Dall'entroterra alla costa.
A pochi giorni dalla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital arriva la decisione della giunta regionale di convertire a questo scopo tutti gli ospedali della Regione che contano la terapia intensiva, tranne quelli di Urbino, Fano, Fabriano, Ascoli Piceno, Macerata e Torrette.
Una decisione che arriva dalla volontà di essere preparati all'aumento di contagi, come già spiegava ieri il governatore Luca Ceriscioli: ""Le curve epidemiologiche ci indicano la direzione dei prossimi giorni - ha detto - stiamo andando verso il raddoppio dei casi. Sarà una settimana di trincea e noi continuiamo a lavorare perché la sanità sia pronta".
"Gli ospedali non saranno evacuati tutti insieme - spiega l'assessore Angelo Sciapichetti - ma in base alla richiesta dettatata dalla crescita dei contagi".


GS

I casi di Coronavirus in crescita, regisrati in Lombardia, hanno aumentato la psicosi lungo l'intera penisola. In apprensione anche tanti maceratesi che negli ultimi giorni stanno intasando le linee del 118 per paura di aver contratto il virus, anche senza alcun sintomo riscontrato.
Nelle scorse settimane, infatti, Milano ha ospitato il Micam, il salone internazionale leader del settore calzaturiero e, vista la vocazione pellettiera della regione, sono stati molti i maceratesi che si sono recati in fiera.
Ora, dopo le notizie dei casi di Coronavirus in Lombardia, il timore di chi è tornato da Milano è quello di essere stato contagiato.
Tante, per questo motivo, le chiamate al pronto soccorso per chiedere consigli o chiarimenti sul contagio, anche se in realtà sono cittadini che non hanno nemmeno i sintomi del virus.
Intanto il presidente della Regione, Luca Ceriscioli anche tramite un post su Facebook, ha fatto sapere che al monento non ci sono casi nelle Marche: "Il centro diagnostico regionale di riferimento - ha scritto - ha comunicato che il risultato delle indagini sui tre casi monitorati è risultato negativo. Confermiamo che a oggi nelle Marche non abbiamo nessun caso positivo. Ciò non toglie che dobbiamo rafforzare tutte le attività di prevenzione".
Poi ricorda la prassi da seguire qualora ci fossero dei sintomi: "Quando si hanno dei sintomi non bisogna andare al pronto soccorso - scrive - ma chiamare al telefono il medico di medicina generale, cioè il medico di famiglia, o il medico di continuità assistenziale, affinché intervengano loro per gestire la situazione. Noi stiamo lavorando nella sala operativa da molte ore e lo faremo anche nei prossimi giorni, senza abbassare la guardia, senza creare inutili allarmismi. Tutto quello che è importante sarà via via comunicato ai cittadini. Sono già pronti, se serviranno, 57 posti per ospitare casi che dovessero rivelarsi, perché la macchina non aspetta l’ultimo momento ma si muove per tempo. Lavoriamo anche per proteggere chi lavora in sanità. Si fanno scelte che devono consentire a tutto il sistema di essere pronto. Non dobbiamo generare paura - conclude - , ma ognuno di noi deve fare la propria parte".

