Palazzo Ricci a Macerata ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del Master universitario di 1° livello interateneo per “Esperto in programmazione, valutazione e gestione degli investimenti pubblici e manager delle politiche e dei programmi di sviluppo e coesione” con rilascio di titolo di studio congiunto, promosso dalla Fondazione Carima in collaborazione con i due atenei della provincia di Macerata, durante la quale la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti e i Rettori John Mc Court e Claudio Pettinari hanno firmato la convenzione che disciplina il rapporto di collaborazione tra i tre enti.

Il corso si inserisce nel solco degli accordi quadro siglati nel 2022 dalla Fondazione Carima con l’Università di Macerata e l’Università di Camerino, finalizzati a realizzare attività di formazione, informazione e supporto operativo rivolte alle amministrazioni pubbliche provinciali, allo scopo di favorire la diffusione delle opportunità di finanziamento offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dalla programmazione europea per il settennato 2021-2027.

Entro il prossimo quinquennio, infatti, saranno a disposizione della provincia di Macerata 5 miliardi di euro riferibili alle risorse della ricostruzione post-sismica, del PNRR e del Fondo complementare, nonché della programmazione regionale dei fondi strutturali. Pertanto il sistema istituzionale dovrà sostenere un grande sforzo amministrativo, di monitoraggio e di rendicontazione che le regole d’ingaggio delle risorse straordinarie richiedono per non andare incontro a meccanismi sanzionatori o alla rinuncia dei nuovi fondi.

Siamo orgogliosi – ha dichiarato la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – di essere riusciti come Fondazione Carima ad attivare un partenariato che ci vede insieme all’ateneo camerte e a quello maceratese, certi che questa collaborazione ci darà la possibilità di raggiungere risultati che singolarmente non avremmo potuto conseguire a vantaggio della crescita del nostro territorio. Volevamo essere di supporto agli enti e alle istituzioni maceratesi su un tema così cruciale e penso che questo master possa rappresentare uno strumento utile e valido che mettiamo a loro disposizione.

Siamo molto soddisfatti  ha affermato il Rettore Unicam Claudio Pettinari di dare concretezza all’accordo firmato nei mesi scorsi con la Fondazione Carima ed avviare un percorso formativo in sinergia con l’Università di Macerata. Unicam ha infatti prontamente accolto la proposta della Fondazione Carima, mettendo ancora una volta a disposizione del territorio tutte le competenze, i saperi, le tecnologie, il know-how dei propri ricercatori e delle proprie ricercatrici sia nei settori tecnologico-scientifici e giuridici, che nella progettazione, nella certezza che potremo portare un contributo concreto. Ringrazio il Prorettore vicario Graziano Leoni, che sta coordinando per Unicam le attività ed i progetti che vengono messi in campo”

Unisce i 4 atenei delle Marche la competizione Start Cup Marche 2021 #vincelatuaidea, riservata a studenti universitari e ricercatori con brillanti idee imprenditoriali di contenuto innovativo, che aspirino a costituire un’impresa anche di tipo spin off universitario.
Organizzata e promossa dall’Università di Camerino l’edizione 2021 della Business Plan competition si apre con la novità della stretta sinergia tra tutte e quattro le Università della Regione per stimolare ad un percorso di autoimprenditorialità che potrà significare  doppio beneficio, per il futuro professionale e lavorativo degli stessi editori, e per tutto il territorio. Una sfida che ha in sè l'aspettativa di cercare di uscire da un difficile anno pandemico che, in una terra già fragile, ha aggravato una preesistente crisi economica. La presentazione ufficiale di Start Cup Marche 2021 è avvenuta  nella sede del Rettorato di Unicam. Ai saluti e ad una prima illustrazione del rettore Claudio Pettinari , sono seguiti gli interventi di Daniele Rossi, delegato del rettore per Start-up, spin off e incubatore tecnologico, di Stefano Marasca per l’Università Politecnica delle Marche, di Fabio Musso per l’Università di Urbino e di Francesca Spigarelli per l’Università di Macerata. Dal germoglio di un’iniziativa che era già partita da diversi anni, la collaborazione tra i quattro atenei fa oggi fiorire una ulteriore occasione di ripresa per tutto il territorio regionale.

