Un segno di rinascita della comunità terremotata e del patrimonio artistico di Camerino.
Così ha esordito Elena Leonardi, consigliere regionale, in merito al contributo per finanziare il restauro del ritratto di “Giulia Da Varano”. L'emendamento proposto dal capogruppo di Fratelli d’Italia in regione, presentato lo scorso dicembre in sede di bilancio, ha ottenuto il consenso generale dell'assise e si è potuto destinare una somma al Comune di Camerino per restaurare il dipinto di Dosso Dossi, ritornato a Camerino dopo 40 anni dal suo furto. “Quando ho letto della bella notizia del ritorno a casa del quadro di Giulia Da Varano – ha spiegato il consigliere Elena Leonardi – mi ha colpito particolarmente per il forte valore che la comunità ha attribuito a questo ritrovamento e ho pensato che potevo dare un contributo concreto.

mastrocola Leonardi Jajani

Così mi sono messa in contatto con il sindaco Sandro Sborgia e con la curatrice delle collezioni civiche Barbara Mastrocola, che ringrazio, e abbiamo verificato la fattibilità di questo intervento. Mi piace pensare che come il ritrovamento dell’importante opera di Dosso Dossi rappresenti un qualcosa in cui non si credeva più ma che invece si è rivelato possibile, così anche la ricostruzione del nostro entroterra potrà essere possibile se non smettiamo di crederci e di impegnarci affinché le cose possano cambiare e prendere lo slancio giusto. La presentazione dell’iniziativa avrebbe dovuto svolgersi all’inizio dell’anno, ma a causa della pandemia è slittata di qualche mese”. 
La dottoressa Barbara Mastrocola ha ricordato l’emozionante momento del ritrovamento e del riconoscimento del quadro, a termine di una lunga attività di indagine, e come il prezioso ritratto di Giulia Da Varano, insieme ad altri, abbia all’inizio del 1900 costituito il nucleo iniziale per l’istituzione della Pinacoteca Civica, e dunque il suo significato simbolico nella speranza di poter ritornare presto negli spazi museali camerti oggi danneggiati dal sisma. 
"Personalmente ho ricevuto la chiamata nella Pasqua del 2018 - ha dichiarato con un po di emozione la Mastrocola - per fare il riconoscimento di questo dipinto che avevo visto solo in bianco e nero sulle foto di don Antonio Bittarelli. L'avevo studiato perché mi sono interessata nella mia tesi della formazione delle pinacoteche dopo l'Unità d'Italia, dopo la demanializzazione la pinacoteca di Camerino fu una delle prime a essere istituita. (1903)"

annunciazione Camerino 1

Grazie proprio a questo nucleo di dipinti dei Da Varano di Ferrara, tra cui c'era questo di "Giulia", si raccontavano la gloria di Camerino e in quel periodo storico si voleva rinascere attraverso il patrimonio culturale e adesso noi ricostruiamo una comunità, un territorio, grazie anche al patrimonio che questo dipinto ci testimonia.
Nel corso della vita professionale - continua la direttrice - penso che un curatore di collezioni o un esperto, poter assistere al ritorno di un'opera rubate, capiti solo una volta e io ho avuto questa fortuna e per questo sono emozionata".
Un ringraziamento alla Regione Marche e alla consigliera Elena Leonardi – ha detto il vicesindaco, Lucia Jajani – che si è fatta promotrice del contributo finalizzato al restauro del quadro di Giulia Da Varano del Dosso Dossi. Un'opera tanto cara a Camerino che, dopo essere stata trafugata tanti anni fa, ci è stata restituita, con grande gioia, solo lo scorso novembre. E' stato il giusto ritrovamento di un pezzo della nostra storia, che racconta del nostro illustre passato. Grazie a questo contributo, ed a quello stanziato dall'amministrazione comunale, potremo realizzarne il dovuto restauro. Mi fa piacere evidenziare come, in questo caso, l'arte e la cultura non hanno avuto un colore politico, ma ha trovato l'unanimità del consiglio regionale nel voler restituire l'originaria bellezza ad un'opera così prestigiosa. Un oggettivo esempio di sana politica. Prima del restauro, l'opera sarà visitabile, sempre a Camerino, nell'edificio Venanzina-Pennesi, fino alla fine di agosto”. 

MS





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