Lavoratori senza contratto, senza visita medica o corsi di formazione adeguati. Ancora, lavoratori senza dispositivi di sicurezza individuale o pagati con degli acconti. Queste sono le irregolarità riscontrate dalla Cgil-Filea che hanno visto protagoniste alcune ditte che hanno realizzato il Campus di Camerino donato dalla provincia di Trento e Bolzano e da un land del Ticino.

“Hanno lavorato ditte appaltanti e subappaltanti - ha spiegato Daniel Taddei di Cgil Macerata - ma la cosa grave è che nei cantieri abbiamo trovato lavoratori e soggetti esterni ai subappalti e quindi non riconducibili a nessuna ditta”. Ma ciò che hanno scoperto i sindacati non finisce qui. Irregolarità e aspetti criticabili anche dal punto di vista delle opere: ad esempio muri che ballano e mancanza di isolante termico e sonoro. 

“Questa è veramente una grande ferita perché il Campus è un segnale di ripartenza del territorio e, oltre al danno per i lavoratori, il danno sarà anche in futuro per gli studenti. Da un anno - ha sottolineato - siamo presenti nei cantieri e le irregolarità sono state tantissime. Questo era uno dei cantieri più grandi e la preoccupazione è per il futuro della ricostruzione vera e propria”. I cantieri infatti saranno a migliaia e se i presupposti sono già così preoccupanti, secondo i sindacati non c’è da essere positivi. In questi giorni sono state predisposte le varie richieste sia alla ditta vincitrice dell’appalto che alle province donatrici della struttura ma stando a Massimo De Luca ancora non sarebbero pervenute risposte: “Abbiamo inviato la responsabilità solidale, per quanto riguarda il salario dei lavoratori, nei confronti della ditta e della provincia di Trento. Siamo in attesa di risposte. Da aprile a oggi hanno lavorato sette giorni su sette e ci auguriamo che almeno per ciò che riguarda questo aspetto si faccia giustizia al più presto”.

g.g.

Avrà per tema " La microzonazione sismica ai tempi del terremoto" l'incontro divulgativo in programma il prossimo sabato 29 settembre alle ore 17.00 nell'aula magna dei Licei di Camerino, polo scolastico provinciale. Organizzato dal Comitato concentrico, l'incontro aperto a tutta la cittadinanza, avrà per relatore il prof. Pierluigi Pieruccini del Dipartimento di Scienze della Terra all'Università degli studi di Torino

"In relazione agli eventi sismici che ci hanno colpiti - dichiara il presidente del comitato Francesco Nobili- , crediamo che si tratti di un tema di grande attualità, anche nell'ottica di utilizzare questo tipo di analisi scientifica per fare prevenzione. Ci aiuterà a comprenderne l'importanza il prof. Pieruccini che oltre ad essere docente nelle materie di geografia fisica e geomorfologia all'università di Torino, fa parte del Centro di Microzonazione Sismica nazionale. Le finalità dell'incontro sono divulgative poiché ci siamo resi conto che, mai come ora, è necessario fornire ai cittadini delle informazioni su quelli che sono gli strumenti e le normative, fondamentali per poter far fronte alla ricostruzione. Aperto alla partecipazione di tutti i cittadini- continua Nobili-  l'appuntamento toccherà anche degli aspetti tecnici e sarà l'occasione per comprendere quale ragionamento vi sia dietro agli interventi di 'mappatura' della sismicità nel Paese e soprattutto con riferimento alle nostre zone. Come comitato c'è l'intenzione di organizzare anche altri incontri divulgativi; siamo già in contatto con altri relatori ed esperti che ci possano aiutare a far luce su tutti gli aspetti della ricostruzione e della pianificazione che necessariamente dovrà precedere la stessa ricostruzione".     