“ E’ un percorso sul quale nutriamo tante aspettative- ha detto il rettore Claudio Pettinari- . Il bando aspira a far nascere le idee innovative dei giovani, ma interessante sarà anche tutta la fase di costruzione dell’idea che vedrà in sinergia i quattro atenei e che potrà portare alla nascita di un’impresa. Ci sarà infatti la fase del sostegno e della promozione delle idee che congiuntamente valuteremo”. Guardando alla passate edizioni promosse da Unicam, Pettinari ha ricordato che dal momento in cui sono state avviate le competizioni, l’ateneo di Camerino è riuscito a generare ben 28 Spin off, cinque dei quali hanno raggiunto una maturazione tale da diventare importanti imprese generando risorse e un ritorno di crescita anche sul territorio". 
Il completo iter del bando, è stato sintetizzato da Daniele Rossi. Entro il 6 settembre sarà possibile iscrivere “l’idea di impresa innovativa” inserendo la propria università di appartenenza; un mese di tempo nella prima fase per dettagliare la propria proposta in un Business plan ma i partecipanti avranno nel frattempo l’opportunità di seguire seminari corsi e workshop organizzati dai 4 atenei con riguardo agli aspetti più tecnici e fondativi di un’impresa. Il momento conclusivo della prima fase si avrà entro il mese di ottobre; davanti ad una commissione qualificata formata dai rappresentanti delle 4 università delle Marche e da esponenti dell’industria, dell’editoria ed esperti in innovazione, i concorrenti saranno chiamati ad illustrare i contenuti della propria idea. Verrà quindi formata una graduatoria sulla base della quale verranno scelti i tre premi sotto forma di incentivi alla creazione dell’impresa.b I tre finalisti dovranno infine difendere la propria idea vincente in un evento nazionale che si terrà nel mese di novembre all’Università di Tor Vergata a Roma.
"Lo sforzo maggiore che ha spinto quest’anno ad un coordinamento tra tutte le università della regione- ha spiegato Rossi- è nella particolarità di un anno che dovrebbe stimolarci, guidarci verso l’uscita. La crisi fa paura a noi come agli stessi studenti, tant’è che uno degli ultimi sondaggi realizzati in concomitanza con la Festa del Lavoro, ha evidenziato che il 66% degli intervistati ritiene desiderabile per sé o per la propria famiglia il posto fisso, meglio ancora statale. Per contro è scesa dal 25% al 12 % la percentuale di coloro che auspicherebbero un lavoro autonomo. Abbiamo quindi l’assoluta necessità di rilanciare lo spirito imprenditoriale dei nostri studenti , in un contesto lavorativo che negli ultimi anni è radicalmente cambiato. L’attività di Start -Cup si prefigge quindi di stimolare gli studenti a tentare di attaccare il mondo del lavoro. Partiamo dunque con questa nuova avventura che speriamo sia prolifica di progetti da promuovere”.
Entusiasmo per il debutto di una sinergia a 4 sull’iniziativa, è stato espresso da Stefano Marasca dell’ Univpm, evidenziando come quella linea di stimolare l’imprenditorialità giovanile portata avanti da anni, oggi debba essere ulteriormente seguita, seppure il terreno di partenza sconti difficili condizioni. Tra le caratteristiche del Bando della Start-Cup 2021 in evidenza nel suo intervento la possibilità del supporto concreto( in termini di sostegno alla creazione del Business plan, alla normativa sul diritto d’autore e sull’accesso a possibili finanziamenti ) che viene dato a chi propone l’idea e poi va avanti con l’intento di svilupparla. Come peculiarità caratterizzante l’iniziativa, lo stesso Marasca ha tenuto a sottolineare che lo stimolo economico e il supporto sono destinati ad idee editoriali non necessariamente rivolte ad una certa intensità di capitale tipica dell’investimento tradizionale.“Le idee imprenditoriali alle quali Start –Cup si rivolge, possono essere infatti improntate tutte sulla conoscenza. L’apprezzamento che il comitato di valutazione potrà fare rispetto ala portata delle idee, è assolutamente a 360 gradi e questo è un aspetto a mio avviso molto rilevante: ormai l’imprenditorialità si sviluppa in tantissimi settori con un coefficiente di investimenti in conoscenza e in competenze delle persone che è decisamente più rilevante rispetto a qualsiasi aspetto d’intensità di capitale quale siamo abituati a pensare in riferimento ad una impresa di tipo più tradizionale. Questi sono gli aspetti caratterizzanti che ci hanno spinto a collaborare con entusiasmo, in quanto perfettamente in linea con le aspettative d'imprenditorialità delle persone giovani”.
Delle grosse difficoltà, sopportate negli ultimi anni da un territorio marchigiano fatto di un' economia diffusa e di una tradizione industriale commistione tra mondo rurale agricolo e attività manifatturiere, ha parlato Fabio Musso di Uniurb. “ Difficoltà che per le aree più arretrate collinari e montuose sono anche infrastrutturali e che portano ad un inaridimento, non solo del tessuto imprenditoriale, ma anche demografico. Per contrastare il rischio di desertificazione- ha detto- una delle strade è sicuramente quella dell’imprenditorialità, anche in relazione al fatto che, se vi sono imprese che chiudono (tanto più per l’acuirsi della pandemia) si chiudono opportunità di lavoro. La logica del lavoro e dell’occupazione va dunque perseguita, non solo attraverso la ricerca del posto fisso, ma anche attraverso l’imprenditorialità. La logica delle condizioni protette del posto fisso va superata, la via maestra da seguire è quella dell’imprenditorialità, seppure sia caratterizzata dal rischio. Dovere dell’università non è solo quello di lavorare per una formazione degli studenti ma anche a favore della comunità; questo bando dichiara di diffondere la cultura d’impresa nei settori professionali e accademici che hanno ancora poca familiarità con l’attività imprenditoriale e dunque  non ci si rivolge solo ai laureandi ma ache a chi ha terminato da tempo i propri studi e desideri sfruttare le proprie competenze, attraverso l’imprenditorialità . È questo un messaggio che indirizza verso una fase di cambiamento e verso il superamento delle criticità, grazie a nuovi settori che stanno emergendo, ponendosi in chiave propositiva, individuando una strada innovativa in grado di generare valore per se stessi e, creando occupazione per tutta la comunità. Anche in una difficile situazione di cambiamento, credo che sia un’occasione insistere verso lo stimolo all’imprenditorialità”.
Nel chiudere il suo intervento citando lo slogan"avere un’idea è un’ottima cosa, ma occorre sapere come portarla avanti",di fronte all’iniezione di fiducia e al messaggio positivo che Start Cup –Marche è in grado di diffondere tra i giovani studenti, Francesca Spigarelli di Unimc, ha inteso sottolineare che questo bisogno di fiducia va sostenuto con degli strumenti che sono imprescindibili;, su questo, ogni ateneo potrà offrire quel quid in più che fungerà da ulteriore stimolo all’idea.

