La vita politica di Tolentino si arricchisce di un nuovo movimento, anche in vista delle ormai imminenti elezioni amministrative. Per iniziativa di Nazzareno Tiranti e Barbara Salcocci si è, infatti, costituito il gruppo locale di "Dipende da Noi", movimento nato a livello regionale nel 2019, che si ispira ai principi di democrazia e partecipazione, nello spirito della Costituzione Italiana, e che opera per il rinnovamento del sistema politico, sociale ed economico delle Marche e dell’Italia.

"A Tolentino, dopo un decennio dominato da un’amministrazione attenta esclusivamente a salvaguardare il proprio potere e incapace di dare una risposta concreta alle esigenze dei cittadini ed in particolare a quelle poste dal terremoto, crediamo sia urgente lavorare per nuovi obiettivi e per un cambiamento radicale dei metodi dell’azione politica e del governo del comune - dichiarano all'unisono Nazzareno Tiranti e Barbara Salcocci -. È infatti indispensabile promuovere il passaggio da una logica del potere verso la cultura del prendersi cura del bene comune, ponendo al centro i diritti delle persone e costruendo risposte partecipate ai problemi della collettività".

Il gruppo locale di “Dipende da Noi” di Tolentino ha già raccolto l’adesione di numerosi iscritti e simpatizzanti ed è aperto all’apporto di tutte le persone di buona volontà, desiderose di un’alternativa democratica e solidale.

"La nostra intenzione - concludono -  è di rilanciare e rendere convergenti le esperienze più innovative che si sono sviluppate negli ultimi anni, come quella di “Città in Comune”, che è riuscita a produrre molte iniziative sul tema della ricostruzione e a mettere in evidenza le profonde contraddizioni degli intenti sbandierati e la realtà delle scelte sociali ed urbanistiche dell’attuale amministrazione. Il gruppo di “Dipende da Noi” è pronto al confronto con i soggetti politici, le forze sociali, culturali ed economiche e con le associazioni che hanno a cuore il bene comune e perciò vogliono dare a Tolentino un nuovo governo".
"Serve un piano di intervento in favore degli istituti superiori che vivono in forte affanno, evitando di affidarsi alla speranza nella celerità dei lavori per la realizzazione del Campus, ma al contrario mettendo in campo una serie di strumenti volti ad incentivare le nuove iscrizioni, oltre a realizzare specifici servizi volti a ridurre i disagi della popolazione scolastica e del personale docente".

Sono le necessità espresse dal Partito Democratico di Tolentino che per il prossimo consiglio comunale ha presentato una interrogazione a firma di Anna Quercetti, Luca Cesini e Fulvio Riccio. Una interrogazione che vede però anche la collaborazione dell'associazione Città in Comune il cui simbolo compare a fianco di quello dei dem nella missiva e che "ha fornito il proprio contributo e la propria collaborazione - scrivono i dem - all'ideazione e alla stesura della presente interrogazione

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Barbara Salcocci e Nicola Serrani

Ancora il Campus, dunque, al centro del dibattito politico in cui questa volta viene chiesto: "la tempistica reale per l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo Campus scolastico, indicando la fase dell’attuale iter progettuale ed i realistici tempi per la conclusione dei lavori; quali strumenti si intendono adottare affinché venga garantito pienamente il diritto allo studio, ovvero quali eventuali ulteriori strutture possano essere individuate per poter distribuire le classi di studenti in spazi più idonei, dopo i quasi 5 anni trascorsi presso la ex sede della Quadrilatero; quali strumenti si intendono adottare per evitare il rischio legato al calo degli iscritti, con l’evidente pericolo della perdita dell’autonomia scolastica e conseguente accorpamento ad istituti delle città limitrofe; l'indice di vulnerabilità dell'ex sede dei Licei Scientifico, Classico e Coreutico".

Un tema su cui le minoranze hanno più volte insistito, ma che in questa interrogazione vede l'unione di una forza consiliare con una associazione cittadina. Ad un anno dalle prossime elezioni amministrative, la collaborazione potrebbe sembrare la prova per un possibile coalizione di centrosinistra. All'ultima tornata elettorale Città in Comune fu una lista a sé, rappresentata dalla candidata Marina Benadduci. Dopo la trasformazione del gruppo in una associazione non è detto che i componenti, oggi rappresentati da Barbara Salcocci e Nicola Serrani, non possano decidere di fare fronte comune per fronteggiare il centrodestra alle urne.

GS
La presentazione dei lavori al Campus scolastico di Camerino ha riacceso a Tolentino il tema del villaggio dedicato alle scuole che dovrà sorgere in contrada Pace ma su cui resta, a distanza di quasi cinque anni dal sisma, un silenzio che preoccupa i cittadini.

Gli studenti che hanno cominciato il percorso di scuola superiore nel 2016 hanno visto i loro cinque anni segnati dal sisma prima e dal Covid poi, vissuti negli uffici della Quadrilatero adibiti a classi, nell'attesa di una scuola nuova.

Una scuola che non è arrivata nemmeno per la loro maturità, ma che si teme non possa essere pronta nemmeno per quelle a venire. Ed intanto l'istituto Filelfo stringe i denti ed accusa il colpo del calo degli iscritti.

