È stato pubblicato dalla Regione Marche l’avviso per manifestazione di interesse per interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dal sisma 2016, finanziato con 30 milioni di Euro assegnati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica).
Il bando, con scadenza lunedì 3 maggio, è diretto sia all’Erap che ai Comuni inseriti nel cratere sismico ed è teso principalmente alla riqualificazione dei centro storici, assegnando maggior punteggio per interventi di riuso e recupero così come a quelli destinati all’adeguamento e miglioramento sismico degli edifici contenuti in tali zone. Il tutto si evince dai criteri di classificazione delle proposte così come approvati dalla Giunta con Delibera 483 del 20 aprile.

“Obiettivo di questa importante dotazione di fondi – spiega l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli - è agevolare il recupero e la ristrutturazione degli edifici di edilizia popolare siti nei centri storici, specie dei piccoli comuni, essendo quelli che più necessitano di interventi di riqualificazione perché maggiormente lesionati dal sisma. Tuttavia – prosegue – saremo in grado di soddisfare anche l’esigenza dei comuni a più alta tensione abitativa, così come per interventi di nuova costruzione. Siamo convinti che questo avviso sia il giusto mix per soddisfare tutte le richieste e pensiamo che si possa riuscire a realizzare fino a 300 abitazioni popolari. Sarà nostra cura analizzare attentamente tutte le proposte, non escludendo, terminata questa già cospicua somma, di poter stanziare altri fondi”. L’importante somma di 30 milioni di euro del bando si aggiunge ad altre misure che presto interesseranno le stesse aree del cratere: “Penso al 1 miliardo e 780 milioni per l rigenerazione economica prevista dal Recovery Plan che darà nuova linfa vitale al tessuto sociale di quelle zone, e, più in generale, alla ricostruzione privata che finalmente sta vedendo la luce – prosegue Castelli - Ma come ho sempre detto: la ricostruzione materiale a nulla serve se non riporteremo la gente in quei luoghi. Questo intervento, perciò, vuole favorire il loro ripopolamento anche con una proposta dedicata espressamente alle fasce di popolazione meno abbienti”.  Un mosaico di proposte, dunque, per creare nelle zone del sisma un modello di rilancio delle aree interne dell’Appennino che, secondo l’assessore al Bilancio, potrà essere un modello per tutta la nazione: “Nel cratere il terremoto non ha fatto altro che anticipare problemi che presto riguarderanno tutte le aree interne d’Italia. Ecco perché – conclude Castelli – vogliamo che si faccia del cratere non solo il più grande cantiere d’Europa, ma anche il riferimento per studi e soluzioni di interventi ben più completi e strutturati per il recupero di zone oggi desolate”.
In arrivo contributi per  15 milioni di euro a sostegno del costo del lavoro e della continuità aziendale per le imprese dei settori particolarmente colpiti dall’emergenza Covid, localizzate nei Comuni delle aree di crisi industriale e nei Comuni nelle aree del sisma.

Il provvedimento proposto dall’assessore al Bilancio, alle Aree di crisi complessa e alla Ricostruzione Guido Castelli è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta.

“Con questo intervento - spiega Castelli – vogliamo favorire la ripartenza delle attività manifatturiere e dei servizi, sia alle imprese sia alla persona, che hanno maggiormente sofferto del lockdown. L’attenzione è rivolta in particolare alle aziende nelle aree di crisi industriale complessa e del cratere sismico, dove l’emergenza ha amplificato situazioni di sofferenza già preesistenti e ancora irrisolte. Sono necessari   interventi rapidi e tempestivi a sostegno delle imprese e dei lavoratori per attenuare le conseguenze negative sul mercato del lavoro. Ciò è ancor più vero nei territori che, a causa del sisma e della crisi di importanti aziende con effetti significativi sull’indotto, o della crisi di settori di specializzazione produttiva prevalente nell’area, danno da anni segnali di forte disagio, che si ripercuotono negativamente sulla stessa tenuta sociale. In queste porzioni di territorio viene confermato il dato regionale, secondo cui il ricorso alla Cig-Covid19 è stato effettuato, in gran parte, da imprese operanti nel terziario (circa il 90%), seguite dalla manifattura e dall’edilizia”.

