Era preoccupazione di questi giorni, per i pazienti dializzati che fanno riferimento all'ospedale di Tolentino, la sorte che sarebbe toccata loro in vista dell'abbattimento del nosocomio che dovrà essere ricostruito a seguito dei danni del sisma.

Si è svolta proprio ieri, nei locali dell'ASSM, una riunione tra i pazienti (Circa 50 in totale, di cui una ventina provenienti dalla zona montana ndr) insieme alla rappresentante dell'associazione Amed, il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il primario di Nefrologia di Macerata Franco Sopranzi, il presidente dell'ASSM Stefano Gobbi e l'ingegnere Lucia Mosciatti dell'Ufficio Tecnico dell'Asur per discutere delle problematiche da affrontare ed ascoltare eventuali soluzioni da proporre.

Il cruccio dei pazienti della zona montana era infatti quello di doversi spostare fino all'ospedale di Macerata per seguire la dialisi, invece dall'incontro è emerso che: "I circa 20 pazienti dell'entroterra - spiega Maccioni - potrebbero far riferimento all'ospedale di Camerino. Nel progetto originario del nosocomio - dice - era infatti previsto uno spazio per la dialisi che poi non è stato più realizzato, tanto che ora in quella zona si trova una sala riunioni. Stiamo valutando, quindi, la fattibilità di portarlo a termine con la realizzazione di almeno 6 posti letto che consentirebbero di dare una risposta ai pazienti che non saranno, in questo modo, costretti a spostarsi ulteriormente".
Una soluzione che rassicura, dunque, i pazienti dializzati della zona interna e che concede una ulteriore valorizzazione all'ospedale della città ducale, da poco tornato alla normalità a seguito dell'impegno avuto per il Covid.

"Per gli altri 30 pazienti di Tolentino e dintorni - aggiunge Maccioni - le soluzioni da valutare sono due: potrebbe essere aggiunto un turno all'ospedale di Macerata o potrebbero essere installati dei container all'interno del perimetro dell'ospedale di Tolentino dove saranno comunque garantiti il punto di primo intervento e gli ambulatori nel periodo di abbattimento e ricostruzione della struttura. A fine mese avremo un altro incontro - aggiunge Maccioni - sempre nei locali dell'ASSM, che ringrazio per la disponibilità, e ci avvieremo verso la scelta delle soluzioni discusse ieri. Soluzioni - precisa - che dovranno comunque essere sottoscritte dal dottor Sopranzi".

Parlando di tempi, ci sarà comunque tempo fino alla primavera prossima per decidere le soluzioni e metterle in atto: "Prima di maggio 2021 l'abbattimento non potrà cominciare - spiega Maccioni - . Ora si sta lavorando al progetto esecutivo e successivamente dovrà essere fatta la gara d'appalto. Quindi le soluzioni che sceglieremo per i pazienti dializzati dovranno essere operative da fine marzo o al massimo metà aprile".

Giulia Sancricca

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