Non rinunciare mai ad un sogno, solo perché pensi che ti ci vorrà troppo tempo per realizzarlo. Il tempo passerà comunque". Con questa frase di Nazim Hickmet, l'emozionato rettore Claudio Pettinari, ha inaugurato la coloratissima cerimonia di consegna delle pergamene di laurea, davanti ad un parterre decisamente affollato. Circa 400 i laureati presenti, sul   totale dei 1289 che hanno raggiunto la mèta nell'anno accademico 2017-2018.  Motivi di spazio e di sicurezza non hanno permesso di accoglierli tutti,  ma l'impatto scenico dell'area del Campus, ha sicuramente restituito un'immagine grandiosa e imponente. Alla grande festa che, ovviamente in forma diversa, si tiene a Camerino da 700 anni,  hanno partecipato  intere famiglie e numerosi  amici dei neo-dottori, provenienti da tutto il mondo. A rendere ancora più suggestiva la cerimonia, gli interventi al microfono della dott.ssa Antonietta Lombardozzi e del prof. Ezio Bartocci. Partiti da laureati all'università di Camerino, hanno raggiunto ruoli  di assoluto prestigio professionale nei rispettivi campi.

Festa Laurea 3Toccante e significativa la testimonianza della dottoressa Antonietta Lombardozzi, laureata in chimica ad Unicam, e, oggi direttore tecnico superiore della Polizia di Stato, responsabile del laboratorio chimico Forense dei Gabinetti interregionali di Polizia scientifica per il Piemonte  e per la Val d'Aosta, nonché  dirigente del Gabinetto di Torino. Altra autorevole esperienza quella raccontata dal professor Ezio Bartocci, laureato in informatica ad Unicam  e oggi professor associato presso la Cyber - Physical Systems Research Division della facoltà di Informatica dell'Università di Vienna. Alla presenza del Pro Rettore vicario Graziano Leoni e dei Direttori delle Scuole d’Ateneo, introdotti dai canti intonati dal Coro Universitario diretto dal maestro Luciano Feliciani, si è potuti entrare nel vivo della grande festa che ha tributato un saluto speciale anche ai docenti Mario Cocchioni. e Sandro Frigio e, ai tecnici  Anna Maria Antonini. e Tiziano Pennesi,.che hanno lasciato il servizio nel corso dell’ultimo anno.

festa laurea rettore" La consegna dei diplomi di laurea- ha detto il rettore- è  forse il momento più bello, perché significa avere compiuto pienamente il proprio lavoro.  Significa vedere concretizzati i propri obiettivi, aver lavorato pienamente per il progresso e per la crescita della nostra società. Un diploma  è un qualcosa di veramente importante"-  ha sottolineato Pettinari, ricordando l'etimologia greca della parola e il documento degli inizi del primo millennio che veniva dato  a coloro a cui veniva assegnata la cittadinanza romana. " Nel  Medioevo il diploma era poi un importante lasciapassare per messaggeri e viaggiatori. Oggi è un documento che attesta il conseguimento di un importantissimo titolo di studio e- ha continuato -, a pensarci bene, è sempre un bel lascia passare per diffondere e portare ovunque la cultura, la conoscenza, la scienza .  Voi siete la centralità delle università che  non esistono senza studenti, come non esisterebbero senza docenti e soprattutto non esisterebbero senza laureati.  Andare all'università significa diventare grandi, autonomi, indipendenti; significa talvolta cadere e, altrettante volte rialzarsi e ripartire con slancio per seguire i propri sogni.  Ecco l'obiettivo di un ateneo e, gli sforzi di tutte le sue componenti debbono essere  proprio quello di farvi comprendere che anche nel momento più basso della  vita, quando tutto sembra andare male quando tutto va a fondo, si può scalciare, si può rialzare la testa e  puntare verso l'alto;  si può far tesoro dell'esperienza e parlare della conoscenza,  vero strumento di lavoro e vero successo". Il rettore ha poi evidenziato come arrivare alla laurea segni la fine di uno dei momenti più belli e ricchi di emozioni e  l'inizio di una nuova vita proiettata verso un lavoro ma che la formazione che si è ricevuta non servirà solamente al lavoro e alla  specializzazione.  "Siete stati formati, educati e preparati per contribuire agli obiettivi e gli scopi del pianeta. Non basta raggiungere gli obiettivi individuali, occorre  che  essi siano integrati, condivisi, rafforzati con gli obiettivi del pianeta e, piuttosto, con gli obiettivi dell'universo che è l’insieme di più cose.  Questo è il vero significato della parola universitas. Per questo vi invito ad essere insieme sempre e il più possibile coesi tra voi e a lavorare insieme". Prima della consegna dei diplomi ai 400 tra laureate e laureati delle cinque Scuole d’Ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie). il prof. Pettinari ha posto l'accento sull'importanza del trasferimento di esperienze, di insegnamenti, di conoscenze e di obiettivi,  tra genitori e figli , tra docenti e studenti,  tra persona e persona.  " Un qualcosa che  deve sempre caratterizzare la vostra vita per far crescere il vostro Paese. Non basta solamente essere teneri con voi; dobbiamo porvi al centro della nostra vita. Voi siete la parte migliore di noi e, solo in voi la nostra vita si compie e assume pieno valore".

