A Muccia, presentato  il nuovo progetto di solidarietà che porterà alla costruzione di una struttura polifunzionale nell'area individuata della località Maddalena. Il progetto, redatto dai docenti della Scuola di Architettura e Design “ E. Vittoria” dell’Università di Camerino coordinati  dal direttore Giuseppe Losco, è in grado di rispondere all'eventualità di situazioni di emergenza e ad altri servizi utili alla popolazione.
Un gesto che dunque porta con sè la valenza di un esempio pionieristico a livello internazionale e la straordinaria testimonianza di un abbraccio 
solidale a favore delle comunità colpite dal sisma. Convinto il forte spirito unitario alla base di tutta l'operazione, il cui obiettivo è quello di far ritrovare fiducia e speranza ad uno dei centri più colpiti dal dramma del terremoto e con il numero più alto di sfollati dell'intero cratere sismico.
Un concreto segnale di speranza che ha potuto prender vita grazie ad una grande rete sinergica  tra le parti sociali datoriali e Sindacali del settore dell’edilizia, con il coordinamento delle Casse edili del sistema. L'attivazione di una raccolta fondi, per il tramite della CNCE- Commissione Nazionale paritetica delle Casse Edili e col coinvolgimento delle sigle sindacali di categoria Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl, ANCE ( Associazione Nazionale Costruttori edili) Cna Costruzioni e Anaepa Confartigianato edilizia, ha fatto sì che i contributi fossero donati per la realizzazione della struttura 
Costruire il futuro da protagonisti, il motto di tutta l'operazione, illustrata nella sala grande dell'Eremo del Beato Rizzerioalla presenza dei rappresentanti delle varie sigle sindacali di categoria e delle Casse edili del sistema. All'incontro, moderato dal responsabile provinciale Fillea Cgil Massimo De Luca,  sono intervenuti il prefetto di Macerata Iolanda Rolli e il rettore di Unicam Claudio Pettinari. A illustrare i passi della progettazione e i suoi dettagli, sono stati gli  architetti Giuseppe Losco e Andrea Lupacchini della Scuola di Architettura di Unicam

"Giornata significativa- ha esordito Massimo De LucaA distanza di soli due anni e mezzo, tra lavoratori edili e parti sociali e sindacali di CGIL Cisl e Uil, abbiamo dimostrato tutti insieme che mettere in piedi un sogno era possibile. Il lavoro dei professori dell'Università di Camerino ha portato alla creazione di ciò che noi sognavano e che potrà essere toccato con mano. Dietro a tutto questo, che magari può essere un esempio per tanti altri, c'è la solidarietà di più di 100 Casse italiane. Ridare speranza a questi territori, è per noi la strada giusta".
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A fare gli onori di casa, il sindaco Mario Baroni che ha tracciato i passi attraverso i quali si è potuti approdare al progetto che, una volta realizzato, sarà funzionale a tanti impieghi, ivi compresa la possibilità di ospitare mostre ed eventi di promozione delle produzioni locali per un risveglio dell'economia di tutto il territorio

"L'andare avanti e il guardare in prospettiva è quello che condividiamo in tanti- ha detto il rettore Claudio Pettinari- Nell' immediatezza del sisma molti di noi hanno stretto contatti con le associazioni qui presenti. Ci chiedevano come poter essere utili: servivano strutture e io dissi subito che, per ipotizzare questi spazi che ci servivano,  bisognava partire da come avevamo risolte le Emergenze. A Camerino ad esempio, nelle ore successive al dramma, erano stati messi a disposizione della comunità e degli studenti, i palazzetti e i centri sportivi. Non avevamo bisogno di tendoni, ma di strutture stabili e all'occorrenza sfruttabili per eventuali situazioni d'emergenza, oltre che poter assolvere a funzioni di servizio pubblico o per altri scopi associativi. In un secondo tempo- ha aggiunto Pettinari-  all'Università è stato anche chiesto il supporto per la progettazione di numerosi spazi e, ben volentieri, abbiamo messo in campo le nostre conoscenze a servizio dei problemi.  Ill forte senso di appartenenza  a questi luoghi, seppure nella carenza di risorse che lo Stato riserva agli atenei, ci ha spinti fin da subito ad affrontare un cammino fatto insieme, per rispondere alle richieste della società. L'Università di Camerino si sente e si sentirà sempre parte di un territorio".
 