La Start Cup Marche .è l'unica della regione ad essere accreditata dal Premio Nazionale dell'Innovazione, promosso dall'associazione PNI-Cube che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane. 
Sarà possibile iscrivere l'idea di impresa entro il 6 settembre, metre il Business Plan va presentato dal 7 settembre all'8 ottobre 2021.
Tutte le informazioni sulle modalità di iscrizione e di partecipazione sono disponibili nella pagina https://start-cup-marche

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.c.
L’Università di Macerata celebra Dante Alighieri in diretta social. In occasione del 700esimo anniversario dalla morte del poeta, sarà Roberto Benigni il protagonista dell'evento organizzato dall'Università di Macerata. Benigni presenterà in anteprima nazionale il terzo capitolo del suo progetto editoriale, nato nel 2015 in occasione del 750 anniversario dalla nascita del poeta, dedicato alle letture dantesche.

L’intervento di Benigni all’Università di Macerata sarà preceduto dai saluti del rettore Francesco Adornato e della direttrice del Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo Lorella Giannandrea nonchè dalle riflessioni di Franco Musarra, professore emerito di letteratura Italiana all’Università Cattolica di Lovanio, originario di Apiro e di Donato Pirovano, docente di filologia e critica dantesca all’Università di Torino. A moderare sarà invece la professoressa Sara Lorenzetti.

