Operai al lavoro sulle strade del capoluogo di Fiuminata per il rifacimento della rete idrica e fognaria. Dopo il primo stralcio delle opere di ammodernamento dei sottoservizi, concluso nella scorsa estate, sono ripresi i lavori di efficientamento dei sistemi di acque chiare e acque scure nel paese dell’alta valle del Potenza.

Tema attuale quello delle reti idriche, in un anno segnato dalle scarse precipitazioni che ha portato alla luce tutte le criticità del sistema di distribuzione dell’acqua sul territorio nazionale. Per questo il sindaco, Vincenzo Felicioli, non esita a definire queste opere pubbliche «tra le più importanti, forse seconde solo a quelle di ricostruzione della scuola “Dante Alighieri”». Nel dettaglio, i lavori sono iniziati nel luglio scorso e sono ripartiti all’inizio di questa settimana dopo lo stop imposto dalle ferie di agosto, e stanno investendo via Gabriele D’Annunzio e Via Roma. Questo dopo che il primo stralcio delle opere nell’estate del 2021 aveva riguardato via Dante Alighieri.

Gli interventi, finanziati dal fondo di perequazione al 3 percento dell’Ato 3 e progettati e realizzati dall’Assem, ammontano a oltre 600mila euro. «Queste opere - spiega ancora il sindaco Felicioli -, sono la continuazione di quelle effettuate circa 15 anni fa e che hanno riguardato altre aree del capoluogo di Fiuminata. Nei prossimi mesi, quando i cantieri saranno chiusi, la rete idrica e quella fognaria saranno perfettamente efficienti. È un argomento della massima importanza, dopo i fatti degli scorsi mesi. Abbiamo visto come la portata dei fiumi si sia ridotta drasticamente e come il sisma abbia inciso notevolmente sullo stato di conservazione dei sottoservizi. È anche vero, però, che negli ultimi mesi è diventata evidente la questione della dispersione delle risorse idriche su tutto il territorio nazionale: in un momento come questo diventa della massima importanza investire in questi ammodernamenti per evitare gli sprechi. Le risorse europee del Pnrr vanno anche in questa direzione ed è fondamentale saperle intercettare. Grazie a questi lavori, progettati ed eseguiti dall’Assem, gestore del servizio idrico nel nostro territorio, potremo affermare di avere una rete di acque chiare e acque scure in perfette condizioni, performante e moderna».

l.c.




Manca l’acqua nei pascoli di Ussita e Visso, ma stavolta la siccità e il caldo estivo non c’entrano. La denuncia arriva a gran voce dagli allevatori di bestiame ussitani, alle prese con il problema della mancanza di rifornimento idrico per gli abbeveratoi. A quota mille metri, nel Comune di Ussita, l’acqua non arriva da giorni per un problema alle condutture di prelievo dalle sorgenti in quota e gli allevatori sono costretti al trasporto dell’acqua con le autobotti. Una manovra complicata, dispendiosa economicamente e che porta via molto tempo. Per questo l’appello arriva accorato.

«Non sappiamo più come fare – denuncia Giovanni Paris, che ha in concessione alcuni terreni per il pascolo della sua mandria –. Non abbiamo acqua a sufficienza e siamo costretti ad organizzarci da soli per trasportarla fino alle cisterne. Ad oggi la soluzione offerta da parte del Comune di Ussita in collaborazione con quello di Visso è assolutamente inadeguata. L’unica certezza è che non possiamo andare avanti così».

Fino a due anni fa era la Protezione civile, in collaborazione con i due Comuni e la Regione a provvedere al trasporto dell’acqua: a partire dal 2016 sono stati loro a risolvere il problema dell’approvvigionamento. Un servizio che da quest’anno non viene più fornito. I Comuni hanno affrontato la questione creando un allaccio da alcune delle sorgenti più a monte dei pascoli. Un’opera entrata in funzione da circa venti giorni, ma che non sta dando i risultati che gli allevatori si aspettavano.

