Chi avrebbe avuto la possibilità, questa mattina, sarebbe già stato sulle piste maceratesi per approfittare della neve scesa sabato scorso.
Invece sul più bello, è proprio il caso di dire, il governo ha fermato tutto.
Ha fermato una stagione che non aveva ancora fatto in tempo a decollare e, nonostante le perdite registrate dai gestori degli impianti, c'era comunque la volontà di approfittare degli ultimi weekend prima del bel tempo.
Giorni di speranze, investimenti e lavoro per preparare le piste, ma a 12 ore dall'apertura il ministro Speranza blocca tutto.
Comune la rabbia da parte dei gestori degli impianti di Sassotetto e Bolognola e anche dei sindaci.
"Le nostre attività non hanno un interruttore per accendere e spegnere in poco tempo - commenta Maurizio Tosoroni di Sarnanoneve - . Bisogna programmare, lavorare diversi giorni prima, battere le piste. Una situazione sempre molto difficile da gestire all'ultimo momento. Siamo rammaricati, ma prendiamo atto che debba prevalere la salute e la sicurezza dei clienti e dei collaboratori. A livello economico è stata una annata drammatica. Aspettiamo che ci siano degli interventi che ci permettano di guardare al futuro".

Stabilire la chiusura fino al 5 marzo significa, infatti, decretare la fine di una stagione mai iniziata, perchè sugli Appennini è difficile che le temeprature permettano di sciare dopo quella data.
Ma se chiudere gli impianti significa evitare i contagi e limitare la pericolosità della variante inglese, il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, si chiede quale differenza ci sia dal momento che ieri la sua città ha accolto comunque tante presenze: "Resto molto sorpreso da questa determinazione del governo - dice - . Noi abbiamo messo in campo tutte le forze per essere pronti a partire. La decisione sembra fuori luogo perchè ieri la montagna era comunque invasa da molte persone con chalet e ristoranti funzionanti. Che senso ha non aprire gli impianti - si chiede - . Questo è un danno a tutto l'indotto, non solo a chi cura la montagna, ma a tutta l'economia che lavora con lo sci e che coinvolge tutta la vallata". 

Amareggiato il direttore di Bolgnola Ski, Francesco Cangiotti, che su Facebook ha scritto: "Ci abbiamo creduto fino alla fine con le parole e con i fatti.
A 12 ore dal apertura, dopo giorni di lavoro e investimenti economici come la biglietteria elettronica, l’acquisto dei materiali di sicurezza covid, la battitura delle piste, l’innevamento artificiale, è imbarazzante tutto quello che sta accadendo.
Siamo di nuovo costretti ad annullare l’apertura della stazione e ormai decretare la fine della stagione sciistica mai iniziata.
Noi come tutti gli esercenti funiviari e con essi le professionalità del settore ci siamo visti imporre una chiusura totale, senza aver nemmeno un ristoro. Ci siamo accollati tutte le spese per garantire le varie apertura sempre vanificate, cercando di garantire sempre la massima sicurezza.
Ci riteniamo più seri del nostro governo, quindi nei prossimi giorni comunicheremo le modalità di rimborso degli skipass che sono stati acquistati online. Intanto avvieremo una azione legale nei confronti del governo per risarcimento danni".
Dura nei confronti del governo anche la sindaca di Bolognola, Cristina Gentili: "Un danno al paese e al morale. Mi viene da dire che forse è ora che al governo ci vada qualcun altro e che i ministri che ricoprono questo ruolo inizino a lavorare per capire cosa significa e quanti danni hanno creato.
Gli investimenti sono stati tanti e nessuno ha avuto ancora il coraggio di dire che li rimborseranno. Sono quasi cinque anni che, come sindaco, subisco le decisioni di chi è nelle alte sfere e che non conosce il territorio. Le emergenze vanno gestite a livello territoriale".

Sul tema, ha deciso di intervenire anche Roberto Poaloni, capogruppo di minoranza di Belforte del Chienti, con una nota a sostegno dei gestori degli impianti: "La trovo una scelta assurda - scrive - è  irrispettoso e incomprensibile. Pensare che il problema dei contagi siano gli sciatori significa non conoscere la realtà delle piste o aver visto un impianto di risalita nella propria vita.
I gestori degli impianti hanno investito e lavorato in questi giorni per la riapertura e ora con un preavviso ridicolo gli viene detto che non possono aprire.
Una vergogna - aggiunge - , è palese che chi decide non conosce la vita normale e non sa cosa significa avere una attività economica. Stavolta sono fortemente contrario per la scelta fatta dal governo e credo che si sia commesso un errore. Stiamo parlando di uno sport individuale che si pratica con guanti, occhiali, casco e sottocasco, nel quale il distanziamento è naturalmente garantito dalla lunghezza degli sci. Esprimo la mia vicinanza ai gestori degli impianti delle Marche e del resto d'Italia".

GS
Montagne innevate, ma gli impianti sciistici restano chiusi. È la beffa che sono costrette a sopportare le attività legate al turismo invernale che sull'Appennino non vedevano così tanta coltre bianca da tanti anni.

Nonostante si parli di una possibile apertura per il 18 gennaio, Maurizio Tosoroni, direttore di Sarnano Neve, non racconta comunque una situzione rosea: "È stata una stagione con tanta neve e tanto sole durante le festività, come non capitava da anni. Normlmente, nel periodo tra il 23 dicembre ed il 7 gennaio, avremmo registrato oltre il 75% degli incassi della stagione intera".

