Notizie religiose nelle Marche

Nuove infiltrazioni di umidità dai pavimenti delle Sae di Montecavallo. Ancora quattro casette del Consorzio Cns interessate dal problema e altrettante famiglie costrette ad uscire per consentire la sostituzione della pavimentazione con tutti i disagi che questo comporta. Nella stessa area che in tutto  conta dieci strutture CNS, altre tre Sae avevano riportato la stessa problematica,  risolta con la rimozione del pavimento e, in qualche caso, era stato permesso alle famiglie di rimanervi anche durante l'esecuzione dei lavori, riguardando l'umidità solo una parte della struttura. Fattostà che domani verranno sottoposte a controllo anche le ultime tre casette per verificare che il problema non riguardi a quel punto l'intera fornitura dell'area.

" Non si riesce a capire da dove venga questa umidità- afferma amareggiato il sindaco Pietro Cecoli- Dopo la precedente segnalazione, così come avvenuto anche a Muccia, si è ripresentato questo problema alle pavimentazioni. Speriamo che se ne venga a capo e si trovi una soluzione- continua il sindaco di Montecavallo- altrimenti il problema potrebbe anche ripresentarsi perchè non è stata messa nessuna pellicola di protezione tra il cemento e la pavimentazione e non vorrei che tra un anno si debba ricominciare daccapo. Le nostre Sae come quelle di Muccia hanno i famosi piedini ma evidentemente non basta. Il problema è che questo tipo di costruzioni non sono adatte per zone di montagna; avessero realizzato delle strutture a due piani forse non ci sarebbero stati questi problemi e avremmo sicuramente risparmiato ettari ed ettari di terreno fertile e pianeggiante e non avremmo avuto tutta questa cementificazione perchè le palificate di cemento che sono state realizzate, lì rimarranno sicuramente per secoli e secoli".

Intanto le famiglie delle quattro casette si preparano a fare i bagagli e a trovare una diversa sistemazione. " Noi - dice il sindaco- cerchiamo di essere sempre vicini alle persone che sono per la maggior parte anziane. Avevamo già avvertito un paio di giorni prima che sarebbero venuti a verificare e così volta a volta facciamo; so che qualcuno potrà arrangiarsi presso parenti o amici e gli altri, potranno essere ospitati a spese della ditta nella struttura del Beato Rizzerio. Vedremo comunque di dare un supporto massimo, anche perchè- conclude Cecoli- con tutto quello che hanno sofferto proprio non se la meritano un'altra situazione del genere. Speriamo che in breve tutto possa risolversi. Io sono fiducioso sempre per natura, però debbo dire che finora non abbiamo visto granchè di positivo. Sembra che sin dall'inizio, tutte le regole e tutti gli interventi siano stati fatti contro i comuni e contro la popolazione che ha già sofferto qualcosa di grave e devastante".   

C.C. 

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A Camerino continuano gli appuntamenti “Di giovedì”, organizzati a cadenza mensile dalla Sezione di Archivio di Stato per favorire la conoscenza dei suoi tesori documentari. "Per una nuova storia del territorio: le preziose fonti dell’Archivio di Stato di Camerino” è il titolo dell’incontro previsto giovedì 21 febbraio alle ore 16.00. Introdotto da Daniela Casadidio, l’appuntamento vedrà come relatrice la prof.ssa Emanuela Di Stefano che focalizzerà l’attenzione sui documenti-chiave che hanno aperto squarci di luce sulla straordinaria vitalità della città e del territorio lungo il secondo millennio, tanto da  porre Camerino in stretta relazione con i maggiori centri dell’economia e della cultura italiana ed europea.