Il rettore Adornato ha commentato: "Siamo felici di avere ospite all’Università di Macerata la persona che ha tanto contribuito ad avvicinare il grande pubblico a un gigante della letteratura e del pensiero, presentando in anteprima nazionale il terzo capitolo del progetto di studio sulle sue letture. L’Umanesimo che innova non è per noi uno slogan, ma un intimo convincimento: la necessità di approfondire, costruire, porgere conoscenze in modo non parcellizzato, né meramente tecnocratico, ma sulla base di un umanesimo in grado di affrontare la frammentazione individuale e collettiva che stiamo vivendo".

L’evento sarà trasmesso in live streaming alle 15 e 30 di venerdì 30 aprile sulla pagina Facebook "UniMc | Università di Macerata" e il convegno sarà valido come formazione in servizio per gli insegnanti.

l.c.
Un anno di pandemia, un anno in cui tutto è cambiato, anche per l'Università di Macerata, costretta come tutti gli altri atenei a proseguire con le lezioni e le lauree a distanza.
E se da un lato il rettore Francesco Adornato stila un bilancio di ciò che è stato, nel momento in cui si prosegue con le vaccinazioni dei docenti e del personale amministrativo si guarda anche al futuro e a ciò che l'Università tornarà ad essere: "È stato un anno faticoso - dice - , sorprendente, che ha stremato i rapporti sociali, li ha ridotti e ha creato molte complicazioni alle singole persone perchè la comunità ne è stata colpita nel profilo distintivio.
Tutto questo ha richiesto all'Università una implementazione della forza, un impegno più forte, perchè abbiamo dovuto rimediare in tempi rapidi, rispondere alla problematica dell'insegnamento a distanza con la tecnologia che però non sostituice la presenza.
Abbiamo garantito la didattica - spiega - ma è rimasto sempre chiaro a me e agli studenti che il tratto distintivo dell'esperienza universitaria sia quello delle lezioni in presenza. Non si possono costringere studenti e docenti ad andare contro la natura umana che è quella dei profili sociali.
Siamo rimasti in contatto con gli studenti attraverso la radio dell'ateneo - dice -  con iniziative e webinar; abbiamo sopperito con la tecnologia, che considero essere un elemento complementare dell'esperienza universitaria in presenza, un elemento che certamente cambierà il percorso di studi, ma non sostituirà mai la presenza delle persone, non toglierà l'umanità che vive nelle esperienze fisiche".

La sensibilità al centro dell'impegno del rettore che comprende come esprienze tanto attese quali la laurea debbano tornare ad essere come prima della pandemia, quando si potrà: "Era un momento di grande aggregazione emotiva - racconta - , non erano solo la pergamena o la proclamazione, ma un passaggio che coinvolgeva la famiglia, era un rito e come tutti i riti ha un suo significato di conferma della realtà umana nel suo sentire più profondo, che è quello dello stare insieme.
L'esperienza fatta attualmente a livello globale inciderà sulla strumentalizzazione utilizzata - spiega - e credo che le università si attrezzeranno per fornire un duplice sistema di formazione didattica. Nell'ultimo anno, quando abbiamo potuto riaprire in presenza, lo abbiamo fatto, perchè vogliamo sostenere la fiducia dei nostri studenti che si attendono di tornare alla normalità".

Si guarda al futuro, quindi, nell'attesa di poter tornare a ciò che era, anche grazie alla campagna vaccinale: "Avevamo iniziato la scorsa settimana quando la somministrazione di AstraZeneca è stata interrotta, poi è ripresa lunedì scorso. Abbiamo preso il tempo per riorganizzarci e abbiamo continuato con la somministtazione sia ai docenti che al personale amministrativo, perchè tutto ciò che si può porgere in presenza agli studenti ed agli interlocutori è un dono che facciamo all'umanità. È stato vaccinato anche il personale che non è dipendente, ma presta i servizi come portierato e pulizie: ci è sembrato coerente, doveroso e giusto. Fra qualche giorno - aggiunge - inizierà la vaccinazione dei soggetti fragili". 

