Il comune di Caldarola riconquista un altro pezzo del centro storico.

Dopo i lavori di messa in sicurezza e bonifica delle macerie causate delle terribili scosse dell’agosto e dell’ottobre 2016, anche le vie a ridosso del Castello Pallotta sono state riaperte e le case non gravemente danneggiate sono nuovamente accessibili dai proprietari.

Secondo una ordinanza saranno riaperte via Mazzini e l’intera zona compresa tra via del Cassero e Colcù, sotto le facciate del Monstero e della chiesa di Santa Caterina, della Torre del Cassero e il tratto nord ovest delle mura del Castello Pallotta.

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Riaperture che avverranno dopo l’ultimazione degli interventi di bonifica delle coperture e di messa in sicurezza dei fabbricati.
Lavori che si aggiungono alla volontà di ridurre la Zona Rossa "rimasta relegata solo a pochissime vie - come si legge nella nota del Comune - , nuove opere di bonifica nelle prossime settimane saranno dirette all’ulteriore riduzione delle aree interdette in attesa della fine dell’emergenza e all’emissione di ulteriori provvedimenti di riperimetrazione o revoca".

GS
Giochi, laboratori, momenti di spensieratezza, incontri fra bambini e anziani per ricostruire il senso di comunità. Sono queste le attività che hanno dato forma ai campi estivi organizzati nell’ambito del progetto Resiliamoci lungo l’estate del 2019, a servizio dei minorenni del cratere sismico. Iniziative per bambini e ragazzini si sono tenute in quattro località, a Pioraco, Treia, Tolentino e Macerata, con lo scopo di dare linfa alle comunità che vivono da tre anni la dimensione del dopo terremoto.  

Ancora in questi giorni, mentre il suono della prima campanella si avvicina, proprio a Macerata si sta tenendo il campo estivo Verde estate, nella struttura di Villa Cozza. I laboratori organizzati dagli educatori  sono occasione di scambio intergenerazionale fra i bimbi e i nonni, verso il rafforzamento della dimensione comunitaria. Ad organizzare il campo è l’associazione Anima Giovani asd, una delle quaranta realtà del Terzo settore che si sono mobilitate.

Le attività di Glatad nei campi estivi Resiliamoci


Il progetto Resiliamoci ha fatto dei campi estivi uno strumento per il contrasto alla povertà educativa che rischia di radicarsi nei territori spopolati dal sisma. Aperti a tutti in forma gratuita, vi hanno partecipato anche minori rimasti senza casa dopo la scossa del 2016 e che da allora hanno conosciuto la vita da sfollati, il soggiorno nei container e nelle Sae, l’attesa infinita della ricostruzione.


L'argomento sarà approfondito con una intervista all'educatrice Rachele Pallotto nella prossima edizione del settimanale L'Appennino Camerte.

GS
"I commissari per la ricostruzione devono essere i presidenti della Regione".
E' questa una delle richieste che il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, ha espresso al nuovo Governo.
"Già dal penultimo messaggio abbiamo detto che è ora che i presidenti facciano i commissari.
L'ultimo anno è stato molto complicato, ci sono atti che stiamo facendo ora e potevamo fare un anno fa. La situazione è così matura che mi sembra scontato fare questa scelta. Si fanno le quote di riparto, ogni Regione porta avanti le proprie iniziative, dove ci si deve coordinare ci si coordina. Ci piacerebbe che uno dei primi provvedimenti del nuovo Governo sia questo, l'importante è ascoltare la Regione Marche le cui richieste sono nate da un accordo con tutte le altre Regioni che condividono questa scelta. Rispetto al sisma sono richieste consolidate, le stiamo facendo da due anni. Per noi un nuovo Governo è l'occasione per riprovarci. L'ultimo non ha fatto nulla. Il nostro lavoro è quello finalizzato ad ottenere il massimo in velocità. Il fatto che Paola De Micheli che conosce bene tutti i temi del sisma sia Ministro alle infrastrutture mi sembra una cosa importante. Abbiamo la possibilità di interloquire con un Governo dove le relazioni non mancheranno".
Poi le altre rischieste: "Il personale è un tema importante - aggiunge il presidente - così come  quello della ricostruione privata con la semplificazione delle procedure, stessa cosa per quella pubblica. Il tema sulla sicurezza e le garanzie dei lavoratori e sopratutto il tavolo col Governo sullo sviluppo. Chiediamo che queste richieste vengano prese subito in considereazione perchè sono anni che le portiamo avanti".