" Da parte mia - spiega Emanuela Di Stefano- ci sarà un approccio di carattere storico archivistico. Le fonti dell’Archivio di stato di Camerino, quantunque numerosissime e lo dimostra  il suo patrimonio notarile che con circa diecimila tra bastardelli e volumi conservati è il più ricco delle Marche, sebbene un po'carenti con riguardo ai secoli più remoti, riescono comunque a rappresentare una storia quasi millenaria. Il secondo millennio è tutto rappresentato nei suoi snodi con riguardo sia alla storia della Camerino politica, economica culturale e sociale nonché demografica, sia alla storia del vasto e antico comune territoriale circostante che faceva capo a Camerino che si è fermato nel corso del '200, fino ad arrivare alla Provincia di Camerino.  Questa cosa- sottolinea la prof.ssa Di Stefano-  è spesso dimenticata, ma Camerino è stata territorio sede di delegazione pontificia, ovvero provincia, fino all'unità d'Italia. Ebbene, gli snodi di questa millenaria storia di Camerino, importante per se stessa e per il territorio circostante che andava da Caldarola a Serrapetrona, da Bolognola a Sefro, sono tutti rappresentati nei suoi documenti. Le tappe del lungo processo che rende la città protagonista di vicende geopolitiche dalle dimensioni sovraregionali sono impresse nei documenti della Sezione di Archivio di Stato di Camerino, che consentono di svelarne e approfondirne gli snodi cruciali. Se guardiamo infatti le fonti notarili, esse rappresentano perfettamente la vivacità economica, commerciale, manifatturiera della Camerino medievale fino al ‘700. Si pensi al fatto che queste fonti d'archivio vanno perfettamente ad integrarsi con fonti esterne per fortuna ricche e complete e cioè quelle di Prato, di Venezia, di Roma e, integrando queste fonti siamo riusciti a delineare un quadro sicuramente nuovo per molti cioè di questa vivacità economica dell'antica Camerino che era assieme a Pioraco grande produttrice di carta ma anche di  tessuti che venivano esportati ovunque, anche oltre l'Adriatico.  E ovviamente - conclude- nelle pieghe dell'archivio noi troviamo anche indizi della scuola pittorica. Come tutti sanno infatti Giovanni Angelo D'Antonio è emerso da un repertorio del notaribile di Camerino che, tra le altre preziose fonti, conserva anche diverse pergamene".

C.C.

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Ladri in casa di un parrucchiere di Sarnano. Dapprima pare abbiano preso di mira l’auto, una Bmw, dell’ignara vittima che stava dormendo nel momento in cui i ladri sono entrati in azione. Hanno spaccato i finestrini alla ricerca di qualcosa da trafugare o addirittura delle chiavi del mezzo o di casa. Poi, una volta compreso che lì non avrebbero trovato nulla, avrebbero deciso di entrare nell’abitazione. Stando ad una prima ricostruzione, sarebbero entrati forzando una portafinestra e si sarebbero appropriati di oro e gioielli vari. 

Il parrucchiere si sarebbe accorto dell’accaduto solo l’indomani al suo risveglio e ha denunciato l’accaduto alla locale stazione dei Carabinieri.
g.g.

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Mercoledì, 20 Febbraio 2019 15:13

Lavori in via Colli. Un ponte ciclopedonale.

Iniziati a Belforte del Chienti i lavori sul ponte di via Colli. Opere dettate anche da esigenze di sicurezza. Verrà realizzato un attraversamento ciclo pedonale che completa una più ampia e importante “passeggiata” che unisce due quartieri, quello di Santa Maria e quello delle Fornaci: “Questo percorso - spiega il sindaco Roberto Paoloni - è molto usata dai cittadini di Belforte ma non solo, anche dalle persone che vengono a camminare dalle nostre parti. Quindi era giusto e corretto completare questo asse pedonale”. Una delle ragioni più importanti di questa opera è la sicurezza, dato che i pedoni fin ora passavano di fianco al guardrail della provinciale e in passato si erano verificate dei piccoli incidenti in tal senso. Per i lavori sono stati investiti circa 90mila euro di risorse comunali e sarà realizzato prevalentemente in acciaio: “Sarà quindi una struttura molto leggera e anche esteticamente bella perché si troverà all’ingresso del nostro paese. In quella zona peraltro - aggiunge - era importante completare questo asse perché avevamo fatto già in precedenza un investimento importante per l’illuminazione pubblica. Inoltre fa parte anche di un percorso che stiamo mettendo in piedi insieme alla Proloco per le camminate che organizziamo d’estate e che stiamo proponendo pure per l’inverno”.
g.g.

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Risparmio di soldi pubblici. Contributo sociale del fare insieme. Sostegno alle economie locali. Sono diversi i vantaggi dell’Autocostruzione e Autoricostruzione familiare, modalità che potrebbe offrire ai proprietari di case, di diventare parte attiva nel mettere mano ai lavori.  Molto diffusi all’ estero e già sperimentati in diverse zone del Paese, i cantieri di auto-costruzione sono assolutamente legali, al momento sono tuttavia esclusi dai contributi statali per la ricostruzione post-sisma.

L’Associazione “Aria familiare” in collaborazione con il RAN Research Action Network del gruppo di ricerca Emidio di Treviri, sta lavorando per rendere possibile l'accesso ai contributi per la ricostruzione nell’area colpita dal sisma del 2016 e ricompresa nel cratere, anche ai cantieri in autocostruzione familiare dove i proprietari prendono autonomamente parte alla ricostruzione delle proprie case, con l'aiuto di parenti, amici, volontari che operano a titolo assolutamente gratuito. Resterebbero fuori impiantistica e ponteggi per i quali si rende necessaria la presenza di imprese nel rispetto delle norme di sicurezza ma, la modalità dell’auto-recupero, oltre al vantaggio di costi più bassi e al risparmio di soldi pubblici  può svolgere anche un'importante funzione aggregante della comunità.