«L’acqua sgorga spontaneamente sia a quota 800 metri che a quota 1.700. Noi siamo nel mezzo – continua Paris –. Per portare l’acqua negli abbeveratoi dei nostri pascoli i Comuni di Ussita e Visso hanno creato un allaccio con un tubo da un pollice e mezzo, che in linea teorica dovrebbe portare a valle circa dieci litri di acqua al minuto. Se tutto funzionasse a dovere il problema sarebbe risolto, visto che il nostro fabbisogno è inferiore, ma non è così. Il lavoro è stato fatto in maniera sbrigativa, approssimativa: la tubatura scende da quota 1.700 metri percorrendo due chilometri, non è stata interrata, non è stata dotata di uno sfiato e al momento porta a valle poco più di due litri di acqua al minuto. Nei giorni scorsi non ne arrivava una goccia. Ci è stato detto che il problema è dovuto a una bolla d’aria, ma è inevitabile, visto che la conduttura non ha sfiati. Inoltre tubo è al sole per tutto il giorno e la poca acqua che sgorga è calda, quasi imbevibile. Il problema è tutt’altro che risolto. La situazione sta diventando un salasso economico – conclude Paris –: in questi pascoli ci sono circa quattrocento capi, tra vacche, pecore, capre e cavalli. Abbiamo bisogno di 200 quintali di acqua al giorno: significa fare almeno tre trasporti al giorno con l'autobotte. Spendo ogni giorno circa 700 euro solo per far bere il bestiame. È impossibile andare avanti così».
Dopo Pieve Torina anche a San Severino arriva l’ordinanza contro l’emergenza siccità. Il sindaco Rosa Piermattei, ha infatti emesso un provvedimento che vieta l’utilizzo di acqua potabile per il lavaggio di cortili e piazzali, il lavaggio dei mezzi di trasporto, il riempimento di piscine private e fontane da giardino, l’innaffiamento dei giardini e quello degli orti. Questi ultimi potranno essere innaffiati nelle ore notturne, dalle 22 alle 6. L’ordinanza è già in vigore e lo sarà fino al prossimo 15 ottobre o fino alla sua revoca formale.

Con la stessa ordinanza, il comune invita ad adottare comportamenti virtuosi sul tema del risparmio idrico, come il controllo periodico dei contatori per scongiurare perdite, l’installazione dei frangi getto per contingentare il flusso di acqua dai rubinetti, limitare l’uso degli sciacquoni, evitare di utilizzare acqua corrente per risciacquare le stoviglie e utilizzare l’acqua di lavaggio di ortaggi e frutta per innaffiare le piante.

Sarà la polizia municipale a vigilare sul rispetto dell’ordinanza, in collaborazione con il personale dell’Assem, gestore del servizio idrico. Per le infrazioni sono previste multe fino a 500 euro.
Un secco «no» alla conduttura per l’approvvigionamento idrico del lago di Castreccioni. Perentoria la posizione dei sindaci di Fiuminata, Pioraco e Sefro sulle schede tecniche presentate in settimana dal direttore dell’area tecnica del Consorzio di bonifica, Nafer Saquer. Lavori imponenti quelli ipotizzati dal Consorzio, che prevedrebbero la costruzione di una conduttura pronta a prelevare le acque dai fiumi Scarzito, Potenza e Chienti per dirottarle nel territorio comunale di Cingoli. L’invaso di Castreccioni, i cui livelli si stanno abbassando a causa della siccità, è infatti in particolare sofferenza.

Un progetto che non piace ai sindaci dell’alta valle del Potenza e che periodicamente torna a far discutere il territorio. Era già accaduto negli anni ’70, nel 2008 e anche nel 2020. Ora una nuova iniziativa a destare grande preoccupazione. «Il tema è molto delicato – commentano i sindaci Vincenzo Felicioli, Matteo Cicconi e Pietro Tapanelli –. Il Consorzio non ha agito in maniera trasparente, presentando un’ipotesi senza passare dall’assemblea territoriale e da quella regionale, ma soprattutto continua ad insistere su un progetto che più volte è stato respinto sia dalle istituzioni del territorio che dagli organi competenti in materia. È impensabile dirottare le risorse idriche della nostra vallata verso un invaso in sofferenza: anche la valle del Potenza è in difficoltà a causa della siccità. È completamente illogico pensare di costruire un’opera che impoverisce un’area e ne arricchisce un’altra. La nostra zona è attiva nel settore ittico e con le cartiere: abbiamo bisogno di questa acqua. Piuttosto – precisano – il Consorzio di bonifica dovrebbe pensare a presentare progetti capaci di risolvere le problematiche legate all’approvvigionamento idrico di tutto il comprensorio montano, creando infrastrutture per il recupero delle acque reflue e favorendo l’ottimizzazione di una risorsa più che mai scarsa come l’acqua. È evidente che questo non sta avvenendo. Sono anni che periodicamente la nostra acqua è oggetto di assalti da parte di diversi soggetti istituzionali – concludono i sindaci – : ora pretendiamo una presa di posizione netta da parte della Regione e degli organi competenti. Questo progetto va assolutamente cancellato».

