“Non c’è tempo da perdere, servono le riforme per evitare di perdere il Sistema Italia”.

Guarda al nuovo governo con fiducia il presidente di Confindustria Macerata, Sauro Grimaldi:  “Come ha detto anche il presidente nazionale di Confindustria, siamo soddisfatti di questa scelta, la riteniamo giusta e dovuta. Credo che Mario Draghi in questo momento sia la persona più indicata a guidare l’Italia.

Mi auguro solo che possa avere il mandato pieno per lavorare. Abbiamo visto che c’è una coralità di partiti che hanno aderito a questo salvataggio perché non ci possiamo più permettere di posticipare i termini delle riforme: abbiamo bisogno di entrare in Europa quanto prima, di entrarci a testa alta e mettere a posto i conti.

Credo che per questo Draghi sia la persona giusta anche come interlocutore con l’Europa.

È importante abbandonare questa continua campagna elettorale e andare subito alle riforme, non c’è tempo da perdere”.

Un grido d’allarme che racchiude in sé la preoccupazione di tutti gli industriali maceratesi, già provati prima della pandemia: “La situazione era già difficile prima del Covid – ammette Grimaldi - , l’emergenza sanitaria ha accentuato i problemi.

Noi ci stiamo organizzando per far sì che si possa creare una rete e supportare le priorità delle industrie, per affrontare un mercato globale.

Stiamo lavorando sulla comunicazione e sulla cultura d’impresa. Due elementi fondamentali per permettere lo sviluppo delle nostre aziende. La pandemia è stata un duro colpo al sistema industriale a cui stiamo cercando di reagire, ma purtroppo il termine non è programmabile, sappiamo solo che dobbiamo farci forza e unirci per sopravvivere”.

L’intervista integrale con approfondimenti anche riguardanti la ricostruzione post sisma sarà pubblicata nell’edizione del settimanale L’Appennino Camerte della prossima settimana.

GS
Cominciano le consultazioni per l'ex presiente della BcE, Mario Draghi. Dopo aver accettato l’incarico formale per la formazione del nuovo governo, questa mattina gli incontricon le forze politiche per valutare se potrà formare un governo tecnico o politico e, soprattutto, per capire se ci saranno i numeri per la fiducia in Parlamento.
Ancora tutto da valutare, soprattutto perchè il sostegno al governo non è scontato, a partire dai grillini.
Se i rumors nazionali parlano di un Movimento 5 Stelle diviso sul tema, nelle Marche la posizione sembra essere abbastanza chiara, come spiega Gian Mario Mercorelli, che si era candidato a governatore della Regione nell'ultima tornata elettorale, attualmente consigliere di minoranza a Tolentino.
"La posizione del Movimento è chiaramente contraria a Draghi - dice - perchè rappresenta l'equivalente di Monti che prese in mano l'Italia per poi fare gli affari della finanza internazionale. Draghi ha svenduto il patrimonio pubblico italiano e rappresenta l'avversario del Movimento.
Il Movimento - precisa - si è concretizzato per combattere quella visione di mondo che vede la finanza al centro. Le idee che raccolgo all'interno del M5S sono contrarie: c'è qualcuno propenso all'ascolto, ma nessuno vede Draghi come soluzione ai nostri problemi.
Se qualcuno vuole fare fughe in avanti - dice in riferimento a qualche esponente che potrebbe essere favorevole al governo tecnico - sta facendo dichiarazioni autonome dando troppo spazio a se stesso. Questo non si fa. Quando si sta da una parte si tiene la posizione del gruppo e non si scappa in cima alla collina per andare a dire la propria". 

Mercorelli condanna le stretgie politiche che hanno portato alla crisi di governo: "Io credo che il Movimento si sia sforzato in tutte le maniere per fare le cose fatte bene. Ha ingoiato rospi come Renzi pur di salvaguardare l'Italia in un momento di estrema difficoltà.
Purtroppo, quando ci si avvicina troppo alla politica sporca, fatta di gente che vuole il potere e le poltrone, ci si può scottare e questo è successo.
Conte - dice - è stato il miglior presidente del consiglio che io ricordi. Certamente in qualcosa avrà sbagliato, ma tutti avrebbero fatto degli sbagli in una situazione come questa. Cacciare Conte per avere Draghi è una strategia impensabile".