GS
"Dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo a partire da chi assumerà la responsabilità del processo di ricostruzione".
Lo scrive, in una lettera indirizzata a Nicola Zingaretti, il segretario regionale del Pd delle Marche, Giovanni Gostoli.
L'obiettivo del segretario regionale è quello di restituire alle zone terremotate un adeguato protagonismo nell'attività di Governo e per far sì che questo avvenga ha scritto a Zingaretti.
Due e diverse le lettere inviate al segretario nazionale del suo partito e al premier incaricato Giuseppe Conte dove dice che: "Negli ultimi dodici mesi non è stato fatto abbastanza e la  ricostruzione deve essere la priorità del prossimo Esecutivo che sollecitiamo ad approvare le norme confluite nel disegno di legge Verducci per accelerare la rinascita delle aree colpite dal sisma. Aspettiamo dal nuovo Governo una svolta puntuale e sostanziale, attenzione reale e tangibile ai cittadini e alle comunità colpite dal sisma, l'assunzione della ricostruzione e del rilancio del centro Italia quale grande questione nazionale - scrive nella missiva inviata a Zingaretti - Di questo il Pd dovrà assolutamente farsi carico, essere il fattore propulsivo, dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo, a partire da chi assumerà la responsabilità del processo di ricostruzione". A Conte sollecita soprattutto un cambio di passo nella ricostruzione e l'approvazione del dl Verducci.   "Questo primo anno della diciottesima legislatura e del Governo da lei guidato non ha dato irisultati annunciati, che le comunità che hanno vissuto il terremoto aspettavano - scrive a Conte, Gostoli - . Risulta pertanto decisiva una inversione di tendenza e un colpo d'ala per ciò che riguarda il sisma del centro Italia". 

GS
Una scossa di 4.1 con epicentro Norcia, avvertita questa notte alle 2.02 nel territorio già interessato dal sisma del 2016, ha riacceso i ricordi dei momenti di paura cominciati tre anni fa.
Puntuale come sempre il geologo Emanuele Tondi ha spiegato che si tratta di una ripresa della sequenza che nel 2016 aveva interessato la zona di faglia del Monte Vettore- Monte Bove.
Sul suo profilo Facebook ha infatti scritto: "La zona epicentrale è sempre quella della sequenza sismica iniziata 3 anni fa, il 24 agosto 2016 e culminata a fine ottobre dello stesso anno. La zona di faglia è, quindi, ancora quella del Monte Vettore-Monte Bove. Si tratta di una ripresa della sequenza, sempre possibile e che non era per nulla terminata. Negli ultimi 3 mesi, come nei mesi precedenti, si sono verificati numerosi terremoti, anche se molti non li abbiamo percepiti. Purtroppo, la zona destabilizzata è molto grande e la sequenza di aftershocks lunga. Inoltre, il terremoto di magnitudo 4.1 è seguito dai "suoi" aftershocks".
Dopo la scossa delle 2.02, infatti, ne sono seguite altre, tutte con epicentro Norcia, con una magnitudo compresa tra 2 e 3.2.

GS
Ancora tutto fermo per gli impianti sciistici di Frontignano. L'associazione Pro Frontignano lancia il grido d'allarme.
E' uno dei fondatori dell'associazione, Filippo Campanile, a chiedere chiarezza sulla questione affinchè tempi di riapertura degli impianti non continuino ad essere così lunghi.

"Ci troviamo alle porte dell’autunno - scrive - e, come sempre, gli impianti a fune ed il loro contorno si trovano in una situazione che definire offensiva nei confronti delle decine di migliaia di utenti che si erano creati un’aspettativa di riapertura, sarebbe riduttivo!

