Ormai da qualche settimana impazza la “corsa alla fusione” fra comuni, che sta creando entusiasmi, ansia di novità, ma anche incertezze sul futuro, soprattutto fra le popolazioni coinvolte, mettendo, tra l'altro, seriamente a rischio equilibri da tempo consolidati. In quello che fino a ieri era il cosiddetto territorio dei 5 comuni, all'interno dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, ha giocato d'anticipo e di sorpresa il sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, che ha deciso di percorrere la strada della fusione per incorporazione a Tolentino, rischiando ora di rimanere escluso dal progetto inerente il territorio di cui Camporotondo “naturalmente” fa parte. I sindaci degli altri 4 comuni, Roberto Paoloni (Belforte), Luca Giuseppetti (Caldarola), Giammario Ottavi (Cessapalombo), Silvia Pinzi (Serrapetrona), infatti, si sono riuniti insieme alle rispettive giunte, lunedì 14 marzo, per chiarire alcune situazioni che li hanno visti protagonisti nelle ultime settimane. In un comunicato rilasciato congiuntamente al termine dell'incontro, i 4 primi cittadini hanno evidenziato come “l’Amministrazione di Camporotondo durante le assemblee pubbliche ha rilasciato dichiarazioni non veritiere” e, non apprezzando di essere stati considerati come coloro che “in questo territorio hanno voluto frenare una reale collaborazione fattiva tra i 5 Comuni, vogliono con forza rivendicare i risultati ottenuti in questi anni nella messa a sistema dei servizi e le tantissime collaborazioni tra le varie realtà amministrative. Maggiore concretezza e senso di appartenenza tra le quattro realtà amministrative, analisi dei vantaggi di un processo di fusione vera dei comuni nell'interesse del territorio, accelerazione della messa a sistema dei servizi aggregati per intraprendere un percorso di difesa e rilancio del territorio sono gli obiettivi primari che le quattro amministrazioni hanno messo come priorità nella loro agenda di lavoro.

 

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Queste "pazze" fusioni. La "moda del momento" sta creando entusiasmi, ansia di novità, ma anche incertezze sul futuro, soprattutto fra le popolazioni coinvolte, rischiando di mettere seriamente a rischio equilibri da tempo consolidati. Tipico caso quello che riguarda i cosiddetti 5 comuni appartenenti all'Unione Montana dei Monti Azzurri, dopo il sasso lanciato nello stagno dal sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, che ha deciso di percorrere la strada verso Tolentino. A ciò si aggiunge la mai nascosta "simpatia" di Cessapalombo per Camerino per mettere sul "chi vive" i primi cittadini di Belforte del Chienti, Caldarola, Serrapetrona. Un incontro tra i sindaci dei 5 comuni interessati è previsto nei prossimi giorni per fare il punto della situazione, chiarire le rispettive posizioni e studiare eventuali strategie future per il territorio. Preoccupazioni riguardo la situazione che si è venuta a creare sono espresse dal sindaco di Caldarola, Luca Giuseppetti, contrario ad una fusione per incorporazione in un comune più grande. "Questi nostri piccoli comuni – il pensiero del primo cittadino del paese dei cardinali Pallotta – avranno vantaggi solo se riusciranno a fondersi tra loro, senza andarsi ad ingolfare con una realtà molto più grande. Questo perchè il futuro sindaco che sarà eletto, sicuramente proveniente dal comune di maggiori dimensioni, avrà senz'altro accortezza per il comune inglobato, ma non conoscerà mai a fondo le situazioni specifiche dei territori più piccoli e della popolazione che li abita. Da parte mia spero di poter arrivare ad una fusione, ma di farla con gli altri comuni del nostro territorio. Penso sia questa la soluzione migliore anche per le future generazioni. Se, infatti, non vogliamo far morire i nostri paesi, dobbiamo dare ai giovani che li abitano la possibilità di costruirvi il proprio futuro. Vorrei che dall'incontro che avrò con i miei colleghi sindaci scaturisca la proposta di un comune unico, che sia però del nostro territorio".  