Approfondimenti nel numero 11 de L'Appennino camerte

l.c.

Questa mattina, intorno alle ore 8,20 una forte temporale si è abbattuto sul territorio comunale di Tolentino. Fortunatamente nel centro urbano, grazie anche al continuo lavoro di pulizia delle caditoie non sono stati registrati particolari problemi a parte un allagamento nella zona situata sotto il piano stradale di un edificio in piazzale La Malfa e in alcune cantine di palazzi situati nel primo tratto di viale Benadduci. La “bomba d’acqua” ha provocato invece molti smottamenti, piccole frane di terra e caduta di sassi di varie dimensioni sulle strade esterne che collegano il centro città con le contrade. Le situazioni più compromesse a Ributino, Piani Bianchi, Calcavenaccio, Sant’Andrea, Sant’Angelo. In alcuni carreggiate sono saltati i pozzetti delle fogne e a causa dell’improvvisa grande quantità d’acqua caduta in pochi minuti, la sede stradale è stata invasa da fango e detriti. Chiusa la strada provinciale che da contrada Sant’Angelo porta a Colmurano per esondazione del torrente Entogge. Difficoltà e problemi in diverse strade provinciali e in particolare in quella che collega il ponte del diavolo fino all’Abbadia di Fiastra (contrada Ributino, Divina Pastora e Piane di Chienti) e nella strada provinciale entoggese, da Tolentino a Urbisaglia. Nella zona industriale La Rancia si sono verificati vari allagamenti dovuti al collettore fognario che è andato in pressione a causa della grande quantità d’acqua caduta. Divelto un guardrail che delimita la sede stradale da un sottostante fosso davanti alla N. Gabrielli che è stato prontamente rimosso evitando pericoli per gli automobilisti. Intorno alle 11 la situazione è tornata a livelli di sicurezza su tutto il territorio comunale. Diversi gli interventi della Polizia Locale, dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tolentino e dell’Ufficio Manutenzioni del Comune.

WhatsApp Image 2018 06 08 at 09.16.26

L’Assessore alla Polizia Locale Giovanni Gabrielli raccomanda agli automobilisti di prestare la massima attenzione e assicura il massimo impegno sia degli agenti della Polizia Locale che del servizio manutentivo comunale che stanno lavorando incessantemente, sin dai primi momenti in cui si sono verificati e sono stati segnalati problemi, affinchè la viabilità sia ripristinata garantendo la sicurezza e la piena fruibilità di tutte le strade, specie quelle esterne al centro urbano.

WhatsApp Image 2018 06 08 at 09.08.30 1

WhatsApp Image 2018 06 08 at 09.16.36

Continua nelle Marche la discussione sulla gestione dell’acqua e in particolare sugli Ato. La regione Marche vorrebbe un unico Ato regionale, mentre a livello locale si punta sugli Ato provinciali. Una scelta che è stata confermata a Macerata dai sindaci nella recente assemblea dell'Ato 3, con i singoli comuni chiamati ad esprimersi. Nell'ultima seduta il consiglio comunale di Camerino ha votato un atto di indirizzo politico a favore dell'Ato unico provinciale. Votazione unanime da parte dell'assise comunale, con l'unica eccezione del consigliere Andrea Caprodossi, segretario della locale sezione del partito Democratico.

“Al momento della votazione non ero presente in aula per un'urgenza improvvisa. Questo il motivo per cui non ho votato – le dichiarazione di Caprodossi – Al riguardo, comunque, ho un’altra visione, quella di un unico Ato regionale, secondo quella che è anche la linea del mio partito. Così facendo si vanno a risparmiare diversi denari, che sono quelli relativi ai compensi dei presidenti degli Ato provinciali. Ridurre gli Ato esistenti a un unico ambito che abbracci l'intero territorio regionale comporterà meno costi in bolletta e, quindi, consentirà ai cittadini di risparmiare. Cosa diversa invece è la visione del consorzio che gestisce l’acqua. In questo caso si andrà verso consorzi di ambito provinciale dove, si auspica a breve, tutte le aziende che oggi sono nel settore si consorzieranno, così come è avvenuto per il Cosmari, e gestiranno il servizio idrico. Oggi la nostra provincia è al top per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti e siamo invece gli ultimi per quanto riguarda la gestione dell'acqua”.

Netta presa di posizione da parte del Movimento 5 Stelle di Camerino sul servizio idrico gestito dalla municipalizzata ASSM e sulla potabilità- non potabilità dell'acqua che interessa alcune frazioni del territorio comunale di Camerino. Negli ultimi giorni erano stati emessi alcuni divieti, riferiti all’utilizzo dell’acqua potabile e, in seguito revocati per alcune frazioni.