GS
Il "no" di Valeria Mancinelli come candidata alle prossime elezioni regionali potrebbe, da un lato, aver cambiato le carte in tavola e, dall'altro aver aperto la strada a nuovi possibili scenari nel centro sinistra. Area che nelle ultime ore vedrebbe divisi l'attuale governatore Luca Ceriscioli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Dopo l'annuncio della sindaca di Ancona, infatti, l'attuale governatore ha rilanciato la soluzione delle primarie, restando comunque disposto a fare un passo indietro a patto che ci sia un valido candidato unitario.
Un candidato che abbia la massima condivisione possibile dell'alleanza di centrosinistra, dialogando con i 5 stelle, è anche l'obiettivo di Matteo Ricci, così come di Luca Zingaretti, intervenuto dopo le dichiarazioni della Mancinelli per dirsi vicino al segretario del Pd regionale Giovanni Gostoli.
Un passo indietro, quello della Mancinelli, che fa gola al centro destra dove la candidatura di Francesco Acquaroli, che in un primo momento sembrava aver messo tutti d'accordo, ora attende la visita del leader del Carroccio Matteo Salvini. Qualora infatti la Lega non fosse d'accordo ad essere rappresentata dal deputato di Fratelli D'Italia, Acquaroli rappresenterebbe solo il partito di Giorgia Meloni.
Ma nell'entroterra, e soprattutto in provincia di Macerata, la preoccupazione è quella di conoscere i candidati che possano rappresentare una terra stremata, che ha ormai perso la fiducia nella ricostruzione e nell'attenzione alla montagna.
E' per questo che il primo ad essere conteso, come rappresentante del centro destra, è il patron di Med Store, Sandro Parcaroli. Se, inizialmente, alcune indiscrezioni lo vedevano in corsa per le elezioni regionali, nelle ultime ore c'è chi lo vedrebbe come il giusto rappresentante del centro destra alle amministrative di Macerata. Nessuna smentita e nessuna conferma, però, da parte dell'imprenditore orginario di Camerino e residente a Castelraimondo.

Giulia Sancricca



Iniziata la corsa alle elezioni regionali 2020. Il nome di Sauro Longhi, ex rettore dell'Università Politecnica delle Marche, è quello che si è fatto avanti nelle ultime ore trovando il favore degli esponenti del M5S.  Con una lettera aperta, i tre consiglieri regionali Gianni Maggi Capogruppo, Romina Pergolesi e Peppino Giorgini, hanno avuto modo di applaudire all'ufficialità della sua discesa in campo.
Contattato dalla redazione giornalistica dell'Appennino Camerte, lo stesso ingegnere Sauro Longhi, ha inteso riconfermare la sua convinta disponibilità a ricoprire il ruolo da governatore delle Marche. 
“Con la mia candidatura- dichiara Sauro Longhi - ho cercato di aprirmi ad un’area che ritengo possa condividere metodologie, obiettivi e sogni comuni, nella direzione di una crescita e rinascita di questa regione.  Se dunque potrà intravedersi la possibilità di un progetto comune con componenti del centrosinistra storico, alle quali aggiungere anche la parte del Movimento 5 stelle e le componenti del mondo dell’associazionismo, del volontariato, dei diritti civili, delle pari opportunità e dell’ambientalismo, io ci sono. Nella mia “discesa in campo”, sono pertanto pronto ad ascoltare ed incontrare tutti quelli che desiderino condividere un progetto che, per essere presentato nella sua completezza e soprattutto dare risposta ai marchigiani, necessita di tempo, di analisi e di sintesi. Tutta la mia seria disponibilità dunque a condividere e coordinare questo progetto”. 
Tra le priorità del programma figurano la sanità, la qualità dei servizi, l’attenzione per le aree interne e risorse per renderle più attrattive, ricostruzione e sviluppo, sostenibilità ambientale.
Temi che hanno trovato una condivisione da parte dei pentastellati: “Dell’autocandidatura del prof.Longhi siamo molto contenti - ha detto il capogruppo Gianni Maggi- Accogliamo con piacere che una figura autorevole che non appartiene ai partiti ma proviene dalla società civile, voglia impegnarsi su argomenti ed istanze che noi dei 5 stelle abbiamo sempre portato avanti. A mio modo di vedere l’ autocandidatura di Sauro Longhi può essere sostenuta da tutto il movimento, indipendentemente da come si andrà alle elezioni”. Per capire infatti se la sintonia di idee potrà sfociare in una collaborazione  politica, bisognerà attendere il parere positivo o negativo di Roma e soprattutto la consultazione di tutti gli iscritti al M5S delle Marche che sciolga il nodo di una corsa elettorale individuale del Movimento, o di un’eventuale possibilità di coalizzarsi con forze politiche che si riconoscano nel programma pentastellato. “ Nel caso di una convergenza, anche nel nome di un esterno per forze politiche diverse- ha affermato Maggi- reputiamo che l’opportunità possa essere molto interessante”. 
Convinto di aver fatto un lavoro importante e utile a raggiungere l’obiettivo di continuare a governare la Regione, anche il presidente uscente Luca Ceriscioli che, nella competizione elettorale regionale, ha confermato la sua disponibilità a rappresentare il centro sinistra.  Altro nome del centro sinistra che potrebbe far parte della corsa,  è quello del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli che piacerebbe a Italia Viva
Quanto alla coalizione di centro destra, come noto la candidatura ufficiale è quella dell’onorevole Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia. Rumors danno però spendibile anche il nome del sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica che troverebbe il favore della Lega ma che, per trovare certezza, richiederebbe la convergenza tra i due alleati della coalizione, Lega – Fdi.
c.c.
L’appello del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, al Governo è chiaro e preciso e, a pochi giorni dall’inizio di RisorgiMarche, ne ha davvero per tutte le forze politiche. 
“Noi – dice parlando del terremoto e della ricostruzione - facciamo tutto quello che è in nostro potere per rilanciare questo territorio. Neri Marcorè, che ha confermato per il terzo anno di fila questa manifestazione, e sappiamo la fatica che c’è dietro questo impegno, ha dimostrato un grande atto di passione e militanza per il territorio”.

