Poche le novità emerse dall’incontro sull’intervalliva San Severino-Tolentino. Il tavolo online a cui ha partecipato il sindaco della città settempedana, Rosa Piermattei, insieme ai tecnici dei due Comuni interessati, quelli della Quadrilatero e quelli della Provincia, è stato l’occasione per fare il punto sull’avanzamento delle indagini geologiche, idrologiche, ambientali e archeologiche nel sito su cui dovrà sorgere l’arteria. Il tema dell'infrastruttura destinata a collegare le valli del Potenza e del Chienti continua a infiammare la politica cittadina e a suscitare discussioni sulle tempistiche. Per questo l’incontro è stato fortemente voluto dal sindaco di San Severino.

Sul fronte delle procedure, la tabella di marcia sembra ormai essere ben definita: a ottobre, stando a quanto emerso dalla riunione delle scorse ore, verrà affidata la progettazione dell’opera. Saranno poi previsti 120 giorni per la consegna dell’elaborato progettuale definitivo. A inizio del 2023 è quindi previsto il successivo step per la discussione nelle Conferenze dei servizi. Come poi ricordato da Piermattei nel corso della seduta del consiglio comunale di settimana scorsa, «le fasi successive saranno conseguenti all’acquisizione dell’approvazione della progettazione definitiva dal Cipess prevista per il terzo trimestre 2023. Una volta completata la successiva fase di progettazione esecutiva – fa sapere il sindaco –, entro il 2024 saranno avviati i lavori da ultimare entro il 2028».

l.c.
Un'antica strada romana ferma i lavori per la nuova Pedemontana. A Muccia, luogo che vedrà sorgere lo svincolo che collegherà la nuova arteria alla superstrada 77 e alla Valnerina, i lavori hanno subito una battuta d’arresto. Durante gli scavi sono stati infatti rinvenuti alcuni reperti archeologici di epoca romana, connessi con la vicina zona archeologica della Maddalena. A questo positivo “inconveniente” culturale, si sommano i lavori dovuti alle interferenze con le linee di acqua, luce e gas. Il sindaco Mario Baroni spera in qualcosa di storicamente rilevante, che possa dare ulteriore importanza agli scavi già presenti nell’area.

“I lavori sono fermi e si sta procedendo soltanto per la risoluzione interferenze degli impianti di distribuzione elettrica, dell’acqua e del metano – ha commentato Baroni –. Oltre a questo si è aggiunta la questione archeologica, con la Sovrintendenza che ha rinvenuto i resti di una antica strada romana. Speriamo che venga trovato qualcosa di importante: stando al confine con la zona archeologica della Maddalena c’è la possibilità di rinvenire reperti rilevanti, che inciderebbero in maniera positiva sull’attrattività anche turistica dell’area”.

l.c.
“La pedemontana è un progetto molto importante: penso sia chiaro che non ci possa essere sviluppo economico senza infrastrutture”. Così l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Camerino, Marco Fanelli, intervistato sui lavori della pedemontana che riguardano il tratto che attraverserà il territorio camerte.
L’opera, partita a gennaio di quest’anno, su cui il Comune si era già espresso formalmente nel 2018, presenta alcune criticità secondo l’amministrazione Sborgia. La già avvenuta progettazione esecutiva, il finanziamento e la consegna dei lavori renderanno ristretti i margini di manovra per apportare delle migliorie. Fanelli sottolinea che è comunque responsabilità del Comune far presenti queste problematiche e, nei limiti del possibile, trovare soluzioni percorribili.  “Abbiamo riscontrato delle criticità e le stiamo affrontando – ha spiegato Fanelli –, consapevoli comunque che lo spazio di manovra sia ridotto se non addirittura nullo. Il Comune di Camerino si era già pronunciato formalmente nel 2018 e dunque sarà molto difficile intervenire in maniera radicale su determinate scelte. Nonostante questo stiamo cercando di verificare quali siano gli ambiti in cui sarà possibile apportare delle migliorie: la più importante è certamente quella che riguarda lo sbocco della pedemontana in località Rio. La scelta, probabilmente presa per motivi economici, non lascia pienamente soddisfatti: verificheremo se ci saranno margini per apportare modifiche, considerando anche il fatto che una parte della cittadinanza non sembra essere entusiasta. L’amministrazione valuterà tutte le possibilità: siamo consapevoli dell’importanza dell’opera, ma cercheremo spiragli per perfezionarla”.

l.c.
L’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, ha accolto lomologo umbro Enrico Melasecche Germini. Si sono incontrati per parlare di collegamenti tra le due regioni e tra il Tirreno e lAdriatico. E' emersa la volontà di avviare un percorso condiviso per disegnare una visione complessiva sulle principali infrastrutture di Marche e Umbria che sia in grado di imprimere un vero cambio di passo alle politiche di sviluppo di territori chiave per tutto il Centro Italia e i collegamenti con lEst Europa.


