“San Severino avrà la mia disponibilità per la sanità, ma non ho intenzione di ricandidarmi”. Sono queste le parole con cui Pietro Cruciani, capogruppo in consiglio comunale per il centrosinistra di “San Severino Marche 2.0 – Una città per tutti”, ha annunciato la sua uscita di scena all’alba della prossima tornata elettorale. A cinque anni dall’annuncio della sua candidatura a sindaco della città settempedana, dunque, l’ufficialità delle sue intenzioni.

“Sono assolutamente disponibile a dare un apporto per la sanità per San Severino – spiega Cruciani – , senza avere ruoli particolari. In ragione della mia professione di medico e della mia partecipazione alla vita politica negli ultimi trent’anni, penso di poter dare un serio contributo a un settore che negli ultimi tempi ha evidenziato notevoli criticità. Prima il ridimensionamento degli ospedali delle aree interne, poi la crisi pandemica. Per quello che riguarda invece le possibilità di vedermi correre nuovamente per la fascia – afferma – , le escludo. Sia per ragioni anagrafiche, sia per il fatto che non mi piace una politica così frammentata: cinque anni fa abbiamo avuto sei liste in corsa, probabilmente stavolta saranno meno, ma gli sviluppi raccontano ancora una divisione troppo netta tra le varie fazioni. Secondo me non è il modo giusto di presentarsi alle urne”.

l.c.
Passata all’unanimità la mozione per il ripristino del punto nascite dell’ospedale Bartolomeo Eustachio. Nel testo, approvato nello scorso consiglio comunale di San Severino, anche due emendamenti che richiedono l’attivazione h24 del punto di pronto intervento e due posti di rianimazione.

Pietro Cruciani, capogruppo in consiglio per San Severino Marche 2.0 - Una città per tutti, si era astenuto dalla firma della mozione, presentata dalle altre forze di minoranza, in quanto aveva sperato in un documento siglato anche dalla maggioranza. Ai microfoni di Radio C1…inBlu ha comunque espresso soddisfazione per l’approvazione unanime, che testimonia unità di intenti in temi fondamentali come quello della sanità territoriale. Cruciani ha commentato: “Non sono stato tra i firmatari perché il mio desiderio era l’approvazione trasversale del documento. In sede di voto è avvenuto questo. Lo ritengo qualcosa di fondamentale. La chiusura voluta dalla giunta regionale a guida Ceriscioli era puramente politica, in quanto i requisiti previsti dalla legge per mantenere attivo il reparto nascite c’erano. Allineati con le vicende in atto a Fabriano abbiamo ottenuto questo grande successo e abbiamo dimostrato di essere uniti intorno ai temi importanti per la città. La battaglia è stata portata avanti per anni dal comitato cittadino per il nostro ospedale, con la raccolta di più di duemila firme e con i ricorsi al TAR arrivati in Consiglio di Stato, tribunali che non hanno espresso pareri di sorta. Ora la petizione si rivolge all’amministrazione regionale, al Presidente Acquaroli e all’assessore regionale alla sanità. Saltamartini, ai tempi del suo mandato come sindaco di Cingoli, si è sempre battuto per la sanità del territorio e più volte ha partecipato alle riunioni del nostro comitato cittadino appoggiando le nostre rivendicazioni. Speriamo possa ricordare le sue posizioni ora che siede dall’altra parte del tavolo: ci aspettiamo solidarietà da parte sua. Le nostre richieste sono congrue, non chiediamo altro che di ripristinare ciò che ci è stato tolto nel 2016, con l’aggiunta dei due posti di terapia intensiva che sarebbero necessari per il reparto nascite e importantissimi anche alla luce delle ultime vicende legate al Coronavirus. A fine emergenza, quando il Covid center di Civitanova verrà smantellato, si dovrebbe pensare al mantenimento di quelle postazioni di terapia intensiva e rianimazione e ridistribuirle negli ospedali esistenti senza disperdere un patrimonio importante”.

GS

l.c.
Sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di San Severino, in calendario per mercoledì 14 aprile, la mozione che riguarda le richieste di riapertura del punto nascite dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”. Una mozione, quella firmata dalla maggior parte dei consiglieri di minoranza, che si inserisce perfettamente nel dibattito politico che riguarda la sanità. Nei giorni scorsi l’assessore Filippo Saltamartini, insieme al sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha dato una decisa sterzata alla visione del piano sanitario regionale: il nuovo ospedale del capoluogo sarà costruito nella stessa sede concordata con la precedente amministrazione, ma con un numero di posti letto ridotto, da 600 a 400, dimensionandolo sulla città e non sull’idea di ospedale unico.