La campagna vaccinale rappresenta così il primo passo verso un possibile ritorno alla normalità a cui Adornato crede fortemente: "Se c'è un messaggio che ho cercato di dare in questi anni è che noi guardiamo con ostinata fiducia al futuro. Credo che, anche se per questa sessione non potremo fare le lauree in presenza, tuttavia ripeteremo appena possibile la stessa emozionante cerimonia dello scorso settembre quando, in una pausa consentita dalle norme sanitarie, abbiamo consegnato in tre pomeriggi le pergamene di laurea ai ragazzi. Il messaggio significativo di un legame profondo che connette gli studenti all'università, alla città, al territorio intero. Una manifestazione di sensibilità da parte dell'Ateneo che ha voluto mostrare al virus che noi saremo più forti. Per ora siamo confinati nei nostri rapporti, ma torneremo con più energie e più entusiasmo di prima. 
Universitas, nel suo significato, comprende tutto l'insieme, una comunità di uomini e donne con l'obiettivo di aggregare tutte le figure: fare in modo che l'ascensore sociale, garantito dalla costituzione, venga realizzato. Questa è l'esperienza che noi stiamo ricavando dal virus: torneremo come Università più forti di prima e più solidali di prima, avremo appreso una lezione da una esperienza drammatica". 

GS
“L’ordinanza e i decreti? Sono fondamentali per la gestione dell’emergenza pandemica, e l’Ateneo li accetta con grande rispetto e senso di responsabilità”. Sono state queste le parole del Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, in vista del nuovo dpcm e all’indomani dell’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Marche Acquaroli. Opinione sposata anche dal Rettore Unicam Claudio Pettinari, alle prese anche lui con la riorganizzazione della didattica nell’ateneo camerte.

“Un provvedimento che dobbiamo accettare – sostiene il Rettore Pettinari –, anche se abbiamo letto negli occhi dei nostri studenti il dispiacere per non poter vivere una situazione normale. Le lezioni a distanza sono già attive e procedono bene, sono disagi che abbiamo già vissuto a marzo e a cui eravamo preparati. Abbiamo sicuramente investito molto per trovare nuove aule, organizzare il lavoro e le lezioni, anche a livello finanziario. Capisco anche il disagio degli studenti fuori sede: è chiaro che non saranno disposti a grandi spese per trovare un alloggio e poi seguire le lezioni a distanza, questo potrebbe essere un danno ulteriore per la comunità, danno che per altro già esiste. La speranza è che non essendoci limite alla Provvidenza, questo ‘mini-lockdown’ possa sortire ottimi effetti e permetterci di tornare a lavorare serenamente già da dicembre”.

Una speranza condivisa anche dal Rettore Unimc Francesco Adornato: “Il quattro dicembre scadrà l’ordinanza, l’augurio è quello di vedere una situazione più distesa e poter tornare in presenza: il nostro disagio è anche quello dei nostri studenti: l’Università è un’esperienza formativa, culturale, civile, ideale, la cui ricchezza si sublima nella presenza. L’ordinanza e i decreti sono provvedimenti spiacevoli, ma fondamentali per la gestione dell’emergenza pandemica, e l’Ateneo li accetta con grande rispetto e senso di responsabilità. Certo – conclude il Rettore –, Unimc aveva investito molto, anche a livello finanziario, per poter permettere lo svolgimento della didattica in presenza, ma i tempi che corrono impongono questo. Comprendo e accetto le decisioni del Governo e della Regione”.
L’Università di Macerata inaugura domani il suo 730° anno accademico. In un periodo difficile per la città e per tutto il Paese, l’ateneo trova comunque la sua luce, rinfrancato dalle numerosissime iscrizioni, sintomo per il Rettore di grande fiducia e voglia di fare dei giovani, e dalle celebrazioni di domani, a cui presenzierà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Sette secoli e oltre sono tanti – così il Rettore Francesco Adornato  ai microfoni di Radio C1 inBlu –, ma  sembra che non li portiamo addosso. Tutte le università, e quindi anche la nostra, sono giovani per definizione e ogni anno i giovani che si iscrivono al nostro ateneo, nonostante i 730 anni che conta l’istituzione, portano freschezza e dinamismo”.

“Domani noi saremo orgogliosi e onorati della presenza del Presidente della Repubblica – prosegue Adornato –, una figura che ci infonde grande fiducia, come lo ha fatto ad altre comunità e lo fa a tutto il Paese. Spero che, per la secolare storia dell’ateneo, possa essere una giornata molto importante e che ricorderemo anche in futuro”.