L'emozionante lancio dei tocchi in aria,  ha poi concluso la bellissima e impecccabile cerimonia.

 Carla Campetella

festa Laurea 1

Festa Laurea G

laureati seduti

Festa Laurea 4

festa laurea 2

Tutto pronto all'Università di Camerino per la “Festa della Laurea”, il consueto appuntamento con la cerimonia di consegna delle pergamene di laurea a coloro che si sono laureati nel corso dell’anno accademico 2016/2017.

Anche in questa edizione a fare da scenografia all’evento sarà lo spazio Agorà del Campus universitario di Camerino, che questo sabato 22 settembre sarà letteralmente invaso da oltre 400 laureate e laureati delle cinque Scuole d’Ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie), accompagnati da familiari e amici, provenienti da tutto il mondo.

Dalle ore 16.30, tutti i laureati che hanno aderito all’iniziativa, riceveranno la pergamena direttamente dal Rettore dell’Ateneo prof. Claudio Pettinari, alla presenza del Pro Rettore vicario Graziano Leoni e dei Direttori delle Scuole d’Ateneo.

La cerimonia si aprirà con il saluto del Rettore a tutti i presenti, al quale seguiranno le testimonianze di due laureati Unicam che si sono distinti nel loro percorso professionale: Antonietta Lombardozzi, laureata in Chimica ed ora direttore del Laboratorio Chimico Forense al Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica per il Piemonte e la Valle d’Aosta di Torino, ed Ezio Bartocci, laureato in Informatica e attualmente professore associato presso la Vienna University of Technology in Austria.

Nel corso dell’evento, inoltre, Unicam saluterà ufficialmente anche i propri dipendenti, sia docenti che tecnici amministrativi, che hanno lasciato il servizio nel corso dell’ultimo anno: anche per loro quindi un momento di congedo solenne dall’Ateneo.

I laureati potranno poi votare per scegliere quale sarà il “profumo” dell’Università di Camerino. Grazie alla collaborazione con lo spin off Unicam Mumo, specializzato in marketing sensoriale, i partecipanti potranno scegliere tra due fragranze, che racchiudono le essenze di tutti i Paesi di origine dei nostri studenti, quella che preferiscono: quella che avrà ottenuto maggiori preferenze, diventerà il profumo di Unicam.

La cerimonia sarà ufficialmente aperta dal Coro Universitario- cappella Musicale del Duomo di Camerino, diretto dal maestro Luciano Feliciani, che eseguirà alcuni brani, tra cui il “Gaudeamus Igitur”.