Unica firma mancante tra i banchi della minoranza settempedana è stata quella di Pietro Cruciani che, nonostante non abbia sottoscritto la mozione, si è detto favorevole alla linea sposata dalla Regione e alla riapertura del punto nascite: “Il buon senso prevale, secondo me: vengono salvaguardate le realtà sanitarie dell’entroterra – i presidi ospedalieri di Camerino e San Severino – oltre all’ospedale di Civitanova. Il ripristino del punto nascite è stata una grande battaglia portata avanti dal comitato cittadino. Io stesso mi sono battuto molto in passato per l’ospedale di San Severino e per quello di Camerino, anche con fatti concreti, come l’acquisto di apparecchiature. Per il punto nascite, allo stesso modo, la mia posizione è stata sempre favorevole, nella convinzione della necessità di un presidio di tale importanza per una zona già vessata dal sisma e da un impianto infrastrutturale e dei servizi non all’altezza. Tutti gli argomenti sono condivisibili, visto che il punto nascite è ritornato di attualità anche a Fabriano: i dati concordati per la chiusura dei punti nascite nel 2010 avrebbero voluto quello di San Severino ancora aperto e chiuso invece quello fabrianese. Successe il contrario, almeno fino alla chiusura, decisa dall’ex governatore Ceriscioli, anche per Fabriano. Alla luce delle decisioni in Regione sul piano sanitario è possibile rivedere le posizioni degli ospedali dell’Area Vasta 3 con ruoli ben precisi e determinati reparti”.

Nonostante l’assenza della sua firma, Cruciani ha sottolineato come in sede di voto la mozione troverà anche il suo appoggio: “Sono favorevole alla mozione, anche se non porta la mia firma – conclude Cruciani –. Penso che una mozione su questo argomento avrebbe dovuto avere l’unanimità nella presentazione, con anche la firma della maggioranza: probabilmente sarà approvata da tutto il consiglio, ma sarebbe stato meglio condividerla, senza farne rivendicazioni di parte. Credo che la mozione vada integrata alla luce delle vicende che riguardano il nuovo ospedale di Macerata: nelle sedi istituzionali andrà sostenuta l’importanza di un avamposto sanitario nell’entroterra, quale è l’ospedale di San Severino, e il ripristino del suo punto nascite. Lo si potrebbe fare in accordo con Fabriano: un unico punto nascite che servirebbe due Aree Vaste, la due e la tre, ma dislocato in due presidi”.

GS

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«Per sapere come procedere con il chiosco dei giardini pubblici, propongo di fare un concorso di idee. Non ho firmato la mozione con i colleghi di minoranza perché non sono d’accordo con la loro impostazione, ma nemmeno l’azione dell’amministrazione comunale mi trova concorde, perchè per iniziative di questo tipo andavano coinvolti i cittadini. Si tratta di un intervento che lascerà il segno per decenni, da valutare bene coinvolgendo la cittadinanza in un dibattito pubblico che sinora è mancato».

Così il consigliere comunale di minoranza Pietro Cruciani, interviene a proposito del dibattito in corso a San Severino Marche, sull’abbattimento del chiosco dei giardini, voluto dall’amministrazione comunale a guida del sindaco Rosa Piermattei, per fare spazio ad una nuova struttura da 150 metri quadrati, progettata dall’architetto di Filottrano Lorena Luccioni. 

«Il concorso di idee fu fatto anche quando furono creati i giardini, penso sia opportuno ripeterlo anche oggi, per avere diversi progetti da esperti e poi far decidere ai cittadini la soluzione migliore, dopo un apposito dibattito pubblico. Invito l’amministrazione comunale a ripensarci e a bandire il concorso, per poi lasciare la scelta definitiva alla cittadinanza - incalza Cruciani - in modo da capire come riqualificare nel complesso i giardini. Si deve progettare un intervento che ne valorizza le essenze arboree ed il verde presente, un recupero di dettagli in stile Liberty, tipici dell’epoca dell’apertura dei giardini Coletti. Sono giardini storici, da valorizzare nella loro bellezza, recuperando magari qualche elemento dell’epoca in cui sono stati realizzati». Conclude Pietro Cruciani:  «San Severino si è spaccata sul chiosco, ci sono due petizioni, una a favore dell’abbattimento, una contro, ma non è a colpi di petizioni che si risolve il problema generale della riqualificazione dei giardini. Mi auguro altrettanta mobilitazione anche sui gravi problemi che tutta la città si trova ad affrontare, quali il depauperamento dei servizi dell’ospedale cittadino e la grave crisi economica causata dalla pandemia, che coinvolge anche imprese ed attività commerciali del territorio» 

Approvata dal consiglio comunale la mozione dei consiglieri Lampa e Panicari. Chiede che sindaco e giunta valutino l’opportunità di inserire nel regolamento di polizia urbana una norma che preveda l’applicazione di sanzioni contro chi chiede l’elemosina in spazi pubblici. La proposta è stata approvata all’unanimità.