Il sindaco di Belvedere Ostrense (AN) prof. Riccardo Piccioni smentisce categoricamente l'ipotesi che il Comune sia intenzionato a procedere con la fusione insieme ai Comuni di San Marcello, Morro d'Alba e Monsano. In questi giorni sulla stampa il Comune di Belvedere Ostrense è stato citato tra gli enti intenzionati a ricorrere all'istituto della fusione. Una notizia che il primo cittadino smentisce categoricamente. “Al momento il Comune di Belvedere Ostrense non è minimamente interessato a partecipare ad alcuna fusione -afferma il sindaco Piccioni- Allo stato attuale delle conoscenze, e con dati alla mano, non si vede l'esigenza di procedere con una fusione”. Un istituto, quello della fusione, rispetto al quale il sindaco Piccioni nutre forti dubbi. “Non sono d'accordo con le fusioni perchè sono convinto che il territorio venga sguarnito di istituzioni e perda in coesione sociale -spiega il prof. Piccioni- al momento il nostro Comune non ha bisogno di fondersi con nessuno, seppure abbiamo da anni istituito l'Unione dei Comuni con Morro d'Alba e San Marcello con cui collaboriamo in termini di servizi”. Proprio per fare chiarezza e analizzare le esperienze di Comuni che hanno optato per la fusione, il 30 marzo alle ore 18,30 a Belvedere Ostrense arriverà la presidente nazionale dell'ANPCI, l'Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani, Franca Biglio. “Ho chiesto alla presidente Biglio di mostrare con dati e tabelle la situazione attuale dei piccoli comuni e di prospettarci adeguate strategie di sopravvivenza per mantenere il buon livello dei servizi nelle piccole realtà. L'invito sarà naturalmente esteso ai cittadini e anche a tutti i sindaci della Provincia che avranno così l'opportunità di farsi un'idea più precisa sulle conseguenze della fusione”.

Chiamatela, se volete, '' sindrome da fusione ''.

E' evidente che le '' Unioni Montane '' non funzionano, altrimenti no si capirebbe il perchè di tutta questa corsa alla '' Fusione ''

Camerino e il consiglio comunale hanno respinto la proposta del consigliere Tapanelli di una fusione e per questo i consiglieri di minoranza tornano '' all'attacco '' per precisare quanto segue:  

''Con il presente comunicato, il gruppo consiliare Comunità e Territorio e il consigliere indipendente di minoranza Pietro Tapanelli intendono manifestare tutta la loro preoccupazione riguardo allamancata approvazione dell mozione presentata nell’ultimo consiglio comunale, volta proprio ad aprire un dialogo su un’ipotetica fusione tra alcuni comuni appartenenti all’Unione Montana “Marca di Camerino”.

Come già ampiamente spiegato dallo stesso consigliere presentatore, Pietro Tapanelli, e ribadito dal capogruppo di Comunità e Territorio Fabio Trojani, la mozione non era subitaneamente orientata alla fusione sic et simpliciter, ma indirizzata (testualmente) “ad avviare, anche in sede di Unione Montana, un serio confronto per elaborare una proposta di avvio del processo di fusione”.

Non c’era e non c’è alcuna volontà di imporre niente agli altri comuni né di inglobare altri enti, ma di analizzare seriamente, insieme a tutti gli attori interessati, gli innumerevoli benefici economici e tributari derivanti da un’aggregazione di enti locali, con l’obiettivo finale di creare un comune montano di fondamentamele impatto economico ed elettorale per l’intera Regione Marche. 

Non a caso, a poca distanza dall’approvazione della legge di stabilità per il 2016 che incrementa i vantaggi scaturienti da tali processi, alcuni amministratori lungimiranti hanno accelerato proprio in questa direzione. Dati ufficiali del Ministero dell’Interno, e quindi non opinioni dei singoli consiglieri, dicono che non vi sono solo consistenti contributi per ben dieci anni e notevoli risparmi sulla spesa corrente, ma l’aspetto che dovrebbe far cambiare idea a Pasqui e soci è che c’è anche un importante alleggerimento della pressione fiscale di cui beneficerebbero tutti i cittadini.

Essere pro fusione non significa voler cancellare le realtà locali. Chi dice questo è in malafede e probabilmente non vuole abbandonare la poltrona dove siede da ormai troppo tempo. Essere a favore di tali aggregazioni significa capire le necessità dei territori montani e rilanciare uno sviluppo che rischiamo di vedere sempre più da lontano.

Tutto questo sembra non interessare a questa amministrazione, e a qualche altro grigio politicante montano, rischiando di fare perdere un treno che ora passa molto vicino e che, per essere preso, necessita solo di una volontà politica orientata allo sviluppo di un territorio montano sempre più isolato e martoriato da tagli indiscriminati.''

Andrea Caprodossi, Marco Fanelli, Pietro Tapanelli, Fabio Trojani.

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