Per raggiungere lo scopo, è stata elaborata  una richiesta formale al Commissario per la Ricostruzione e al  Sottosegretario Vito Crimi, in cui si argomenta la richiesta di inserimento dei cantieri in autocostruzione familiare tra quelli ammessi a contributo.

Per dare più forza all’azione è stata anche attivata una campagna di sensibilizzazione e informazione sia via web che incontri sul territorio. Uno di questi è in programma sabato 23 febbraio alle ore 16.00 nella sala riunioni del Contram a Camerino. Il momento di confronto servirà ad approfondire il tema dell’auto-ricostruzione e a condividere esperienze e testimonianze dirette.

Lanciata anche una petizione e raccolta firme online (https://www.change.org/p/piero-farabollini-autoricostruzione-nel-cratere) che ha già raccolto centinaia di adesioni. Verrà inviata al Commissario Straordinario per la Ricostruzione. 

C.C.

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Non si è fatta attendera la replica del Pd e del Laboratorio delle idee di Tolentino alla nota di Giuseppe Pezzanesi che rispondeva attacchi ricevuti in merito agli appartamenti per i terremotati.

"Al peggio non c'è mai fine - si legge nella nota del Pd - . Le ultime dichiarazioni del Primo Cittadino di Tolentino, diffuse attraverso il sito istituzionale del Comune, che continua ad essere usato come strumento di propaganda, sono squallide, vergognose e rispondono all’unico fine di scaricare la colpa del proprio fallimento ad altri soggetti, pensando di deresponsabilizzare se stesso. Affermare che la Regione Marche rallenti volutamente la città di Tolentino per scopi elettorali, come vuole fare intendere chiaramente il Sindaco nelle sue dichiarazioni, è al tempo stesso delirante e vergognoso, ma, soprattutto, costituisce una gravissima accusa, senza alcun minimo fondamento.  Il Partito Democratico - proseguono -  ha sempre dimostrato senso di responsabilità. Pur correndo il rischio di essere considerato “connivente" con l’attuale amministrazione Comunale: l’atteggiamento del partito, sia a livello locale che regionale, è stato collaborativo, sapendo benissimo che in certe situazioni terribili, occorre mettere da parte la competizione elettorale e unire le forze per il bene della città.   Anche per questo le accuse infamanti del Sindaco sono ancora più squallide, tentando goffamente di affibbiare ad altri la colpa di un fallimento che, come oramai è evidente a tutti, è solo dell’Amministrazione Comunale. Anche perché se così non fosse, non si capirebbe come mai in tutti gli altri Comuni del cratere sismico si notano evidenti segni di rinascita qui ancora lontanissimi. Forse San Severino, Belforte del Chienti, Caldarola, Castelraimondo o Sarnano (solo per citarne alcuni) non sono comuni della Regione Marche - concludono - ? Prima che sia troppo tardi auspichiamo che qualcuno vicino al Sindaco abbia più senno e prenda atto che o si stacca la spina a questa amministrazione o si stacca la spina al Comune di Tolentino". 

GS

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La Diamond Private Investment, sponsor principale del Premio Ravera di Tolentino, indagata per truffa e autoriciclaggio.

A rimarcare l'inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano è il Movimento Cinque Stelle di Tolentino.

"Dopo Wagner per il progetto delle Terme Santa Lucia e dopo la San Giovanni Bosco Arpa Foundation che avrebbe dovuto finanziare una parte del campus - dice il consigliere Gianni Mercorelli - ora anche lo sponsor ufficiale del Premio Ravera. Sembra che vengano tutti dalle nostre parti. La sensazione è che molte delle cose che vengono definite di spicco da questa amministrazione poi si rivelano avere delle magagne. Non so se è sfortuna ma capita troppo di frequente che a Tolentino ci siano questo tipo di inghippi. Nel caso della Dpi il contatto potrebbe anche essere marginale, ma il discorso che ci preoccupa è il fatto della Arpa Foundation su cui chiederemo chiarimenti a breve. Il sindaco stesso ha detto che avrebbe chiesto a sua volta chiarimenti ma come spesso accade poi lascia cadere nel dimenticatoio la questione. Il Comune di Tolentino non sembra molto sveglio nello scegliere i propri compagni di viaggio".

GS

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Operazione dei finanzieri della Tenenza di Porto Recanati a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Arrestati tre pakistani per detenzione di oltre 400 grammi di eroina, mentre altri due soggetti sono stati segnalati quali assuntori. Prosegue l’attività della Guardia di Finanza finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, attraverso il controllo economico del territorio, che quotidianamente viene posto in essere dal Corpo mediante il dispiego di pattuglie operative. 