Il nord delle Marche – precisa lassessore Baldelli – soffre di un isolamento storico che solo una visione più ampia e intermodale del sistema delle infrastrutture può sanare: mi riferisco alla Fano-Grosseto e al sistema delle Pedemontane e delle Intervallive, una rete stradale da collegare alla Quadrilatero nelle province di Ancona e Macerata e, più a sud, alla Salaria. Mi riferisco anche alla Ferrovia Orte-Falconara e al 'grande anello di ferro’ che abbiamo pensato per collegare la costa pesarese con Urbino, lentroterra ricco di borghi e bellezze naturalistiche, Fabriano e Civitanova Marche, iniziando un percorso di salvaguardia e di rilancio di tratte ferroviarie ritenute a torto e troppo in fretta rami secchi. Un anello che potrebbe incrementare il turismo nelle aree interne ed essere un volano utile a sconfiggere lo spopolamento di queste zone, partendo dallo sviluppo dei servizi essenziali, come quelli dedicati alla salute, alleducazione e alla formazione dei giovani, affiancati da una mobilità moderna e funzionale, per avere cosi una crescita equilibrata della nostra regione”.

Sottolinea lassessore Melasecche: "Abbiamo entrambi voluto questo incontro per coordinare gli sforzi di Umbria e Marche nell’ottenimento di una modernizzazione delle infrastrutture comuni.”

Nelle prossime settimane seguirà un altro incontro per affrontare la questione delle altre infrastrutture che interessano soprattutto il Centro Sud di entrambe le regioni.

B.O.







Ok alle modifiche dell’intervalliva di Macerata. La Provincia ha dato immediatamente il via libera all’ultima richiesta della Quadrilatero riguardo al progetto definitivo dell’intervalliva per quanto riguarda il tratto svincolo di Campogiano - La Pieve.

A seguito dell’approvazione del progetto definitivo sono state quindi avviate le procedure necessarie per l’acquisizione da parte degli enti competenti dei relativi pareri per l’esame della conferenza dei servizi, e la successiva approvazione del CIPE.

Il primo tratto dell’intervalliva era già stato oggetto di valutazione di impatto ambientale (VIA) da parte della Regione Marche, unitamente all’intero tracciato della superstrada Pontelatrave - Foligno. 

Essendo state apportate su tale tratto delle modifiche, la Quadrilatero ha chiesto alla Provincia di valutare se le variazioni apportate comportassero o meno la necessità di effettuare una nuova valutazione di impatto ambientale. La Provincia ha chiuso il procedimento, ritenendo che le variante proposta non richieda una nuova procedura di VIA.

La competenza sulla valutazione ambientale del secondo tratto La Pieve – via Mattei, invece, è del Ministero dell’Ambiente, al quale la Quadrilatero ha già inviato i necessari elaborati.

Il Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, ha commentato: “Si confida che anche il Ministero dell’Ambiente, per la valutazione di impatto ambientale del secondo tratto, proceda con la stessa celerità a svolgere quanto di propria spettanza, in relazione pure al fatto che la competenza ministeriale nella valutazione del tratto in esame è sopraggiunta rispetto le precedenti competenze, in capo alla Regione e alla Provincia. Ciò sicuramente stride con le più volte annunciate volontà e normative di semplificazione. È superfluo ricordare l’importanza della realizzazione di quest’opera pubblica, attesa da tempo dalle nostre comunità, specie dopo la realizzazione della superstrada Civitanova - Foligno e la necessità di collegare ad essa la città di Macerata e il suo vasto comprensorio”.
La società Quadrilatero ha approvato, il 22 dicembre 2020, il progetto esecutivo degli ultimi due lotti (da Castelraimondo a Muccia) della “Pedemontana Fabriano-Muccia”, arteria stradale che collega la Statale 77 Foligno Civitanova alla Statale 76 Perugia Ancona. I lavori avranno un importo di 159 milioni, interamente finanziati e progettati. Verranno consegnati nel mese di gennaio 2021, con un cronoprogramma che prevede l’ultimazione dell’intero tratto della Pedemontana entro il 2023.