Il Comune di Camerino, in collaborazione con i Musei civici, nell'ambito dell'iniziativa “Autunno Bandiere arancioni-Aggiungi un borgo a tavola",  ha organizzato per questo sabato 22 settembre alle ore 16:00 presso l'orto botanico “Carmela Cortini” di UNICAM, l'evento “Paesaggi culturali nelle Marche- I musei emotivi”. Attraverso una serie di autorevoli interventi, l’incontro offrirà lo spunto per declinare il tema del “Paesaggio” nelle molteplici sfaccettature che il termine può assumere come denominatore comune dei vari ambiti culturali e come interessante opportunità di attrazione di nuovi flussi turistici. Nell’occasione, verrà presentato il volume “Marche musei e paesaggi culturali”, edito nel 2016 e curato dall’ arch. Tiziana Maffei, Presidente ICOM ( International Council Of Museums Italia) . Dopo i saluti istituzionali, la parola passerà alle autrici dei testi del volume, edito dalla Theta edizioni con il contributo della Regione Marche. “I testi che vi sono contenuti, – spiega la dott.ssa Barbara Mastrocola, curatrice dei musei civici di Camerino- fanno riferimento a come un museo possa offrire una chiave di lettura per entrare nei paesaggi; in qualche modo la vocazione del museo si può interpretare in diversi modi e, all’interno del volume, ognuna per la propria esperienza personale, noi museologhe abbiamo cercato di spiegare cosa intendiamo per musei e paesaggi culturali e, per contenitori emotivi”.. Interverranno all’incontro, la responsabile degli uffici cultura del Comune di Jesi dott.ssa Romina Quarchioni, la conservatrice dei musei civici di Palazzo Buonaccorsi dott.ssa Giuliana Pascucci, la consulente per i servizi culturali di Pesaro Barbara Tomassini, la coordinatrice dell'Eco Museo della Valle dell'Aso dott.ssa Antonella Nonnis, la responsabile della comunicazione del Museo tattile statale Omero dott.ssa Monica Bernacchi, l'assessore alla Cultura del comune di Treia Edi Castellani. “In qualche modo, ognuno per la propria parte cercherà di presentare il proprio museo e le proprie attività e – continua Barbara Mastrocola- per quel che mi riguarda nello specifico, quello che ho voluto evidenziare a proposito di Camerino e del museo civico, è la sua sfaccettatura come museo emotivo. Nel mio testo dedicato alla didattica, ho inteso pertanto spiegare il motivo per cu mi piaceva che il museo diventasse museo esperienziale. A seguito della devastazione del terremoto, evidentemente in questi due anni la realtà è cambiata; è cambiato il mio lavoro e anche quello che sono i musei di Camerino. Proprio per questo, il titolo della mia relazione sarà “Musei aperti per vocazione”, a significare che, in qualche modo, le collezioni esistono ancora; non sono fruibili, ma questo non vuol dire che non siamo un museo. Siamo aperti comunque, sebbene in qualche modo, dobbiamo accettare di essere fisicamente chiusi. Se volete sapere come, venite a trovarci questo sabato 22 settembre all’orto botanico di Camerino”.

Carla Campetella

Arrendersi? Mai. Difficile descrivere il turbine di sentimenti sprigionatisi a Camerino nell’ edizione numero 49 della rievocazione della Sei giorni di enduro del 1974.  Passione allo stato puro quella che si è respirata in tutte le due giornate, unita all’insolito piacere che si è provato nel sentire il rombo dei motori, compresi tutti gli odori caratteristici della partenza. Una sessantina i piloti giunti in sella da tutta Italia, per partecipare con i loro pezzi d'epoca alla manifestazione della rinascita. “ Lavorare e trovarci assieme come Moto Club – ha detto il presidente Stefano Ronconi- è stato già rinascere. In questa città, si respira da sempre aria di moto e Camerino riparte anche dalla Sei giorni”. Da valente pilota di enduro, anche il presidente FMI Giovanni Copioli non è voluto mancare all’appuntamento, partendo col pettorale n.1, nel giro che ha ripercorso ciottoli e stradine dell’entroterra.

Giovanni Copioli

Nella foto sopra il presidente FMI Giovanni Copioli che indossa il pettorale di partenza

Non una gara, ma un autentico abbraccio, arrivato da tutti i centauri presenti, giunti belli carichi della grinta tipica di questo sport e protagonisti di uno spirito di vera, grande amicizia. Lacrime di commozione in Dino Mercatelli, ex Fiamme Oro. A Camerino 44 anni fa, c’era anche lui tra i 300 piloti provenienti da 18 nazioni; poco più che ventenne, a cavallo della sua SWM riuscì a strappare un 5° posto nella classe 100. Ma a prescindere da quel risultato, la cosa che più ricorda ancora, è quel clima magico, mai più ritrovato, perfino in altre Sei giorni che lo videro competitore internazionale.