Domani le celebrazioni, rimandate dal 9 marzo scorso, che inizieranno in Piazza della Libertà alle 10 e 40, con l’arrivo del Presidente Mattarella previsto per le 11. Dalle 11 e 30 al teatro Lauro Rossi gli interventi degli ospiti.

Red.
Sono tornati i coriandoli rossi a Macerata, sono tornate le grida di giubilo e gli applausi.
Sono tornati gli studenti dell’Università nella città che li ha visti crescere e formarsi, per perderli di vista nel momento per loro più importante: quello della laurea, discussa nei salotti di casa, festeggiata da terrazze e giardini nei mesi amari del lockdown.

Sono iniziati ieri i Graduation Day con cui l’Ateneo ha voluto celebrare dal vivo i suoi oltre 1.300 laureati a distanza.
“Avevamo preso un impegno e abbiamo mantenuto la promessa - ha detto il rettore Francesco Adornato - . La vostra presenza ribadisce l’energia della vita, di come possa essere più forte di qualsiasi tentativo di frenare il cammino della gioventù. Abbiamo insistito tanto per realizzare questa iniziativa, per riproporre il valore della vitalità e perché l’Università ha una funzione sociale, è presente e comunica messaggi di un futuro prossimo, fatto di vicinanza, di fratellanza, di centralità dello studente. I nostri numeri anche per quest’anno ci danno indicazioni molto positive. Siete venuti da vicino e da lontano e insieme riproponiamo con forza il ritorno dei coriandoli”.  
Ieri, in piazza della Libertà si sono ritrovati circa 200 neo-dottori dei Dipartimenti di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali e di Studi umanistici. Altrettanti e più ne sono attesi domani con i Dipartimenti di Economia e diritto, di Giurisprudenza e di Scienze della formazione, beni culturali e turismo. Domani sarà la volta di circa 450 laureati con lode di tutto l’anno.

Una cerimonia culminata in un flashmob liberatorio guidato dal gruppo danza del Cus e in una pioggia di coriandoli. Un momento significativo per l’Università di Macerata che, con questi eventi, si prepara ad accogliere di nuovo i suoi studenti nelle aule il prossimo 22 settembre.

GS

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Manca solo la nomina ufficiale da parte del Ministero per avviare l'impegno a Presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini per Andrea Sapterna.
Ieri la larga maggioranza in commissione per la nomina. Con 31 voti favorevoli e 5 contrari si potrà quindi procedere alla nomina, ma prima di parlare il docente dell'università di Camerino attende l'ufficialità del Ministero.
Intanto Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle esprime la propria soddifsazione: "Esprimo soddisfazione per il largo consenso espresso dalla Commissione Ambiente sulla nomina di Andrea Spaterna a presidente del Parco Nazionale dei Sibillini. Segno che l'autorevolezza della persona scelta, che al prestigioso curriculum scientifico in ambito veterinario associa una notevole capacità organizzativa, ha convinto i deputati" così Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera sul parere favorevole espresso dai commissari alla nomina di Spaterna, docente all'Università di Camerino, a presidente del Parco dei Sibillini".

GS

Un messaggio di speranza e un esempio di vita quello di Italo Spinelli.
Laureatosi in filosofia a 82 anni all’Università di Macerata per trovare una risposta alla morte dell’amata moglie, ora è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana.
Con lui, un esempio per tutti di impegno e passione, si complimenta il Rettore Francesco Adornato che è pronto ad accoglierlo di nuovo questa volta come studente di storia.
Dopo aver raccontato la sua straordinaria vicenda umana e formativa nel libro “Dov’è andata la tua anima?” edito da Mondadori, Spinelli, ex operario e cittadino di Finale Emilia, si è, infatti, iscritto alla laurea magistrale in Ricerca storica e risorse della memoria e si sta già preparando per superare il colloquio di ammissione. “Sono tranquillo – ha dichiarato – non vedo l’ora di cominciare le mi trasferte”.

GS

“Nelle Marche, solo il 18 per cento dei cittadini percepisce la mafia come un fenomeno preoccupante”. 

Presentato questa mattina in Unimc il rapporto dell’associazione Libera sulle presenza e percezione delle mafie e della corruzione nelle Marche. Si tratta del risultato di questionari e interviste sottoposti a cittadini e associazioni di categoria. Il Rapporto Liberaidee mette insieme l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa e fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva.