La notizia è stata data, nel corso di una videoconferenza stampa, dal presidente della Regione Francesco Acquaroli, dall’assessore all’Infrastrutture Francesco Baldelli e dal presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, membro del Cda della Quadrilatero. “Uno storico passo in avanti nella realizzazione del più ampio progetto della Quadrilatero e un regalo di Natale per le popolazioni dell’entroterra devastato dal sisma”, è stato il commento unanime degli amministratori.

Secondo il presidente Acquaroli, “è un’opera storica che proietta le Marche in un’alleanza strategica con l’Umbria, aprendo il nostro territorio alla viabilità della dorsale tirrenica. È impensabile guardare al futuro senza progetti concreti e cantierabili. Come governo regionale punteremo a realizzare quelle opere che attendono da anni una conclusione, recuperando i ritardi intollerabili che si sono accumulati negli anni scorsi”. Acquaroli ha ribadito che “ultimare la Quadrilatero è un punto di partenza per progettare altri tratti di infrastrutture necessarie per la nostra regione ed è indispensabile anche per rendere il nodo intermodale di porto, interporto e aeroporto un riferimento interregionale e nazionale. La Pedemontana poi, in particolare, serve il territorio colpito dal sisma, nel cuore del collegamento tra Marche e Umbria, una zona che oggi sta attraversando una grave crisi industriale occupazionale: l’ultimazione di questa arteria potrà dare continuità anche alla tradizione imprenditoriale di queste comunità. Bene, dunque, questo passo avanti, l’esempio di come comportarsi per recuperare quella centralità essenziale per il rilancio”.

L’assessore Baldelli ha evidenziato che “le infrastrutture rappresentano un eccezionale moltiplicatore di sviluppo. La Pedemontana ne è un segmento, soprattutto nell’area colpita dal terremoto. Ora il nostro obiettivo è riproporre il modello Quadrilatero anche nelle altre province, con la realizzazione della Pedemontana delle Marche lungo tutti i 175 chilometri della regione e con lo strumento delle intervallive, con cui andremo a unire in un unico sistema tutta la nostra regione. Dopo anni di mancata visione complessiva, torneremo a progettare una regione con una rete infrastrutturale interconnessa e intermodale”.

Il presidente Pettinari ha ricordato come il progetto della Quadrilatero sia una “intuizione dei primi anni 2000, dopo il sisma del 1996. Va a servire il cuore e l’epicentro del territorio più colpito. L’ultimazione della Pedemontana non è solo un segno di speranza, ma condizione primaria per qualsiasi ipotesi di rilancio e ripresa di questi territori”. L’approvazione del progetto esecutivo riguarda il terzo stralcio funzionale “Castelraimondo Nord – Castelraimondo Sud” (3,8 km) e il quarto “Castelraimondo Sud – Innesto SS77 a Muccia” (13,8 km). La Pedemontana collega Fabriano a Muccia lungo un tratto di 35,5 Km. L’intero itinerario è completamente finanziato. Il primo tratto “Fabriano-Matelica Nord” (9,6 Km – 90 milioni di costo complessivo) è in corso di esecuzione (raggiunto il 72,5% dell’avanzamento dei lavori che finiranno nel primo semestre 2021). Il secondo “Matelica Nord-Castelraimondo Nord” (8,1 Km – 90 milioni) concluderà i lavori nel primo trimestre 2022. Gli ultimi due tratti, da Castelraimondo Nord a Muccia, (17,6 Km – 159 milioni) vedranno l’ultimazione del cantiere nel 2023.

f.u.
Chi meglio di coloro che hanno condiviso con lui la realizzazione della 'strada dei sogni' può descrivere la visione che Gennaro Pieralisi aveva per le Marche, consapevole della potenzialetà che la 'regione al plurale' può offrire.
A ricordare l'imprenditore jesino scomparso a 82 anni è Alessia Pupo che ha visto Pieralisi impegnarsi insieme al padre, Ermanno Pupo, a Fabrizio Romozzi e a Mario Baldassarri per la conclusione del collegamento Civitanova-Foligno.
"Pieralisi era uno dei quattro padri della Quadrilatero - dice Alessia Pupo - Oggi abbiamo la meravigliosa strada dei sogni grazie a lui, che non si fermava di fronte a nessun ostacolo.
È bene ricordare che inizialmente, contro la Quadrilatero, ci fu una vera battaglia politica. Un ricorso alla Corte Costituzionale, tante interrogazioni parlamentari e ricorsi al Tar. Pieralisi era un uomo molto pratico, un grande imprenditore ed è davvero grazie a lui e agli altri che questo meraviglioso gruppo è riuscito a superare tante difficoltà. Fu proprio lui, poi, a volere la pubblicazione di un libro nel 2008 in cui si chiarisce tutta la vicenda politica che ha portato alla realizzazione della Quadrilatero".