Dino Mercatelli

 Caloroso l’impatto della prima giornata di presentazione, con il presidente Ronconi a fare gli onori di casa, vicino a Giovanni Copioli.  A fare da spalla, l’esperto- restauratore Duccio D’Amico che ha sapientemente illustrato carattere e potenzialità di ogni modello, insieme alle qualità dei conducenti. Racconti, aneddoti e  forte spirito di unione tra tutti i piloti che si sono avvicendati nella consegna dei pettorali. Nelle loro parole, non sono mancati riferimenti al dramma della città, della quale coi loro occhi hanno constatato un’evidente devastazione; ognuno di loro, tornando a casa, si è ripromesso di veicolarne il messaggio. Calore umano, vicinanza e gesti concreti di solidarietà, avevano già avuto modo di esprimersi in più forme da molti di loro sin dall’immediato post sisma.

Cesare bernardi 2

 Nella foto sopra il pilota e campione camerte Cesare Bernardi

Appassionati, curiosi e cittadini, hanno rivissuto nel fine settimana una miriade di ricordi incancellabili. Almeno quelli nessuno potrà mai demolirli. E celebrando memoria di agognati trofei, bolidi e centauri si sono incamminati tra i panoramici sentieri di una toccante rievocazione. Il ristoro finale tra i palazzi sfregiati del quartiere di Vallicelle, ha nuovamente mostrato agli enduristi, tutta la durezza e la violenza del sisma ma, anche la forte determinazione della gente, uscita di casa per salutarli e respirare un attimo di serenità. Un infortunio non grave, ha purtroppo coinvolto un pilota lungo il percorso: a lui il Moto Club Camerino ha fatto subito pervenire i migliori auguri di pronta guarigione . Un abbraccio e un grazie speciale,  il sodalizio camerte lo ha voluto rivolgere allo storico segretario Luigino Micozzi.

C.C.

piloti

saluto sei giorni

parco moto Contram 2parco moto 2

Inaugurato il nuovo monastero di Santa Chiara. L'intera comunità camerte si è ritrovata per festeggiare il ritorno a casa delle clarisse. Presenti le autorità militari e civili, con il sindaco Gianluca Pasqui, il rettore di Unicam Claudo Pettinari, un fiume di persone ha voluto condividere fraterni sentimenti di gioia nell'accogliere il bel segnale di una ripartenza, resa possibile dalla sinergia di intenti tra Caritas Ambrosiana di Milano, primo benefattore, alla quale si sono unite le Caritas bergamasca e bresciana.

inaugurazione monastero clarisseUn segno di rinascita per il monastero di Santa Chiara, la cui antica struttura il sisma ha completamente devastato; le sei sorelle  che vi abitavano, finora hanno trovato ospitalità nel monastero di San Severino Marche, eppure, sin da subito hanno dimostrato la loro  forte determinazione nel voler restare. Realizzato completamente in legno, per una superficie di 400 metri quadrati,il nuovo monastero sorge nel cortile adiacente all’edificio inagibile. Alla significativa cerimonia hanno preso parte anche Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e l'ingegnere Cristina Compagnucci che ha progettato e seguito tutti i lavori della struttura . Affollata la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Padre Ferdinando Campana, Ministro provinciale dell'Ordine dei Frati Minori.