Proprio nel corso di uno di tali servizi, i finanzieri hanno intercettato a Recanati un’autovettura, sottoponendo a controllo i due occupanti, un italiano ed un extracomunitario, risultati in possesso di eroina, detenuta per uso personale. Entrambi sono stati segnalati alla locale Prefettura quali assuntori di stupefacenti.

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L’attività investigativa posta in essere dai finanzieri nell’immediatezza, permetteva di individuare un casolare nelle campagne recanatesi, occupato da tre pakistani, che veniva perquisito con il supporto delle unità cinofile della Compagnia di Civitanova Marche.

Nel corso della perquisizione del casolare venivano rinvenuti, occultati all’interno della cucina, un involucro, risultato contenere eroina, un flacone contenente metadone nonché sostanze da taglio e materiale utile al confezionamento dello stupefacente a fini di spaccio.

Le attività di servizio sono state poi estese terreno della corte antistante il casolare, ove sono stati rinvenuti, profondamente interrati, ulteriori tre involucri di cellophane, risultati anch’essi contenere eroina.  

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Complessivamente, sono stati sequestrati oltre 400 grammi di eroina pura e 20 ml di metadone, oltre a 440 euro in contanti, verosimilmente provento dello spaccio.

I tre pakistani sono stati tratti in arresto ed associati alla Casa Circondariale di Montacuto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’operazione di servizio, che ha visto anche il controllo di 7 automezzi e l’identificazione di 11 persone, si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, costante impegno della Guardia di Finanza a difesa della salute pubblica.

Gaia Gennaretti 

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L'associazione Libera porta a Macerata il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. 

La sua presenza è prevista per sabato 23 alle 10, all’auditorium di Unimc per l’incontro pubblico “Liberaidee: dalle Marche una sfida culturale per una speranza di rinascita”. Per l’occasione verrà presentato il dossier marchigiano che rientra nella ricerca svolta da Libera in tutte le regioni d’Italia in merito alla percezione delle mafie nel Paese. 

L’iniziativa è organizzata da Libera col patrocinio del Consiglio della Regione. 

La tappa maceratese rientra in un più ampio viaggio che inizierà il 22 e terminerà il 28.

Insieme al procuratore nazionale antimafia saranno presenti anche il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani e il Procuratore della Repubblica di Ancona, Monica Garulli. Interverrà anche il rettore di Unimc Francesco Adornato e il dibattito sarà moderato daVincenza Rando, Avvocato e Vice Presidente di Libera.

g.g.

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Si chiudono le porte del punto nascite di Fabriano e entro la serata di oggi le ultime mamme che hanno partorito lì saranno dimesse. Ma potrebbe ancora non essere tutto perduto dato che ieri è stato depositato al Tar delle Marche un ricorso per chiedere la sospensiva alla chiusura. La struttura infatti rimarrà comunque intatta finché i giudici amministrativi non si saranno pronunciati e finché i sindaci del fabrianese, insieme al governatore Luca Ceriscioli non avranno incontrato il ministro alla salute Giulia Grillo. 

“La Regione - dice il sindaco Gabriele Sanatarelli - sostiene di aver fatto tutto il possibile per salvare il Punto Nascita. Ovviamente io rimango della mia idea e cioè che si poteva fare molto di più soprattutto in passato nella ricerca di pediatri, cosa che ci avrebbe posto in una condizione del tutto diversa nei confronti del Comitato Percorso Nascita. La paura espressa dalla Regione rimane quella di vedersi ridotti i trasferimenti dello Stato per la sanità di una cifra che potrebbe andare dai 30 ai 60 milioni di euro. La notizia positiva, che dovremo sfruttare in tutti i modi, è che il tempo a disposizione per provare a percorrere altre strade non scade il 20 febbraio”.

Se la Regione ha alzato bandiera bianca, arrendendosi peraltro a parametri stabiliti dall’allora ministro Beatrice Lorenzin e applicati dalla stessa Regione, per quanto si possa dar colpa alla Grillo, il sindaco Gabrielli annuncia di non arrendersi. E ieri ha presentato il ricorso: “Abbiamo raccolto tutti i documenti necessari per consentire all’avvocato incaricato di ricostruire l’intera vicenda e di dimostrare come sia impensabile e irresponsabile condannare le mamme del nostro intero territorio a viaggi della speranza nei quali ci si mette nelle mani del destino. Una volta depositato - prosegue - e avviato l’iter chiederemo agli altri comuni di intervenire ad adiuvandum per dare forza all’azione”. Poi, sempre nella giornata di ieri Santarelli ha scritto a Regione e Ministero per considerare la “Sospensione di termini in materia di Sanità”, che prevederebbe che il “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera" non si applichi nei Comuni del cratere, se interviene il parere favorevole del Tavolo di Monitoraggio.

g.g.

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