“L’insofferente invettiva lanciata da Carlo Ciccioli contro la politica sanitaria regionale dal palco del trentennale del 118 è l’emblema del fallimento della giunta Acquaroli e delle strumentalizzazioni populiste fomentate dal centrodestra in campagna elettorale".

A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.

“In questo anno e mezzo – continua Mangialardi – la retromarcia di assessori e consiglieri regionali è stata costante e inesorabile. Si sono giocati prima la carta dello scaricabarile nei confronti della precedente Amministrazione, poi, compreso come non fosse quello il problema, hanno iniziato a chiedere aiuto al governo nazionale. Oggi, dopo aver preso forse coscienza della situazione, sembra abbiano finalmente capito che le leggi dello Stato possono essere criticate (come fatto anche dal centrosinistra nel corso dei cinque anni precedenti) ma, al contempo, devono essere applicate. Tanto è vero che non c’è alcuna traccia dei 3 mila infermieri che Saltamartini aveva promesso di assumere, mentre la riapertura dei 13 piccoli ospedali è stata già da tempo archiviata dalla giunta regionale. Del resto, non è casuale neppure che lo stesso Ciccioli sia stato più volte redarguito in consiglio regionale proprio da Saltamartini, in occasione della discussione di alcuni suoi ordini del giorno insostenibili dal punto di vista degli equilibri di bilancio”.

“Ciò che va però sottolineato – conclude il capogruppo dem – è come nonostante le oggettive difficoltà, il centrodestra marchigiano sia riuscito perfino a peggiorare la situazione, grazie anche a una gestione raffazzonata del Pnrr Sanità. Basti pensare che gli ospedaletti con cui hanno deciso di cancellare e sostituire gli ospedali di primo livello programmati dal centrosinistra, non solo faticheranno a entrare in funzione, ma, se e quando verrai mai realizzati, rischieranno di creare forti squilibri nell’utilizzo del già scarso personale sanitario”.
Sui fondi europei del Pnrr assegnati alla regione Marche, per un importo complessivo di 183milioni di euro, la Giunta regionale appare in confusione e senza una visione strategica.

A denunciarlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico, che vede a rischio il potenziamento della sanità territoriale nella fase post Covid.  

“Sono mesi - spiega il capogruppo Maurizio Mangialardi - che si conosce l’entità delle risorse che il governo Draghi, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha destinato alla Regione Marche per quanto riguarda la missione salute. La giunta regionale, con grande imbarazzo da parte di tutti, ha perso intere settimane a tergiversare, tenendo i sindaci, il consiglio regionale, i sindacati e quasi l’intero mondo della sanità all’oscuro della sua strategia. Molto probabilmente perché una strategia non ce l’hanno e non sanno come soddisfare le promesse fatte in campagna elettorale”.

“In questo anno e mezzo - afferma Romano Carancini - abbiamo presentato almeno tre atti per far sì che il consiglio regionale e il territorio non arrivasse a questo appuntamento impreparato, ma pronto a cogliere un’occasione, quella del Pnrr, di portata storica. Tutto inutile, perché questi dilettanti allo sbaraglio non hanno dato né a noi né ai sindaci l’opportunità di confrontarsi sui loro progetti e sulle reali esigenze dei territori”.

“Hanno costruito delle proposte - precisa la vice capogruppo Anna Casini - senza neppure conoscere i contenuti del Pnrr. Basti pensare che intendevano utilizzare le risorse europee per fare le manutenzioni ordinarie, invece di programmare il potenziamento della medicina del territorio. Insomma, sono completamente scollegati dai bisogni delle nostre comunità”.

“Non ci sono idee - conclude Fabrizio Cesetti - si va avanti a tentoni e la giunta è completamente assente. Le risorse dovrebbero essere indirizzate a ridurre e superare le disparità territoriali nei livelli di assistenza e prevenzione, come previsto dalle linee guida dello stesso Pnrr. Dunque, i progetti dovrebbero essere inquadrati nell’ambito di una strategia quanto meno regionale. Invece il centrodestra preferisce inseguire logiche di campanile e rispondere alle esigenze elettorali di assessori e consiglieri di maggioranza anziché quelle dei territori”.
Gli operatori del settore socio – sanitario e del sociale svolgono una funzione indispensabile e di grande qualità nel nostro territorio. Per questo la regione deve provvedere a liquidare i ristori previsti per le annualità 2020/2021. La giunta regionale sembra sia poco attenta alle istanze dei soggetti fragili”. 

Ad affermarlo il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale Maurizio Mangialardi, che annuncia la presentazione di un’interrogazione raccogliendo le istanze emerse durante un recente incontro tra il gruppo assembleare del Pd e i rappresentanti delle strutture di cura e accoglienza.

A oggi – conclude il capogruppo dem – ci risulta che sia stata saldata solo una piccola parte dei contributi relativi al 2020. È dunque tempo che la Regione Marche dia risposte concrete alle legittime sollecitazioni presentate ormai da tempo dagli enti gestori, scongiurando una crisi di natura sociale e sanitaria dalle conseguenze imprevedibili”.

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