monastero messa

Immensa gratitudine per un dono che riempie il cuore, nelle parole del primo cittadino e del rettore.  Felici di tornare a casa e della sensibile partecipazione cittadina, le sei sorelle clarisse, a cominciare dalla Madre badessa suor Chiara Laura Serboli:  "Una giornata di luce, nella quale abbiamo sentito presente Santa Camilla Battista insieme a tutti i santi e tutta la gente che ci vuole un gran bene. Un autentico spettacolo vedere un numero così grande di persone, unito alla commozione e alla testimonianza dell'affetto che nutrono per noi. In tutti questi anni. - ha detto suor Chiara Laura-  il legame  con la città, è stato davvero importante;  sentivamo la mancanza noi di loro e loro di noi e , alla fine, oggi è stato un vero tripudio di relazione ".  "Quello che è stato realizzato- ha dichiarato il direttore della Caritas Ambrosiana Gualzetti-è una grande sorpresa anche per noi-. Non è così scontato che a due anni di distanza da un evento così grave, si possa ripartire con una struttura; la nostra esperienza nei confronti delle chiese che hanno subito dei terremoti, con azioni di vicinanza e prossimità e col tentativo di rimettere in piedi alcune strutture pastorali, ci dice che non è facile ripartire in tempi così brevi. Qui sicuramente va sottolineato il merito delle suore che hanno scelto di non andarsene e di voler ripartire da qui, in mezzo alla gente, offrendo uno spazio con più funzioni, utili alla comunità. Un luogo che non è solo la loro casa come monastero, ma anche chiesa e foresteria per l'accoglienza dei pellegrini. Abbiamo da subito condiviso un'idea e, non abbiamo fatto nient'altro che trovare degli offerenti che credessero nel progetto; alla fine, si sono affiancati a noi anche gli amici delle Caritas di Bergamo e Brescia. Quando succedono drammi come questo, non basta dire bisogna restare e ripartire ma, occorre darsi una mano. E' questo un po' il compito della Caritas: rendere concreto quello che celebriamo nelle messe e quello che diciamo tentando di essere fedeli al Vangelo. Nei momenti di difficoltà è necessario soccorrere e, soprattutto, far ripartire le persone e le comunità; noi potremmo restare vicini alla popolazione anche uno o due anni,  poi però, sono quelli che rimangono che debbono ricostruire quello che conta, cioè i legami tra le persone, le attività e l'essere comunità. Questo è in sostanza il compito delle Caritas in Italia e, credo che in questa occasione si sia potuto concretizzare completamente".            

C.C.

monastero 1

monastero sindaco

 

Insieme per ricominciareA Camerino, una tre giorni di festa per dare il benvenuto agli abitanti rientrati in città. L'organizzazione si deve all'Ordine francescano secolare d'Italia e di Camerino, all'Ordine dei frati minori Cappuccini, alle sorelle povere di Santa Chiara e alla gioventù francescana d'Italia, col patrocinio del Comune di Camerino . " La speranza abita qui" tema centrale della giornata che, sin dal mattino, ha riunito moltissime persone nella Geostruttura del City Park. Aperto dai saluti del dott. Giulio Mancinelli, Ministro responsabile dell'Ordine francescano secolare di Camerino, l'incontro si è potuto fregiare degli interventi dell'arcivescovo Francesco Brugnaro,  di Paola Braggion Ministro nazionale dell'Ordine e del sindaco Gianluca Pasqui. Erano presenti anche l'assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, Marina Mazzego del Consiglio Nazionale dell'Ordine Francescano e numerosi religiosi. Subito, Giulio Mancinelli ha spiegato il significato della tre giorni, da cogliere ancora come un forte segnale di vicinanza da parte del consiglio nazionale e regionale dell'Ordine, in aggiunta al sostegno che fin dai primissimi momenti del dramma,  è stato già espresso a favore della comunità. Recuperare il senso del tempo più che dello spazio, centrale nelle parole dell'arcivescovo Brugnaro, che ha tenuto a sottolineare come la speranza sia in realtà  il presente: "Credo che dal punto di vista cristiano ma anche antropologico, la speranza, cioè  tutto quello che ancora non si è realizzato, trovi il suo fondamento nel presente.  Il che richiede  capacità di invenzione oggi, operatività oggi per quello che può diventare possibile realizzazione per domani  e poi responsabilità civile, nel senso di creare consenso attorno a quello che si può e che si deve fare.  Infine,  chiedere a chi ha una responsabilità ancora più grande, di mettere a disposizione quei  finanziamenti che sono necessari per avviare la ricostruzione per il futuro.  Allora tutto diventa un qualcosa di vero e di credibile". Dedicata all’ascolto dell diverse esperienze, la seconda parte dell’appuntamento, segnata dai racconti delle persone e da momenti di commozione.