Il provvedimento regionale consiste in un contributo forfettario a fondo perduto, fino ad un massimo di 50.000 euro per ogni azienda, a sostegno del mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti a rischio di licenziamento.

“Si tratta – conclude Castelli - di un intervento nuovo, costruito in un un’ottica premiante e incentivante al tempo stesso. Infatti, grazie alle risorse ancora disponibili del Fondo sociale europeo, da un lato potremo assicurare alle imprese nell’immediato la tutela dei posti di lavoro in una fase in cui è imminente la scadenza delle misure adottate a livello nazionale sul blocco dei licenziamenti e sulla proroga della Cassa Covid, che porterà con sé un impatto negativo sul mercato del lavoro. Dall’altro, l’obbligo di mantenere quegli stessi posti di lavoro per un periodo di tre mesi successivi alla presentazione della domanda, potrà rappresentare un incentivo a percorsi di rilancio delle attività in un’ottica competitiva, difficilmente realizzabili se è a rischio la permanenza dell’occupazione”.

f.u.
Alle attività di verifica della ricostruzione si è anche reso necessario monitorare la branca attinente a quella della rivitalizzazione economica delle aree terremotate perché questi due obiettivi devono andare di pari passo, al fine di evitare che il territorio si spopoli. Per favorire questo obiettivo ci siamo prodigati sotto la spinta del Commissario Legnini affinché ci fosse nella legge di bilancio 2021, uno stanziamento pari a 160 Mln di euro per il Contratto istituzionale di sviluppo. Una misura che unitamente alla porzione di Recovery plan dedicata alle aree del sisma, mira al recupero di competitività economica delle montagne e dei borghi colpiti dal terremoto, come il comune di Ussita che ha sempre avuto una economia turistica di grande tradizione e potenzialità. Questi Comuni devono essere aiutati perché la crisi economica prima e la crisi prodotta dal sisma dopo, si trovano in una condizione di non poter autonomamente curare i propri comprensori. Il fatto che si sia curata la delocalizzazione di strutture ricettive turistiche come quella che abbiamo inaugurato è sicuramente un segnale di incoraggiamento che va nel verso giusto”.

Così l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli accompagnato dal direttore dell’Usr Stefano Babini e accolto dalla sindaca di Ussita, Silvia Bernardini, ha inaugurato la struttura delocalizzata del bar pizzeria dell’Hotel Felycita.
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“Oggi dopo tanto tempo – ha sottolineato la sindaca Bernardini - Frontignano torna a vivere e, vedere tanta grinta e gioia dei gestori di questa struttura delocalizzata, ci fa ben sperare che Ussita torni ridente e bella come prima”.

E’ di circa 105 mq l’area dove è stata posizionata la struttura temporanea situata a ridosso degli impianti sciistici.
La Regione Marche ha provveduto a stanziare un apposito fondo per l’acquisto di moduli prefabbricati composti da elementi in acciaio e da pannelli in lamiera zincata preverniciata e per la realizzazione delle relative opere di urbanizzazione.
Con la buona notizia dello studio condotto dall’Università di Camerino che non ci sono faglie attive e capaci sul territorio sarà possibile riprendere la ricostruzione. 

c.c.



Per le Marche sono in arrivo quasi 9 milioni di euro a seguito dell’approvazione da parte del Dipartimento nazionale della Protezione Civile del programma degli interventi del settimo stralcio di ripristino e messa in sicurezza della viabilità delle infrastrutture stradali interessate dagli eventi sismici. Si completeranno in questo modo una serie di interventi sulle strade provinciali e comunali ritenuti molto importanti dalle amministrazioni locali perché strettamente legate alla ripresa economica e sociale del territorio”.

Così l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli commenta soddisfatto la notizia dell’arrivo dei fondi molto importanti per la nostra comunità colpita duramente dal sisma.

Interventi che riguardano in modo massiccio la provincia di Ascoli Piceno, mentre 500mila euro sono stati assegnati alla provincia di Macerata per un intervento sulla strada provinciale Belforte - Caldarola.

f.u.

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