Non è possibile per noi spettatori stabilire chi, tra le numerosissime figure coinvolte abbia maggiori o minori responsabilità. Tuttavia, se queste figure si stanno realmente coordinando, certamente a brevissimo potremo consultare nel sito del Comune le delibere di affidamento alle ditte aggiudicatarie dei vari lotti del lavoro (affidamenti che ci auguriamo vivamente esser già stati perfezionati da tempo) e, entro poche settimane, vedremo finalmente tecnici all’opera nella zona delle Saliere.

Se queste figure non si stanno coordinando, significa che lo status quo fa comodo un po’ a tutti, e continueremo ad oltranza ad assistere al nulla.

Non dimentichiamo che dal novembre 2017 è disponibile uno stanziamento di 8 milioni di euro per la rifunzionalizzazione di tutti gli impianti di risalita di Frontignano, e che da ben due anni Ussita sta facendo di tutto per lasciarselo scappare. Consultando i prospetti pubblici relativi ai trasferimenti di denaro dalla Regione ai Comuni, ad oggi di quei milioni non risulta bonificato nemmeno un centesimo, troppo comodo incolpare la Regione di questo, non è assolutamente colpa della Regione".

GS

Giornata di sopralluoghi, sabato scorso, per il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari.
In vista dell'inizio del nuovo anno scolastico Pettinari ha visitato l’Istituto Agrario “Giuseppe Garibaldi” e l’ITE “Alberico Gentili” per monitorare lo stato dei lavori.


“In questo periodo si sono sovrapposti i lavori necessari alle nuove esigenze delle varie scuole - afferma Pettinari - con le opere che rientrano nella programmazione di investimenti, tra ampliamenti, ristrutturazioni, miglioramenti sismici, manutenzione. L’Amministrazione provinciale ha sempre avuto la massima attenzione verso l’edilizia scolastica e prosegue l’impegno a rispondere in modo adeguato alle necessità delle scuole. Questo giro di sopralluoghi è utile per verificare lo stato dei fatti, capire se ci sono problematiche e risolverle”.

Nei prossimi giorni sono previste nuove visite nelle altre scuole della provincia.

GS
A tre anni dal sisma che ha colpito il centro Italia, e in particolare le Marche, Fondazione Symbola ha presentato un report sullo stato della ricostruzione, un’analisi critica delle difficoltà e dei ritardi accumulati e le proposte per avviare la rinascita delle comunità e dei territori.
A spiegare quanto emerso dall'elaborazione dei dati ufficiali, le cui fonti sono quelle del sito del commissario e della Regione, è il segretario generale della fondazione, Fabio Renzi ai microfoni di Radio C1: "Su 46mila edifici privati danneggiati nelle Marche - spiega - , con danno lieve e grave, gli edifici con progetto di ripristino presentati sono solo 6000: il 13%.
Mentre gli edifici per cui sono stati autorizzati intervento e finanziamento sono 2800, appena il 6%, e non significa che abbiamo cantieri aperti per questa percentuale. La quota  infatti scende, perchè una volta che è stato autorizzanto l'intervento bisogna attendere la procedura da fare con la banca.
Le pratiche esaminabili dagli uffici incaricati, all'anno, sono 1250, una percentuale del 2.7% annua. I progetti presentati ogni anno sono in media 3500, mentre la media mensile è di circa 300 pratiche.
Significa - aggiunge Renzi - che per la sola presentazione di tutti i progetti ci vorranno 15 anni. Questi dati ci parlano di una prospettiva di ricostruzione di 30 o al massimo 35 anni. Noi finiremmo, andando avanti con questi tempi, nel 2044 o al massimo 2049. Un report complesso - conclude - quello che abbiamo presentato, molto ricco, ma molto chiaro. Abbiamo fatto lo stato dell'arte e una analisi critica su quali sono le storture che hanno portato a questo esito e abbiamo presentato le nostre proposte, grazie alle quali si potrebbe anticipare la fine della ricostruzione fisica  al 2030".

Tra le proposte, un paragone con il ciclismo: "Quando si corrono gare importanti  -dice - gli atleti si trovano sulla linea di partenza e cominciano la corsa. Solo a fine gara vengono fatti i controlli antidoping. Se i controlli venissero fatti all'inizio, ogni gara durerebbe settimane. Dovremmo ragionare così anche con la ricostruzione e i professionisti che se ne occupano: sono esperti che hanno superato un esame di stato per iscriversi ai rispettivi ordini. Facciamoli correre, poi alla fine faremo gli eventuali controlli".

