Acque del Potenza e dello Scarzito dirottate verso il lago Castreccioni, secco «no» dei sindaci. Un rifiuto annunciato già in conferenza stampa qualche settimana fa e ora ribadito in maniera formale, con un documento inviato al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli,  e agli assessori regionali alle Risorse idriche, Stefano Aguzzi, e ai Servizi pubblici e agli Enti locali, Guido Castelli.

L’idea avanzata dal Consorzio di bonifica nella scheda di progetto Pnrr presentata dal direttore dell’area tecnica, Nafer Saqer, prevede la realizzazione di una serie di condutture per prelevare le acque dalle alti valli del fiume Potenza, del suo affluente Scarzito e dal Chienti a Valcimarra. La rete di tubature arriverebbe in questo modo a San Severino, dove sarebbe previsto un raccordo, poi l’attraversamento della valle fino all’invaso di Cingoli.

Le motivazioni dietro al progetto derivano dalla situazione di sofferenza del lago di Castreccioni, i cui livelli si sono abbassati a causa della siccità. La risposta dei sindaci della valle del Potenza è stata chiara: un «no» perentorio, visto che l’assenza di precipitazioni dello scorso inverno sta mettendo a dura prova anche i loro territori. La posizione degli amministratori è trasversale. Il sindaco di Pioraco e presidente dell’Unione montana Potenza Esino Musone, Matteo Cicconi sottolinea come, dopo la preoccupazione della prima ora testimoniata insieme ai vertici Assem e ai sindaci di Sefro e Fiuminata, si sia arrivati a un fronte compatto con tutti i primi cittadini della vallata. «Non si tratta di una protesta campanilistica – precisa –, ma di un rifiuto ragionato. Il nostro territorio vuol fare sentire la sua voce». Proprio Cicconi è il primo firmatario del documento. Con lui il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in qualità di ente capofila, e i sindaci di Treia, Franco Capponi, di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, di Fiuminata, Vincenzo Felicioli, di Sefro, Pietro Tapanelli e di Gagliole, Sandro Botticelli.

I prelievi idrici previsti, secondo questi ultimi «causerebbero inevitabilmente l’impoverimento del bacino idrico dell’area, in quanto il drenaggio previsto in captazione richiamerebbe le acque di falda, con conseguenze per tutto il comprensorio circostante. Attualmente – spiegano i sindaci – il nostro bacino idrico garantisce il fabbisogno idropotabile a più di un territorio comunale, oltre a garantire la sopravvivenza di alcune attività economiche fondate sulle risorse idriche, come le cartiere di Pioraco e la troticoltura a Sefto. L’operazione di prelievo che si prospetta sulla base di questa ipotesi di progetto porterebbe inevitabilmente ad un grave ammanco di acqua ad uso potabile. Già oggi – proseguono –, nei periodi estivi o di prolungata siccità, si assiste ad un notevole decremento delle portate delle sorgenti, tanto da richiedere l’attivazione di misure di contenimento della conseguente carenza idropotabile. In più, tra le sorgenti afferenti al bacino coinvolto dal prelievo in progetto ne ricadono due inserite nei piani emergenziali della Protezione civile, la sorgente San Giovanni di Sefro e Ponte Cannaro di Pioraco, la cui portata deve essere interamente garantita. Oltre a questo disagio per le aree prossime alle sorgenti, la captazione delle acque comporterebbe una significativa riduzione a valle della portata del fiume stesso con conseguente diminuzione della attuale disponibilità e qualità della risorsa idrica, sia per le irrigazioni che come risorsa per la produzione di energia idroelettrica. La valle del Potenza presenta già serie problematiche di carenza idrica: un progetto del genere non farebbe altro che aggravare la situazione. Il nostro rifiuto è totale».

l.c.

Si rinsalda il legame d'amicizia nato all’indomani del sisma, tra le comunità di Camerino e Potenza.  Nuova iniziativa di solidarietà da parte del gruppo teatrale dell’associazione Giocasogni, a favore dell’Istituto Comprensivo Betti. La scorsa settimana, il dirigente Maurizio Cavallaro e la sua vice Iole Alma, insieme a Germano Eustacchi della Pro Camerino, sono stati ospiti del capoluogo della Basilicata. Accolta dallo staff dell’associazione Giocasogni, nei due giorni di permanenza,  la delegazione camerte ha avuto modo di incontrare e rafforzare i rapporti anche con l’assessore alla cultura Roberto Falotico e il presidente della Pro Loco Antonio Barbalinardo. Di particolare emozione la serata di mercoledì 24 aprile , animata dallo spettacolo  “Apriamo il libro…Sipario”, andata in scena al Teatro Stabile di Potenza , quale saggio di fine anno del corso teatrale. Sul palco, i piccoli attori “Giocasogni”  hanno liberato tutta la loro creatività e bravura , testimoniando ancora una volta l’affetto per la città di Camerino. E’ così che, grazie alla generosità della comunità potentina, si è messa in movimento una nuova iniziativa di raccolta libri, pronta ad andare ad arricchire la biblioteca dell’Istituto Betti di Camerino.  

Incontro pubblico, domani 27 settembre alle 17:30, per presentare il Contratto di Fiume. L’assemblea, a cui la cittadinanza è invitata a partecipare, si svolgerà nella sala Aleandri del teatro Feronia.