Un dato importante che emerge è che solo il 18 per cento dei marchigiani ritiene che la mafia sia un fenomeno di cui preoccuparsi nel nostro territorio. A parlarne insieme alla vice presidente di Libera Vincenza Rando, il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli e il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani. A portare i propri saluti, il rettore Francesco Adornato. Avrebbe dovuto essere presente anche il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Rato che però non ha potuto partecipare per motivi di lavoro.

“Il dossier racconta un Paese - ha affermato la vicepresidente di Libera - che ha una percezione delle mafie non veritiera. I cittadini la considerano come una cosa che non li riguarda, come se fosse un fenomeno globale come se non riguardasse le Marche. Ad esempio emerge anche disaffezione alla politica e la corruzione viene vista come qualcosa di endemico, che c’è, con rassegnazione. E questo ci fa porre una domanda: perché il nostro Paese ha questa opinione?”. Nell’indagine emerge proprio questo: non sembra chiaro che la mafia inquina la realtà, la democrazia, la politica. “Bisogna capire le politiche da portare avanti - è tornata a dire - e le Marche non si discostano dalla tendenza nazionale. Le Marche non sono caratterizzate dalla presenza di gruppi mafiosi nati in questo territorio ma è una terra che le mafie guardano con attenzione perché qui ci son già e speriamo non si espandano. Inquinano l’economia, la città, la politica e le professioni. Su Macerata non dobbiamo distorcere la visione - ha poi sottolineato - ma dobbiamo anche pensare che c’è bisogno di fare un cammino di consapevolezza”.

(La vicepresidente Rando)

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Che le Marche siano a rischio di infiltrazioni lo ha affermato anche Sottani che ha anche fatto un quadro di cosa effettivamente significa mafia al giorno d’oggi: “La mafia si è evoluta, è un organismo che presuppone forza di intimidazione mediante vincolo associativo, situazione di assoggettamento e di omertà. Lo scopo della mafia - ha ricordato - è commettere delitti, realizzare profitti e vantaggi ingiusti, condizionare la politica”. Secondo Sottani la mafia è fatta anche di professionisti, imprenditori, istituzioni ed è per questo che non va percepita come qualcosa di lontano, che non ci riguarda. Peraltro, “le Marche sono a rischio infiltrazioni perché sono una regione florida. Allora per combatterla non bastano i magistrati, ognuno deve fare il proprio lavoro rispettando le regole. Servono tre valori fondamentali: libertà, giustizia e sicurezza. Se la mafia è in Emilia-Romagna, se è in Umbria - ha concluso - non rimarrà dietro ai confini di quelle regioni”.

Il settore privilegiato dalla criminalità è l’imprenditoria: a sostenerlo è il Procuratore della Repubblica di Ancona Garulli: “Ci sono fenomeni allarmanti, fallimenti reiterati di attività, fatture per movimenti mai avvenuti. Esiste la possibilità di un inserimento di soggetti legati alla criminalità sul terreno legato all’economia. È attestato - ha ribadito - ed è un campanello di allarme”. La criminalità economica trova terreno fertile nelle Marche anche e soprattutto in seguito al terremoto. L’importante afflusso di denaro che servirà per la ricostruzione rappresenta un’occasione molto ghiotta per le mafie. “La Procura interviene nella fase repressiva e non nella prevenzione in senso stretto - ha spiegato - ma la settimana prossima verrà firmata l’intesa sperimentale tra autorità giudiziaria marchigiana e un soggetto giuridico che è la Struttura di Missione Antimafia per il Sisma che prevede un tavolo di monitraggio tra gruppo interforze e ispettorato del lavoro”. I giovani sono l’oggi e il futuro, ed è per questo che l’Università è ritenuto forse il luogo migliore per trattare temi come questo.

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A concludere i lavori è stato il rettore Adornato: “Nel 1860 l’Unità d’Italia si avviò dal nord. Adesso sta avvenendo una unificazione che parte da sud il cui soggetto unificante non sono più i Savoia e i militari, ma le forze delle mafie. Dove fa meno rumore la mafia - ha affermato - è proprio dove è più pericolosa. Laddove non si fa notare è li che inizia a radicarsi. I ragazzi sono il futuro e le cose dette oggi costituiranno le memorie del futuro”.

Gaia Gennaretti

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