La figlia di Ermanno Pupo ricorda o sguardo attento che Pieralisi aveva per le Marche: "Mi parlava sempre della nostra regione - confida - e ne parlava con orgoglio. Diceva 'adesso vado a Roma e quelli lì mi devono ascoltare'.
L'ultimo cruccio dell'ingegnere - aggiunge Alessia Pupo - era l'aeroporto di Falconara. Diceva sempre che, dopo le strade, le Marche dovevano usire dall'isolamento ingiustificato in cui si trovavano e meritavano un aeroporto all'avanguardia. Su questo purtroppo non c'è riuscito, ma sono sicura che la nuova giunta regionale saprà muoversi anche sulla scia degli insegnamenti che l'ingegnere ha lasciato a tutti noi".

GS

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I quattro padri della Quadrilatero

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Il libro voluto da Gennaro Pieralisi



Un problema che si è posto fin dall'inizio dei lavori per la costruzione della superstrada 77 Valdichienti quello di decongestionare il traffico a Civitanova Marche nel tratto in cui la superstrada si innesta con la statale 16 Adriatica che sembrerebbe risolto con l'approvazione da parte della giunta comunale del progetto definitivo per la realizzazione di due rotatorie provvisorie e sperimentali all’uscita della superstrada Val di Chienti, un intervento strategico predisposto per anticipare l’intervento che sarà poi eseguito in maniera definitiva dalla Quadrilatero, con finanziamento del Cipe.

E’ stata elaborata una soluzione caratterizzata da una viabilità di penetrazione in direzione est, in modo da avere dei by pass alla SS16, per ridurre il flusso di traffico e, le due rotatorie provvisorie (sistema di riammagliamento provvisorio), saranno un banco di prova per verificare la soluzione a regime che poi sarà posta in essere dalla Quadrilatero.

La rotatoria principale (25,00 metri di raggio) sorgerà in corrispondenza dell’attuale svincolo della SS.77 con la Ss16 e una seconda rotatoria di 20 metri di raggio sarà ubicata all’intersezione con via

Fontanella, ed entrambe saranno collegate con la SS16.

La seconda rotatoria consente di mettere in comunicazione la SS77 con il riammagliamento progettato dall’Ufficio tecnico comunale. La rampa in ingresso rimane inalterata, mentre la rampa proveniente dalla SS77 nella parte finale avrà una nuova geometria per allacciarsi alla rotatoria principale.

L’importo complessivo dei lavori è di 250 mila euro, finanziato secondo il Piano triennale dei lavori pubblici approvato dal Consiglio comunale con i proventi della vendita di Gas Marca, riversati da Atac spa al Comune.

Nei prossimi giorni si procederà all’approvazione del progetto esecutivo e all’appalto dei lavori che dovrebbero iniziare in tempi molto brevi.


f.u.
Buone notizie arrivano dall’ultimo Consiglio di Amministrazione della Quadrilatero Marche-Umbria Spa.
"È stata infatti approvata - si legge in una nota - la perizia di variante del secondo stralcio della Pedemontana delle Marche, i cui lavori di realizzazione del tratto da Cerreto d’Esi a Matelica Nord sono in corso. Nella variante sono state accolte anche le richieste del Comune di Matelica e la conclusione dell’intero intervento è stato previsto per febbraio 2022. 

Per la fine del 2020, invece, è previsto il completamento del primo stralcio, nel tratto Fabriano-Cerreto d’Esi, la cui realizzazione attualmente è al 65% dell’opera".

Sono stati anche consegnati i progetti esecutivi del terzo e quarto stralcio, da Matelica a Muccia.

"Dopo le necessarie istruttorie e la conseguente approvazione - prosegue la nota - , l’obiettivo è di consegnare i lavori anche di questi stralci entro fine anno".

Novità per la realizzazione definitiva dello svincolo di Muccia: è stato nuovamente aggiornato il progetto con le varie modifiche richieste, anche dal Comune.