Prima della discussione di alcuni punti relativi a variazioni di bilancio, ieri sera il consiglio comunale è stato aperto con le tradizionali comunicazioni del sindaco che ha illustrato la situazione post Sima e alcune novità: “Per quanto riguarda la ricostruzione privata, sono state presentare 192 pratiche, di cui finanziate 65 e concluse 11. Sono invece uscite dalla procedura perché troppo complessa e macchinosa, 13 pratiche di cui i proprietari hanno preferito accollarsi le spese usufruendo delle agevolazioni del Sisma Bonus”. Sono 876 i nuclei familiari che percepiscono il Cas, e a maggio sono stati liquidato 698.455 euro. Ci sono ancora 106 persone in hotel, 90 a San Severino. 

“A settembre inaugureremo la struttura scolastica temporanea in via Lorenzo d’Alessandro - aggiunge - i lavori dovrebbero finire entro luglio e nel frattempo è stato espletato anche l’appalto per la fornitura degli arredi interni. La scorsa settimana poi abbiamo affidato i lavori per la messa in sicurezza dell’Ipsia Pocognoni”. In merito alla nuova scuola Luzio, il sindaco ha fatto sapere che sono in via di ultimazione le verifiche preliminari per valutare i terreni, dopo di che verranno rese note. In merito alla ricostruzione dell’Itis invece, i lavori per i laboratori proseguono mentre quelli per il corpo principale sono ancora al palo per via di due ricorsi al Tar per i quali il pronunciamento è previsto entro il 18 luglio. Dopo aver ricordato i più recenti interventi e  il gran numero di eventi estivi che hanno già animato il centro, ha fatto sapere che “stiamo studiando con la Regione altre possibilità per far ripartire il turismo e portare la nostra città ad essere internazionale come tanti anni fa”.

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Non affatto scontato invece l’esito della discussione della mozione presentata dai consiglieri di centro destra che è stata approvata all’unanimità. 

Gabriela Lampa ha innanzitutto precisato quale sia l’interpretazione da dare alla proposta, ovvero decisamente non razzista né punitiva e né critica nei confronti dell’ordine pubblico. “Questa mozione - ha detto - vuole spingere a cercare soluzioni ad un problema benché embrionale e contenuto. In un contesto sociale e morale, ogni minimo sintomo, percezione di disagio, va ostacolata per la ricaduta formativa che si deve avere nel contesto sociale”.

D’accordo i consiglieri Mauro Bompadre del M5S e Pietro Cruciani: il primo ha espresso preoccupazione per la possibilità che i ragazzi che chiedono l’elemosina possano avere alle spalle un’organizzazione illegale, il secondo invece ha ribadito che si tratta di un problema da non sottovalutare: “Questi ragazzi talvolta entrano negli studi, negli uffici e in molti si sono lamentati perché viene meno il senso di sicurezza personale. Basta con la tolleranza gratuita”.

Da parte sua, Massimo Panicari ha ammesso che si tratta “di una soluzione non perfetta ma serve a far capire a questi ragazzi che non c’è accoglienza senza formazione e integrazione e soprattutto che si trovano in un Paese in difficoltà. Dobbiamo essere l’argine di un problema embrionale prima che possa dilagare. Noi puntiamo sul concetto formativo dell’accoglienza, non siamo fascisti o xenofobi, cerchiamo di dare una corretta lettura ad un problema che non può essere nascosto”. 

 La maggioranza si è trovata d’accordo nella necessità di trovare una soluzione finalizzata al decoro urbano e all’ordine: “A San Severino, in località Rocchetta, sono ospitati 17 richiedenti asilo ma non sono mai loro a praticare l’accattonaggio. Si tratta di persone che esulano dai programmi di accoglienza. Ci impegniamo comunque a valutare l’opportunità di inserire un nuovo articolo nel regolamento di polizia urbana, frutto di un apposito tavolo di lavoro con presenti tutti gli assessori e consiglieri, le forze dell’ordine e quanti avendone diritto vogliano partecipare. Il risultato verrà poi reso noto in uno dei prossimi consigli comunali”.

Gaia Gennaretti 

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