Ma le richieste del governatore delle Marche sono altre e vanno dritte al Governo centrale: “Dobbiamo continuare a richiamare il Governo – dice - che perde molto tempo dietro 50 migranti che cercano di sbarcare. Se avesse dedicato la metà di questo tempo alle aree terremotate, oggi saremmo in un’altra fase”.

Poi una analisi sulle decisioni dei Governi che si sono succeduti dall’ottobre del 2016: “Abbiamo vissuto la prima impostazione del Centro Sinistra – critica - che certamente ha messo tantissime risorse ma regole troppo pesanti; poi c’è stato un anno dove non sono cambiate né le risorse e né le regole. E’ bene che questo Governo batta un colpo e si dedichi un po’ di più alle Marche e ad oltre 30mila marchigiani che chiedono la metà dell’attenzione che è stata data a 50 migranti che vogliono sbarcare”.

GS

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha partecipato questa mattina al Centro Fiere di Villa Potenza alla cerimonia inaugurale della 35ma^ Rassegna Agricola, Centro Italia (RACI), manifestazione che come ogni anno si rinnova puntuale per offrire una vetrina alle eccellenze produttive legate al mondo dell’agricoltura. Il Governatore ha ricordato di essere presente per il quarto anno consecutivo alla manifestazione, osservando che la continuità è stata mantenuta in tutto questo tempo soprattutto per la forza crescente che ha l’agricoltura nell’identità della nostra regione. In questa edizione in particolare troviamo il connubio tra la tradizione e l’innovazione che rendono la nostra agricoltura molto competitiva. Ceriscioli, durante il giro dei padiglioni, ha rimarcato come la Regione punti molto sul settore dell’agricoltura perché, oltre ad essere un punto di incontro delle tradizioni per le nuove generazioni, è sempre più una vetrina per tutti e si distingue per l’utilizzo di prodotti biologici e il non utilizzo di OGM.

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Radici, agricoltura, cibo, innovazione sono quattro parole chiave come quattro punti cardinali dell’agricoltura marchigiana che danno nuovo valore alla RACI, una iniziativa organizzata dal Comune di Macerata che oggi diventa ancora di più il racconto di quello che siamo e di quello che vogliamo essere, con gente legata al proprio territorio e al futuro sostenibile. Protagonisti della Rassegna sono i settori dell’agroalimentare, della filiera corta agricola, dell’agricoltura biologica, della zootecnia, della meccanizzazione agricola, promozione turistica del territorio rurale con oltre 220 espositori. La RACI offre molti momenti degustativi dei prodotti tipici locali, laboratori culinari e dimostrazioni pratiche dei processi di lavorazione. Tra le novità di quest’anno vi è il ritorno delle grandi macchine agricole, che da diversi anni non erano presenti in Fiera e quella della fattoria didattica, uno spazio dedicato ai più piccoli per divertirsi e allo stesso tempo riscoprire le vecchie tradizioni, le buone usanze e i frutti della vita nei campi.