È consapevole che comunque non sarà una stagione coe le altre Tosoroni: "Ci rendiamo conto che l'apertura del 18 gennaio non è altro che un'ipotesi, perchè non ci sono conferme e nemmeno le condizioni in cui eventualmente si potrebbe aprire. Ammesso che sia il 18, è comunque un lunedì, con le scuole chiuse, è infrasettimanale, e non vedo come si potrebbe lavorare. Per di più c'è il rischio che nei weekend ci siano ulteriori restrizioni. Mi viene il dubbio che questo sia solo un modo per non concedere i ristori a questo settore.

Ormai la stagione è compromessa - ammette il direttore - e i costi li abbiamo comunque sostenuti per preparare le piste. Quello che chiediamo è che ci sia una data certa e che ci venga comunicata in anticipo: non si può pensare di aprire un impianto come il nostro dall'oggi al domani. Se anche quest'anno non potremo aprire ce lo dicano subito perchè noi siamo già al lavoro per la battitura delle piste e se l'apertura dovesse slittare questo sarebbe un ulteriore spreco di forze e di denaro".

La chiusura in questa stagione si aggiunge alle difficoltà che gli impianti si portano dietro già da marzo scorso: "Lo scorso anno c'è stata poca neve - dice - , abbiamo lavorato solo con quella artificiale. Quando è arrivata prima di Pasqua siamo andati in lockdown e con questo stop siamo fermi per la seconda stagione".

GS

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Oltre il danno la beffa è proprio il caso di dire in merito agli impianti sciistici Maceratesi che se negli altri anni erano costretti ad attendere la neve che non arrivava, in questa stagione hanno già preparato le prime piste ma rischiano di dover restare chiusi.
Nell'inverno del Covid accade anche questo e a spiegarlo sono i direttori dei due impianti funzionanti della provincia, Bolognola e Sassotetto.
"Abbiamo avuto le prime nevicate della stagione - dice Francesco Cangiotti di Bolognola Ski - e siamo riusciti a preparare anche qualche pista con l'aggiunta dell'innevamento artificiale, ora però resta la grande incognita sull'apertura. Ci auguriamo che questo nodo venga sciolto nelle prossime settimane per lavorare sotto le feste di Natale. In caso di esito negativo questo avrebbe una grossa ripercussione sull'indotto economico che gira attorno alla montagna. Sicuramente ci sarà un movimento da parte di tutta la categoria degli impiantisti e delle strutture ricettive collegate - dice - per chiedere un ristoro anche nei confronti del lavoro fatto in questi mesi per poter garantire l'apertura.
In termini economici restare chiusi una stagione significa fermare un grande indotto che direttamente e indirettamente fa lavorare tuta la vallata. Per gli esercenti rappresenta una grossa perdita sia in termini di clienti che sono fidelizzati da anni, ma anche dal punto di vista economico visto che abbiamo sostenuto, nei mesi autunnali, diversi costi legati alla preparazione degli impianti ed ora andrebbero a gravare ulteriormente sui bilanci della società". 

In linea sulla necessità di ristori come per le altre categoria anche Maurizio Tosoroni di Sarnanoneve, ma il direttore apre un'altra questione che è quella riguardo l'ordine pubbli: "Tutti vogliamo lavorare - ammette - ma bisognerebbe rispettare le disposizioni nazionali ed internazionali per quello che riguarda la stagione sciistica. Più che un pressing sulle istituzioni, io mi sento di dire che ad un incosciente coraggio preferisco la prudenza. Bisogna garantire la sicurezza agli sciatori e noi possiamo garantirla solo nella fruibilità degli impianti, ma non sugli afflussi. Per onestà intellettuale - si chiede - bisogna dire che se c'è una domenica di sole con tanta neve e arriva qualche migliaio di persone chi garantisce sui parcheggi e davanti alle baite? Noi possiamo gestire il flusso sugli impianti, ma se facciamo salire una sola persona nelle segiovie le code diventano più importanti. Bisogna capire come vanno gestite queste situazioni. Vigliamo lavorare - conclude - , c'è la necessità di compensare questa mancanza di lavoro con i ristori come è stato fatto per le altre categorie, ma suggerisco prudenza nel fare troppe promesse che poi si possono rivelare non sagge".

GS

*Foto BolognolaSki




Un fine settimana sulla neve quello che sta per cominciare sulle cime maceratesi. Le nevicate ad alta quota dei giorni scorsi hanno infatti imbiancato le piste dove erano già pronti gli innevamenti artificiali. I due impianti attivi della provincia hanno infatti scaldando i motori per accogliere tutti gli appassionati di sci che, dal 2016, possono scegliere gli impianti di Bolognola e Sarnano per scatenarsi in pista a causa del terremoto che ha reso impraticabili quelli di Castelsantangelo sul Nera e Frontignano.
Continua la stagione sciistica sulle piste di Bolognola dove "l’innevamento è ottimo sulla pista n.1 Marchigiana - spiega il direttore di BolognolaSki Francesco Cangiotti - servita dallo ski-lift Pintura 1 e sul campo scuola Scoiattolo dove ormai su queste piste si scia da fine dicembre grazie alla neve artificiale. Con i 20-25 cm di neve caduta da ieri hanno aperto anche gli impianti di Pintura 2 e Castelmanardo fino allo sgancio intermedio a servizio della pista n.5 una bella rossa e della pista n.3. Gli impianti sono aperti tutti i giorni così come i ristoranti, noleggi e scuola sci. Domenica prossima è in programma la festa con dj set sulla neve di fronte alla terrazza dello ZChalet, il caratteristico rifugio direttamente sulle piste di Bolognolaski".
Piste aperte tutti i giorni anche a Sassotetto dove sono attive le piste addalena B e Maddalena Baby. Domenica, a Sassostetto, ci sarà il IV° Junior Alpine Ski Game.

GS

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