Sembrava che riuscissero a resistere e tenere alto il merito di essere ancora paesi Covid free, invece anche i piccoli centri dell'entroterra Maceratese sono caduti al cospetto del virus.
Sono Bolognola, Gagliole, Monte Cavallo e Poggio San Vicino che ora hanno lasciato sola Castelsantangelo sul Nera a stringere i denti affinchè il Covid non entri nel paese già martoriato dal sisma.

I quattro piccoli centri, infatti, proprio negli ultimi giorni hanno registrato i primi casi, nel momento in cui la zona rossa sembrava una ingiustizia per i paesi con pochi abitanti come loro, e invece il Covid ha ricordato a tutti la sua contagiosità, a prescindere dal numero di abitanti.

Bolognola conta un positivo e due persone in quarantena; Gagliole due positivi e due in quarantena; Monte Cavallo due positivi e stessa sorte per Poggio San Vicino che, anche se non ha raggiunto cinque contagi è comunque in allerta per monitare la situazione.

GS



I sindaci dei Comuni di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, non parteciperanno alla riunione convocata dal Sindaco Maurizio Mangialardi Presidente Anci Marche e prevista per domani a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
In un comunicato stampa a loro firma, precisano che non parteciperanno alla riunione "in quanto la ritengono tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale.
Tardiva perché iniziative collettive andavano fatte molto prima e anziché essere convocate a mezzo e-mail dovevano essere preventivamente concertate con incontri “veri” tra tutti i Sindaci coinvolti.
Insignificante - prosegue la nota- perché ANCI Nazionale e Regionale, le Regioni e alcuni Sindaci sono stati auditi dalle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge dei Decreti e fiumi di inchiostro in testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci sono rimasti totalmente inascoltati.

Le popolazioni terremotate - scrivono i sindaci- si sentono completamente dimenticate e offese per le promesse ricevute che sono rimaste totalmente disattese anche dopo la visita del Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera.

Il perdurare di questa situazione di stallo - conclude il comunicato - non può più essere sopportata e comporterà, se non si registrerà una significativa e tempestiva inversione normativa, iniziative forti che potrebbero anche sfociare con la consegna delle fasce tricolori al Presidente del Consiglio perché i Sindaci non vogliono essere correi della totale incapacità della politica per le oggettive insufficienti misure approvate per la ricostruzione con il conseguente abbandono della montagna da parte della popolazione".
 cc


Che sarebbe stata una giornata speciale il 24 agosto, e non solo per la ricorrenza dei tre anni dal sisma, lo si è capito sin dal mattino, quando a Visso hanno cominciato ad arrivare persone e richieste da ovunque, per poter assistere allo spettacolo di Giorgio Felicetti. Nonostante l’incertezza di un meteo che prometteva pioggia, in tanti, vissani e non, erano a caccia di un posto nella centralissima piazza di Visso, la ”zona rossa” che rimane, nonostante la devastazione, una delle piazze più belle d’Italia. E la pioggia è arrivata puntuale, nel pomeriggio, così il toccante incontro tra le scrittrici Simona Vinci e Lucia Tancredi sui temi di “Coraggio e paura, si è tenuto nei locali provvisori del comune.

L’attesa dei tanti, che scrutavano nell’aria le nubi minacciose, è stata poi premiata in serata, quando l’imponente organizzazione impeccabile del Comune, dei Vigili del Fuoco, e dell’Esercito, è riuscita a far entrare gli spettatori, tutti con il casco di sicurezza. Il momento dell’ingresso in piazza delle persone, insieme vissani e non, è stato indescrivibile: molti abitanti di Visso non erano mai più entrati nella loro piazza, è stato per loro il vero ritorno a casa: e lì è iniziata quella forte commozione, che, alle prime battute di Giorgio Felicetti, si è amplificata ulteriormente ed è continuata sino alla fine del racconto teatrale, quando il pubblico è scattato in piedi per una standing ovation e si è liberato in un applauso interminabile. Molte le lacrime durante lo spettacolo, allestito dentro e sopra le macerie, con l’attore che si muoveva nello spazio devastato, con le luci che davano una visione di terribile bellezza di tutto l’ambiente dentro la piazza. E tutto il pubblico alla fine ha circondato l’attore per ringraziarlo in una stretta di mano collettiva.

“Qui torniamo veramente al senso più antico del teatro” dice Felicetti (nella foto sotto) “a quel rito primordiale, a quel senso laico di una comunità che si ritrova per ascoltare la propria storia, il proprio destino, per l’elaborazione del proprio dolore; è stata una vera catarsi collettiva. Si va oltre il valore della pura rappresentazione teatrale, si arriva al sentire più profondo di ogni persona che ha vissuto questa tragedia. Avreste dovuto vedere come ha reagito il pubblico qui, la reazione e la commozione sono molto forti, certo si è pianto insieme, c’è stata anche e soprattutto qui, una reazione fisica alla rappresentazione, ma alla fine tutto si scioglie come in una grande liberazione. E’ un percorso psicanalitico, le persone si abbracciano tra di loro, abbracciano me. Stasera anche in me è stata forte la commozione, credo si avvertisse, mi sento ancora dentro ogni centimetro di questa piazza, ogni pietra. E lo sguardo dei presenti, è uno sguardo indimenticabile, non descrivibile. Quanto accaduto stasera, credo rimarrà per sempre nella memoria di questa collettività, ognuno, me compreso, un giorno dirà: io c’ero”. Ed in effetti, a Visso i commenti ora sono di una bellissima serata indimenticabile.

E mercoledì 28 agosto, il rito si ripeterà a Monte Cavallo: anche qui nella centrale piazza del Comune di uno dei borghi più piccoli e forse per questo più dimenticati del cratere maceratese.


felicetti

Visso, Ussita, Castelsantangelo e Monte Cavallo uniti dal Progetto Integrato Locale. Uno degli otto, per la verità, che sono stati presentati al Gal Sibilla per l’ottenimento di finanziamenti dedicati a imprese esistenti e di nuova costituzione.

L’obiettivo è la valorizzazione e lo sviluppo del territorio dal punto di vista economico e quindi dell’offerta agli utenti. 

Il PIL in questione è stato denominato “La porta della Sibilla. Mobilità ciclopedonale intercomunale” e si propone di mettere in rete le eccellenze del territorio attraverso la creazione di un percorso di mobilità sostenibile ciclo-pedonale di collegamento tra i comuni aderenti come elemento di sviluppo e rilancio del territorio di Visso, Ussita, Castelsantangelo e Monte Cavallo sotto il profilo turistico, permettendo l’insediamento e la creazione di nuove imprese in diversi settori.

Il secondo incontro pubblico a cui la cittadinanza è invitata a partecipare, sarà il 19 febbraio alle 18:30 nella sede provvisoria del comune di Visso.

g.g.

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