La speranza pubblico

 

 “Una giornata che cercavamo da tempo- dichiara Mancinelli-; ne abbiamo parlato spesso con i nostri fratelli dell'ordine Francescano a livello di Consiglio Nazionale e, debbo dire che sono stati proprio loro a spingerci a farla, con lo spirito di stare insieme alla popolazione per ascoltare la loro esperienza, sentirne le esigenze e le difficoltà, soprattutto, cercare di essere vicini . E il modo con cui la gente ha risposto all’appuntamento, vale a testimoniare che la difficoltà è ancora presente; è vero che un numero consistente di cittadini è potuto finalmente rientrare ma, e lo si è sentito dalle loro parole, le persone vivono forti disagi nell’ adattamento sebbene siano animate da coraggio e voglia di ricominciare . E’ per questo che credo che ognuno di noi debba essere attento a mettere quella goccia di aiuto in più che potrà essere importante per tutta la comunità”.

La speranza Pasqui

Nel pomeriggio Festa di comunità aperta a tutti, presso il Palazzetto dello sport della località Le Calvie, arricchita da merenda offerta dalla Fraternità di Camerino e animata da tanti giovani Dopo la riflessione- afferma Mancinelli- era necessario un momento di festa. Tante volte ci si chiede se è possibile festeggiare in condizioni comunque difficili e, la risposta è sì. Si deve festeggiare. Si deve, perché comunque la comunità si è riformata ed è questo l’elemento sostanziale. Si è riformata tra mille carenze, però si è riformata, ed questo è il motivo per cui vogliamo stare tutti insieme. E di questo ringraziamo molto gli scout di Camerino e i ragazzi della Gifra Gioventù Francescana per essere voluti venire qui da tutta Italia, ad accogliere in maniera divertente e serena i camerinesi rientrati nella loro città”.

A conclusione della tre giorni, questa domenica 16 settembre avrà luogo l’inaugurazione del Monastero di Santa Chiara con la celebrazione della Santa messa alle ore 10.30. Costruito da Giulio Cesare da Varano per far tornare in città la sua figlia prediletta, Santa Camilla Battista Varano, il monastero delle clarisse è stato completamente distrutto dal sisma del 2016. Le sei sorelle clarisse, ospitate al monastero di san Severino, mai hanno pensato di andarsene altrove. Realizzato completamente in legno, per una superficie di 400 metri quadrati,il nuovo monastero sorge nel cortile adiacente all’edificio inagibile.

“Le nostre sorelle Clarisse, mancavano alla comunità - conclude Giulio Mancinelli- . Come tante altre realtà che abbiamo perso, anche quella del Monastero di Santa Chiara, ha sicuramente lasciato un vuoto grande; il fatto che anche le sorelle possano ritornare a Camerino, penso che sia significativo per tutta la comunità e sarà bello condividere tutti insieme la gioia di riacquistare un altro importante tassello che ci fa guardare avanti con speranza. Le sorelle clarisse ci sono mancate veramente: sono state e siamo certi che continueranno ad essere, uno stimolo di luce per tante persone”.

C.C.

Per iniziativa del comitato Concentrico (Comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino)venerdì 14 settembresi è svolto un incontro tra rappresentanti del comitato, l’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico. Ne riferisce lo stesso comitato informando che alla riunione ha preso parte anche  il direttore dell’ufficio speciale ricostruzione (Usr) della Regione Marche, ing. Cesare Spuri.

Il comitato ha ringraziato gli uffici preposti per l’enorme mole di lavoro che stanno svolgendo, invocando però da parte dell’amministrazione comunale, un chiaro indirizzo politico che faciliti le decisioni di natura tecnica.