Ci troviamo ad analizzare un periodo alquanto singolare della normale amministrazione del neo gestore del servizio idrico ASSM,- si legge nel comunicato- soprattutto dal punto di vista della trasparenza dell’azione amministrativa da parte del comune di Camerino, delle misure adottate alle prime difficoltà sul campo, delle dichiarazioni rese tempestivamente (quelle, più che tempestive) da sindaco e società. Dichiarazioni spesso poco chiare, contraddittorie nella realtà, all’apparenza fuorvianti e tendenti a contendersi meriti, ove invece, sembrano persistere negligenze e responsabilità Certamente noi non siamo tecnici del settore, ma fruitori del servizio, e non possiamo non notare che regna una confusione mai vista prima”.

Chiede una maggiore trasparenza da parte dell’amministrazione comunale la referente del M5S Monica Pigotti: “Non è la prima volta – spiega- che vengono emesse delle ordinanze di non potabilità dell'acqua; non è la prima volta che viene riaperto l'accesso all'acqua potabile ad alcune frazioni anche limitrofe tra loro mentre il divieto di utilizzo resta per alcune. Non è la prima volta- prosegue Monica Pigotti- che ci sono disservizi e, considerato che l’ASSM è entrata a gestire il servizio idrico di Camerino solo il primo gennaio di quest'anno, ebbene, in 7 mesi sicuramente non abbiamo ricevuto risposte alle nostre domande, nè riferite ai dati richiesti anche in passato; risposta non hanno avuto anche gli stessi consiglieri di minoranza, taluni anche tecnici, come Marco Fanelli che è tecnico dell'Arpam. Si capisce bene dunque che non sono solo voci e preoccupazioni di corridoio ma che c’è un’ effettiva preoccupazione dei cittadini, e non solo di quelli che fruiscono del servizio nelle fazioni. Il problema è sentito da tutti quei cittadini che fruiscono del servizio anche altrove, pure dove abbiamo acqua che possiamo ancora bere dal rubinetto ma che continuiamo comunque a pagare in maniera di certo non poco salata".

.

Nella riunione di mercoledì 6 luglio, in preparazione all'assemblea di venerdì 8, il Comitato dei Sindaci dell’A.A.t.o. 3 Macerata convocato dal presidente Francesco Fiordomo ha fatto il punto sul delicato percorso intrapreso per la costituzione del gestore unico di Ambito del Servizio idrico da attuarsi a breve con l’aggregazione degli attuali soggetti operanti sul territorio. Le difficoltà maggiori risiedono nel riuscire a tutelare le diversità esistenti nel territorio provinciale e nella volontà di alcuni comuni di continuare a mantenere il controllo diretto del servizio, rischiando in tal modo di non rispettare neanche i minimi standard di sicurezza e qualità del servizio obbligatori per legge. È stata ribadita la necessità che il percorso approvato a fine 2015 dall’Assemblea dell’A.A.t.o. vada a conclusione velocemente.

Altro argomento di interesse è l’approvazione delle tariffe per gli anni 2016-2019. Dopo un lungo lavoro preparatorio, di raccolta ed elaborazione dei dati, i Sindaci hanno valutato le proposte di aumenti tariffari redatte dagli uffici e si apprestano a presentarle all’Assemblea contenendo l’aumento previsto per l’anno in corso al 3,5%. “Un aumento fisiologico - dice Fiordomo - visti gli aumenti delle materie prime e del costo del lavoro ma, soprattutto, vista la rilevante mole di investimenti che le aziende hanno fatto in passato e che iniziano oggi ad essere riflessi nella tariffa, dopo la loro entrata in funzione. Tale risultato conferma le ottime capacità di gestione e di contenimento dei costi espresse dai gestori del territorio visti anche gli aumenti tariffari che recentemente altre aree del territorio regionale hanno approvato e che si collocano fra il 7 e il 9% annui. Per l’anno in corso sono previsti circa 15 milioni di euro di investimenti in nuove infrastrutture idriche, prevalentemente dedicate al miglioramento del sistema depurativo”.

Altro argomento che verrà trattato dall’Assemblea è l’aumento a 400.000 euro del fondo per sostenere le famiglie in difficoltà con il pagamento della bolletta idrica (cd. “bonus idrico” o “voucher idrico”) e la proroga al 20 luglio dei termini di scadenza per la presentazione delle domande.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo