disagio di quasi 18 mesi vissuti in emergenza, nelle persone che rientrano nel paese da cui il terremoto li aveva "cacciati".

 

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Tante storie, tutte con proprie peculiarità, che si intrecciano. Ne raccontiamo una che tocca da vicino Radio C1inblu e L'Appennino camerte.

Quella di Fabio Ubaldi, giornalista delle nostre testate , anche lui tra gli assegnatari delle ultime Sae. "Nell'emergenza di quel 30 ottobre 2016, con il terremoto che aveva reso inagibile l'abitazione – racconta direttamente Fabio – ci siamo trasferiti con la mia famiglia a Fano, ospiti di parenti. Speravamo che tutto si sarebbe risolto in pochissimo tempo, ma purtroppo così non è stato. Quello che ancora è sotto gli occhi di tutti ha dilatato a dismisura i tempi".

 

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Da qui l'inizio di un lungo "esilio", durato circa un anno e mezzo, durante il quale si è cercato di far apparire normale quello che normale non era, con la necessità di contemperare le esigenze familiari con quelle professionali. Come, essendo domiciliato a Fano, continuare a raccontare dalla redazione di Camerino le vicissitudini di un territorio a cui bisognava assolutamente dare voce?

"Il soccorso – torna a dire - è giunto attraverso la generosità del Cus Camerino, nelle persone del presidente Stefano Belardinelli e del segretario Roberto Cambriani, e la solidarietà del Cus Verona, con il dono di una roulotte che è stata per 16 mesi la mia 'casa camerte'. Un periodo caratterizzato dall'assoluta precarietà, da migliaia di chilometri percorsi attraverso le strade della Regione, da consolidate abitudini purtroppo venute meno. In questa veste di 'giornalista terremotato' c'è un doppio ruolo – dice – cioè quello di raccontare qualcosa che non riguarda te ma che, in questo caso, riguarda anche te". Come al momento della consegna delle chiavi, durante la quale Ubaldi racconta di essersi letteralmente "spersonalizzato", facendo finta che il discorso non lo stesse toccando.

 

 

subito operativo ubaldi

 

"Praticamente sei parte dello spettacolo ma lo racconti anche questo spettacolo. Finalmente si ritorna in 'patria' – conclude – e le sensazioni che si provano non possono essere trascritte in nessun documento e in nessuna pagina di giornale". Casetta, tenda o altro... l'importante è tornare a casa.

 

ubaldi e la casetta da sistemare

Denunciati 20 “falsi residenti” a Pieve Torina. Avrebbero percepito indebitamente circa 100mila euro di contributo per l’autonomia sistemazione. L’inchiesta, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Camerino, va avanti da diversi mesi ormai è le prime 20 denunce potrebbero rappresentare solo l’inizio di una lunga serie. Ovviamente i controlli non riguarderanno solo il comune di Pieve Torina. 

L’accusa per loro è di falso ideologico, poiché tutti avevano presentato falsa documentazione dichiarando di risiedere nel comune gravemente colpito dal sisma, e percezione indebita di denaro pubblico. Per l’esattezza, la cifra si aggirerebbe poco oltre i 100mila euro. 
g.g.

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