GS
Sarà benedetto domani, in occasione dei festeggiamenti per il santo patrono, il nuovo altare ligneo del centro di comunità Santissima Annunziata a San Ginesio.
La celebrazione ci sarà alle 10.30 e sarà presieduta da padre Paolo Benanti, ministro provinciale del Terzo Ordine Regolare di San Francesco.
Autore dell'altare il maestro Luigi Ferretti a cui l'opera è stata commissionata dal parroco padre Antonio Tripaldi.
"Questo altare - spiega l'artista tolentinate - nasce da una richiesta di padre Antonio per utilizzare l'unico luogo dove, dopo il sisma che ha danneggiato le chiese, è possibile praticare  il culto.
L'altare - prosegue Ferretti - vuole essere la testimonianza dei cittadini di San Ginesio che hanno finora portato alta la cristianità e continuano a farlo. E' sorretto da dodici elementi lignei che fanno da supporto al piano dell'altare e che rappresentano i dodici apostoli e, al tempo stesso, l'essere umano e i cittadini di San Ginesio.
Sotto a questo piano c'è una grande Eucarestia sospesa nel vuoto.
E' un segno di continuità e pacifica contrapposizione all'immobilismo dei nostri tempi. Vuole essere una ricerca culturale per affrontare il futuro. Proprio per questo vede anche la scultura di Maria Vergine, suprema maestra dell'accoglienza, che da sempre ci accompagna nel cammino della vita".
Una grande soddisfazione per Luigi Ferretti quella di realizzare la richiesta del parroco: "Ho fatto quest'opera molto volentieri - dice - perchè sono ospite a San Ginesio dal 1982, l'anno in cui ho cominciato ad insegnare all'istituo professionale della città. Quindi per me è un centro molto importante".

GS


Accorato l'appello del primo cittadino di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, ai politici che nelle ultime ore sono impegnati nelle consultazioni a causa della crisi di Governo.
"Siamo a tre anni dal sisma - dice Giuseppetti - e sono deluso da come è stato gestito il terremoto e dalle procedure per andare avanti in questi paesi.
Abbiamo sperato fin dall'inizio, ma con il tempo la speranza si è affievolita e ora siamo arrivati ad una situazione non più sostenibile.
Nessuno sgurado è stato rivolto dal Governo ai terremotati. Non vedo soluzioni pratiche, ma lungaggini che non si sono di certo accorciate. Tante promesse non sono state mantenute. E' inammissibile che siamo in uno stato di stallo e non si capisce il motivo. Parlo per il mio paese che non è una metropoli. E' un paese piccolo, ma con un patrimonio immenso. Non si capisce come mai, dopo tre anni, non si riesca a partire per rimettere a posto questo paese. Non ci è stata data la possibilità di accelerare i tempi in una situazione come quella di Caldarola.
Non si rendono conto che non tutti i paesi sono uguali. Ho sempre detto che mancava il personale negli uffici. nel mio Comune abbiamo ancora bisogno di personale, ora lo concedono solo ai Comuni che prendono in carico l'iter delle abitazioni in B. Questo significa che non c'è la volontà di accelerare i tempi sulle nostre difficoltà. Ci sono poi tante altre cose che non sono state fatte. Non hanno capito ancora quali sono i Comuni che sono stati azzerati dal sisma".
Poi l'appello al Governo che verrà: "Io mi auguro che del terremoto se ne parli - dice Giuseppetti - . Ormai sono mesi che non si parla di questo tema.
Mi auguro che i politici non abbiano solo le parole, ma che vengano ai fatti per dimostrare di avere una visione diversa di aiuto per il centro Italia. Per fortuna ci sono state le donazioni e il cuore di molte persone italiane e straniere che hanno permesso di fare qualcosa per la nostra popolazione. Abiamo tenuto alto il tessuto sociale di Caldarola grazie all'intervento di persone con un grande cuore hanno pensato a noi.
Mi auguro che chi andrà a governare capisca che il centro Italia è stato ferito, ha una ferita grave e deve guarire il prima possibile".

GS

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