Il progetto che ha visto in campo la Scuola di Architettura di Unicam, è il quarto realizzato sul territorio, sfruttando le tecnologie e i materiali più innovativi a favore delle comunità. Già realizzati il Sottocorte Village, la scuola d'infanzia di Pieve Torina, la nuova Residenza per anziani "Casa Amica" che sorgerà nel quartiere Vallicelle a Camerino . 
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Dell'intervento, messo in campo in sintonia con le Casse edili  e con la finalità di dare una risposta alle zone colpite dal sisma in termini mutualistici e solidaristici, ha parlato il vicepresidente CNCE Antonio di Franco: "In 
 carenza di interventi pubblici statali, le Casse hanno messo a disposizione questo progetto localizzato in 5 territori.
Il primo che realizziamo è a Muccia ma analoghe strutture verranno realizzate anche ad Acquasanta Terme, Preci, Città Ducale e Teramo. Un progetto virtuoso che ci fa guardare avanti con grande speranza e che racchiude un grande valore di fondo: un
 contributo dato da tutti i lavoratori delle imprese del sistema, in collaborazione con Unicam. Credo che questa sia la parte bella del nostro Paese. Adesso, è nostro desiderio che questa possibilita di ricreare comunità, avvenga nel più breve tempo possibile".
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La parola è passata quindi al prof. Giuseppe Losco,direttore della Scuola di Architettura e Design " E. Vittoria" di Unicam.
Nel raccontare degli inizi del progetto, il prof. Losco ha evidenziato il grande lavoro di studio necessario a conciliare l'insieme delle richieste funzionali, alle quali avrebbe dovuto rispondere la struttura da replicare identica in diversi territori e, per diverse esigenze. In risalto l'impatto visivo dell'intero complesso, capace di rappresentare il momento storico che le popolazioni hanno vissuto e di guardare in avanti. A Maddalena di Muccia il complesso polifunzionale sorgerà su un'area comunale di 3300 metri quadrati, di fronte alla sede della Distilleria Varnelli. La superfice del complesso è di 300 metri quadrati, suscettibili di essere successivamente ampliati grazie alla particolare conformazione dell'edificio che, in modo separato, sarà in grado di rispondere a più esigenze di servizio sia dall'interno che dall'esterno. Due spazi sono fruibili come ambulatori medici dall'interno oltre che fungere da poliambulatorio con ingresso esterno.  
"La nostra responsabilità è stata doppia - ha sottolineato  Andrea Lupacchini di Unicam, artefice della progettazione- Abbiamo reagito con ricerca, sperimentazione e ricerca applicata, costruendo qualcosa che a livello internazionale non esistesse e mettendo a servizio il nostro lavoro da ricercatori". 
 

Tanti i particolari che si sono dovuti curare, tenendo in conto che ,nell'eventualità di un servizio della struttura in caso di calamità, l'attenzione debba focalizzarsi anche sull'aspetto psicologico delle persone ospiti e, le valutazioni hanno riguardato anche la privacy. Si è poi voluto che la struttura fosse un segnale fortemente visibile e, oltre alla plusvalenza di spazio multifunzionale e per le emergenze, restituisse l'immagine di una sorta di scultura  monumento.
"Terzo fattore che non potevamo non valutare- ha detto Lupacchini- quello della 'memoria'. Il suo profilo molto articolato, ricorda infatti i picchi delle scosse più forti dei due terremoti del 2016 e i metri quadrati della struttura richiamano il numero delle vittime. Un progetto scultoreo che dunque, partendo dalla forma di tanti triangoli, realizza uno skiline che ricorda il sismogrago. Ricordare l'evento, come punto per ripartire". 