36 milioni di euro su 248 (il 15% degli investimenti totali) sono stati investiti fuori dal cratere per riqualificare e potenziare edifici strategici della Protezione civile, sanitari e universitari.  Ceriscioli: “Basta distorcere i fatti: stop a notizie false su fondi e macerie”  “Vediamo ogni giorno distorcere la realtà dei fatti. Il Movimento 5 stelle e Forza Italia continuano ad alimentare ulteriore rancore e rabbia in popolazioni già fortemente provate dal terremoto e che non hanno bisogno di sterili e scorrette speculazioni ma di soluzioni concrete, ovvero quelle che noi ogni giorno faticosamente mettiamo in campo. Lo dichiara il presidente Ceriscioli, chiarendo che l’utilizzo dei fondi europei  dell'Asse 8 è assolutamente legittimo. In primis  - specifica - abbiamo ripreso gli Assi di investimento precedenti al sisma e abbiamo ridistribuito i fondi aggiuntivi.  Dei 248 milioni messi a disposizione dall’Europa (Asse 8 FESR) l’85% è stato utilizzato per interventi localizzati nelle aree colpite, evidenziando la forte attenzione che giustamente la Regione riserva a questi territori. La mostra su Lorenzo Lotto e altre importanti iniziative per promuovere i Sibillini ne sono un esempio.
Il 15% ( 36milioni 828mila euro) delle risorse sono riconducibili infatti a interventi strategici collocati fuori dalle aree del sisma. L’assegnazione di nuove risorse comunitarie è avvenuta, non per fare fronte alla ricostruzione degli edifici danneggiati (per questo ci sono le risorse nazionali), bensì per favorire la ripresa economica, sociale e soprattutto aumentare l’adeguamento sismico degli edifici e la messa in sicurezza di un territorio, quello marchigiano, particolarmente vulnerabile e soggetto a calamità naturali. Per questo l’Europa ci chiese di inserire la possibilità “di estendere ai Comuni che ricadono in classi sismiche 1 e 2”. 
Da qui la piena legittimità delle scelte regionali che, in misura davvero contenuta, hanno destinato le risorse dell’asse 8 sisma anche a territori fuori dal cratere, considerata l’elevata vulnerabilità sismica della Regione, la cui popolazione residente nei comuni ricadenti nelle classi di rischio elevate (zone sismiche 1 e 2) rappresenta il 99% del totale. 
 
OSPEDALE REGIONALE TORRETTE I 12,2 milioni di euro stanziati per l'ospedale regionale Torrette di Ancona rappresentano un investimento connesso fortemente alle aree colpite e strategico. Non solo per la salvaguardia di vite umane durante il verificarsi di un potenziale evento sismico ma anche per la funzione di pubblica utilità che l’ospedale svolge nelle fasi di prima emergenza. 
In merito agli edifici sanitari aggiungo che, tra quelli del cratere, l'ospedale di Camerino è antisismico di quarta classe, Tolentino è stato finanziato con un importo previsto di 14,5 milioni, per Amandola è stato consegnato il progetto esecutivo che è in fase di verifica e presto uscirà il bando per i lavori. Il costo previsto del nuovo ospedale dei Sibillini  è di 18,7 milioni di euro: 13,7 milioni saranno finanziati grazie alle risorse della Ricostruzione Sisma che la Regione Marche ha deciso di destinare alle opere sanitarie e gli altri 5 milioni sono la donazione della Compagnia petrolifera Rosneft. 
a Macerata ed Ascoli facciamo 2 ospedali nuovi con un investimento da 200 milioni di euro. 
 