“Finalmente potranno ricominciare i lavori dello svincolo attualmente sospesi - afferma Antonio Pettinari, in qualità di consigliere della Quadrilatero Marche-Umbria Spa - non appena sarà approvata la perizia di variante dal CdA della Quadrilatero, che ho chiesto di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, in programma il 30 luglio”.

Per ciò che riguarda l’innesto della statale 16, a seguito della validazione delle ulteriori indagini relative al sottosuolo e ai terreni delle opere necessarie per l’inserzione della superstrada a Civitanova Marche (due rotatorie e un sottopasso), la società di progettazione sta procedendo al completamento del progetto esecutivo, con i lavori necessari alla bonifica dei siti interessati, il quale sarà sottoposto alla conferenza dei servizi convocata poi dal MIT. 

Per la bretella Campogiano-Macerata la valutazione delle questioni ambientali e le sue procedure, non potranno essere svolte dalla Provincia di Macerata come concordato precedentemente con la Regione e con la Quadrilatero, in quanto spetterebbero al Ministero dell’Ambiente. “Un’altra testimonianza dei vincoli oramai inaccettabili che si pongono sul cammino delle opere pubbliche - commenta Pettinari -, quella semplificazione tanto auspicata e così richiesta a tutti i livelli”. 

"Infine - conclude il comunicato - per l’intervalliva San Severino-Tolentino, la società di progettazione procederà alla redazione dello studio di fattibilità di un secondo tracciato, ai fini della sua comparazione con il precedente. La decisione è stata assunta con la condivisione degli enti interessati: la Regione Marche, la Provincia di Macerata e i due Comuni di Tolentino e San Severino".

GS
Il quesito lo pone alla giunta regionale il consigliere capogruppo dei Verdi, Sandro Bisonni, per mettere fine alla polemica che si è scatenata fra il Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino, e il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni con l’ingegnere Michele Cruciani. L’intervalliva è il tema sul ‘banco degli imputati’ e soprattutto il finanziamento ottenuto dal Cipe per 98 milioni. Secondo Cruciani, il finanziamento sarebbe vincolato allo studio di fattibilità realizzato da lui su impulso di Zura. Secondo i 5 Stelle invece, sarebbe stato finanziato l’asse viario tra San Severino e Tolentino e non uno specifico progetto. Secondo questo principio, sarebbe lecito e non comporterebbe alcun rischio per la realizzazione dell’opera, un progetto alternativo. Quello che hanno presentato i grillini.

Per fare chiarezza, il capogruppo Bisonni ha presentato una interrogazione per avere conferma da parte della Regione “che un tracciato diverso è finanziabile senza problemi. Dopo un'analisi piuttosto dettagliata dei fatti - si legge in una nota di Bisonni - chiedo alla Giunta se le somme assegnate per la realizzazione dell'opera possano o meno essere destinate ad un tracciato alternativo a quello attualmente approvato. In questo modo avremo o meno certezza del fatto che un tracciato alternativo non solo è possibile ma anche finanziabile senza rischio alcuno e senza perdite di tempo”.

Bisonni, nell'interrogazione pone altre domande per sapere quali siano le valutazioni della Regione sulla questione.

Come ho denunciato per primo - prosegue – dobbiamo scongiurare che l'opera subisca ritardi o che peggio diventi la solita incompiuta. Per evitare questo, occorre partire con il piede giusto, evitando l'attuale tracciato che, come ho già avuto modo di dire in più occasioni, rischia di fermarsi al primo metro di tunnel. Esistono varie soluzioni tutte meno impattanti e problematiche, più funzionali ed economiche e che ci darebbero la tranquillità di una più rapida esecuzione”.

Infine Bisonni chiede alla Giunta quali opere potrebbero essere finanziate con le eventuali economie realizzate grazie ad un tracciato meno costoso.

Chi amministra soldi pubblici – conclude – deve sempre fare scelte con la massima oculatezza. Sono convinto che i 10 milioni con i quali la Regione Marche finanzia l'opera possano essere risparmiati e impiegati per altre infrastrutture parimenti importanti. Oltre al ponte dell'addolorata a Tolentino, già previsto, si potrebbe ad esempio realizzare il ponte dell'intagliata a San Severino e finanziare almeno un edificio pubblico danneggiato dal terremoto, oppure spostare queste somme investendole in sanità. Chi non vuole questo per realizzare un'opera a rischio incompiuta, impattante e costosissima, lo dovrebbe quanto meno giustificare dettagliatamente”.

Gaia Gennaretti
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