“Il Contratto di fiume – spiega il presidente dell’Unione, Matteo Cicconi - intende dare vita alla rigenerazione ambientale del bacino idrografico che fa riferimento a un territorio di oltre 400 chilometri quadrati. L’alta valle del Potenza è qualificata dalla presenza di ben quattro siti Natura 2000 e di due zone speciali di conservazione. L’area in questione è stata anche scelta per lo sviluppo di un progetto di monitoraggio e reintroduzione della trota autoctona appenninica nell’ambito del programma europeo Life Natura”.

Tra i Comuni interessati quelli di Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia ma anche enti come la Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, il Consorzio di Bonifica, la Regione Marche, le Province di Macerata e Ancona, le associazioni ambientaliste. 

Il Contratto di Fiume costituirebbe uno strumento di programmazione strategica per la riqualificazione ecologica, la mitigazione del rischio idraulico, la coesione e lo sviluppo sostenibile. Avrebbe l’obiettivo di tutelare e valorizzare i territori fluviali contribuendo allo sviluppo delle aree interessate. 

A sostegno, sarebbero disponibili i fondi comunitari del ciclo di programmazione 2014-2020 e il progetto per lo sviluppo “Aree Interne”, in sinergia con Regione e altri enti locali.

Si metterebbe in campo un efficiente sistema di monitoraggio, il rilancio della manutenzione e della cura del territorio, favorendo lo sviluppo di economie agricole che contribuiscano alla riqualificazione paesaggistica, alla messa in sicurezza del territorio e a caratterizzare e migliorare la qualità delle coltivazioni. 

I firmatari del Contratto si impegnerebbero anche a rendere fruibile il fiume alla popolazione dal punto di vista naturalistico, ricreativo, sportivo e culturale. Inoltre, verrà promossa la mobilità cosiddetta sostenibile, ovvero a piedi, in bicicletta o a cavallo. 

g.g.

Con la firma del presidente dell’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche, Matteo Cicconi, e dei sindaci di Castelraimondo,Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia, è stato ufficialmente sottoscritto, nella sala Aleandri del teatro Feronia, il protocollo d’intesa relativo al Contratto di fiume del bacino idrografico dell’Alto Potenza.

Insieme alla ratifica del documento è stata data adesione anche ad un Manifesto di intenticon la sottoscrizione in questo caso oltre che dei firmatari del protocollo d’intesa anche dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, della Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, del Consorzio di Bonifica, della Regione Marche, delle Province di Macerata e Ancona. Come finalità primaria il Manifesto ha quella di dare avvio ad un Comitato promotore funzionale all’attivazione del processo partecipativo chehacome obiettivola rigenerazione ambientale dello stesso bacino idrografico.

All’incontro dei primi cittadini del territorio hanno preso parte anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il funzionario della segreteria tecnica dell’Autorità di Bacino regionale, Anna Gloria Sordoni, e Carlo Brunelli che ha illustrato le linee guida e le finalità dell’accordo che - ha sottolineato il presidente dell’Unione Montana, Matteo Cicconi - “offrirà d’ora in avanti una corretta programmazione e gestione dell’ambito fluviale in grado di tenere nel dovuto conto la fragilità e la vulnerabilità di un patrimonio ambientale così prezioso e irrinunciabile”. 

Al professor Brunelli l’ente comunitario ha affidato la predisposizione di una prima proposta di struttura organizzativa del contratto che porterà presto alla nascita di un’assemblea di bacino, di una cabina di regia ma anche di una segreteria tecnica. Successivamente sarà elaborata un’analisi conoscitiva preliminare integrata e da ultimo si giungerà alla definizione di una proposta di documento strategico partecipatoIn quella che si può considerare come una fase preliminare l’Unione Montana Potenza, Esino e Musone avrà ruolo di ente coordinatore.

“Siamo alla fase di partenza di un percorso molto virtuoso – ha sottolineato l’assessore regionale Angelo Sciapichetti – Il Contratto di fiume è uno strumento molto importante che si inserisce nel discorso più ampio del rilancio turistico e ambiente del territorio. Sono convinto che nei prossimi dieci anni questo stesso territorio, oggi duramente colpito dal sisma, si ricostruirà ed evolverà in modo positivo”.

Quello sottoscritto è l’ottavo Contratto di fiume della Regione Marche. “Con esso – ha spiegato Carlo Brunelli – si avvia un vero e proprio processo culturale che permetterà di dialogare, avviare tavoli e, soprattutto, una politica integrata per il bene del territorio. Nel discorso saranno coinvolti, infatti, enti pubblici ma anche privati, associazioni, istituzioni e tutti coloro i quali sono interessati alla salvaguardia ambientale”.

Il fiume Potenza è tra i più importanti fiumi delle Marche e del versante adriatico centrale. L’ambito territoriale individuato dal Contratto di fiume è l’alto bacino idrografico del fiume Potenza e fa riferimento a un territorio di 432,57 chilometri quadrati. L’ambito interessato è connotato da un contesto culturale, ambientale e socioeconomico sostanzialmente uniforme e da una coerenza territoriale, sebbene al suo interno siano distinguibili due settori a monte e a valle delle gole di Pioraco.

L’alta valle del Potenza è qualificata dalla presenza di ben quattro siti Natura 2000 e di due zone speciali di conservazione. L’area in questione è stata anche scelta per lo sviluppo di un progetto di monitoraggio e reintroduzione della trota autoctona appenninica nell’ambito del programma europeo Life Natura.
g.g.

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