Di semplice costruzione tutta la struttura, la cui progettazione ha guardato anche all'ottimizzazione di una realizzazione capace di progredire spedita nelle operazioni di cantiere e nella stessa produzione dei pezzi prefabbricati che richiederanno solo di essere assemblati, con abbattimento dei costi, velocità  di esecuzione e assoluta qualità. 
Affidata al Prefetto Iolanda Rolli  la conclusione dell'incontro: "Sono mesi che stiamo lavorando con tutti voi protagonisti per cercare di ricostruire un modello di legalità ma anche un modello rapido per avere una ricostruzione organizzata. E' importante- ha detto il Prefetto - sapere dove vogliamo andare ed è importante mettere insieme le forze. E' quello che stiamo provando a fare e che stiamo riusceno a fare. Se si riesce a fare squadra, se si riesce ad unire le competenze ele capacità, si riesce ad andare avanti più facilmente. Quello di oggi è un bellissimo esempio della capacità di lavorare insieme. Grazie all'ente bilaterale e a tutti gli enti bilaterali nazionali per  la disponibilità che c'è stata per questo territorio e, complimenti all'università di Camerino che è sempre vicina a tutti noi in tanti progetti".

Carla Campetella

*******servizio di approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte

  concept struttura Muccia 





Una situazione paradossale “. Così il segretario generale di Cgil Macerata Daniel Taddei commenta la revoca delle interdittive Antimafia alle ditte Eni srl e Euroimpresit di Salvatore Piccolo, disposta dalla Prefettura di Caserta in data 26 marzo. Le due ditte già impegnate nei lavori di ricostruzione post sisma, la Eni srl a Tolentino per il recupero della Basilica di San Nicola e la realizzazione di una struttura ricettiva a Valfornace, la Euroimpresit per lavori in subappalto dal consorzio Arcale nella costruzione delle Sae, raggiunte lo scorso 6 marzo dal provvedimento interdittivo, avevano dovuto sospendere i lavori,ma ora sono state pienamente riabilitate.

“ Le ditte in questione- dice Taddei-  avevano fatto domanda alla Prefettura di Caserta per essere ammesse nella cd.  "White list”; in particolare la Euroimpresit aveva fatto richiesta nel settembre 2017 e la Eni srl nel dicembre 2017 e- continua il segretario generale Cgil Macerata- in tutto questo frattempo, hanno operato con delle semplici autocertificazion, in quanto la pratica di ammissione all’elenco è rimasta in istruttoria. Solo lo scorso  6 marzo la Prefettura di Caserta ha emesso l'interdittiva antimafia per cui, è passato più di un anno per arrivare allo strumento interdittivo, mentre ci sono voluti solo 20 giorni per annullare la misura. La revoca è stata disposta perché la Prefettura di Caserta ha appurato che non c'erano più i requisiti per non essere iscritti nella White List. Da ieri entrambe le ditte sono iscritte nell’elenco delle aziende non soggette a tentativo di infiltrazioni mafiose e quindi, nelle procedure ordinarie, sono assolutamente autorizzate e legittimate ad operare. Il problema si pone nel momento in cui se il 6 marzo c'era un interdittiva quindi c'erano le condizioni per cui queste ditte non potevano essere iscritte e se per tutto il periodo precedente che va da settembre e dicembre 2017 fino al 6 marzo queste condizioni c'erano, la cosa certa è che queste ditte hanno operato.

Credo che se il sistema che deve certificare, garantire il diritto e la legalità, da un lato ha tempi di risposta così lunghi e dall'altro, dei tempi di reazione invece così corti - sottolinea Taddei- se ne deduce che il sistema così com'è sicuramente non funziona e solleva molti dubbi; basti pensare che saranno a migliaia le ditte che opereranno in quello che diventerà il più grande cantiere d'Europa e, se il sistema è questo, le preoccupazioni sono veramente gigantesche. Chiaro che la nostra vigilanza sulle anomalie e sulle irregolarità  è sempre costante- conclude Taddei-  Il problema è che se le risposte di tutto il sistema sono queste, poi l'azione di sorveglianza e di denuncia diventa del tutto inutile". 

C.C.

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