EDIFICI STRATEGICI Non ci sono edifici strategici non finanziati all'interno del cratere, li abbiamo finanziati tutti. Sono stati approvati 9 progetti con uno stanziamento di 18 milioni di euro. Di questi 9 immobili 5 sono fuori dal cratere ma sono strutture della protezione civile regionale che agiscono in tutte le situazioni di emergenza che colpiscono la regione, formando una rete integrata e strategica. 
L’accordo con Stato e UE prevede, come scritto chiaramente nel Programma, che gli interventi avevano l’obiettivo di  mettere in sicurezza e rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici qualificabili come "strategici" ossia che rivestono importanti funzioni di protezione civile in caso di terremoto, quali ad esempio, caserme, sedi dei municipi, sedi di sale operative per la gestione delle emergenze, le centrali operative del 118, sanità. 
 
EDILIZIA UNIVERSITARIA E ERDIS 
Oltre 13,5 milioni sono stai investiti  per la sicurezza degli studenti e per garantire loro edifici della più alta classe antisismica in previsione di possibili calamità. 
 
PATTO RICOSTRUZIONE 
Il Patto per la ricostruzione? Noi abbiamo sottoscritto il Patto e non i progetti. E’ stato il frutto di un grande processo di partecipazione che ha visti coinvolti tutti i sindaci e tutto il mondo economico, produttivo, sociale della regione. Abbiamo preso un impegno con i parlamentari che avremmo stralciato la parte dei progetti dalla delibera in modo che fosse chiaro che noi abbiamo approvato solo un documento: tutti i bandi dei privati saranno sottoposti a gara.
 
MACERIE
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Già non comprendevamo come il commissario Farabollini potesse affermare che la Regione Marche non avesse un piano specifico sulla gestione delle macerie, avendo a disposizione già dall’8 gennaio scorso una relazione dettagliata con la quale sono stati indicati chiaramente i quantitativi fatti, quelli ancora da fare ed i finanziamenti necessari per completare i quantitativi.
Ora vediamo che Forza Italia continua a sostenere che il piano macerie è ancora in fase di discussione. Torniamo a sottolineare che siamo stati i primi a redigere un piano attuativo con Decreto del Soggetto Attuatore Sisma il  23 gennaio 2017, ed è stato aggiornato insieme ai comuni interessati il 30 agosto dello scorso anno.
Le Marche hanno gestito in maniera virtuosa le macerie del sisma: oltre la metà di quelle stimate sono state raccolte (617mila tonnellate) ed Il 99% è stato avviato a recupero e riutilizzato.
Da dicembre 2017 non ci sono più né sulle strade pubbliche né nelle piazze ma sono rimaste solo quelle frutto di demolizioni disposte dai sindaci per la pubblica incolumità.
L'Aquila per fare gli stessi numeri ci ha messo 5 anni”.

Inaugurata a Sarnano   la struttura del Poliambulatorio ristrutturata e messa in sicurezza  Presenti il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il commissario straordinario Paola De Micheli e l'assessore Angelo Sciapichetti. Dopo gli eventi sismici del 24.08.2016, 30.10.2016 e 18.1.2017 l'edificio era inagibile. L' intervento è costato 110mila euro

Sarnano 02

“Restituiamo a Sarnano i luoghi della salute, gli ambulatori e le attività specialistiche, la possibilità quindi, per i cittadini, di avere servizi nella propria comunità senza doversi spostare. Spesso la popolazione è anziana e provata da tutto quanto accaduto e il ritorno di questi servizi danno tanta sicurezza a chi ne ha bisogno e ma anche agli altri  che sanno di poterci contare. I lavori sono stati fatti nei tempi giusti con impegno da parte delle strutture, consapevoli dell'importanza dell'opera. Oggi è  una giornata importante ma con lo sguardo rivolto in avanti ad altri interventi che andranno a completare quelli già realizzati per avere una  struttura che si possa qualificare come una vera e propria casa della salute" ha detto il presidente Ceriscioli. "E' la seconda volta che vengo a Sarnano per una inaugurazione - ha commentato il commissario De MIcheli - questo è un segno del fatto che si sta lavorando per restituire i servizi ai cittadini; tutti i servizi di prima ma riqualificati e migliorati".