Infine uno sguardo al futuro ed agli scenari che potrebbero aprirsi dopo le consultazioni: "Difficile da prevedere - ammette - . La realtà è che devono fare una grande ammucchiata.
Spesso si accusa il Movimento di essere andato con Lega e Pd, ma vorrei ricordare che lo ha fatto sulla base di un programma, con dati certi e obiettivi definiti.
C'era la volontà di convenire su punti che stessero bene a tutti. Ora invece si dovrebbero mettere insieme forze politiche che sono radicalmente opposte. Non ci dimentichiamo - aggiunge - che il Movimento ha il 33% e la maggioranza relativa dei parlamentari: difficile pensare qualcosa senza di loro".

GS
Dal discorso di ieri sera del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui è seguito l'incontro appena concluso con l'ex presidente della BcE, Mario Draghi che ha accettato l'incarico con riserva, sono scaturiti diversi commenti anche in ambito politico locale.

Da ex assessore regionale e presidente del Circolo Aldo Moro di Macerata, è Angelo Sciapichetti a definire l'attuale situazione politica nazionale la conseguenza di "un gesto irresponsabile che ha un nome e un cognome e che non può essere condiviso. E' una partita a poker fatta sulle spalle degli italiani".

Dura la posizione di Sciapichetti nei confronti del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: "Dopo l'apertura di una crisi al buio - dice - , fortunatamente il Presidente della Repubblica ha fatto un appello accorato al Paese e ai partiti e ha preso la scelta più saggia che in questo momento potesse fare. E' chiaro che ne escono sconfitti la politica, i partiti, e soprattutto l'Italia e gli italiani perchè è stato perso più di un mese in una situazione molto difficile".

In merito alla divisione tra chi chiede il voto subito e chi condivide la scelta di un governo di "alto profilo" come definito da Mattarella, Sciapichetti commenta: "Le elezioni sono un bagno di democrazia, ma le sagge parole del Presidente hanno spiegato il motivo per cui ora non sono possibili. Perderemmo 5 mesi in un momento in cui ci sono problemi drammatici da risolvere. 
Non possiamo permetterci un governo che faccia l'ordinaria amministrazione e ci porti alle elezioni. Il Paese ha bisogno di un governo forte e stabile e a questo punto la figura di Draghi è la più autorevole possibile".

Una crisi che pesa sulle spalle di tutti gli italiani ma che nelle Marche assume una veste ancora più drammatica: "Nella nostra regione abbiamo una emergenza nell'emergenza - commenta Sciapichetti - . Il problema del sisma dura da quattro anni e non è stato superato.
Per le Marche e per tutte le altre regioni terremotate è bene che ci sia un governo stabile e con punti di riferimenti certi. La crisi di governo non ha aiutato, non facilita, e non va nella direzione di quanto i terremotati chiedono".

Poi la ferma condanna a Matteo Renzi: "In condizioni normali - dice - i temi sostenuti da Renzi  vengono affrontati in Consiglio dei Ministri e in un tavolo parallelo che è quello dei segretari dei partiti di maggioranza. Non c'era bisogno di fare la crisi. E' stata voluta al buio, senza avere una via d'uscita nell'ipotesi in cui sarebbe andata male la questione Conte ter. Io ho votato Renzi quando era nel Pd - dice - e ne ho preso le distanze quando mi sono accorto che quello che dicevano in molti era vero: cioè il suo narcisismo che lo porta a fare scelte come quella che abbiamo detto".

Infine la risposta a chi paragona il leader di Italia Viva agli esponenti della CD: "Non ha nulla della scuola, della cultura e della capacità che poteva avere la Democrazia Cristiana. Non può esservi paragone perchè i democristiani avevano la capacità di mediare, di trovare il compromesso, di trovare le soluzioni necessarie nei momenti più difficili e drammatici del Paese. Penso a Moro - conclude - quando ebbe il coraggio di fare il governo di solidarietà nazionale con il PCI nel 1978. Tutta un'altra storia che non va affatto confrontata con Renzi perchè è offensiva per chi non c'è più".

GS

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