L’incontro era stato sollecitato dal comitato per ottenere, a quattro mesi dalla presentazione delle proposte di perimetrazione tenutasi l’11 maggio scorso in pubblica assemblea, delle risposte sull’iter della ricostruzione. Tre le richieste avanzate: sapere a che punto è l'esame delle osservazioni presentate dai cittadini;conoscere le intenzioni dell'amministrazione sulle perimetrazioni e, in particolare se si intenda proseguire sulla strada delle sei perimetrazioni del centro storico con eventuale coordinamento, o si reputi più opportuno (come richiesto dal comitato) adottare un’unica perimetrazione che includa tutta la città storica. Da ultimo il comitato ha chiesto se l'amministrazione abbia in programma di dotarsi di un documento direttore per la ricostruzione (Ddr) che espliciti la linea politica del recupero della città e possa svolgere funzioni di coordinamento.

Nel corso dell'incontro, l’ing. Spuri ha ricordato gli scopi e le opportunità delle perimetrazioni e dei piani attuativi che sono quelli di ripensare e migliorare aree del territorio, adottare strategie di riqualificazione, consentire interventi urbanistici straordinari, anche su infrastrutture purché danneggiate dal sisma. È stato inoltre chiarito che il documento direttore per la ricostruzione dovrebbe contenere indicazioni dettagliate sul futuro assetto della città, con particolare riguardo alle vie di fuga e agli snodi nevralgici, nonché all’interazione tra la città storica e l’immediata periferia.

Quanto al finanziamento di tali interventi di pianificazione si è rivelato utile il parere inviato dalla struttura commissariale nazionale al comitato, in risposta a un suo quesito posto in tal senso. Il documento direttore per la ricostruzione può essere finanziato – così recita la risposta elaborata dalla struttura commissariale e dall’ufficio speciale della regione – attingendo alle risorse per la redazione dei piani attuativi, risorse che saranno immediatamente rese disponibili.

Infine il comitato ha di nuovo avanzato la proposta, riprendendo una petizione ampiamente condivisa sui social media, di dare autonomia attuativa alla zona di piazza Cavour-inizio di corso Vittorio Emanuele II, al fine permettere un rapido ripristino di alcune strutture nevralgiche, che potrebbero favorire la ripartenza della città, quali il Palazzo ducale, il Duomo, il Palazzo arcivescovile con il Museo diocesano, il Palazzo comunale, il teatro F. Marchetti, il parcheggio meccanizzato di viale E. Betti.

Dopo ampia discussione e, a seguito di un’attenta disamina della vigente normativa, i presenti hanno convenuto sulla necessità che il comune rediga e approvi formalmente un vero e proprio  documento direttore che integri gli studi preliminari compiuti dallo studio Cucinella, in modo da poter dare finalmente avvio alla prima fase della ricostruzione.

La prossima assemblea del comitato Concentrico è fissata per lunedì 17 settembre alle ore 21.15 presso il centro sociale di San Paolo; nell'occasione verranno approfondite  le tematiche toccate nell'incontro. 

"Non è possibile che a tre giorni dall'inizio delle lezioni, non ci sia alcuna comunicazione ufficiale circa il mantenimento delle classi e degli organici nei comuni del cratere". Lo afferma il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui: " Ad oggi, relativamente a Camerino, ho letto solo proclami politici su Facebook, da parte dei soliti giannizzeri di partito, ma in questi mesi ho avuto un continuo e costante confronto con il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, Dott. Filisetti, e non mi pare affatto che ci sia da stare tranquilli e fare festa. Per caritá, se i proclami dovessero essere confermati sarei il primo a gioirne, ma vorrei vedere qualcosa di ufficiale. In proposito, giá nei primi giorni di settembre e nuovamente nella giornata di giovedì, ho chiesto ai dirigenti scolastici cittadini di provvedere ai report richiesti dallo stesso USR, così da poter ottenere le dovute rassicurazioni sia dal Ministero competente che dalla Regione Marche. La scuola inizia lunedì, le sorprese possono essere belle o brutte, ma non possiamo, su un tema così delicato come la scuola, aspettare che la sorpresa si sveli: a Camerino le classi e gli organici sono stati mantenuti o no? Chi di dovere, per favore, ci dia certezze.

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