La struttura del Poliambulatorio di Sarnano era stata dichiarata inagibile e la Direzione di Area Vasta si era incontrata più volte con il Sindaco al fine di esaminare la problematica e per verificare i bisogni assistenziali della popolazione che, nonostante il sisma, è rimasta nella quasi totalità dei posti serviti dal distretto. Insieme si è quindi concordato di procedere alla ristrutturazione dei locali danneggiati con la messa in sicurezza complessiva della struttura ( circa 1.500 metri quadri) e la manutenzione straordinaria dei locali al piano terra ( circa mq. 750) ove  si trova la sede distrettuale. L’Ufficio tecnico dell’Area vasta 3 ha provveduto a redigere il progetto.

I lavori hanno determinato un miglioramento sismico della struttura con la installazione di chiavi e tiranti in entrambi i piani e contestuale rinforzo delle murature portanti lesionate.

Al piano terra sono stati ristrutturati, con relativa messa a norma, tutti i locali e sono stati riproposti gli stessi ambulatori presenti prima del sisma, ad esclusione della medicina fisica che è stata trasferita dal locale sotterraneo al piano terra ed è stata completamente rifatta ex novo.

In particolare è stata realizzata  una nuova ampia palestra ed è stato creato un ulteriore ambiente, con accesso diretto dall’esterno per l’utenza, per l’esecuzione di prestazioni di terapia fisica (TENS, ultrasuoni  ecc.).

Le attività riattivate da ieri  2 novembre sono quelle del  prelievo di sangue, e gli ambulatori  cardiologico, di dermatologia, odontoiatrico, di ginecologia e  ortopedico.

Inoltre è ripresa l’attività ambulatoriale rispettivamente del dott. Angelo Toscanelli, pediatra di libera scelta, e del dott. Fabrizio Paparoni, medico di base. Garantite anche le attività mai sospese dell'ADI (assistenza domiciliare integrata),  ed el  medico della continuità assistenziale. 


Dal 1° dicembre verrà riattivato l’ambulatorio oculistico mentre dal 1° gennaio 2018 quello di otorino. Nella struttura proseguiranno ulteriori lavori sia relativamente alla sicurezza sismica sia per riattivare ulteriori spazi, al piano superiore, dove saranno previsti ambulatori  e spazi per i medici di medicina generale.

Si è svolto a Camerino, presso la “Torre del Parco”, “unica struttura agibile tra quelle appartenenti alla diocesi di Camerino – San Severino Marche”, come sottolineato dall’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro che ha fatto gli onori di casa, l’incontro periodico tra i Vescovi delle diocesi terremotate del centro Italia e il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Vasco Errani, presenti anche, tra gli altri, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il soprintendente speciale unico per le zone dell'Italia centrale colpite dal terremoto Paolo Iannelli. L’incontro ha avuto la finalità di fare il punto sulla situazione sul percorso delle messa in sicurezza e della ricostruzione dei beni ecclesiastici. Tra i Vescovi presenti il cardinale arcivescovo di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli, il vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni d’Ercole, il vescovo di Fabriano–Matelica mons. Stefano Russo, il vescovo di San Benedetto del Tronto Mons. Carlo Bresciani, il vescovo di Rieti mons. Domenico Pompili, il vescovo di Macerata mons. Nazzareno Marconi. “Una riunione operativa di lavoro”, come l’ha definita lo stesso Errani, nella quale sono state evidenziate con estrema franchezza alcune delle criticità ancora esistenti e, soprattutto, la sensazione che ci sia un rallentamento nella messa in sicurezza degli edifici di culto indicati al Mibac. Sul punto molto concreto è stato il Commissario Errani secondo cui “è necessario fare il punto esatto della situazione delle opere provvisionali già eseguite e di quelle da compiere, rivedendo, se necessario, quanto indicato dal Mibac. Qualora, poi, i tempi di esecuzione siano eccessivamente dilatati soggetti attuatori delle relative opere potranno essere le singole curie vescovili. Non possiamo permetterci ritardi o situazioni di stallo – ha ribadito con forza lo stesso Commissario – Le opere di messa in sicurezza vanno fatte secondo le norme e i lavori devono essere pagati. Se qualcuno non ve lo permette segnalatemelo”. A tal fine Errani ha proposto ai Vescovi, ai Dirigenti e ai Sovrintendenti presenti un tavolo di lavoro cui dovranno partecipare un tecnico incaricato da ciascuna diocesi, un tecnico della Regione e un tecnico della Protezione civile per definire con esattezza lo stato delle opere compiute o ancora da compiere da presentare poi al prossimo incontro che si terrà, su invito del cardinale Menichelli, ad Ancona venerdì 21 aprile. Prima della conclusione dell’incontro, su sollecitazione dell’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche Francesco Giovanni Brugnaro, è stata richiamata l’attenzione sullo stato del patrimonio archivistico e librario recuperato in ciascuna delle chiese parrocchiali danneggiate rispetto al quale ampia assicurazione e interesse è stata fornita dalla Sovrintendenza archivistica che opera nei territori interessati anche sotto il profilo del reperimento di adeguati spazi attrezzati idonei alla conservazione di detto patrimonio.

