In queste ore, a seguito delle dichiarazioni del Sindaco Ceregioli, sono stato contattato da diversi Organi di Stampa, ai quali ho ritenuto di non rilasciare dichiarazioni diverse dal presente comunicato, preferendo intervenire - come ho sempre fatto – prima sul mio profilo, per puntualizzare quanto espresso nel post oggetto delle osservazioni del sindaco.   Il funzionamento degli impianti - da me descritto anche sulla scorta di testimonianze espressamente richiamate - non è stato contestato (al momento) né dal Gestore, né dal Sindaco, che - in evidente difficoltà nello spiegare alla Cittadinanza i motivi di una mancata pronta attivazione degli strumenti contrattuali a disposizione dell’Amministrazione, volti ad esigere una diversa gestione, maggiormente corrispondente a quanto descritto nel Contratto di Servizio del 2007 e tuttora in vigore, preferisce traslare il confronto dall’ambito politico a quello giudiziario.

La denuncia prettamente politica da me fatta, in difesa di interessi della ns Comunità - che mi paiono quantomeno trascurati - resta, purtroppo, ancora priva di repliche soddisfacenti.

Per indole e storia personale, non fuggo mai dal confronto e tengo a precisare anche quanto appresso: mi è stato contestato l’uso della parola  “connivente” in relazione al Gestore. Ebbene, “connivente” deriva dal latino con ivens e significava “chiudere gli occhi” “fingere di non vedere”. Nell’uso moderno sta ad indicare il comportamento di colui che tacitamente consente a un’azione non buona (nel senso di inopportuna, inadeguata, impropria) pur avendo la possibilità d’impedirla, in virtù del ruolo ricoperto (definizione Treccani).

Il Sindaco - dunque - ignorando la sostanza (ma anche la forma, ahinoi) delle mie critiche - concernenti la scarsa diligenza professionale nell’esercizio della piena committenza pubblica, ha preferito divagare, forse col tentativo d’intimidire chi lo critica ma, molto più probabilmente, perché le critiche mosse, alla carente azione amministrativa degli ultimi 10 anni, colgono nel segno e sono largamente condivise tra la popolazione. Egregio Sindaco, più che minacciare improvvide querele nei confronti del Sottoscritto, dovrebbe rispondere all’intera Cittadinanza sulle ragioni della Sua inerzia amministrativa e chiarirci se ci sono, nel Contratto di Servizio, delle lacune previsionali - nel qual caso dar conto del perché l’Amministrazione ha sottoscritto tale accordo, prorogandolo ulteriormente alla naturale scadenza - ovvero spiegare se tale atteggiamento derivi da valutazioni extracontrattuali, a noi non note, chiarendone la natura. In entrambi i casi occorre fare chiarezza, perché la gestione è sotto gli occhi di tutti e non consentirò di sviare il dibattito volto a chiarire responsabilità politiche verso improbabili orizzonti di melliflua consistenza.

Quindi, chiarito che non vi era nessuna volontà di diffamare nessuno, il sindaco sembrerebbe, più che altro, molto preoccupato della eventuale candidatura del sottoscritto.

Giacomo Piergentili

Consigliere comunale

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