È la rabbia per il tempo che passa: per il centro storico, per i giovani, per le scuole, per gli insegnanti, che spinge ai cittadini a chiedere risposte a questo silenzio.

"Ad oggi - commenta Barbara Salcocci, coordinatrice dell'associazione Città in Comune - la cittadinanza non conosce ancora la situazione del progetto del Campus. Ma questo non è l'unico punto poco chiaro: non solo vorremmo sapere quali sono i problemi che tengono ancora fermo l'avvio del cantiere, ma ci chiediamo cosa ne sarà delle strutture che prima ospitavano i licei. Come è possibile - si chiede - che l'amministrazione, in questi anni, non abbia informato la cittadinanza sull'indice di vulnerabilità sismica di quelle strutture e sulla gravità della situazione in cui versano. Poteva essere convocato un consiglio comunale aperto sulle scuole, aprendo un confronto con i cittadini per trovare la soluzione più facilmente percorribile".

I genitori degli studenti sono infatti i primi a rendersi conto di come la decisione di delocalizzare le scuole fuori dal centro storico possa essere una ulteriore mazzata nei confronti della zona della città che più ha risentito del sisma: "Da madre - commenta Barbara Salcocci - vedo che i giovani sono sempre più portati a trascorrere del tempo in periferia, nella zona del Retail Park, dove sorgerà il Campus. Una necessità che deriva dalla mancanza di rilancio per i luoghi di incontro nel centro: le scuole sono il fulcro della vita. Sono proprio i giovani che l'amministrazione avrebbe dovuto coinvolgere per comprendere i loro bisogni e capire quali luoghi creare in centro per permettere momenti di aggregazione. Ai giovani tolentinati che trascorrono i promeriggi fuori dal centro si aggiungono poi quelli dei paesi vicini che prima sceglievano Tolentino come città per i loro studi e ora preferiscono spostarsi. E se si spostano per studiare alle superiori - continua - chissà se poi decideranno di tornare nella loro città almeno per il tempo libero".

L'allarme dell'associazione Città in Comune nasce anche sul ricordo del ruolo che le scuole in centro hanno sempre avuto per ogni studente, di Tolentino e non, che ha studiato al Filelfo.

Per loro, il centro storico, prima del sisma, è sempre stato scrigno di momenti trascorsi tra la bellezza; su ogni piazza ed in ogni via sorgevano i punti di riferimento in cui i giovani trascorrevano il tempo libero.

"Questo - conclude Barbara Salcocci - è quello che dovrebbero continuare a vivere i ragazzi di oggi e di domani, per poter apprezzare davvero la bellezza della loro città".

Giulia Sancricca

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Il cartello con il rendering del nuovo Campus scolastico
Sono diversi i tolentinati candidati alle prossime elezioni regionali, ma l'associazione Città in Comune, nata dopo le elezioni amministrative di Tolentino dall'omonima lista, ha le idee chiare e ha deciso di sostenere la candidata Barbara Salcocci della lista Dipende da noi.
"Le imminenti elezioni regionali di settembre - scrive l'associazione in una nota - daranno ai cittadini la possibilità di rinnovare la classe dirigente regionale e di imprimere una svolta significativa alle politiche pubbliche in atto da almeno un decennio nelle Marche. L'associazione Città in Comune, nata anche per contribuire ad un profondo rinnovamento a livello locale, ha da sempre cercato di riunire le esperienze più avanzate della sinistra coerente capace per competenze e onestà di proporre un'idea di governo locale frutto di partecipazione, di coinvolgimento e di una pratica democratica capace di neutralizzare le autoreferenzialità delle istituzioni. Fatte queste necessarie premesse, prendendo atto della chiusura del PD, incapace di aprirsi ad una società molto più articolata rispetto alle semplificazioni mediatiche, Città in Comune esprime il proprio sostegno alla lista "Dipende da Noi", per Roberto Mancini candidato presidente, ed in particolare per Barbara Salcocci, amica, compagna e testimone in prima persona, insieme agli altri tremila sfollati di Tolentino, delle storture della gestione dell'emergenza a livello regionale e dei costanti fallimenti dell'amministrazione Pezzanesi a livello locale". 

Duro l'attacco dell'associaizone al Partito Democratico ed al centro destra: "È necessario restituire ai cittadini un salutare "bagno di realtà", evitando le semplificazioni che il PD regionale da un lato, ed il centrodestra che governa la maggioranza dei comuni anche all'interno del cratere dall'altro, Tolentino incluso, vorrebbero ostentare".

L'associazione non fa sconti e attacca il governatore regionale uscente, così come il sindaco di Tolentino: "Sono di fatto fuori luogo gli appelli al "voto utile", quando è evidente che i migliori alleati del governo Ceriscioli sono state proprio quelle amministrazioni di centrodestra che tutto hanno fatto fuorché dare una risposta ai cittadini ed ai territori. Come giudicare altrimenti il regalo fatto dalla Giunta regionale uscente alla Giunta Pezzanesi per l'acquisto di un capannone neanche accatastato per il doppio del valore reale? Elargizioni di denaro pubblico per assecondare la visione distorta del "nostro" primo cittadino di realizzare una sorta di Tolentino 2, col drammatico risultato che ad oggi i terremotati sono ancora senza uno straccio di abitazione di emergenza o peggio, sono ancora ammassati nei container, a quattro anni da quei drammatici giorni".

GS

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