 

(I vescovi partecipanti all'incontro)

 

vescovi

 

platea

 

 

 

 

Una promessa mantenuta e un’altra rinnovata. Si potrebbe riassumere così la mattinata trascorsa a Camerino dal presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. La promessa mantenuta è quella di una visita per approfondire il confronto con la città e l’amministrazione comunale e, soprattutto, per effettuare un sopralluogo nel cantiere dell’ex ospedale. Quella rinnovata, invece, riguarda l’impegno da parte della Regione Marche per l’individuazione di un finanziamento per la realizzazione di un parcheggio proprio al di sotto della struttura che ospiterà la Casa di Riposo e di un impianto di risalita meccanizzata.

Il presidente è arrivato a Palazzo Bongiovanni intorno alle nove e trenta. Ad attenderlo, oltre al sindaco Gianluca Pasqui, anche il vicesindaco Roberto Lucarelli e l’assessore Antonella Nalli, insieme al segretario generale, Montaruli, e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Mauro Ferranti. Con loro anche la dottoressa Roberta Ferranti, responsabile delle strutture di Camerino e Matelica dell’Istituto Santo Stefano. “Grazie per la promessa mantenuta presidente – ha detto il sindaco Pasqui – Sappiamo quanti e quali impegni affollano la sua agenda e già il fatto che oggi sia venuto a farci visita è segno di una vicinanza con questa nostra città ed il nostro territorio”.

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Dopo un breve colloquio nelle stanze comunali, con il presidente che è rimasto particolarmente colpito dalla Sala del Consiglio, Ceriscioli ha voluto raggiungere a piedi il cantiere dell’ex ospedale per “respirare un po’ d’aria camerte – ha affermato – Ormai sono parecchie le occasioni in cui ho fatto visita a Camerino. Oggi sono presidente della Regione Marche, ma non mi stancherò mai di definirmi un sindaco, e quindi so che solo un sindaco conosce a fondo la sua città. E’ per questo che ho voluto essere qui oggi, per un confronto con Gianluca e per toccare con mano il compimento di un grande progetto nato proprio dalla collaborazione e dalla sinergia tra il comune e la Regione”. Il riferimento è, appunto, alla ristrutturazione dell’enorme edificio che ospitava l’ospedale e che oggi sarà occupato da una moderna Casa di Riposo dotata di ogni confort (piscina per la riabilitazione compresa), da uffici dell’Asur e da una sede dell’Istituto Santo Stefano.

“E’ stato un lavoro enorme, che ha richiesto un investimento di diversi milioni di Euro, con un progetto avviato a suo tempo dall’amministrazione Fanelli e sbloccato da quella del sindaco Conti – ha affermato Pasqui. Ad accogliere il presidente Ceriscioli nella struttura c’erano, oltre ai tecnici che si stanno occupando dei lavori, anche il presidente della Fondazione Casa Amica, Luigi Vannucci, con alcuni dei consiglieri. Ceriscioli si è complimentato per il recupero di un edificio che insiste all’interno del centro storico ed anche per le destinazioni individuate, garantendo un fondo da destinare a Camerino per la realizzazione del parcheggio e della risalita meccanizzata a servizio della struttura e della città.

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